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Lun 8 Set 2025
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ToscanaAmbienteA Careggi una "fabbrica dell'aria" con piante che depurano l'ambiente

A Careggi una “fabbrica dell’aria” con piante che depurano l’ambiente

La prima ‘Bio-macchina’ è stata  installata nel policlinico di Careggi. Poi sarà la volta  anche di altri nosocomi toscani

Una serra modulare che contiene al suo interno varie tipologie di piante e non ha solo una funzione estetica ma è in grado di aspirare e filtrare l’aria, restituendola depurata e riossigenata attraverso le foglie e le radici. si tratta de la “Fabbrica dell’aria ‘ che arriva all’ospedale di Careggi di Firenze.

La bio-macchina è ideata dal neurobiologo vegetale e professore dell’Università di Firenze Stefano Mancuso e realizzata da Pnat, società fondata come spin-off dell’Università di Firenze. Dopo Careggi  verrà installata agli ospedali di Arezzo (San Donato), Lucca (San Luca), Pistoia (San Jacopo), Pisa (Cisanello), Prato (Santo Stefano) e Siena (Santa Maria delle Scotte). Con l’occasione sarà lanciata anche una raccolta fondi popolare.

L’inaugurazione è avvenuta stamani, alla presenza anche del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e della sindaca di Firenze Sara Funaro: l’iniziativa è promossa da Fondazione Careggi, Azienda ospedaliero universitaria Careggi e Università degli Studi di Firenze, con il sostegno di Unicoop Firenze che ha donato uno dei due dispositivi installati nel reparto maternità.

Secondo Jacopo Nori Cucchiari, presidente di Fondazione Careggi, “le Fabbriche dell’aria sono un primo fondamentale passo verso una progettualità più ampia, che a 360 gradi punta a unire competenze scientifiche, architettura innovativa e impegno ambientale, per creare soluzioni, che generano benessere e salute negli ospedali”, per Mancuso “scegliere di ‘ripulire’ l’aria di uno spazio servendosi delle piante, con una tecnologia naturale, in alternativa ai consueti sistemi di filtraggio, ha un che di rivoluzionario”.

“Siamo davvero felici di inaugurare oggi la Fabbrica dell’aria che abbiamo donato all’ospedale di Careggi, dando il nostro contributo alla ricerca di soluzioni innovative per rendere i luoghi di cura più verdi, salubri e attenti alla connessione fra l’uomo e il mondo vegetale”, commenta Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze. “La Fabbrica dell’aria rappresenta un esempio straordinario di come la ricerca scientifica e l’innovazione possano tradursi in benefici concreti per la comunità”, conclude Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze.