Mar 16 Apr 2024

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Uffizi Chiusi a Ognissanti, Ministro: “Gravissimo”. Schmidt: “Grave carenza del personale. Da anni come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al ministero”

Firenze, “Gravissimo” che gli Uffizi siano rimasti chiusi nel ponte di Ognissanti, scrive il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al direttore del museo fiorentino Eike Schmidt. Nella lettera il ministro spiega di aver appreso della chiusura dagli organi di stampa e chiede una verifica.

“Se così fosse, e lo riterrei gravissimo, vorrei sapere come mai in questa circostanza non si sia proceduto come nel passato. – scrive il Ministro – Non sfugge alla Sua intelligenza che una chiusura di questo tipo, oltre a costituire una perdita di introiti, rappresenti un danno di immagine per le Gallerie degli Uffizi e per l’intero Sistema museale nazionale”.

Arriva rapidamente la lunga risposta del direttore degli Uffizi Eike Schmidt che rilancia con una richiesta di aiuto per la cronica mancanza di personale che affligge il museo italiano forse più conosciuto nel mondo: “In sette anni, a fronte dell’aumento del pubblico, tagli per decine di unità: ci impegniamo sempre al massimo per garantire anche le aperture straordinarie ma senza invertire la rotta della riduzione dell’organico non ce la possiamo più fare”.

“Come il ministro Sangiuliano, anch’io trovo gravissimo – sottolinea Schmidt – che gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia siano rimasti chiusi lunedì, e il Bargello addirittura martedì 1° novembre, per lo stesso serio motivo, che è la grave carenza del personale nelle strutture museali statali. In questi ultimi anni abbiamo ripetutamente mandato relazioni su questa tematica al superiore ministero, ma il problema si è sempre aggravato”.

Una carenza ormai irrisolvibile dice, “senza un intervento netto e deciso dalla parte centrale, che inverta la prassi consolidata in questi anni. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte”.

Nella lunga lettera di risposta il direttore degli Uffizi ringrazia il ministro “per essere con grande schiettezza subito intervenuto” su quello che definisce il tema “forse più critico in questo delicato momento per il settore dei musei statali”, ovvero appunto quello della carenza di personale, problema “endemico” sottolinea Schmidt, che riguarda tutto il panorama museale.

“Da anni come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al ministero, perché l’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del ministero”, scrive. Il direttore ricorda che, dopo lo stop dovuto alla pandemia, quest’anno i visitatori “per fortuna stanno tornando impetuosamente, porta i numeri del suo museo che ha dispetto della chiusura di lunedì ha ospitato, tra sabato e martedì oltre 55 mila persone. Poi spiega che queste aperture straordinarie “si basano sulla volontà del personale di lavorare in più e di essere pagato in più”.

E mette in evidenza un altro problema: “una norma intervenuta due anni fa – scrive – limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente: per questo motivo quest’anno abbiamo potuto offrire aperture speciali in primavera e in estate, ma troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite”.

E non solo: “Abbiamo anche richiesto al ministero in questi ultimi anni di poter aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell’azienda in-house Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna, ma per entrambe le richieste abbiamo ricevuto una risposta negativa”.

Anche il personale del concessionario dei servizi museali, spiega Schmidt a Sangiuliano, “può solo integrare la vigilanza con una serie di unità di supporto, perché il mansionario di quel personale differisce da quello degli assistenti museali statali”. Impossibile anche spostare il giorno di chiusura: “ipotesi impraticabile”, spiega, per una macchina complessa come gli Uffizi.

Da qui l’annuncio di una relazione estesa che verrà inviata al ministro. “Ma per il momento assicuro – ribadisce il direttore – che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure”.

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