L’aumento delle bollette è un problema all’ordine del giorno che affligge privati cittadini e servizi pubblici. Infatti, anche i centri diurni Alzheimer sono a rischio.
Durante il 12/o congresso nazionale sui centri diurni Alzheimer che si tiene questo fine settimana al Teatro Verdi di Montecatini Terme (Pistoia) verrà affrontato un problema che sta affliggendo tutta la popolazione: il caro bollette.
“Diciamoci la verità: si poteva tranquillamente dare per scontato che la pandemia ha prodotto danni seri anche alle strutture per la demenza e ai pazienti in generale, comprese le loro famiglie. Il sondaggio che il Gruppo italiano centri diurni Alzheimer, ha condotto in Toscana e nel Paese in effetti lo conferma. Ma mostra anche che, bene o male, anzi più male che bene, i centri diurni resistono. La batosta dei rincari equivale però a un lettera di licenziamento generale. O interviene il governo o sono guai seri”. In sintesi questa è la relazione che verrà presentata dal geriatra Enrico Mossello.
“Il futuro disgraziato previsto mesi fa è infatti arrivato al galoppo sotto forma di penuria di prodotti energetici e di rincari astronomici, che si aggiungono ai problemi della pandemia – si legge ancora nella relazione -. Ovvio che con le bollette alle stelle ogni previsione salta, e che senza il soccorso pubblico anche chi gestisce i servizi per la demenza dovrà rifare molti calcoli al risparmio. Con il rischio concreto di chiudere in compagnia delle aziende fornitrici, buona parte delle quali sono già con l’acqua alla gola”.
Secondo quanto emerge dal sondaggio coordinato dal professor Mossello e realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia la nuova emergenza mette a rischio la ripresa dei servizi. “Per gli operatori, i malati e le loro famiglie era già un percorso a ostacoli. Ma a questo punto la situazione è diventata disperata – prosegue -. Molte strutture saranno presto chiamate a scegliere tra spengere luce e riscaldamento o aumentare le rette. E poiché le famiglie devono già pagare gli aumenti delle utenze casalinghe e il caro vita, i malati rischiano di restare a spasso”.
Si prospetta quindi una situazione drammatica per i centri diurni Alzheimer. Come è stato richiesto a più voci anche dai diversi sindaci toscani, è necessario l’intervento immediato del governo.