Università: Toscana; agevolazoni, borse e alloggi per il 2020

Borse di studio universitarie più alte, investimenti sulle case degli studenti che vedranno aumentare i posti a disposizione, assegni più pesanti nei contributi per gli affitti, assegnati a chi vince una borsa di studio ma non trova posto negli alloggi e deve cercare una sistemazione sul mercato. E poi i trasporti pubblici, con la conferma a Firenze della sperimentazione di tariffe agevolate (48 euro annui per l’intera area urbana) e l’intenzione di stipulare convenzioni simili, per acquistare abbonamenti mensili o annuali a prezzi scontati, a Siena e Pisa (con Tiemme e Ctp).

Sono le principali novità, illustrate nel corso di una conferenza stampa a Firenze, degli indirizzi della Giunta regionale all’Azienda per il diritto allo studio universitario.I posti letto aumenteranno nel 2020: 120 posti in più a Firenze, mentre per Pisa oltre ai 60 posti di quest’anno ci sarà un incremento di 240 nel 2021. Per il contributo affitti l’assegno mensile passerà da 175 a 250 euro.

Cambiano anche i valori di riferimento di Isee e Ipse per accedere alla borsa di studio: saranno lievemente più alti (da 23mila euro a 23.500 l’Isee, da 50mila a 51.100 l’Ispe), aspetto che consentirà di allargare la platea dei beneficiari. Scendono poi a due le fase di reddito Isee (erano tre).

Agli studenti fuori sede sarà offerto un servizio nella ricerca di un alloggio sul mercato privato a prezzi congrui e in regola con le norme fiscali, di sicurezza e di qualità. Sarà esteso anche a tutte le Università l’accordo con il sistema sanitario per la realizzazione di seminari informativi sulla prevenzione e i corretti stili di vita e l’accordo con i medici di base per l’assistenza sanitaria agli studenti non toscani iscritti agli Atenei della regione.

Unifi: nasce software per leggere il DNA in tempo reale

Un gruppo di ricerca interdisciplinare dell’Università di Firenze ha realizzato – grazie a un progetto sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro – un nuovo strumento bioinformatico in grado di rilevare in tempo reale le alterazioni geniche in malattie tumorali, analizzando i dati ottenuti da sequenziatori di DNA di ultima generazione, basati sui nanopori.

“Nella ricerca abbiamo dimostrato – spiega Alberto Magi, ricercatore di Bioingegneria elettronica e informatica, che ha coordinato il team insieme ad Alessandro Maria Vannucchi, docente di Ematologia e responsabile del CRIMM – che è possibile studiare e identificare le alterazioni del genoma di tumori del sangue con tempi che vanno da 30 minuti a 5-6 ore. Per comprendere la rilevanza del nuovo approccio computazionale e sperimentale e il possibile impatto sull’analisi del genoma – prosegue Magi – basta pensare che con tecniche tradizionali come i microarray o il sequenziamento di seconda generazione occorrono circa due settimane per ottenere informazioni equivalenti sulla struttura genomica di un tumore”.

“La caratterizzazione genomica dei tumori è di importanza fondamentale – commenta Vannucchi – sia per comprendere i meccanismi molecolari alla base della loro genesi ed evoluzione, sia per predire la capacità dei tumori stessi di resistere ai trattamenti farmacologici. Di conseguenza, avere una caratterizzazione genomica in tempi rapidi diventa sempre più importante per la scelta dei farmaci, per la cosiddetta medicina di precisione”.

Con i sequenziatori di terza generazione basati su nanopori, le molecole di DNA attraversano un poro di dimensioni nanoscopiche a cui è applicata una differenza di potenziale. A questo punto le basi che compongono i filamenti del DNA vengono lette misurando le variazioni di segnale elettrico indotte. Con questo principio, queste macchine sono in grado di leggere le sequenze di DNA in tempo reale, mentre il sequenziamento è in corso. I dati generati sono analizzati dal software elaborato dai ricercatori, Nano-GLADIATOR, che è dunque capace di ricostruire la struttura genomica di un tumore durante il sequenziamento stesso.

“Già pochi minuti dopo l’inizio del processo di sequenziamento – illustra ancora Magi – siamo in grado di identificare alterazioni genomiche di grandi dimensioni, che coinvolgono decine di milioni di basi, e man mano che i dati vengono prodotti, il nostro software incrementa la risoluzione, cioè la capacità di identificare alterazioni sempre più piccole, raggiungendo la sensibilità delle tecniche tradizionali dopo qualche ora di analisi”.

I risultati pubblicati sulla rivista Bioinformatics sono il frutto del lavoro di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, del Centro di ricerca e innovazione per le malattie mieloproliferative (CRIMM) e della SOD di Diagnostica Genetica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi.

“Giustizia semplice 4.0” vince premio “PA Sostenibile 2019”

All’interno della Manifestazione FORUM PA 2019 che si è svolta nei giorni scorsi, il progetto “Giustizia Semplice 4.0”, presentato dal Tribunale di Firenze, ha vinto, nella categoria “Giustizia, trasparenza, partenariati”, il premio PA Sostenibile 2019,  promosso nella sua seconda edizione da FPA in collaborazione con ASviS.

La Manifestazione FORUM PA 2019 è finalizzata a raccogliere i migliori progetti/prodotti concreti che sposano l’utopia sostenibile e possono aiutare l’Italia, ed in particolare i singoli territori, ad affrontare le tante debolezze dell’attuale modello di sviluppo, scegliendo un sentiero di crescita sostenibile da percorrere fino e oltre il 2030.

Il progetto “Giustizia Semplice 4.0” è stato presentato dal Tribunale di Firenze che lo ha realizzato nell’ambito del Piano strategico della Città Metropolitana di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con l’Università di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Organismo di Conciliazione di Firenze OCF, Ordine dei Consulenti del lavoro di Firenze, Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Firenze.

Il progetto mira, nelle materie contrattuali e di competenza del Tribunale delle Imprese, ad individuare le cause conciliabili onde facilitare il giudice nell’invio della controversia in mediazione demandata e a realizzare un algoritmo predittivo in tale campo. Con l’aiuto di partner pubblici e privati è stato possibile finanziare giovani ricercatori dell’Università di Firenze dotati di specifiche competenze in materia, che, inseriti nell’ufficio per il processo, in sinergia con il lavoro dei magistrati hanno già consentito di raggiungere risultati significativi. Si tratta per il momento solo di dati provvisori, ma in 11 mesi sono state mandate in mediazione 1.160 cause, la mediazione è stata avviata nel 70% dei casi ( a fronte di una media nazionale del 52%) e l’accordo è stato raggiunto nel 55% dei casi nelle controversie contrattuali (a fronte del 36% a livello nazionale). Tutto il materiale è studiato da ingegneri informatici dell’Università per la realizzazione dell’algoritmo predittivo.

“È stato premiato il Tribunale di Firenze ma è stata premiata anche una grandissima squadra – ha affermato Marilena Rizzo, Presidente del Tribunale di Firenze – che ha visto enti, istituzioni e professioni stringersi intorno al loro tribunale per fare squadra e raggiungere l’obiettivo di una pubblica amministrazione migliore e di una giustizia più vicina al cittadino”.

“La Fondazione è lieta di aver contribuito a questo progetto – ha aggiunto Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze – che rappresenta un esempio di sinergia fra istituzioni volta a creare le condizioni per garantire maggiore efficienza nella pubblica amministrazione”.

“Il premio rappresenta un prezioso riconoscimento all’impegno dell’Università di Firenze nell’ambito della terza missione e della ricerca universitaria – ha aggiunto la prof.ssa Paola Lucarelli, dell’Università degli studi di Firenze – Con questo progetto siamo orgogliosi di aver portato un contributo in termini di efficienza nella gestione del contenzioso giudiziario e di aver determinato un ulteriore passo avanti nella cultura giuridica e professionale della gestione dei conflitti che garantisca ai cittadini e alle imprese una risposta pienamente soddisfacente, celere e a costi contenuti”.

UniFi: scoperto il supersolido

Un team di ricercatori dell’Università di Firenze e del CNR ha osservato nel laboratorio dell’Istituto Nazionale di Ottica di Pisa (CNR-INO) un nuovo stato della materia: il supersolido. Esso ha la struttura di un solido, le proprietà di un superfluido e si comporta secondo le leggi della meccanica quantistica. Alla ricerca, pubblicata su Physical Review Letters, hanno collaborato anche ricercatori dell’Università di Hannover.

Questo nuovo stato della materia, che unisce le caratteristiche di un solido – particelle disposte in una struttura fissa, periodica – con quelle di un superfluido – assenza di viscosità e di attrito – presenta proprietà nuove e ancora largamente inesplorate. I ricercatori del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze e del Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare (LENS), dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO), insieme al supporto teorico dell’Università di Hannover, lo hanno studiato in un gas di atomi magnetici ultrafreddi, realizzato in laboratorio con atomi di disprosio portati a temperature vicino allo zero assoluto (-273,15 °C). Lo studio è stato pubblicato su Physical Review Letters (“Observation of a dipolar quantum gas with metastable supersolid properties” ).

“I ricercatori fin dagli anni ’60 hanno provato a realizzare questo stato della materia, previsto dalle leggi della meccanica quantistica – spiega il coordinatore del team Giovanni Modugno, docente di Fisica della materia presso l’Università di Firenze –; dopo aver provato con l’elio, i tentativi si sono indirizzati verso i condensati di Bose-Einstein, insiemi di bosoni ultrafreddi in cui le particelle sono in uno stato superfluido. E proprio attraverso un condensato di Bose-Einstein, realizzato con un particolare tipo di atomi molto magnetici, oggi siamo riusciti ad arrivare all’osservazione di un supersolido che si basa solo sull’interazione tra gli atomi”.

Gli atomi si comportano infatti come potenti magneti, interagendo fra loro in modo da formare una struttura periodica; gli atomi, tuttavia, non sono bloccati e possono muoversi liberamente attraverso il sistema, come in un superfluido. “L’eccezionalità è che i condensati di Bose-Einstein hanno poco a che vedere con i solidi. Questa è la prima volta che si realizza un solido con particelle bosoniche identiche fra loro e perciò indistinguibili, che restano libere di muoversi, proprietà tipiche dei superfluidi. Abbiamo fatto la scoperta sperimentale in un nuovo laboratorio presso il CNR-INO di Pisa, grazie alle idee innovative ed al lavoro creativo del team di cui fanno parte sia ricercatori esperti che giovani, tra cui Eleonora Lucioni e Luca Tanzi. Che la nostra scoperta sia interessante e apra una nuova direzione per comprendere le proprietà dei materiali quantistici ce lo rivela il forte interesse della comunità scientifica, con i principali laboratori esteri che si sono lanciati immediatamente a riprodurre il nostro sistema per esplorarne le proprietà, come ha riportato un recente articolo su Physics. È così partita la competizione per scoprire le proprietà di questo nuovo stato della materia, nella quale spero che avremo il massimo supporto dalle istituzioni di ricerca italiane.”

“Questo difficile esperimento e questo bel risultato sono il frutto di una stretta collaborazione, tra il gruppo di Firenze e il nostro gruppo di Pisa – dicono Carlo Gabbanini e Andrea Fioretti del CNR-INO di Pisa – con competenze complementari che ci permettono di lavorare in modo innovativo.  Grazie al supporto del CNR INO, dove questo progetto ha trovato competenze di livello internazionale sulla fisica atomica e sui laser, siamo riusciti a creare un ambiente di ricerca stimolante che sta attirando giovani da tutta Italia. Ora contiamo su un supporto importante da parte dei nostri referenti istituzionali per potenziare una ricerca di punta in un clima internazionale estremamente competitivo.”

Ateneo Firenze: crollo calcinacci da soffitto, nessun ferito

Cedimento di materiale dal soffitto di una delle sedi dell’Ateneo di Firenze, nell’immobile di via Laura. Nessuna persona è rimasta ferita.

Secondo quanto spiegato dalla stessa Università la caduta “di materiali di finitura della copertura” si è verificata “a causa delle infiltrazioni d’acqua nel controsoffitto della scala principale”, in seguito al temporale di ieri sera. A scopo precauzionale sono state sospese le attività didattiche nell’edificio di via Laura per la giornata di oggi e di domani.

Sul posto, per mettere in sicurezza la sede, è intervenuto personale degli uffici tecnici dell’Ateneo. La riapertura al pubblico è prevista per lunedì 8 aprile. “Rimangono aperti gli uffici amministrativi che hanno sede in via Laura – informa sempre l’Università -, le attività programmate in questo plesso per sabato 6 aprile si svolgeranno nella sede di via Capponi 9”.

Sull’accaduto sono intervenuti i rappresentanti del Centrodestra universitario Vanessa Morabito, Roberta Vaduva e Tommaso Gallicchio. “Stamattina è stata sfiorata una tragedia – affermano in un comunicato – Per fortuna nessun studente o lavoratore è stato coinvolto data l’ora dell’incidente”. “Noi del Centrodestra universitario – proseguono – non possiamo più tollerare che simili inconvenienti possano verificarsi in uno dei plessi più frequentati e di ultima ristrutturazione di tutto l’ateneo fiorentino”.

“Vogliamo batterci – affermano ancora – per far sì che ci sia da parte dell’università una maggior attenzione e un maggior controllo sulla condizione in cui versano tutti i poli dell’ateneo”.

Museo Novecento: workshop su rapporto musei-cinema

Venerdì 5 aprile alle 16 presso la Sala Cinema del Museo Novecento di Firenze si terrà il workshop dedicato al rapporto fra i musei e il cinema organizzato dal Master of Art in Museum Studies di Marist College – Istituto Lorenzo de’ Medici.

Per l’occasione sarà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese il film The Square, diretto da Ruben Östlund nel 2017 e Palma d’oro a Cannes nello stesso anno. Il film è una divertente indagine sui meccanismi del mondo dell’arte contemporanea, attraverso le avventure del curatore di un importante museo di Stoccolma.

Dopo la proiezione del film Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento e Patrizia Asproni, presidente del Museo Marino Marini, commenteranno il film e analizzeranno i meccanismi dell’arte contemporanea e delle tecniche di comunicazione.

Il workshop è dedicato agli studenti del Master in Museum Studies di Marist College – Istituto Lorenzo de’ Medici e agli studenti del corso di Museologia dell’Università di Firenze (SAGAS).

L’evento è aperto anche al pubblico esterno, gratuitamente, fino a esaurimento posti.

L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.

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