Gio 18 Apr 2024

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Viadotto E45, Anas: “Nessuna criticità per sicurezza”

Dalle indagini di Anas sul Viadotto Puleto della E45, chiuso due settimane fa, “non è risultata alcuna criticità per la sicurezza della circolazione”. Lo afferma la società stessa.

Secondo Anas, “si è invece evidenziata l’opportunità di progettare, finanziare ed appaltare un intervento di risanamento del degrado superficiale e di adeguamento sismico del viadotto, per circa 2,5 milioni di euro di investimento complessivo, già consegnato lo scorso mese di dicembre all’impresa per l’inizio dei lavori”.

Dopo la notifica del provvedimento di sequestro da parte del gip di Arezzo, si legge ancora nella nota, “Anas ha inoltre prontamente elaborato, con il supporto della società S2R Seismic Risk Reduction, spin off dell’Università degli Studi di Firenze, un’ulteriore analisi tensionale”, con la quale “è stato riscontrato il soddisfacimento dei coefficienti di sicurezza a pieno carico, cioè con tutte le corsie di marcia transitabili anche dai mezzi pesanti, degli elementi strutturali quali pile, impalcato e appoggi (baggioli)”.

“Nell’ambito delle indagini svolte – spiega Anas – è stato anche valutato il possibile cinematismo (cedimento, deformazione) che deriverebbe in caso di cedimento improvviso di uno dei baggioli Questo evento comporterebbe una ridistribuzione dei carichi sugli altri appoggi con possibili lievi deformazioni del piano viabile in corrispondenza dei giunti per l’eventuale assestamento dell’impalcato e rischi contenuti per la circolazione essendo possibile intervenire prontamente con idonee misure trattandosi di situazioni puntuali e localizzate”.

La società ritiene che tale analisi sia “ampiamente corroborata anche dal ‘comportamento’ dei numerosi viadotti colpiti dal sisma 2016 (alcuni dei quali strutturalmente molto simili al Puleto e al Tevere IV) sui quali è stato possibile osservare i meccanismi di danneggiamento e i cinematismi conseguenti. Anas è ampiamente disponibile a fornire ogni possibile contributo utile e necessario ed eventualmente anche ad un confronto tecnico”.

Secondo Anas, peraltro, “i rilievi fotografici realizzati con l’utilizzo di droni forniscono informazioni dello stato del degrado superficiale delle opere, ma devono essere necessariamente integrate da indagini e prove ingegneristiche su cui basare il calcolo strutturale o l’analisi tensionale dell’opera necessaria a determinare le condizioni di sicurezza strutturale del viadotto. Attività, questa, che Anas ha condotto fin dal 2010”.

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