Sab 20 Apr 2024

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Accoglienza: Scaramelli, nuova legge bisogni essenziali per chi dimora in Toscana

“Un atto che riguarda la persona e la sua dignità e che rimarca i diritti inviolabili dell’essere umano, soprattutto di chi ha estremo bisogno”. Così il presidente della commissione regionale Sanità, Stefano Scaramelli (Pd) ha sintetizzato in Aula il cuore della proposta di legge regionale “Disposizioni per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana”. In aula Lega con magliette ‘prima i toscani’.

La proposta di legge illustrata che modifica la normativa regionale già in vigore per l’accoglienza, l’integrazione e la cura dei cittadini stranieri in Toscana riguarda, come riporta Scaramelli: “6mila 700 persone presenti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e 3mila che potrebbero essere coinvolte dall’impossibilità di concedere permessi di carattere umanitario”.

L’atto, presentato dalla Giunta regionale nei mesi scorsi a seguito del decreto sicurezza dell’ottobre 2018, ha l’obiettivo di garantire i bisogni essenziali delle persone, fornendo a tutti tutela sanitaria, alimentazione e ricovero. Anche nel caso di coloro che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto del governo nazionale, rischiano di rimanere senza assistenza, cercando di colmare il vuoto tra la perdita di status di cittadini stranieri e l’effettivo rimpatrio.

“Un lavoro attento e puntuale” – ha detto Scaramelli – ringraziando la Giunta regionale “per il percorso di condivisione e di ascolto con i soggetti del terzo settore, del mondo no-profit” che ci “ha visto fare un ragionamento preciso sullo stato dell’immigrazione anche rispetto al bisogno delle persone in quanto tali”.

L’obiettivo è rendere possibile quella rete di interventi, già attivi in Toscana, che a seguito dell’approvazione del decreto sicurezza andrebbe incontro al rischio di violazione di norme. In particolare, si vuole garantire alle persone prive del permesso di soggiorno, ma che dimorano nella nostra regione, l’accesso alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, anche di carattere continuativo; le prestazioni socio-assistenziali, compreso l’accesso a sistemazioni temporanee di accoglienza; per i minori, l’accesso all’istruzione obbligatoria e ai servizi per l’infanzia.

“Con questo provvedimento la Toscana vuole garantire a tutti – ha commentato Scaramelli – i diritti fondamentali, senza strumentalizzazioni, e vuole mettere in grado i Comuni e il terzo settore di agire in questo senso”. Scaramelli ha poi ricordato alcuni numeri “sono 6mila 700 le persone presenti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e l’impossibilità di concedere permessi di carattere umanitario ne coinvolgerà circa 3mila che potrebbero trovarsi da un giorno all’altro fuori regola rispetto alle norme nazionali. È per tutelare tutti i cittadini toscani che dobbiamo assistere anche quelle 3mila persone presenti sul nostro territorio, generando sicurezza sanitaria, sociale, assistenziale”.

“Con questa norma – conclude Scaramelli – la Toscana non vuole sfidare il Governo, ma lavorarci insieme e ribadisce la sua tradizione di terra di inclusione e di aiuto verso l’altro con la consapevolezza che l’altro non è mai un’insidia o un problema ma una persona che va aiutata e questo è un dovere istituzionale”.

Sei consiglieri regionali toscani della Lega si sono presentati stamani nell’aula dell’Assemblea regionale indossando magliette con la scritta ‘prima i Toscani’. Sono Roberto Salvini, Jacopo Alberti, Luciana Bartolini, Roberto Biasci, Marco Casucci e Elisa Montemagni.
L’atto, contestato dai consiglieri della Lega e discusso in Aula oggi, è stato presentato dalla Giunta regionale nei mesi scorsi a seguito del decreto Sicurezza voluto del ministro Matteo Salvini.

consiglieri lega
Foto tratta da Facebook

I consiglieri della Lega che protestano oggi, già in commissione avevano espresso voto contrario. Con riferimento alla stessa pdl, ieri i consiglieri di Fi Maurizio Marchetti e Marco Stella hanno presentato un ordine del giorno collegato per chiedere alla Giunta di ‘predisporre e sottoporre al Consiglio regionale entro il termine di 30 giorni una proposta di legge che attribuisca ai cittadini toscani pari garanzie di accesso a servizi e prestazioni rispetto a quelle assicurate alla platea di stranieri presenti nel territorio toscano’

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