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Mer 26 Nov 2025
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ToscanaCronacaScuola, doppia protesta studenti a Firenze

Scuola, doppia protesta studenti a Firenze

Doppia mobilitazione studentesca questa mattina a Firenze davanti alla sede della Città metropolitana per protestare contro dimensionamenti scolastici e tagli all’istruzione da un lato e aule al gelo dall’altra.

In via Cavour è arrivata una delegazione del liceo classico Michelangiolo per ribadire il ‘no’ all’accorpamento con il Galileo, la cui delibera era oggi all’ordine del giorno della Metrocittà e, più in generale per contestare i tagli alla scuola. Alcune decine gli studenti che dal liceo di via Colonna, dove stamani sono riprese le lezioni dopo due giorni di occupazione, si sono diretti in corteo verso la sede della Città metropolitana, dietro lo striscione ‘Ci avete tolto troppo, ci riprendiamo tutto’. “Sarà forse improbabile che il ricorso” della Regione “abbia successo e che il ‘Miche’ si salvi come ‘Miche’, ma in realtà non è la cosa principale su cui vogliamo spingere oggi – afferma Deva, rappresentante d’istituto -. Vogliamo dire no a quello che è il palese taglio dei fondi all’istruzione, che sappiamo esserci da tantissimo tempo. Vorremmo far capire che nonostante tutti gli accorpamenti, le scuole resistono socialmente”. “Classi di tantissimi ragazzi che non possono essere seguiti dai professori, senza un rapporto con loro – aggiunge – ragazzi che soffrono di attacchi di panico e ansia che non riescono ad essere seguiti perché sono troppi in aula. Anche questo significa accorpamento”. Davanti alla Città metropolitana la protesta si è incrociata con quella degli studenti del liceo artistico di Porta Romana in sciopero per i termosifoni spenti. “E’ inaccettabile che ancora oggi non siano stati accesi”, spiega Sacha, rappresentante degli studenti. “Siamo qui per chiedere un intervento immediato perché è una situazione che ogni anno si ripete. Siamo stanchi di fare lezione in condizioni non sicure, anche perché avendo i laboratori, ci troviamo davanti a indossare piumini, giacconi che rendono difficile l’uso di macchinari che possono diventare potenzialmente pericolosi”. Le due proteste poi si sono andate avanti insieme. “Il governo – prosegue Sacha – sta tagliando fondi alla scuola per darli alla spesa militare, perciò ci uniamo a questi ragazzi che hanno voglia di far sentire la propria voce”.