Inaugurato ‘Elianto’, catamarano senza barriere architettoniche

Viareggio, durante la giornata conclusiva di ‘Versilia Yachting Rendez-vous’ è stato inaugurato ‘Elianto’, un eco catamarano a vela di 60 piedi, costruito secondo nuove soluzioni tecniche e sostenibili, per dare la possibilità a persone portatrici di disabilità di vivere in modo indipendente le molteplici esperienze in mare.

Elianto sarà accessibile a tutti e potrà essere utilizzato per ricerche in mare, inoltre produrrà un minor inquinamento e un minor impatto sulla fauna marina.

Elianto, spiega un comunicato, è infatti privo di barriere architettoniche e realizzato con materiali di recupero ed ecosostenibili: alluminio e legno riciclato con propulsione a energie alternative e sole e vento sono i suoi “carburanti”.

Elianto è in grado di ospitare a bordo 16 persone di cui una decina in sedia a rotelle e, viene spiegato, rappresenta motivo di orgoglio per Viareggio e per la sua marineria, sia dal punto di vista innovativo e tecnologico, sia dal punto di vista sociale.

È stato fortemente voluto dalla fondazione ‘Mare Oltre onlus’ e costruito dal cantiere Marine Project di Viareggio, con la partecipazione di oltre 50 ditte locali che hanno fornito gratuitamente o a prezzo ridotto tutti i materiali e le consulenze, e grazie al contributo di Navigo, della fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della fondazione Banca del Monte di Lucca.

Il progetto di cui fa parte Elianto dal titolo ‘SoleSenzaFrontiere… il mare senza più confini’ ha il patrocinio di Comune di Viareggio, Regione Toscana e Comitato Paralimpico.

Alla cerimonia di inaugurazione, sulla banchina davanti al Club Nautico Versilia, erano presenti l’assessore alla cultura e allo sport del Comune di Viareggio Sandra Mei, Katia Balducci presidente di Navigo e membro del cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il vicepresidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca Andrea Palestini, il comandante della capitaneria di Porto di Viareggio Giovanni Calvelli e Francesca Salvioli, presidente della fondazione Mare Oltre Onlus e il suo direttore Silvio Nuti.

Uccide padre, omicida confessa: “Prima mi ha minacciato lui”

Sarebbe stato un momento di follia, secondo gli inquirenti, quello che ha spinto Stefano Castellari, 46 anni, a uccidere ieri a Viareggio (Lucca) il padre 79enne, Roberto Castellari, al culmine di un litigio.

Dopo che la polizia ha interrogato il 46enne è stata ricostruita la dinamica della lite, sempre più frequenti tra i due negli ultimi tempi, durante la quale secondo il racconto dell’omicida il medico avrebbe mimato di voler colpire con una pietra ornamentale il figlio. A quel punto Stefano Castellari avrebbe reagito prendendo a sua volta la pietra e colpendolo, per uccidere il padre alla testa.

Per difendersi l’anziano si sarebbe fatto scudo con un cuscino, che poi sarebbe stato utilizzato dal figlio per soffocarlo, come lui stesso ha confessato ai poliziotti. Alla base del litigio ci sarebbero futili motivi, un dissapore che si sarebbe sempre più ingigantito fra il padre, severo nei suoi modi con tutti gli otto figli, ed in particolare con Stefano, che viveva ancora con i genitori.

Nella casa anche la madre, gravemente malata da tempo a cui il figlio è molto legato, che non si sarebbe accorta di nulla. L’autopsia disposta dal pm Lucia Rugani di Lucca stabilirà quelle che sono state le cause della morte dell’uomo, se per soffocamento, oppure per le contusioni riportate con la pietra utilizzata per colpirlo alla testa. L’autopsia è stata affidata al medico legale Ilaria Marradi di Lucca.

Viareggio: uccide il padre e poi chiama 113, arrestato

E’ stato arrestato per omicidio e poi trasferito al carcere di Lucca Stefano Castellari, operaio, 46 anni, che oggi pomeriggio ha ucciso il padre Roberto, 79 anni nell’abitazione di famiglia a Viareggio (Lucca), nel quartiere di Varignano.

Secondo quanto spiega una nota diffusa dal commissariato di Viareggio, la polizia è intervenuta nella casa dei Castellari intorno alle 15, in seguito alla “segnalazione di una accesa lite in famiglia”, fatto da Stefano Castellari che ha chiamato la polizia. Una volta arrivati nella casa gli agenti hanno poi constato che il 79enne, pediatra in pensione, era ormai deceduto.

Ai poliziotti il figlio delle vittima avrebbe dichiarato al culmine “di una delle numerose discussioni per futili motivi avvenute negli ultimi giorni, aveva ripetutamente colpito al capo il padre con una pietra ornamentale; una volta accasciatosi al suolo” avrebbe quindi soffocato “l’anziano padre con un cuscino”. Il 46enne è stato poi portato in commissariato e successivamente la polizia, d’intesa con la procura, lo ha arrestato. In corso ulteriori accertamenti per una ricostruzione dettagliata di quanto accaduto.

Stefano Castellari, viveva coi genitori, con la madre malata da tempo ed il padre Roberto Castellari, un medico pediatra neonatologo adesso in pensione. La famiglia è pure composta da otto figli ed è molto conosciuta nel quartiere. Tra l’altro la madre ha insegnato catechismo ai giovani della parrocchia. L’omicidio sta suscitando sconcerto tra vicini e conoscenti accorsi in via De Sortis, dove c’è il palazzo dove è avvenuto il fatto, e molti si stanno interrogando su come possa essere accaduto un dramma del genere.

 

Versilia: restano ai domiciliari i 3 uomini arrestati per pedofilia

Restano agli arresti domiciliari i tre uomini di 50, 53 e 60 anni, tutti della Versilia, accusati di atti sessuali nei confronti di due ragazzine di soli 13 anni, anche loro abitanti in Versilia.

E’ quanto deciso dal gip Antonia Aracri di Lucca dopo l’interrogatorio di garanzia di stamani dove i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I loro difensori, avvocati Gianmarco Romanini ed Emanuele Fusi, hanno fatto richiesta in queste ore per avere copia del fascicolo di indagine, anche per questo motivo i tre uomini della Versilia si sono avvalsi di non rispondere. Rimarranno quindi agli arresti domiciliari, come disposto dal gip Antonia Aracri, per pericolo di reiterazione del reato.

Intanto le due ragazzine vittime degli abusi sessuali sono state trasferite dal tribunale di Lucca in una struttura protetta, anche in considerazione delle situazioni di disagio familiare in cui versano.

L’indagine, condotta dai carabinieri di Viareggio, è scattata dopo la denuncia di alcune coetanee delle giovanissime vittime e di alcuni adulti della zona che avevano notato atteggiamenti morbosi e sospetti. Abusi che si sarebbero consumati tra il giugno del 2018 e il gennaio del 2019.

Uno degli indagati, il 53enne, era già stato arrestato per una vicenda simile. Le vittime conoscevano i tre uomini. Ora l’inchiesta di procura e carabinieri prosegue per ricostruire come siano iniziati gli abusi sulle ragazzine, una brutta storia che ha scosso la Versilia per la sua gravità e per il degrado umano e sociale che sta emergendo nel contesto di Viareggio e del circondario.

Viareggio, ruba in stabilimento: arrestato

Un uomo di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Viareggio per rapina aggravata.

Il 24enne, nel primo pomeriggio di ieri, si era introdotto all’interno del ‘Bagno Teresa’ di Viareggio (Lucca) dove, con una pistola, poi rivelatasi essere ad aria compressa, ha minacciato gli agenti intervenuti. Ne è nata una colluttazione nel corso della quale l’uomo ha tentato più volte invano di estrarre le pistole di ordinanza dalle fondine dei poliziotti.
Una volta immobilizzato è stato trovato con una borsa di plastica bianca con all’interno diversi oggetti precedentemente trafugati dal ristorante del bagno dove si era introdotto forzando una finestra e nella quale sono stati trovati un computer portatile, un tablet, diverse bottiglie mignon di alcolici ed un berretto di lana.

Addosso all’uomo, irregolare sul territorio nazionale, inoltre, sono state trovate diverse banconote di vario taglio e nazionalità trafugate dalle mance dei lavoratori del locale e un telefono cellulare. Gli oggetti rubati e il denaro sono stati restituiti al legittimo proprietario, mentre la pistola ed il telefono cellulare sono stati sequestrati.

Appello ANPI contro vendita in edicole calendario del Duce

L’ ANPI provinciale di Arezzo e quella di Viareggio hanno espresso su Facebook, amarezza e sdegno nel vedere esposto in alcune edicole di Viareggio, il calendario celebrativo della figura di Benito Mussolini.

L’associazione dei partigiani ricorda inoltre che l’apologia del fascismo è un reato contro la Costituzione ed invita i gestori delle edicole a non esporre il calendario e a non metterlo in vendita.

Tali fatti sono “perseguibili per apologia di fascismo e in contrasto con i valori costituzionali”, spiega l’ANPI che poi lancia un appello “alla coscienza di tutti i gestori delle edicole invitandoli a non esporre il calendario e a restituirlo al mittente”.

Il comunicato nella sua versione integrale pubblicato sulla pagina Facebook dell’ANPI provincia di Lucca ANPI sezione di Viareggio:

“L’Anpi provinciale e la sezione Anpi di Viareggio esprimono la massima amarezza e sdegno nel vedere esposti in alcune edicole cittadine e non il calendario raffigurante e celebrativo della figura di Benito Mussolini.

l’Anpi nel ritenere tali fatti perseguibili per apologia di fascismo ed in contrasto con i valori costituzionali, ricorda che il duce o l’ “uomo della provvidenza” come lo etichetta il calendario non è altro che colui il quale promulgò le leggi razziali 80 anni fa, cancellò la libertà e la giustizia, fu causa della morte di antifascisti quali Matteotti, Gobetti, Gramsci ed i Fratelli Rosselli, e portò l’intera nazione nel baratro della seconda guerra mondiale.

Pertanto facciamo appello alla coscienza di tutti i gestori delle edicole invitandoli a non esporlo e a restituirlo al mittente”.

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