Migranti: Vicofaro; don Biancalani vuol denunciare Salvini

Don Massimo Biancalani, parroco che ospita i migranti a Vicofaro, è sul piede di guerra “Ci sono gli estremi per denunciare Salvini”, dice don Biancalani “in quanto nel post utilizza un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale”.

Don Massimo Biancalani, il parroco che ospita i migranti a Vicofaro (Pistoia), potrebbe denunciare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, per un suo post sui social nei giorni scorsi dove avrebbe diffamato il sacerdote. Lo riportano La Nazione e Il Tirreno.

“Ci sono gli estremi per denunciare Salvini”, dice don Biancalani “in quanto nel post utilizza un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale. Io non amo circondarmi di ragazzi e gli ospiti del centro non sono presunti profughi. Dichiarazioni oltretutto più gravi per il fatto che, siccome si fa riferimento a dei ragazzi, si tratterebbe di pedofilia”.

Al lavoro sulla possibile causa, ci sono alcuni legali contattati da don Biancalani. Due giorni fa il ministro Salvini aveva pubblicato un tweet dedicato alla chiusura, per motivi di sicurezza, del centro di Vicofaro: “Tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava”. Ora da Vicofaro potrebbe partire la querela per diffamazione.

Migranti: incontro a Vicofaro contro chiusura porti

Un incontro-dibattito con interventi, proposte operative e racconti dell’esperienza di alcuni rifugiati per “dare una risposta politica fondata sui valori della Costituzione” al clima che si respira a Pistoia, e alla politica dei respingimenti e della chiusura dei porti. E’ quanto organizzato per il 27 agosto dall’Assemblea permanente antirazzista antifascista di Vicofaro di Pistoia.

L’incontro, spiega una nota, si svolgerà a un anno esatto dalla domenica in cui “Forza Nuova venne ad assistere alla messa celebrata da don Massimo Biancalani nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Vicofaro per vigilarne l’ortodossia cattolica da cui il sacerdote, secondo costoro, si sarebbe allontanato con la scelta di accogliere nella canonica della chiesa alcune decine di rifugiati africani e di considerarli persone”.

L’assemblea denuncia che “per un anno, a Pistoia, una campagna incessante di chiaro stampo razzista e fascista ha imperversato impunita: lettere minatorie, attacchi violentissimi sui social, striscioni davanti alle scuole e alla chiesa, minacce di chiusura del centro di accoglienza di Vicofaro da parte di politici dell’Amministrazione comunale, fino alla sconcertante iniziativa di due ragazzini che nei giorni scorsi hanno sparato a un rifugiato del centro”, con una scacciacani.

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