Gio 9 Mag 2024

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Aranci in via Cavour: malati? Comune “No. Salute garantita”

Ad un giorno dalla presentazione degli aranci piantati lungo via Cavour a Firenze scoppia il caso dei possibili parassiti, segnalati da un agronomo fiorentino. Smentita arrivata da Palazzo Vecchio che ha ricevuto rassicurazioni dal vivaio sulla salute delle piante.

Il caso degli aranci già faceva discutere al momento della progettazione del loro arrivo in via Cavour annl’insegna della riqualificazione della strada e a nemmeno un giorno dal loro arrivo ufficiale sono tornati protagonisti di polemiche. “Ho segnalato ai servizi fitosanitari della Regione Toscana (oltre all’ufficio ambiente del Comune) la presenza, che ho notato, nei primi tre aranci amari collocati in via Cavour di Aleurocanthus spiniferus, un parassita di origine asiatica la cui presenza nell’area cittadina era nota. Non un buon inizio per questa iniziativa” ha scritto sui socialFrancesco Torrigiani, agronomo per Oxfam e consigliere al Quartiere 1 del gruppo Sinistra progetto comune.

“Come gruppo consiliare, depositeremo una interrogazione e valuteremo di fare accesso agli atti. Infatti è essenziale capire da dove provengano queste piante: la presenza di questo parassita nei vivai richiede un intervento immediato, per ridurne la diffusione. Secondo i servizi fitosanitari della Regione Toscana per esempio, non è stata riscontrata la presenza di Aleurocanthus nei vivai pistoiesi. Urgente e importante sapere la provenienza delle piante”  continua Torrigiani.

Nella serata di ieri è arrivata la precisazione del Comune: “A seguito di una segnalazione sulla presenza di parassiti sulle alberature di arancio di via Cavour” a Firenze, l’amministrazione comunale “precisa che l’appaltatore ha garantito la salute delle piante e ha confermato che si tratta di un effetto sulle foglie che svanirà in pochi giorni anche a seguito di trattamenti di lavaggio specifici che non presentano alcun rischio per la salute delle persone e degli animali. Tale garanzia è anche confermata dal vivaio di coltivazione che ha comunque fornito i documenti di provenienza delle piante”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Vecchio. “In ogni caso – si spiega ancora – le piante già messe a dimora sono quotidianamente tenute sotto controllo da parte degli agronomi dell’appaltatore e del vivaista e nel caso gli effetti sulle foglie non venissero meno nel giro di pochi giorni si provvederà con la relativa sostituzione”.

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