ERAVAMO TANTO AMATI La sinistra italiana ‘verso’  i trent’anni dalla Svolta della Bolognina

Di Domenico Guarino, Andrea Lattanzi, Andrea Marotta (Edizioni Effigi).  Prima presentazione in occasione della Giornata Mondiale del Libro – Lunedì 23 aprile 2018, ore 19, Caffé Letterario Le Murate, Firenze. interviene il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi coordina Paola Catani Gagliani, capo servizio Ansa Firenze

Alle elezioni del marzo 2018, il PD ottiene circa 8 milioni di voti. Quasi gli stessi raggiunti dal PDS, nel 1992, al suo debutto dopo il sofferto scioglimento del PCI. A trent’anni dalla Bolognina, quando il più grande partito comunista d’Europa decise di cambiare nome, la Toscana rimane l’unica regione in cui gli eredi di quella tradizione, nata proprio a Livorno nel 1921, vincono e conservano una egemonia territoriale.
Cosa è accaduto in questi anni? La svolta lanciata nel 1989, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, ha tradito le aspettative? E’ possibile riconquistare quel consenso? Abbiamo cercato queste risposte proprio nella “rossa” Toscana, tra alcuni dei protagonisti di allora e di oggi. Ventiquattro interviste in tutto. Politici, docenti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e della cultura. Per capire dove stia andando oggi la sinistra in Italia.

Eravamo tanto amati non è una presa d’atto dell’esistente, ma un’analisi giornalistica a più voci per capire il futuro. La crisi del PD, e delle altre forze derivate dall’esplosione del PCI negli anni (da Rifondazione Comunista a SeL, da Sinistra Arcobaleno fino a LeU e Potere al Popolo), sancita dalle tornate elettorali degli ultimi dieci anni, diventa  lo specchio di una radicale trasformazione degli assetti politici nel nostro Paese.


Per questo, all’indomani delle elezioni del 4 marzo 2018, continuiamo a chiederci se sia possibile per una forza politica – una qualsiasi forza politica – raccogliere, anche in parte, quell’eredità del PCI, a cominciare non solo dalla parte forse più attuale del patrimonio ideologico (per esempio il sostegno alle fasce deboli, l’attenzione al mondo del lavoro, l’interclassismo, l’abilità di coniugare il governo delle cose concrete con una tensione ideale e, in qualche modo, utopica) ma soprattutto di un elemento che oggi, nel dibattito complessivo, latita a qualsiasi livello: la capacità di suscitare il rispetto. Quello che il PCI si vedeva riconosciuto, primi tra tutti, dai suoi avversari. 
Il progetto editoriale vede anche la nascita di un videodocumentario a cura di  Andrea Lattanzi che sarà proiettato in anteprima Domenica 29 aprile 2018 ore 19.00 al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze (proiezione, a seguire presentazione del progetto e dibattito con gli autori) -ingresso gratuito – 
 
Info su pagine FB: Eravamo Tanto Amati
 
 
Domenico Guarino (Battipaglia, SA, 1968) è un giornalista professionista. Lavora (prevalentemente) a Controradio/Popolare Network. Nel 2008 si è aggiudicato il premio Passetti come ‘Cronista dell’Anno’ . Ha vinto il premio Viesseux (2007, con il racconto Una casa grande come un sogno) e il premio Terzani (2008, con il racconto Il mio nome è mai più). Ha pubblicato “Di Domenica si può anche Morire” (Poliastampa, 2008), Ordine Nuovo (Cult, 2009), Sono un Italiano Nero (Cult, 2009), Puttanopoli, (Cult, 2010), Ribelli (Infinito, 2011), Io, Raimondo Ricci (Sagep, 2013), Gli occhi dentro (le piagge, 2014) 

Andrea Lattanzi (Carrara, 1987), è un giornalista pubblicista e videomaker che lavora a Firenze. Laureato in Scienze della Politica e autore del saggio Librai: si salvi chi può (GoWare) ha lavorato per varie testate di informazione e attualmente collabora con il sito Repubblica.it. È tra i fondatori dell’associazione GvPress, che tutela il lavoro dei giornalisti videomaker in Italia.

Andrea Marotta (Cosenza, 1982) è un giornalista della Rai e vive a Firenze. Ha lavorato per Tam Tam e Segnali di Fumo, Il Quotidiano della Calabria, Il Mucchio Selvaggio, DNews e Doc Toscana. Con Domenico Guarino ha scritto Io Raimondo Ricci, memorie da un altro pianeta (Sagep, 2013).
 
 
CREDITS 
Titolo: “Eravamo tanto amati – La sinistra italiana verso i trent’anni dalla Bolognina”
Genere: Inchiesta giornalistica a sfondo storico
Durata: 60′
Soggetto, sceneggiatura e regia: Domenico Guarino, Andrea Marotta, Andrea Lattanzi
Fotografia e montaggio: Andrea Lattanzi
 
Con la partecipazione di: Sabatino Cerrato, Riccardo Conti, Mario Tredici, Maurizio Boldrini, Michele Ventura, Guelfo Guelfi, Dalida Angelini, Vannino Chiti, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Paolo Fontanelli, Rosa Maria Di Giorgi, Fabio Mussi, Fabio Picchi, Alessandro Benvenuti, Mario Ricci, Daniela Lastri, Graziano Cioni, Fabio Evangelisti, Gabriella Piccinni, Enrico Rossi, Monica Sgherri, Filippo Nogarin, Achille Occhetto

Migranti: Boldrini in visita a prete Pistoia, presidio Forza Nuova

In occasione della visita domani di Laura Boldrini a Vicofaro, a Pistoia, nella parrocchia di don Massimo Biancalani, prete impegnato nell’accoglienza ai migranti, Forza Nuova annuncia un presidio di protesta; anche CasaPound ha annunciato una manifestazione che si svolgerà dalle 11 alle 13 in piazza San Francesco.

L’iniziativa è stata promossa, spiega in una nota Emiliano Mari, segretario provinciale di Forza Nuova a Pistoia, per ribadire che l’ex presidente della Camera “è un ospite sgradito”: “le sue idee riguardo all’immigrazione minano il tessuto sociale della provincia” e la convivenza civile”. Mari ribadisce inoltre la volontà politica di Forza Nuova “di chiudere i centri di accoglienza di Vicofaro e Ramini”: vi risiedono spacciatori di droga fatti passare per richiedenti asilo”.

“L’azione di personaggi come Biancalani e la Boldrini – precisa Leonardo Cabras, coordinatore di Forza Nuova per il Centro Italia – rappresenta il peggior mondialismo ostile alla sopravvivenza del popolo italiano. Le loro pseudo-battaglie a favore dell’invasione, col consueto corollario di diffusione di droga e delinquenza, rappresentano uno Stato ed una Chiesa ormai traditori dei loro rispettivi mandati. A questa azione ostile ed anti-italiana risponderanno i soldati politici di Forza nuova”.

“È già una vergogna che i fascisti di Forza Nuova e loro alleati si presentino sulle piazze illudendosi sulla indifferenza e la mancanza di memoria storica della gran parte degli italiani. La tracotanza con la quale pretendono di impedire agli altri di incontrarsi, discutere, manifestare è semplicemente intollerabile”. Così in una nota l’esponente del Pd Vannino Chiti in merito all’annunciato presidio di Forza Nuova domani.

Ricordando che il prete è stato oggetto di “continue provocazioni fasciste”, Chiti non ha dubbi che “prefetto e questore non autorizzeranno manifestazioni di disturbo”, che “magistratura e forze dell’ordine sapranno garantire l’ordine democratico fondato sulla Costituzione. Faccio appello ai cittadini: è importante rispondere in modo unitario, non violento, isolando i fascisti e impedendo così le loro provocazioni. Si possono avere idee diverse sull’accoglienza dei migranti come su tante altre questioni politiche: non è consentito averne sulla democrazia, la libertà, il rifiuto del fascismo e di ogni totalitarismo. Mi auguro che anche il sindaco sappia dire una parola chiara e forte. Pistoia non deve diventare un teatro dove i fascisti cercano di attuare le loro impostazioni reazionarie di intolleranza, inciviltà, non rispetto dei diritti democratici”.

 

“Eravamo tanto amati”: arriva in libreria, anteprima documentario a La Compagnia

ERAVAMO TANTO AMATI. La sinistra italiana ‘verso’ i trent’anni dalla Svolta della Bolognina di Domenico Guarino, Andrea Lattanzi, Andrea Marotta (Edizioni Effigi). Esce in libreria l’attesa inchiesta giornalistica con testimonianze inedite e l’ultima intervista a Riccardo Conti. Doppio appuntamento a Firenze.

Riccardo Conti. Fotogramma del documentario

Ventiquattro politici, intellettuali ed artisti raccontano il loro amore ‘rosso’ nel libro di Domenico Guarino e Andrea Marotta.

– Prima presentazione in occasione della Giornata Mondiale del Libro –
Lunedì 23 aprile 2018 ore 19, Caffé Letterario Le Murate, Firenze. In collaborazione con La Nottola di Minerva. Coordina Paola Catani Gagliani, capo servizio Ansa Firenze.

Il progetto editoriale vede anche la nascita di
un videodocumentario a cura di Andrea Lattanzi che sarà proiettato in anteprima
Domenica 29 aprile 2018 ore 19.00 al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze
(proiezione, a seguire presentazione del progetto e dibattito con gli autori)
-ingresso gratuito –

Achille Occhetto. Fotogramma del documentario

Alle elezioni del marzo 2018, il PD ottiene circa 8 milioni di voti. Quasi gli stessi raggiunti dal PDS, nel 1992, al suo debutto dopo il sofferto scioglimento del PCI. A trent’anni dalla Bolognina, quando il più grande partito comunista d’Europa decise di cambiare nome, la Toscana rimane l’unica regione in cui gli eredi di quella tradizione, nata proprio a Livorno nel 1921, vincono e conservano una egemonia territoriale.

Cosa è accaduto in questi anni? La svolta lanciata nel 1989, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, ha tradito le aspettative? E’ possibile riconquistare quel consenso? Abbiamo cercato queste risposte proprio nella “rossa” Toscana, tra alcuni dei protagonisti di allora e di oggi. Ventiquattro interviste in tutto. Politici, docenti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e della cultura. Per capire dove stia andando oggi la sinistra in Italia.

Eravamo tanto amati non è una presa d’atto dell’esistente, ma un’analisi giornalistica a più voci per capire il futuro. La crisi del PD, e delle altre forze derivate dall’esplosione del PCI negli anni (da Rifondazione Comunista a SeL, da Sinistra Arcobaleno fino a LeU e Potere al Popolo), sancita dalle tornate elettorali degli ultimi dieci anni, diventa lo specchio di una radicale trasformazione degli assetti politici nel nostro Paese.

Per questo, all’indomani delle elezioni del 4 marzo 2018, continuiamo a chiederci se sia possibile per una forza politica – una qualsiasi forza politica – raccogliere, anche in parte, quell’eredità del PCI, a cominciare non solo dalla parte forse più attuale del patrimonio ideologico (per esempio il sostegno alle fasce deboli, l’attenzione al mondo del lavoro, l’interclassismo, l’abilità di coniugare il governo delle cose concrete con una tensione ideale e, in qualche modo, utopica) ma soprattutto di un elemento che oggi, nel dibattito complessivo, latita a qualsiasi livello: la capacità di suscitare il rispetto. Quello che il PCI si vedeva riconosciuto, primi tra tutti, dai suoi avversari.
(Sinossi a cura degli autori)

Con la partecipazione di: Sabatino Cerrato, Riccardo Conti, Mario Tredici, Maurizio Boldrini, Michele Ventura, Guelfo Guelfi, Dalida Angelini, Vannino Chiti, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Paolo Fontanelli, Rosa Maria Di Giorgi, Fabio Mussi, Fabio Picchi, Alessandro Benvenuti, Mario Ricci, Daniela Lastri, Graziano Cioni, Fabio Evangelisti, Gabriella Piccinni, Enrico Rossi, Monica Sgherri, Filippo Nogarin, Achille Occhetto

Morto Niccolai: Chiti, seppe perdonare anche chi gli sparò

Il presidente del Centro Studi Donati, Giancarlo Niccolai, si è spento nella notte, all’età di 87 anni, sindacalista alla Breda negli anni 80 ed ex esponente della Dc, partito con cui fu eletto al Consiglio regionale della Toscana. Niccolai è stata una delle vittime del terrorismo in Toscana.

Nel 1977 a Pistoia ‘Prima linea’ lo colpì alle gambe con due colpi di pistola mentre andava a lavoro. Attualmente era presidente del centro studi Donati, ente che ogni anno organizza la giornata internazionale della pace ‘Giorgio La Pira’ a Pistoia, città di cui è stato uno dei personaggi politici più noti.

L’ex senatore ed esponente pistoiese del Pd Vannino Chiti ricorda Niccolai come un uomo “animato sempre da una grande e vera passione civile e politica: cattolico e profondamente laico, seppe perdonare anche chi sparandogli, sul finire degli anni settanta, compromise gli equilibri della sua salute, senza riuscire a spezzare le sue convinzioni e il suo impegno”.

“La sua scomparsa – afferma – mi addolora profondamente e apre un grande vuoto”: sempre “ci siamo sentiti e siamo stati come fratelli”. E’ una perdita dolorosa non solo per la sua famiglia, gli amici ma anche per la città”.

Chiti ricorda che Niccolai “ha costruito il Centro Donati e il premio La Pira per la pace, un dono a tutti per formare i cittadini e soprattutto i giovani alla non violenza, al rispetto, al dialogo. Il suo messaggio di tenace attività al servizio dei valori che sono a fondamento della nostra Costituzione non deve essere smarrito. Come si vede in questi giorni di preoccupanti tensioni internazionali e di venti di guerra, di testimonianze e iniziative come la sua ve ne è un immenso bisogno”.

Centrosinistra: appello Chiti, Martini e Rossi per una coalizione unita 

Firenze, gli ultimi tre presidenti di centrosinistra della Toscana hanno firmato un documento di “Proposta Convenzione Nazionale”, con l’intento di non arrendersi al populismo, cercando di dare risposte alternative a quelle di una destra tradizionalista.

Si tratta dunque di un tentativo per “ricostruire una sinistra plurale e una coalizione di centrosinistra radicate nella società, capaci di iniziativa sociale, determinate a chiudere la pagina delle divisioni” già dalle prossime amministrative.

A lanciarlo, in un documento congiunto, sono appunto gli ultimi tre presidenti della Toscana, Vannino Chiti e Claudio Martini, ex senatori Pd, ed Enrico Rossi, governatore in carica, esponente di Leu, che si appellano a chi non si rassegna “all’idea che il futuro dell’Italia sia nelle mani dei populisti e della destra conservatrice e reazionaria”.

“La sconfitta dell’intero centrosinistra è stata pesantissima, anche in Toscana, ma – affermano – se saremo capaci di nuovi legami sociali, di innovazione e unità, la battaglia è ancora aperta. È necessario ascoltare le domande dei cittadini”.

Chiti, Martini e Rossi propongono allora che “si apra una seria e approfondita fase di ascolto del ‘mondo’ del centrosinistra: le classi popolari e più colpite dalla crisi, la galassia dei ‘lavori’ vecchi e nuovi, le nuove generazioni. Alcune priorità sono condivise: lotta a povertà e disuguaglianze, diritto a un’occupazione degna e stabile, costruzione di forme più articolate e sostenibili di protezione sociale, convivenza pacifica e ordinata con immigrazione e richiedenti asilo, una democrazia federale europea. Occorre dare una rappresentanza rinnovata e convincente a quel popolo democratico e di sinistra che si è allontanato e astenuto, ma che non ha voltato le spalle all’uguaglianza, alla giustizia sociale e alle riforme indispensabili all’Italia”.

Chiti: PD all’opposizione per ricostruire progetto

Intervista con l’ex presidente della Regione Toscana ed ex vicapresidente del Senato, Vannino Chiti, sulle prospettive per il Partito Democratico all’indomani della pesante sconfitta elettorale alle scorse politiche del 4 marzo

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