Visite virtuali ad Accademia della Crusca a partire da febbraio

Un calendario di visite virtuali gratuite all’interno dell’Accademia della Crusca di Firenze per sopperire all’attuale fase di chiusura

Si tratta di un’iniziativa volta a permettere a chiunque in Italia e nel mondo di conoscere l’Accademia della Crusca nata nel 1583 e ancora oggi punto di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana.

Il progetto ‘Dentro la Crusca. Dentro l’Italiano’, presentato oggi, è realizzato dall’associazione Amici dell’Accademia della Crusca con il contributo di Unicoop Firenze. Le visite virtuali partiranno a febbraio e proseguiranno anche dopo la riapertura.

I partecipanti saranno accolti da un linguista, presente fisicamente nella sede dell’Accademia della Crusca, che farà loro da guida, curerà un percorso specifico e accompagnerà i visitatori nelle sale, rispondendo alle domande del pubblico. Sono stati, inoltre, prodotti specifici filmati, realizzati da Berta Film, e destinati alle diverse fasce di pubblico: bambini, adulti, scuole, stranieri. Per lanciare l’iniziativa è stato realizzato un video con un’intervista immaginaria a Leonardo Salviati, scrittore tra i principali promotori della fondazione dell’Accademia, interpretato dall’attore Francesco Gori che, con i vestiti e il linguaggio del 1500, invita a partecipare alle visite guidate.

“Da oggi è realmente possibile per tutti conoscere meglio l’Accademia della Crusca – ha commentato il presidente Claudio Marazzini -. Si tratta di una nuova offerta di visita, che non vuole certo sostituirsi all’invito a tornare a Firenze e nella nostra meravigliosa sede. Anzi auspico che a breve il visitatore possa cogliere la possibilità di visitare la Crusca insieme al futuro museo della Lingua Italiana. Questo nostro progetto vuole essere uno strumento in più, che resterà a disposizione di chi abita lontano da Firenze, o abbia difficoltà di mobilità di qualunque genere”.

Caritas: Rapporto Firenze, “La Mafia si nutre di povertà”

“La mafia si nutre di povertà. Illegalità e povertà: due volti che si intrecciano nei mesi del Covid-19”: è questo il tema dell’ottavo Report sugli effetti dell’emergenza sanitaria, elaborato da Caritas Firenze in collaborazione con Fondazione Solidarietà Caritas Onlus.

Un appuntamento mensile che offre un quadro aggiornato su come il Coronavirus ha cambiato il tessuto sociale della nostra diocesi sulla base, in questo numero, di dati raccolti da interviste ad hoc a molte delle realtà in prima linea nel contrasto alla corruzione e all’illegalità. L’iniziativa è a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dalla pandemia, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio. ”In questo Report, redatto anche grazie a Libera Toscana e Unicoop Firenze, abbiamo illustrato come mafie, Covid-19 e povertà vadano a braccetto in un circolo vizioso molto preoccupante, dove legale e illegale si intrecciano continuamente”, spiega Giovanna Grigioni, referente Osservatorio Caritas, nel sottolineare come ”la nostra società viva il rischio sempre più concreto, di una normalizzazione del fenomeno della corruzione”. ”Ma una via di uscita c’è”, afferma Grigioni, ”dobbiamo educare le nuove generazioni, prevenire, monitorare costantemente i cambiamenti che si registrano nel tessuto sociale, fare rete tra associazioni e istituzioni, perché è solo così che potremo sconfiggere un fenomeno tanto profondo quanto taciuto che permea la nostra società. Fingere che il problema non esista non aiuterà a risolverlo, ma anzi, come diceva Peppino Impastato, contribuirà solo a rafforzarlo”.

Per Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana di Firenze, ”la crisi generata dalla pandemia, se da un lato ci ha resi più fragili, dall’altra ci pone davanti alla possibilità di una rinascita, attraverso un approccio nuovo e sistemico alla realtà”. ”Per poter cambiare – afferma Bonechi – è necessaria una visione complessiva dei fenomeni. Se vogliamo ridare dignità e umanità a coloro che si trovano in uno stato di bisogno, dovremo infatti farci carico di tutte le loro povertà, non solo quella alimentare, abitativa ed economica, ma anche e soprattutto di quella educativa. Le mafie crescono infatti nei contesti in cui alberga stabile la povertà, in tutte le sue accezioni, da quella dei beni essenziali a quella culturale”. E conclude: ”La scuola, l’educazione, la conoscenza sono elementi fondamentali per insegnare a pensare, a farsi le giuste domande e queste sono le basi per una società davvero democratica”. Lo studio dell’Osservatorio Caritas: il povero come vittima e parte offesa dell’illegalità – Dagli studi condotti da Caritas, emerge come la pandemia abbia contribuito a mettere in luce le fragilità strutturali del nostro sistema sociale e lavorativo: molte persone hanno perso il loro impiego, intere famiglie si sono impoverite, le disuguaglianze sociali sono in costante aumento.

Ma come interviene in tutto ciò la mafia? La storia di alcune realtà della Sicilia, della Campania e della Calabria è ricca di frangenti nei quali i clan hanno trasformato periodi di crisi in grandi opportunità di rafforzamento e di espansione. Quando si verifica una sospensione dell’ordine sociale, le mafie sono in grado di inserirsi e trarne profitto offrendo a coloro che si trovano in difficoltà, un welfare alternativo in grado di fornire liquidità immediata e un’assistenza interessata attraverso reti collaudate di complici. È infatti risaputo che l’autorità mafiosa si pone a tutela di coloro che hanno bisogni di vario genere: peccato che poi si chieda sempre qualcosa in cambio e che tutto alla fine debba andare a vantaggio di quel gruppo ristretto di persone capace di esercitare con forza e violenza il dominio concreto di interi territori. Dunque, quale terreno fertile migliore di quello odierno per colpire le fasce più deboli? In questo senso il Report di Caritas evidenzia come vi sia una stretta correlazione tra i settori più colpiti dalle misure anti-contagio, piccole e medie aziende, artigiani, esercizi commerciali, in particolare bar, ristoranti, alberghi, strutture ricettive, e la presenza di nuove infiltrazioni mafiose. Le organizzazioni criminali sono infatti in grado di individuare rapidamente le imprese. A queste forniscono il loro tempestivo soccorso e, passo dopo passo, ne diventano proprietarie oppure trasformano i beneficiari nel nuovo serbatoio per future affiliazioni o per collaborazioni di vario tipo. Ad essere oggetto di interesse sono però anche comparti fino ad ora meno esplorati come quello della sanità, oppure la distribuzione veloce di aiuti/sussidi/crediti per intercettare indebitamente denaro pubblico. Per quanto riguarda la situazione regionale, la Toscana si conferma come uno dei territori italiani privilegiati per attività di riciclaggio e per la realizzazione di reati economico-finanziari su larga scala, oltre ad avere un ruolo centrale nei traffici nazionali e transnazionali di stupefacenti: a Livorno, ad esempio, nel 2019 è stata sequestrata cocaina per più di una tonnellata. Altri nodi nevralgici ruotano intorno alla prostituzione, traffico di rifiuti, gioco d’azzardo (Prato è la città nella quale si gioca di più in Italia) e alla valuta virtuale poiché gran parte del riciclaggio di denaro sporco passa attraverso questi canali. Tutti fenomeni, che la crisi economica causata dalla pandemia, rischia di aumentare esponenzialmente anche a Firenze.

Da qui, sottolinea lo studio Caritas, la necessità di essere vigili e di mettere in atto strumenti di prevenzione adeguati come la promozione della cultura della legalità, attraverso la creazione di reti sempre più forti tra istituzioni e tutte quelle realtà che a vario titolo si impegnano per costruire e garantire una maggiore giustizia sociale nel rispetto dell’uomo e del creato, (come Libera, Unicoop Firenze, Fondazione il Cuore si Scioglie, Rete Numeri Pari). Un impegno che vede in Caritas una delle principali promotrici.

Covid: donazioni Coop a laboratorio Toscana Life Sciences a quota 1,2 mln euro

Prosegue la campagna ‘Sosteniamo la ricerca oggi per tornare più vicini domani’ per sostenere il laboratorio MadLab di Toscana Life Sciences, impegnato nell’individuazione di anticorpi monoclonali umani capaci di curare il Covid-19

Hanno raggiunto quota 1,2 milioni di euro, rispetto a un obiettivo di 1,5 mln da raggiungere per l’Epifania, le donazioni della campagna ‘Sosteniamo la ricerca oggi per tornare più vicini domani’, promossa da Unicoop Firenze insieme a Coop Alleanza 3.0, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia, Coop Unione Amiatina e Coop Reno, per il sostegno al laboratorio MadLab di Toscana Life Sciences, impegnato nell’individuazione di anticorpi monoclonali umani capaci di curare il Covid-19.

Hanno offerto oggi il loro supporto alla campagna con una donazione, in un evento al punto vendita Coop.Fi di Novoli a Firenze, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e il conduttore televisivo Carlo Conti, accolti a Novoli dalla presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori.

“Sicuramente raggiungeremo l’obiettivo che ci siamo prefissi – ha affermato quest’ultima – e se andremo oltre sarà grazie al contributo di tutti. Tante persone hanno partecipato, anche con poco, perché la ricerca è importante per tutti noi, per farci tornare a una condizione di vita di maggiore qualità rispetto a quella che abbiamo vissuto in questi tempi”

Raccogliere energie e risorse per la Fondazione Tls è qualcosa di straordinario: è guardare avanti in una Toscana che dà il proprio contributo ad arginare, a contrastare, a cancellare il Covid-19″. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine di una iniziativa al punto vendita Coop.Fi di Novoli a Firenze, in cui ha fatto una donazione per la campagna di crowdfunding a sostegno del MadLab di Tls, i cui ricercatori sono impegnati nella ricerca sugli anticorpi monoclonali.

“Io ringrazio di cuore Daniela Mori e tutti gli amici di Unicoop Firenze, perché hanno centrato in questa raccolta fondi forse il valore più grande che dà la Toscana del 2020 nella lotta al coronavirus”, ha aggiunto Giani, sottolineando che “Tls è nata a Siena, è cresciuta a Siena, e la sosteniamo a Siena: la Siena del futuro e dell’innovazione, in un momento in cui sappiamo quanto è delicata la situazione del Monte dei Paschi. La sede è lì: certo Tls potrà svilupparsi, crescere, trovare altre sinergie, potrà avere propri laboratori anche in altri luoghi, ma Tls è Siena”.

Sabato raccolta straordinaria di materiali scolastici con Unicoop Firenze

In oltre 40 Coop.Fi della regione sarà possibile acquistare e donare tutto ciò che serve nello zaino. Quanto raccolto sarà raddoppiato dalla cooperativa e arriverà, attraverso le associazioni di volontariato, ai bambini delle famiglie in difficoltà economiche. Da Caritas segnali preoccupanti: indicativamente un terzo di richieste di aiuto in più quest’anno rispetto al 2019

Dare un aiuto a quei bambini e ragazzi che vivono in difficoltà economiche e alle famiglie che non hanno le risorse per acquistare il corredo scolastico. La prima campanella si sta avvicinando e, complice la crisi economica che ha colpito un’ampia parte della popolazione, mettere insieme l’occorrente per il primo giorno di scuola può essere un problema per alcune famiglie. Nasce così l’idea di Unicoop Firenze di organizzare una giornata in cui soci e clienti verranno invitati ad acquistare e donare quaderni, penne, matite e tutto ciò che serve nello zaino. Quanto raccolto verrà poi raddoppiato dalla cooperativa e distribuito, attraverso le associazioni di volontariato sul territorio, alle famiglie in condizione economiche precarie.

L’appuntamento è per il 12 settembre in 42 punti vendita della cooperativa – elenco al link https://www.coopfirenze.it/raccoltaperlascuola. Parteciperanno alla raccolta alcune centinaia di volontari che all’ingresso ricorderanno l’iniziativa e all’uscita raccoglieranno i prodotti donati, il tutto nel rispetto delle norme anticontagio. Nei punti vendita i prodotti di utilizzo comune per la scuola verranno evidenziati in apposite isole e i negozi verranno allestiti con totem che spiegano l’iniziativa.

La necessità di una raccolta solidale di materiale scolastico da destinare ai ragazzi delle famiglie in difficoltà viene evidenziata anche da Caritas nelle sue ultime rilevazioni. La povertà, che è aumentata a causa della crisi economica che ha seguito l’emergenza sanitaria, ha colpito soprattutto le famiglie con minori a carico, che nei primi mesi del Coronavirus hanno avuto difficoltà a procurarsi i beni alimentari, ma adesso, con la precarietà economica che continua e la perdita di reddito di diversi componenti delle famiglie toscane, riguarda anche l’acquisto di altri prodotti, come quelli per la scuola. La necessità di provvedere a fornire quaderni, penne, matite e tutti gli altri prodotti richiesti dalla scuola viene segnalata anche dalle molte realtà sul territorio che si occupano di attività di dopo scuola per i più giovani, già messi duramente alla prova dal lockdown e dalla sospensione della scuola.

“La Fondazione Il Cuore si scioglie lavora ogni giorno a stretto contatto con le associazioni di volontariato del territorio che nelle scorse settimane ci hanno segnalato la difficoltà di un numero sempre maggiore di famiglie ad acquistare l’occorrente per la scuola per i propri bambini. Abbiamo così ricalcato la formula della raccolta alimentare per chiedere a soci e clienti di aiutare chi vivrà l’inizio di questo nuovo anno scolastico in condizioni precarie. Abbiamo già ricevuto l’adesione di moltissimi volontari ed invitiamo chi farà la spesa nei Coop.Fi sabato prossimo a contribuire a regalare un bel primo giorno di scuola anche ai bambini delle famiglie più fragili” afferma Irene Mangani, vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie.

“Come già accaduto per la raccolta alimentare dello scorso luglio, Unicoop Firenze raddoppia tutto ciò che verrà donato da soci e clienti sabato prossimo – afferma Daniele Lanini, direzione soci Unicoop Firenze – l’intervento rientra nella campagna Nessuno Indietro, lanciata a giugno per sostenere le famiglie toscane più colpite dalla crisi. Dall’emergenza alimentare a quella scolastica, l’obiettivo è supportare le associazioni di volontariato a cui arrivano le richieste di aiuto. Richieste che sempre più spesso riguardano i vari ambiti della vita familiare, fra questi la necessità di provvedere al materiale scolastico per i più piccoli”.

DANIELE LANINI INTERVISTATO DA CHIARA BRILLI

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“Famiglie con più componenti e con minori a carico. Sono queste le realtà che maggiormente sono state penalizzate dall’emergenza – afferma Marcello Suppressa, delegato regionale Caritas Toscana – pensiamo a quei nuclei in cui lavora un solo componente e dove da marzo non entra più nessun reddito. Sempre più spesso ci troviamo di fronte a situazioni dove si fatica a rispondere anche ai bisogni più elementari, come può essere quello di un quaderno, una penna o uno zaino per andare a scuola. Ma al tempo stesso è qui che è necessario intervenire, per sostenere i più giovani, a rischio dispersione scolastica e non solo”.

“Iniziative come questa raccolta solidale di materiale scolastico sono un segnale importante di attenzione per i più giovani – spiega Zaira Conti, presidente e fondatrice del Progetto Villa Lorenzi – chi vive da vicino realtà come Villa Lorenzi sa le difficoltà che i bambini delle famiglie più fragili si trovano ad affrontare ogni giorno. Sono spesso loro, i ragazzi in età scolare, coloro che più hanno sofferto i danni dell’emergenza sanitaria e del lockdown ed è a loro che va tutto il nostro supporto in questa fase delicata della ripartenza delle attività”.

I punti vendita dove sarà possibile donare sono:

Agliana – Arezzo viale Amendola – Bagno a Ripoli – Barberino di Mugello – Borgo San Lorenzo – Caldine – Campi Bisenzio – Cascina – Navacchio – Castelfiorentino – Certaldo – Colle di Val d’Elsa – Empoli via Raffello Sanzio – Figline Valdarno – Firenze via Carlo del Prete – Firenze Coverciano – Firenze Gavinana – Firenze Le Piagge – Firenze piazza Pietro Leopoldo – Firenze Ponte a Greve – Fucecchio – Imprruneta – Lastra a Signa – Lucca viale Puccini – Montecatini Massa e Cozzile – Montemurlo – Montevarchi via dell’Oleandro – Pisa Cisanello – Pistoia viale Adua – Poggibonsi via Salceto – Pontassieve – Pontedera via Terracini – Prato via delle Pleiadi – San Casciano Val di Pesa – San Giovanni Valdanro – San Miniato – Sansepolcro – Scandicci via Aleardi – Sesto Fiorentino via Petrosa – Sien via delle Grondaie – Tavarnelle Val di Pesa – Vecchiano – Volterra

Sull’Arno arriva Seabin, il cestino che pulisce l’acqua dalla plastica

Intervista di Chiara Brilli a Simone Molteni, direttore scientifico LigeGate

Anche Firenze ha un Seabin ed è stato installato oggi sull’Arno. Il Seabin è un’idea innovativa e efficace per raccogliere la plastica abbandonata in mare, nei fiumi e nei laghi. È una sorta di cestino mangia-plastica galleggiante, in pratica un grande filtro dotato di una pompa che trattiene i rifiuti, anche quelli più insidiosi come le microplastiche e le microfibre, ed è capace di raccogliere oltre 500 chilogrammi all’anno.

 

E’ stato installato nel tratto del fiume antistante la Società Canottieri che si è resa disponibile a ospitarlo proprio per dare una mano a rendere più pulito il ‘suo’ fiume. L’iniziativa fa parte della campagna “Le nostre acque” di Coop e LifeGate in collaborazione con la Regione Toscana, la quale si farà anche promotrice di un protocollo d’intesa “Arno Pulito” (con Unicoop Firenze, LifeGate e Società Canottieri Firenze) per individuare tutti gli strumenti possibili per il recupero dei  rifiuti e per sensibilizzare persone e associazioni sulla salute del fiume. Dopo Firenze la campagna è destinata ad estendersi in altri luoghi della Toscana: i Seabin saranno installati, grazie anche a Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, a Castiglione della Pescaia, a Livorno, a Bocca d’Arno – Marina di Pisa e al lago di Bilancino.

“Sosteniamo questa iniziativa perché con la nostra campagna Toscana Plastic Free siamo in prima linea contro la plastica. Sappiamo che per conservare bella e pulita la Toscana servono azioni efficaci e collaborative: ognuno deve dare il proprio contributo e tenere pulito, raccogliendo i rifiuti abbandonati in fondo al mare, in un fiume o nei boschi. L’educazione e le buone pratiche sono fondamentali quando si parla di ambiente. Ma non basta ancora. Servono anche idee e innovazione: occorre creare strumenti nuovi e capaci di dare risultati concreti” dice l’assessore alla Presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli.

Il Seabin è un dispositivo semplice: è un cestino che galleggia a pelo d’acqua e cattura i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. E’ in grado di lavorare 24 ore su 24 e pompa fino a 25 mila litri di acqua all’ora. La manutenzione consiste nello svuotamento e nella pulizia periodica.

Il Seabin appena inaugurato è stato installato proprio sotto Ponte Vecchio nell’area della storica Società Canottieri. “Un bell’esempio di collaborazione, che è una cosa necessaria quando si fanno battaglie così importanti. E poi in questa posizione lo possono vedere tutti, fiorentini e turisti. È un ottimo modo per promuovere le buone pratiche per l’ambiente – aggiunge Bugli – Innovazione e collaborazione sono gli elementi alla base anche dei progetti che abbiamo sostenuto in Toscana e che hanno avuto ottimi risultati: da Arcipelago Pulito, l’unica sperimentazione di fishing for litter in Italia, cioè il pescaggio dei rifiuti in mare, fino alla nostra campagna Spiagge Pulite contro l’abbandono della plastica monouso sotto gli ombrelloni, che ha coinvolto la scorsa estate turisti e stabilimenti balneari. La cura dei corsi d’acqua e dei fiumi è solo l’ultimo tassello della campagna già avviata Toscana Pulita, con la quale sosteniamo le azioni delle associazioni dei volontari, degli enti e dei Consorzi di Bonifica”.

I rifiuti marini sono una piaga globale. Si stima che almeno 8 milioni di rifiuti finiscono nei mari di tutto il mondo, causando non solo un danno per l’ambiente ma anche per la salute a causa delle ripercussioni sulla catena alimentare, e per l’economia, soprattutto quella legata al turismo. Ma per aggredire in problema occorre agire anche sui fiumi e sui corsi d’acqua che secondo i più recenti studi sono responsabili dell’80 per cento dell’inquinamento presente in mare.

300 mila euro di buoni da Unicoop da “Il Cuore si scioglie”

Firenze, sono stati inviati oggi 50.910 euro in buoni spesa alle associazioni del territorio di Firenze. I buoni sono messi a disposizione da Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie per sostenere chi in questo periodo di emergenza sanitaria vive in condizioni di difficoltà economica.

I buoni verranno recapitati alle associazioni di volontariato con cui Cooperativa Unicoop e Fondazione collaborano per le iniziative solidali, come la raccolta alimentare, che a loro volta li assegneranno alle persone bisognose.

I buoni, del valore di 20 euro ciascuno, potranno essere spesi nei punti vendita Unicoop Firenze (qui l’elenco https://www.coopfirenze.it/punti-vendita) nelle prossime settimane. L’importo è relativo alle raccolte alimentari della sezione soci Coop Firenze Nord Ovest – Firenze Nord Est– Firenze Sud Ovest – Firenze Sud Est del 2019 e alla campagna di solidarietà Natale Insieme della Fondazione Il Cuore si scioglie. Nel mese di dicembre l’iniziativa ha visto partecipare tante persone il cui contributo è stato raddoppiato dalla Fondazione per un totale complessivo di 200.000 euro che sono stati suddivisi sui diversi territori.

Intanto in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze è attivo il progetto Spesa Sospesa, con l’obiettivo di raccogliere fondi per offrire una spesa alle persone bisognose, ancora più vulnerabili in questo momento di emergenza sanitaria e crisi economica.

Il progetto permette a tutti, facendo la spesa, di contribuire alle casse dei Coop.Fi con almeno un euro o 100 punti della carta socio, un piccolo segnale per pensare a chi sta peggio. La Fondazione Il Cuore si scioglie raddoppierà quanto raccolto.

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