“Addio a Giorgio Armani. Con la sua scomparsa l’Italia perde non solo un grande stilista, ma un simbolo di eleganza e di genio creativo che ha portato il nome del nostro Paese nel mondo. Armani ha rivoluzionato la moda con semplicità e raffinatezza, trasformando il suo stile in un linguaggio universale che resterà per sempre.
Il suo lavoro è stato molto più di abiti: è stato cultura, identità, passione italiana. Alla famiglia e a chi gli è stato vicino va il mio pensiero. Il suo segno resterà indelebile nella storia”. Così sui social il governatore toscano Eugenio Giani ricorda lo stilista scomparso.
“Giorgio Armani era un’icona della moda italiana e un maestro di eleganza. Aveva avviato la sua carriera proprio a Firenze, città con cui ha mantenuto sempre un legame speciale. Sarà ricordato con affetto e riconoscenza per la sua carriera straordinaria che ha portato nel mondo la creatività e la bellezza italiane”, le parole della sindaca di Firenze Sara Funaro.
“Sono addolorato come lo sono tutti i fortemarmini. Sembra una cosa assurda, sembra quasi che poco prima di morire abbia coronato i suoi sogni. Perdiamo come italiani un grande uomo e come fortemarmini una persona che è sempre stata attaccata al paese, che li ha voluto bene, che ha apprezzato Forte dei Marmi e che sicuramente avrebbe potuto fare ancora grandi cose”. Così il sindaco di Forte dei Marmi (Lucca) Bruno Murzi ricorda Giorgio Armani e il recentissimo acquisto della Capannina, locale simbolo della cittadina della Versilia, da parte dello stilista annunciata appena la settimana scorsa, il 27 agosto.
“Giorgio Armani è stato un personaggio di riferimento per la moda italiana, la locomotiva dell’affermazione del sistema moda italiano in un momento in cui poi si sono affermati altri grandi stilisti. Lo ha dimostrato nei fatti e nei fatturati. E’ stato il primo ad occuparsi di lifestyle e ristorazione, ha fatto per primo gli alberghi. E’ stato il più visionario”. Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, ricorda Giorgio Armani che sin dagli esordi della sua carriera ha stretto un forte legame con Firenze prima e con Pitti Immagine poi.
Era il 1974 quando presentò per la prima volta al pubblico le sue creazioni nella sala Bianca di Palazzo Pitti, insieme ad altri giovani stilisti. Dopo la sua affermazione, nel 1992, Pitti Immagine organizzò una mostra a Palazzo Pitti proprio per celebrare la nascita della moda italiana: furono esposti 70 abiti disegnati tra il 1982 e il 1992 dallo stilista milanese. Nello stesso anno l’allora sindaco Giorgio Morales consegnò ad Armani il Fiorino d’oro della città, per essere stato uno dei principali creatori della moda italiana. Successivamente, nel 1996, Pitti Immagine invitò Armani come ospite del salone e alla stazione Leopolda andò in scena G.A story, sfilata-spettacolo realizzata dal coreografo e regista statunitense Bob Wilson per narrare la carriera dello stilista. Negli anni successivi lo stilista ha partecipato ai vari saloni di Pitti, con la linea junior ma anche con la linea Armani Exchange. Alla Leopolda fu un evento “pazzesco – ha continuato Napoleone -. Lo ha fatto a Firenze dove lui ha iniziato, questo è un riconoscimento straordinario. La sua grande capacità creativa ha aiutato tutti, tutta l’Italia”.
“La moda e l’Italia in particolare hanno perso il loro ineguagliabile Maestro. Ha insegnato al mondo lo stile e l’eleganza della sobrietà. Ai suoi familiari e a tutta la struttura vanno le nostre più sentite condoglianze”. Così Stefano Ricci esprime il proprio cordoglio per la “triste notizia della scomparsa del grande stilista Giorgio Armani”.