L’associazione Amici Israele stigmatizza in un comunicato quello che definisce ‘uso improprio celebrazioni Liberazione Firenze’
“Profonda preoccupazione per l’uso improprio delle celebrazioni cittadine dedicate alla Liberazione di Firenze, trasformate, come accade continuamente, nel megafono della causa palestinese” è stata espressa dall’associazione fiorentina Amici di Israele attraverso il suo presidente Kishore Bombaci.
“L’11 agosto è una giornata di memoria condivisa e di unità civile per la città di Firenze – dichiara Bombaci – ma è stata trasformata nell’ennesima occasione per fare propaganda spiccia su quando accade a Gaza. Oltre al fatto che la Liberazione di Firenze fu la sconfitta del nazifascismo e di tutte le ideologie di odio, ed è fuoriluogo che sia stata oscurata e ridotta a palcoscenico dove mettere in scena l’odio contro il popolo israeliano”.
L’associazione sottolinea “il grande controsenso storico, in antitesi con i valori trasmessi dalla celebrazione, dati i legami diretti fra il nazismo e leader arabi della Palestina Mandataria che avevano come comun denominatore proprio l’antisemitismo”. “Puntare sulla verità storica – prosegue Bombaci – non è solo sinonimo di onestà intellettuale. È un dovere delle istituzioni, a partire dal sindaco, il quale dovrebbe conoscere la storia e quindi impedire che eventi simbolo dell’antifascismo diventino strumento di una propaganda che legittima, seppure indirettamente, organizzazioni terroristiche”.
Amici di Israele chiede “quindi alle autorità cittadine uno sforzo maggiore per preservare la verita’ assicurando che ogni vittima della violenza e del terrorismo riceva pari rispetto e dignità, comprese le vittime israeliane del 7 ottobre e gli ostaggi ancora prigionieri a Gaza”.