Fabiani (PD): “a Roma è cambiato tutto, in Toscana fermi al Paleolitico”

Intervista con Valerio Fabiani, leader degli ‘Zingarettiani’ in Toscana e membro della direzione nazionale del Partito Democratico

“A Roma è cambiato il mondo, mentre in Toscana sembra siamo ancora fermi al Paleolitico” lo dice Valertio Fabiani, membro della direzione nazionale del partito Democratico, zingarettiano che così descrive la situazione del PD toscano in vista delle prossime regionali.

“Non servono fughe in avanti -dice Fabiani- per trovare il candidato alla poltrona di Governatore va trovata una soluzione politica”

Domenico Guarino lo ha intervistato

Crisi, Fabiani (PD): serve discontinuità, anche con precedenti governi CSX

Fabiani, membro della direzione nazionale PD, protagonista delle recenti primarie regionali in cui ha sfidato Simona Bonafè, raccogliendo il 40% dei consensi, dice:  “la linea del segretario Zingaretti è stata coerente e chiara, l’accordo con M5S è difficile ma non impossibile”

“I punti da cui partire -dice Fabiani. sono  un impegno sui temi della lotta alle disuguaglianze e sul terreno dell’ecologia. Serve una netta discontinuità con il passato sia recente, ovvero il Governo Gialloverde, sia meno recente, ovvero con gli stessi governi del centrosinistra. solo così non verrà letta come un’operazione di palazzo” “

Pd: Fabiani a Bonafè, ‘importante dare vita a segreteria unitaria in Toscana’

“Nella nostra regione non dobbiamo adagiarci sugli allori e dobbiamo lavorare intensamente. Ho letto con attenzione l’intervista della segretaria Simona Bonafè a Repubblica e – afferma Valerio Fabiani, membro della Direzione nazionale e regionale del Pd – pur essendoci parti poco chiare su come procedere concretamente, rilevo aperture importanti e punti sui quali fare leva per la ricerca di quella unità di gestione del partito che chiediamo da molto tempo”.

La dichiarazione di Valerio Fabiani arriva in risposta all’intervista della segretaria regionale del Pd toscano Simona Bonafè, rilasciata oggi all’edizione fiorentina di “Repubblica”. Fabiani ritiene che ora sia “importante dare vita a una segreteria unitaria del partito”. “Nelle scorse settimane, all’indomani di un chiaro recupero del Pd alle europee – prosegue Fabiani – e della vittoria alle amministrative, abbiamo assistito alla ripresa delle schermaglie interne, delle auto candidature alla presidenza della Regione, al perpetrarsi dell’idea sbagliata che tutto ruoti intorno alle nostre dinamiche interne, alla messa in discussione della linea politica uscita dalle primarie che hanno eletto Zingaretti”.

Bonafè intervista Respubblica risponde Fabiani
Foto del quotidiano La Rapubblica; particolare articolo su Bonafè

“Anche a livello nazionale –  dichiara Fabiani – c’è ancora molto da fare, ma non c’è dubbio che un nuovo corso è iniziato, l’idea di una proposta aperta fondata sul dialogo con pezzi di società che fino a ieri erano schierati nel ”tutti contro il Pd” sta già dando i primi frutti. Così si sono rese possibili le alleanze che ci hanno fatto vincere i comuni, così siamo riusciti ad attrarre voti alle Eeuropee. Ma anche qui, in Toscana non dobbiamo adagiarci sugli allori e dobbiamo lavorare intensamente”. “Questo corso nuovo, questo metodo, deve caratterizzare anche il nostro lavoro per assicurare alla Toscana una Giunta regionale di centrosinistra, senza soluzioni preconfezionate”, osserva Fabiani.

“Penso che per raggiungere questo obiettivo per prima cosa sia importante dare vita a una segreteria unitaria del Pd toscano per la quale c’è, da tempo, una nostra disponibilità pubblica di idee e di persone”, sostiene Fabiani. “Propongo per questo alla segretaria Bonafè di incontrarci subito, senza perdere altro tempo, già nella prossima settimana – continua Fabiani – Inauguriamo una stagione nuova all’insegna di una vera unità fondata su un progetto condiviso. Poi, insieme, dobbiamo aprire un confronto con tutte le forze politiche e civiche, a sinistra e più moderate, che vogliono costruire una Toscana solidale e aperta, moderna e proiettata al futuro e arrivare a individuare nel modo più partecipato possibile la persona che meglio può guidare questa alleanza sociale e politica, e la Regione nei prossimi dieci anni”.

“Io penso a un nuovo centrosinistra che non sia il prodotto di accordi di vertice o di scelte a tavolino bensì frutto di un processo vero di partecipazione popolare con radici solide ben piantate nella società toscana – spiega Fabiani – Ecco perché credo che questo nostro cantiere dovrebbe essere aperto in tutte le province e in tutti i cantiere dovrebbe essere aperto in tutte le province e in tutti i comuni toscani, chiamando le cittadine e i cittadini a decidere con noi sulle questioni più importanti per la Toscana del futuro, coinvolgendo così il popolo del centrosinistra non soltanto sui nomi, ma anche sulle scelte strategiche. Rendiamo protagonisti di questo lavoro i cittadini, i partiti, le associazioni e singole personalità e facciamoci aiutare dai nostri bravi sindaci e amministratori locali. L’iniziativa che avevamo proposto di fare a luglio per iniziare a chiamare a raccolta queste forze, e che vorremmo appartenesse a tutto il Partito democratico e non solo ad una parte, può essere l’innesco di un lavoro che però deve assolutamente svilupparsi sul territorio. A chi oggi guida il partito regionale chiedo: lo facciamo insieme? Io penso che sia possibile, addirittura necessario. Noi ci siamo” afferma Valerio Fabiani in conclusione dell’intervista.

Bufera Csm, Fabiani (PD): “Ferri e Lotti chiariscano posizione e valutino conseguenze”

“La vicenda degli incontri tra politici e magistrati è molto preoccupante e quel tipo di relazioni è profondamente inopportuno. Sono d’accordo con Carlo Calenda quando dice che sulla vicenda che riguarda Lotti e Ferri serve molta più nettezza da parte del Pd”. A dirlo è Valerio Fabiani, membro della direzione nazionale del Pd e componente della direzione Toscana.

Questo “perché, al netto dei risvolti giuridici, esiste una valutazione politica che il presidente del Pd Gentiloni ha espresso con chiarezza cristallina – continua Fabiani -, per questo i soggetti coinvolti devono chiarire al più presto la loro posizione, e valutare conseguenze volte a preservare l’onorabilità del nostro partito e degli equilibri istituzionali”.

“Vale per i magistrati e vale per i due parlamentari del mio partito – aggiunge ancora Fabiani in una nota -. Oltreché per loro stessi devono farlo anche per il partito a cui appartengono, poiché il Pd, questo nuovo Pd, è oggi l’architrave più solida dell’alternativa possibile alla destra nazionalista e xenofoba ed è assolutamente prioritario difenderne la credibilità, senza balbettare”.

Per Fabiani, “si tratta di due parlamentari di rango eletti entrambi in Toscana ed è dunque impensabile che la dirigenza regionale del nostro partito non esprima su questa vicenda una posizione netta e capace di salvaguardare la nostra comunità, a maggior ragione dopo le posizioni pubblicamente espresse dal segretario Zingaretti e dal presidente Gentiloni”.

PD Toscano sull’orlo di una crisi di nervi

Dopo l’annullamento della direzione prevista  per sabato scorso, la questione della segreteria unitaria e delle candidature alle prossime europee, nell’intervista con Valerio Fabiani,m membro della direzione Nazionale e sfidante di Simona Bonafè nelle primarie dello scorso autunno

Pd: eletti dieci toscani nella direzione nazionale

Sono 10 i toscani tra i 120 componenti nella direzione del Pd eletti ieri in occasione della prima assemblea nazionale del partito dopo le primarie svoltasi a Roma.

Tra i dieci toscani eletti nella direzione, secondo quanto appreso, figurano Brenda Barnini, sindaca di Empoli, il senatore Dario Parrini e la vicepresidentessa del gruppo dem a Palazzo Madama Caterina Bini, Alessandra Nardini, consigliera regionale e coordinatrice toscana della mozione Zingaretti, Valerio Fabiani, già candidato a segretario toscano del Pd alle primarie regionali dello scorso ottobre, le deputate Maria Elena Boschi, Susanna Cenni e Rosa Maria Di Giorgi, Marco Simiani e Stefano Bruzzesi.
“Zingaretti ha fatto proposte condivisibili sulla sanità e sulla scuola; anche sulle elezioni europee e sulle amministrative. Vedremo gli sviluppi”. Ha scritto su facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dopo l’Assemblea del Pd, che ieri ha dato il via libera al nuovo segretario, dicendosi particolarmente colpito da una frase del neo segretario: “‘voglio un partito più inclusivo e pluralista, in cui valorizzare tutti e senza mai fare la caricatura di quelli che la pensano diversamente, di cui sono pronto a riconoscere le ragioni, anche quando non le condivido'”.
“Mi chiedo se le ragioni di un nuovo socialismo, che renda attuale la migliore storia e gli ideali della sinistra italiana, potranno, nel partito di Zingaretti, essere considerate con rispetto e valorizzate – prosegue Rossi -. C’è stato un periodo in cui questo non è avvenuto quando solo a parlare di socialismo si veniva beffeggiati e attaccati perché si consideravano eresie le posizioni di una sinistra socialista. Ora Zingaretti dice di voler ‘cambiare tutto’, riapre il dialogo e lancia un messaggio diverso che a me pare interessante e che seguirò attentamente”.
“Complimenti e auguri di buon lavoro a tutti. C’è un gran lavoro da fare per far vincere il Pd e il centrosinistra a cominciare dalle prossime amministrative ed europee”. Così in una nota la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafe’, rivolgendosi ai toscani della direzione nazionale del Pd (a cui  si aggiungono i componenti di diritto, tra cui la stessa Bonafè). Silvia Velo, si spiega ancora, è stata eletta nella commissione nazionale di garanzia.
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