Ven 19 Apr 2024

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Turismo in Toscana: regione sempre più meta di turisti per shopping

Uno studio di cui si è fatta promotrice Toscana Promozione Turistica ha evidenziato lo stretto legame esistente tra turismo e shopping. Stando ai dati  della Banca d’Italia (2017) la quota di viaggiatori stranieri che hanno visitato l’Italia nel 2016 con motivazione principale di viaggio ‘acquisti e shopping’ è stata il 12,29% del totale.

Oltre 5,5 milioni di arrivi di turisti italiani in Toscana e più di 20 milioni di presenze legate allo shopping. Sono questi i numeri emersi oggi alla seconda edizione di Shopping Tourism – il forum italiano, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Firenze. L’evento è l’unico appuntamento in Italia dedicato a questo segmento ideato e organizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, in partnership con Toscana Promozione Turistica.

Da segnalare che gli stranieri, in generale, mostrano una predilezione per tutto ciò che è Made in Italy o comunque riconducibile all’immaginario dell’Italian life style (dall’enogastronomia ai prodotti artigianali, dai grandi brand sino alle specifiche produzioni di alta qualità). La Toscana può contare sulla presenza di molti luoghi di shopping, anche al di fuori dalle mete più classiche: di questi però solo pochi sono conosciuti e raggiungibili dai turisti, soprattutto se provenienti dall’estero. L’offerta regionale in questo segmento è molto variegata e si compone di 8 tra factory outlet ed outlet village, 12 distretti industriali, 17 musei d’impresa, mercati e centri commerciali naturali, vie dello shopping, department e flagship store, cantine e fattorie, ed altro ancora.

All’incontro era presente l’assessore regionale al turismo, Stefano Ciuoffo il quale ha detto che legare la narrazione delle proprie esperienze di viaggio alla qualità dei prodotti locali, non è così immediato, è un percorso che va strutturato. “In Toscana si viene per tanti motivi – ha aggiunto l’assessore -: storia, paesaggio, cibo, vino. Ma anche perché c’è la percezione che il made in Tuscany abbia un valore aggiunto e questo vantaggio che ci viene attribuito, e che ci siamo guadagnati, dobbiamo iniziare a strutturarlo e considerarlo un elemento sul quale lavorare più a fondo”.

“La rete che sta intorno al turismo – spiega sempre l’assessore -, e che con questo può intrecciarsi ed esserne contagiata, può diventarne parte ed un pezzetto del racconto di città d’arte, borghi, campagne, costa e montagna. Tutte offerte che hanno qualcosa di tipico e particolare da raccontare, promuovere e vendere. Dobbiamo saper leggere questa domanda e le sue potenzialità per orientarci, correggere il tiro e portare tutto a sistema”.

“Spetta a chi è impegnato in questi due settori – ha aggiunto Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica – riuscire a cogliere i molteplici aspetti di questa relazione al fine di presentare ai clienti un’offerta adeguata alle loro esigenze. Per favorire quanto più possibile le esperienze di acquisto dei turisti e migliorare l’appeal su scala internazionale è necessario, quindi, realizzare una politica di promozione che valorizzi le peculiarità dei singoli territori nei confronti di alcuni mercati strategici e favorire il dialogo tra pubblico e privato per la nascita di nuove collaborazioni tra operatori del turismo e retail”.

Adesso la Regione Toscana è chiamata a migliorare alcuni aspetti. Presidio, miglioramento e sviluppo dei servizi per potenziare il mercato dello Shopping Tourism.  Gli operatori coinvolti sono chiamati ad aggiornare le competenze, investendo in formazione e conoscenza. Inoltre diventa indispensabile, per meglio rispondere alle esigenze della domanda e alzare il livello di soddisfazione del cliente-turista: definire un’offerta commerciale e multilingue rivolta ad un panorama di turisti internazionali; rendere riconoscibili le aree di shopping e i prodotti che le caratterizzano.

 

 

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