Gio 25 Apr 2024

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2 giugno, deposizione corona in onore Caduti

Firenze, la deposizione della corona in onore ai Caduti, in Piazza dell’Unità d’Italia, ha dato il via a Firenze alle cerimonie del 2 giugno per ricordare il 76/o anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana e che tornano dopo due anni in presenza.

Nel corso della cerimonia del 2 giugno, alla presenza del prefetto di Firenze Valerio Valenti del vicecomandante dell’Istituto geografico militare, generale Giuseppe Poccia, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del vicesindaco di Firenze Alessia Bettini e di autorità civili, militari e religiose e fiorentini e turisti, Filippo, un neolaureato dell’Università di Firenze ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il prefetto ha rivolto un “commosso pensiero alle tante vittime della pandemia, alle moltissime famiglie colpite”. Poi ha toccato diversi temi tra cui quello delle chiusure causa pandemia e della ripartenza: “E’ una ripartenza che tutti desideriamo, noi istituzioni, i cittadini, le associazioni, i commercianti, gli artisti, tutto il mondo della società civile e economica anela questa ripresa.

Purtroppo, la stiamo registrando soffocata dai fatti che accadono non lontano da qui e quindi non è il momento ancora per abbassare la guardia, per rilassarci. L’elemento che io sottolineerei è questa unità che deve accompagnare la resilienza e la ripresa”.

Da Valenti anche un messaggio agli studenti che: “in questi ultimi due anni hanno dovuto adattarsi a modi di vita, di studio, di relazione interpersonale nuovi e lontani da quella innata istintività socializzante che caratterizza la loro età. Forse è proprio per questo che ha generato un peggioramento del loro comportamento di cui avvertiamo in forma diffusa alcune degenerazioni che tanta inquietudine generano non tanto per la risonanza mediatica quanto per il profondo disagio che colgo proprio in relazione all’apparente assenza di una ragionevole spiegazione dei fatti che soprattutto in forme associate essi commettono”.

Per Giani: “E’ un 2 giugno che presenta caratteristiche di liberazione, la gente ha voglia di uscire, di muoversi, è bello vedere queste manifestazioni con tanta partecipazione popolare anche perché il significato è profondo: il 2 giugno è il giorno in cui ricordiamo le prime elezioni dopo il ventennio che dettero a questo nostro Stato la scelta della Repubblica e di un’Assemblea costituente che poi ha prodotto una Costituzione che ancora oggi ispira i nostri comportamenti e i valori della comunità”.

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