Ambulanza multata per essere entrata il 20 gennaio 2020, durante un trasporto sanitario, nella ztl di Prato senza autorizzazione, a rischio ora il fermo amministrativo di un altro mezzo della stessa associazione, la Croce Viola di Sesto Fiorentino: il suo ricorso è stato respinto. Un “fatto paradossale di burocrazia”, “un’enorme ingiustizia” afferma oggi l’associazione rendendo noto il caso e spiegando che nel motivare il ricorso aveva allegato la richiesta di attivazione del trasporto da parte dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze per un servizio di accompagnamento di una paziente al vecchio ospedale Misericordia e Dolce di Prato.
“In un mondo normale – commenta il presidente della Croce Viola Alessandro Iasiello – questo sarebbe bastato ad annullare” la contestazione e “magari anche a farci pervenire le scuse”. Invece “non solo il ricorso è stato respinto ma la società” che per conto del Comune di Prato aveva inviato l’ingiunzione di pagamento, poi “ha fatto partire nel maggio 2025 una procedura di iscrizione di fermo amministrativo di una nostra ambulanza”, “notificata pochi giorni fa, con la cifra da pagare che ormai tra spese di notifica ed esecutive sfiora i 400 euro”, a fronte di una multa iniziale da 98 euro. “Pensare di mettere un fermo amministrativo a un’ambulanza è una follia – aggiunge il direttore della Croce Viola Davide Costa -. Il Comune di Prato ha sbagliato tre volte: quando non ha annullato il verbale in autotutela una volta visto che a entrare nella ztl era stata un’ambulanza, quando ha respinto il motivato ricorso e la terza quando ha anche solamente pensato di mettere un fermo amministrativo a un’ambulanza”.
L’associazione spiega che in comuni vicini a Prato i “macchinari spara-multe” in “casi simili riconoscono il mezzo di soccorso e annullano le multe in autotutela”. Non così a Prato. L’associazione spiega anche di non aver subito contestato il verbale perchè essendo allora “tempi di pandemia e con l’associazione impegnata su ben altri fronti” era stato smarrito”. “Aspetteremo qualche giorno prima di pagare – conclude Iasiello – e nel frattempo ci auguriamo che il Comune di Prato capisca l’errore”.


