Shoa: Anpi provinciale ‘contro’ Anpi Bagno a Ripoli per evento Giorno Memoria su Gaza

“Condanniamo con fermezza ogni tentativo di diluizione o deviazione. La situazione di guerra in Palestina ed Israele, che con tanta drammaticità sta tornando a divampare a partire dal 7 ottobre scorso, non ha niente a che spartire con la ricorrenza del 27 gennaio” così il comitato provinciale Anpi Firenze in merito all’ evento intitolato ‘Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti” programmato per il 27 gennaio a Bagno a Ripoli

“L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia da sempre ha la massima cura memoriale e la massima consapevolezza dell’attualità del dramma delle persecuzioni razziali nate dal fascismo e dal nazionalsocialismo. Nell’avvicinarsi  del Giorno della Memoria riconosciamo in particolare il pericolo di sminuirne il significato. Condanniamo con fermezza ogni tentativo di diluizione o deviazione” lo scrive in un comunicato il comitato provinciale Anpi Firenze in merito all’ evento intitolato ‘Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti” programmato per il 27 gennaio a Bagno a Ripoli.

“La situazione di guerra in Palestina ed Israele, che con tanta drammaticità sta tornando a divampare a partire dal 7 ottobre scorso, non ha niente a che spartire con la ricorrenza del 27 gennaio. Tali accostamenti indeboliscono sia il Giorno della Memoria che la nostra richiesta di pace subito. Sappiamo bene quanto quel germe covi tutt’ora, in forme esplicite ed implicite. Riconosciamo con nettezza l’unicità disumana della Shoah” sottolinea Anpi Fi.

Che aggiunge “il nome ed il simbolo dell’ANPI non possono essere associati ad altra posizione che non sia questa. È la nostra posizione di sempre. Per questo prendiamo le distanze dall’iniziativa annunciata dalla sezione ANPI di Bagno a Ripoli per il prossimo 27 gennaio: va contro ogni logica, va contro la nostra storia”.

La presa di posizione arriva nel pieno di una polemica che era divampata appena appena la notizia dell’incontro si era diffusa. In mattinata in una nota, Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, aveva stigmatizzato duramente l’iniziativa: “leggo con stupore e sconcerto che il 27 gennaio, giornata della memoria che ricorda l’olocausto del popolo ebraico scientemente programmato e realizzato da Hitler e i suoi alleati, al circolo Crc Antella (alle porte di Firenze) si organizzi una manifestazione alla presenza dell’Imam di Firenze in cui si accosta la guerra contro Hamas alla Shoah” aveva detto Carrai. Aggiungendo “il rammarico si fa ancora più pesante leggendo che uno degli organizzatori è la sezione locale dell’Anpi. Vorrei ricordare che mentre la brigata ebraica era al fianco della resistenza italiana nella lotta all’antifascismo il Gran Mufti di Gerusalemme era alleato di Hitler in Palestina e persecutore degli ebrei. Spero che tutte le istituzioni prendano una netta e chiara posizione contro questo ulteriore sfregio alla memoria e al popolo ebraico”

A Carrai aveva fatto eco anche il sindaco di Bagno a Ripoli , Francesco Casini. “Da sempre supportiamo il grande lavoro svolto da Anpi Bagno a Ripoli per promuovere sul territorio, a partire dalle scuole, i valori della Resistenza e i principi dell’antifascismo e della democrazia. Siamo tutti dell’Anpi. Ma stavolta siamo sconcertati e in profondo e totale disaccordo con la sezione locale di Anpi, per l’iniziativa – da cui anche l’Anpi provinciale fiorentina ha preso le distanze – promossa proprio nel Giorno della Memoria, che tenta di accostare l’Olocausto e la guerra Israele-Hamas” ha dichiarato  Casini.

Che ha aggiunto ” “ci auguriamo che l’Anpi di Bagno a Ripoli capisca l’errore commesso e possa tornare sui suoi passi, e che la Giornata della Memoria, il 27 gennaio, sia per tutti un giorno di riflessione e non di scontro”. “L’accostamento – prosegue Casini – purtroppo sembra avere il sapore della provocazione fine a se stessa e soprattutto lede il ricordo delle vittime della Shoah, non contribuendo certamente a supportare la causa del popolo palestinese. Siamo invece convinti che tutta la comunità internazionale, oltre ovviamente a ciascuno di noi come singoli, debba adoperarsi di più per raggiungere la Pace in Medio Oriente che continua a mietere vittime ogni giorno, ma non di certo aumentando la conflittualità. Un conto è attivarsi per il cessate il fuoco. Un altro è svilire la Giornata in cui si ricorda l’Olocausto, una delle pagine più orribili della nostra storia, di pura follia umana”.

Calenzano: il 3 gennaio la commemorazione della battaglia di Valibona

A Valibona 80 anni fa fu combattuta la  prima battaglia della Resistenza al Nazifascismo in Toscana. Il 3 gennaio sarà commemorata la ricorrenza a Calenzano

A Valibona rimasero uccisi per mano dei fascisti il comandante partigiano Lanciotto Ballerini e il mitragliere Luigi Giuseppe Ventroni, mentre il russo Andrej Vladimiro fu catturato e giustiziato.

Le celebrazioni a cura dei Comuni di Calenzano e Campi Bisenzio, insieme all’Anpi, inizieranno con il ricordo dei caduti. A Calenzano il ritrovo è fissato al cimitero comunale, dove alle 10 sarà ricordato il partigiano Vladimiro; la cerimonia proseguirà alle 10.15 in largo Pierantozzi per l’omaggio alla memoria del maresciallo dei carabinieri Alfredo Pierantozzi, ucciso a margine della battaglia dai fascisti perché si opponeva alla rappresaglia. Alle 10.30 sarà deposta la corona al monumento ai caduti della battaglia di Valibona sulla facciata del Municipio di Calenzano in piazza Vittorio Veneto.

Alle ore 12 si terrà la commemorazione della battaglia al cippo di Valibona con le delegazioni dei Comuni di Calenzano e di Campi Bisenzio e dell’Anpi. Alle 17, alla biblioteca CiviCa, si terrà la presentazione del libro ‘Antifascisti adesso… perché non è ancora finita’ organizzata da Anpi, con l’autore, presidente nazionale dell’associazione, Gianfranco Pagliarulo, Prestini e la presidente provinciale di Anpi Vania Bagni. Infine, alle 21 al Teatro Manzoni lezione-spettacolo ‘Ricordando un giorno di fuoco’: voce narrante Lorenzo Degl’Innocenti e musica dal repertorio di Cccp e Csi del gruppo Infedeli alla linea. Ingresso con contributo volontario che sarà destinato al fondo di solidarietà per il Comune di Campi Bisenzio per la ricostruzione dopo l’alluvione.

“Sono passati ottanta anni dai fatti di Valibona – dichiara il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini – e come sempre il 3 gennaio saremo al cippo dei caduti in Calvana per ricordare il sacrificio di quei giovani che scelsero da che parte stare, sacrificando la propria vita per affermare i valori di libertà e democrazia. Solo pochi mesi fa il Memoriale è stato imbrattato da scritte inneggianti al fascismo, segno che evidentemente i valori dell’antifascismo e quelli sanciti dalla Costituzione, nata dalla Resistenza, devono essere portati avanti con forza e determinazione nelle Istituzioni, nelle scuole, nella società”.

🎧Liberazione, Nardella: “Combattiamo contro tentativi di amnesia storica”

“Liberazione non significa solo ricordare cosa è stato il nazifascismo, ma significa oggi anche combattere contro i soliti tentativi di amnesia storica”. Queste le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella nel giorno delle celebrazioni del 78/o anniversario della Liberazione di Firenze dall’occupazione nazi-fascista.

Le celebrazioni della Liberazione si sono aperte alle 7 di oggi, con i rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, che l’11 agosto 1944 annunciò alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia, e sono proseguite in piazza dell’Unità italiana con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità civili, religiose e militari al monumento ai caduti di tutte le guerre.

Al termine della cerimonia, si è svolto il corteo fino a piazza della Signoria dove, alle 10.30, sull’arengario di Palazzo Vecchio, si sono tenute le
celebrazioni ufficiali con interventi del sindaco Dario Nardella, del presidente della comunità ebraica Enrico Fink e della presidente dell’Anpi di Firenze Vania Bagni.

A margine dell’evento Dario Nardella ha ricordato quanto sia importante mantenere viva la memoria: “Per noi Liberazione non significa solo ricordare cosa è stato il nazifascismo e le violenze sui partigiani e sui civili della nostra città, ma significa oggi combattere contro ogni forma di discriminazione, intolleranza, esercizio autoritario del potere, contro le forme di limitazione dei diritti della persona e contro le forme di amnesia storica: se un Paese non ha una memoria condivisa non può costruire un futuro”

Simona Gentili ha intervistato il sindaco di Firenze Dario Nardella

La Liberazione di Firenze. 76 anni dopo

L’11 Agosto del 1944, il suono della Martinella segnò l’inizio dell’insurrezione popolare che liberò la città dal Nazifascismo. Che significato ha oggi quell’evento? lo abbiamo chiesto a VANIA BAGNI presidente di ANPI Firenze

ASCOLTA L’INTERVISTA

Anpi Firenze: Vania Bagni “il 25 aprile oggi deve essere di rinascita “

“Siamo abituati ad avere in questa giornata le nostre piazze piene con donne e uomini, bandiere, Gonfaloni dei Comuni…  invece oggi tutto questo non c’è ma non abbiamo rinunciato alle celebrazione per rimarcare che questo anniversario debba avere una potenza ancora più forte, per difendere i valori della democrazia e i simboli che questi valori rappresentano” dice Vania Bagni presidente dell’Anpi di Firenze ai microfoni di Raffaele palumbo e Domenico Guarino nella maratona radiofonica “25 aprile oggi” su Controradio.

L’Anpi di Firenze ha promosso per questo anniversario il progetto della maratona di parole che si articolerà in più giorni fino al 1 maggio con numerosi interventi.

Regionali Toscana: appello ANPI per unità centrosinistra

In vista delle prossime elezioni regionali consegnato un documento-appello alle forze politiche democratiche toscane. INTERVISTA CON VANIA BAGNI, presidente ANPI Firenze

DI SEGUITO IL TESTO DELL’APPELLO

Il Coordinamento dei Comitati provinciali Anpi della Toscana rileva come l’attuale fase politica presenti motivi di fondata preoccupazione: un consolidato consenso alle forze sovraniste e illiberali che si sono qualificate per una convergente azione di sdoganamento delle componenti più estreme della destre neofascista, un asserito bisogno di personalità forti e di svolta autoritaria, come risulta dall’ultimo rapporto Censis, l’emersione sempre più frequente di frammenti di una rete neofascista che non si limita più alla propaganda verbale, ma intensifica le aggressioni e si dota di veri e propri arsenali.

Allo stesso tempo, e a compensare parzialmente questi motivi di preoccupazione, si registra la crescente mobilitazione della cittadinanza che si riconosce nei valori costituzionali e nell’antifascismo, riempiendo le piazze del Paese, chiamata a testimoniare da un nuovo movimento, sotto molti aspetti inedito ed inatteso. Il successo di questo movimento dovrebbe suggerire alle forze politiche che si richiamano ai medesimi valori, di interrogarsi circa l’esaurimento della loro forza attrattiva e circa la necessità di trovare soluzioni capaci di tenere unito, anche nel momento dell’espressione elettorale, il popolo che si ritrova sotto le insegne dell’antifascismo, dell’antirazzismo, del diritto al lavoro, all’inclusione, all’eguaglianza e alla libertà.

A breve anche la Toscana sarà chiamata a rinnovare i propri organi di governo e molti indicatori danno come possibile il rischio di consegnare alla destra sovranista la nostra Regione.

L’Anpi ritiene che le forze politiche democratiche interessate a difendere il patrimonio di esperienza di governo e di valori antifascisti condivisi fino ad ora, debbano prendere atto della necessità di un supplemento di riflessione.

Sappiamo fin troppo bene che il disagio sociale, la precarizzazione del lavoro e la conseguente ricattabilità a cui sono soggette le generazioni più giovani, alimentano un diffuso senso di insoddisfazione non accolto né politicamente orientato dalle forze politiche di area democratica, per la perdita di consenso e anche per essere venute meno le loro strutture capillari e di elaborazione politica; quegli elementi di disagio, pertanto, rischiano di restare irrisolti e allo stesso tempo di essere incanalati – come da parte della destra si proverà a fare – verso la richiesta dell’ ‘uomo forte’.

Riteniamo a questo punto necessario che le forze politiche democratiche facciano un tentativo serio di superare divisioni, particolarismi, personalizzazioni e posizionamenti tattici e ritrovino un metodo di elaborazione politica che parta dall’analisi delle necessità e dei rischi, dandosi degli obiettivi comuni e riconoscendo la priorità di fare argine alla marea di una destra sempre più connivente con il neofascismo montante.

A noi è caro il modello del Cln, che riuscì a mediare posizioni anche molto diverse in nome di un’azione comune che non avrebbe potuto fallire, pena la sconfitta di tutti. L’Anpi ravvisa la necessità di mettere in chiaro alcuni valori comuni, da cui desumere punti programmatici condivisi e riconducibili ai fondamenti costituzionali: rispondere al paese con un impegno progettuale chiaro, rinnovando linguaggi e rappresentanza politica e lasciando emergere soggettività nuove, sia per genere che per generazione, che possano ristabilire quella relazione di rappresentatività andata smarrita.

L’Anpi chiede di tenere come ‘stella polare’ quel modello, e di provare a progettare un rinnovamento rilevante, partendo, per la nostra Regione, dalla riscrittura di un progetto politico che ci sembra necessario debba partire dai valori costituzionali fondamentali: il lavoro su tutti, e l’uguaglianza. Occorrerà riprendere il percorso di recupero dei beni comuni, difendere il diritto alla salute e il diritto allo studio, occorrerà dare spazio a politiche inclusive e di accoglienza di nuove cittadinanze, occorrerà rafforzare le scelte a tutela dell’ambiente e a recupero degli sprechi ambientali che possono essere stati compiuti. Occorrerà difendere i diritti civili, senza cadere nella trappola identitaria e senza contrapporli ai diritti sociali. Sarà sufficiente muoversi nel solco dei valori della Costituzione e non solo nel rispetto formale dei suoi principi.

Solo a fronte di un programma costituzionalmente orientato e politicamente condiviso, sarà possibile rappresentare quel soggetto sociale nuovo che si sta raccogliendo nelle piazze e che non obbedisce, né obbedirebbe, a logiche di partito.

Se la politica non sarà in grado di rispondere a questa sfida, riconducendo bisogni concreti a concreti programmi, e ricomponendo il quadro di tutte le forze democratiche e antifasciste, dovrà anche assumersi la responsabilità di una possibile sconfitta, sapendo che in tal caso non avranno perso i partiti: avremo perso tutte e tutti noi, cittadine e cittadini toscani. Avranno perso, soprattutto, i cittadini economicamente e socialmente più deboli, avranno perso coloro che stanno attendendo il riconoscimento di diritti sostanziali e formali, avremo perso tutti noi che teniamo alla difesa dell’identità antifascista delle nostre città e dei nostri territori.

C’è ancora tempo per scongiurare l’ascesa della destra revanscista: occorre una mossa di buona volontà e un impegno all’elaborazione comune e condivisa, in modo da avvicinarsi alla competizione elettorale accumulando un potenziale di trascinamento e di recupero alla politica di quei tanti che se ne sono allontanati, e di quei tanti che non ci hanno mai creduto: si vince allargando il cerchio del protagonismo politico, non invocando la delega; si vince per essere migliori, e non i meno peggio; si vince per quello che si vuole essere, non solo per quello che si può essere stati; si vince se uniti nei valori condivisi della Costituzione nata dalla Resistenza.
Comitati provinciali Anpi della Toscana

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