Per le api al piazzale Michelangelo l’installazione ‘Bee The Change

Firenze per le api: un giglio composto da 4mila fiori con un’ape gialla e nera e la scritta ‘Bee The Change’ su una superficie di oltre 600 metri quadrati al piazzale Michelangelo.

È l’installazione finanziata da Aboca nell’ambito del pacchetto di misure promosso dall’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re per difendere la biodiversità nel contesto urbano e tutelare un insetto essenziale per l’ambiente, che ha visto nel frattempo  anche la piantagione della facelia nelle rotonde cittadine e l’avvio del concorso per i balconi fioriti ‘Fiori a fiorenza’ con la distribuzione dei semi di facelia da parte delle Farmacie Fiorentine Afam: sono già oltre 3000 le bustine consegnate ai cittadini dalle 21 farmacie.

Al sopralluogo di oggi per il completamento dei lavori erano presenti il sindaco Dario Nardella, l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re, la vicesindaca Alessia Bettini  l’AD Aboca Massimo Mercati e la Direttrice delle Farmacie AFAM Maria Vannuzzi, rappresentanti della Società Toscana di Orticultura, Unicoop Firenze, associazione Arpat.

“Firenze è città amica delle api – ha detto il sindaco Nardella – e da qui vogliamo lanciare un grido d’allarme per richiamare l’attenzione su un settore in crisi a causa dei cambiamenti climatici. Il Comune di Firenze sta mettendo in campo una serie di azioni per incrementare e tutelare il patrimonio ambientale e già da tempo non utilizza erbicidi per la manutenzione del verde pubblico. Oggi vogliamo ulteriormente rilanciare questo messaggio e contribuire alla tutela dell’ambiente urbano”.

“Le api e il settore dell’apicoltura sono fondamentali non solo dal punto di vista produttivo – ha detto l’assessore Del Re -, ma anche da quello ambientale per la tutela della biodiversità. Il comparto conta in Toscana oltre 5mila apicoltori e 93mila alveari ed è in forte sofferenza a causa dei cambiamenti climatici, che portano a eventi meteorologici estremi e sfasamenti stagionali, come quelli che stiamo vivendo proprio in questi giorni di freddo primaverile e che hanno comportato danni all’agricoltura e all’apicoltura. Ciò incide negativamente sugli alveari e sulle fioriture, troppo spesso insufficienti a garantire la produttività e il sostentamento degli alveari stessi. Per questo, abbiamo deciso di mettere insieme le energie per rilanciare anche nelle città un settore essenziale per l’ambiente e per gli operatori.

L’installazione al Piazzale è un invito a tutti a essere motore di cambiamento per un nuovo modello di sviluppo più sensibile all’ambiente e al pianeta in cui viviamo. La semina della facelia nelle rotonde e sui balconi ha l’obiettivo di creare un habitat urbano favorevole alle api, che con la loro incessante attività di impollinazione garantiscono la continuità degli ecosistemi e la biodiversità anche in ambiente urbano”.

“Non solo un’installazione verde, ma un pacchetto di iniziative per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di piante e fiori nel contesto urbano – ha detto la vicesindaca Bettini -, sia come contributo alla tutela dell’ambiente che come elemento di bellezza e decoro per ammirare la nostra città. Per questo, oltre a veicolare l’importanza del coinvolgimento dei cittadini sull’impegno ambientale attraverso il progetto al piazzale Michelangelo, vogliamo rilanciare il concorso dei balconi fioriti che, specie in questo momento, può rappresentare un’occasione di apertura verso una nuova stagione”.

“Aboca – ha commentato l’amministratore delegato, Massimo Mercati – è una healthare company che parte dalle proprie coltivazioni biologiche per ricavare le sostanze vegetali con cui realizza prodotti efficaci e sicuri per la salute. Lavorando ogni giorno a contatto con la natura sappiamo bene che la tutela della biodiversità e il rispetto ambientale devono andare di pari passo con la ricerca scientifica. La salute delle persone non può prescindere da quella del pianeta, come Società Benefit certificata B Corp confermiamo ogni giorno il nostro impegno e siamo onorati di essere al fianco della Città di Firenze in questa iniziativa a favore delle api. La nostra azienda ha anche attivato un centro di ricerca apistica proprio perché siamo consapevoli del valore che questo insetto ha per la sopravvivenza dell’intero ecosistema”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI FIRENZE
INSTALLAZIONE “BEE THE CHANGE”AL PIAZZALE MICHELANGELO PRESENTI IL SINDACO DARIO NARDELLA, IL VICE SINDACO ALESSIA BETTINI E L’ASSESSORE CECILIA DEL RE CON GLI APICOLTORI
Fotogiornalismo FOTO Enrico Ramerini / CGE

All’iniziativa partecipa anche Unicoop Firenze: “Crediamo che l’impegno per l’ambiente debba essere alla base di ogni nostra azione e che ognuno possa fare la sua parte. Siamo felici di prendere parte a questa campagna che coinvolge i cittadini. Come Coop siamo impegnati nella tutela delle api e della biodiversità lungo tutta la filiera, dagli agricoltori agli apicoltori fino alla sensibilizzazione dei soci”, affermano da Unicoop Firenze.

Il presidente della Società Toscana di Orticultura Alberto Giuntoli ha evidenziato che “i balconi fioriti sono un piccolo regalo per la bellezza e il valore ambientale che ogni fiorentino può fare alla sua città”.

“Gli apicoltori ringraziano il Comune di Firenze per le iniziative che sta organizzando a favore delle api e degli insetti impollinatori – ha detto il presidente di Arpat Duccio Pradella -. Una città ricca di fiori e di verde nella quale l’uso di biocidi sia limitato allo stretto necessario è sicuramente una città amica delle api, come Firenze deve e vuol essere. Dobbiamo tutti molto alle api e agli insetti impollinatori: è grazie alla loro presenza che le piante si possono riprodurre, l’ambiente e la biodiversità si possono mantenere. Più dell’80% dei prodotti alimentari che si trovano sulle nostre tavole sparirebbero senza le api. Oggi le api ci sono perché accudite giornalmente dagli apicoltori”.

L’installazione raffigura il giglio di Firenze che per l’occasione si trasforma in alveare: nei tre corpi principali del giglio, a imitazione delle cellette di un alveare, sono stati ritagliati nel prato a pronto effetto 46 esagoni riempiti poi da telo di juta per ottenere un effetto miele. Al centro del giglio è stata realizzata l’immagine di un’ape utilizzando piante e fiori. In particolare, per il colore nero della testa, del collo e delle strisce dell’addome una pianta perenne dalle foglie sottili e nere (Ophiopogon) a imitare il pelo dell’insetto; per le ali, fiori di Tagetes arancioni e gialli, mentre il nero alternato al giallo va a completare il corpo dell’addome. Alla base dell’installazione è stata composta la scritta ‘Bee The Change’ con fiori di petunie. Per la sua realizzazione, su una superficie di 25×25 metri, sono stati impiegati 300 mq di prato a pronto effetto, 1365 fiori di tagetes arancio, 960 fiori di tagetes giallo, 660 fiori di petunia blu, 1110 piante di ophiopogon, 80 mq di telo di juta.
Nel frattempo, il 26 marzo scorso, è partito il concorso per premiare il balcone più bello organizzato con la Società Toscana di Orticultura e i cinque Quartieri e con il sostegno delle Farmacie Fiorentine Afam, mentre la semina della pianta viola nelle rotonde e lungo gli argini dell’Arno è realizzata dalla direzione Ambiente. Infine, nei giardini di Villa Favard saranno installati due apiari a cura di Arpat. Il concorso ‘Fiori a Fiorenza’ si chiuderà il prossimo 21 giugno.

In tutta Europa, ma in particolare in Italia e Francia, nel 2019 il settore dell’apicoltura ha registrato i peggiori raccolti della storia. A livello nazionale, è stimato un calo del 41% rispetto alle 23.300 tonnellate del 2018. La sofferenza delle api è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che sconvolgono la natura e si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. La comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini su questo tema era uno degli impegni presi dall’amministrazione comunale con l’associazione Arpat nell’ambito dell’accordo siglato a fine 2019, a seguito del quale è stata realizzata anche la campagna di comunicazione che ha preso il via in questi giorni attraverso le vetrinette presenti in città.

Stop Tampon Tax: Unicoop Firenze lancia campagna, adesione donne in Giunta regionale

Stop Tampon Tax!: Prende il via anche in Toscana la campagna targata Coop ‘Close the Gap – riduciamo le differenze’, con l’adesione alla petizione “Il ciclo non è un lusso” promossa dall’associazione Onde Rosa per tagliare l’Iva del 22% sugli assorbenti femminili.

Nella settimana della Festa della Donna, dal 6 al 13 marzo,  tutti gli assorbenti a scaffale saranno venduti nei 105 punti vendita Unicoop Firenze come se l’Iva fosse ridotta al 4%.
La campagna ha trovato il sostegno della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e delle assessore all’istruzione e parità di genere Alessandra Nardini, all’ambiente Monia Monni e al sociale Serena Spinelli, che questo pomeriggio hanno partecipato all’evento inaugurale nel punto vendita Coop.Fi di Novoli.

In un anno sono circa 3,9 miliardi gli assorbenti venduti di cui 270 milioni in tutte le Coop d’Italia: in termini di fatturato ciò si traduce in 400 milioni di euro (72 mln di Iva).
“Integrazione ed uguaglianza sono valori imprescindibili per Unicoop Firenze – affermano dalla cooperativa – sono parte della nostra ragion d’essere ed il tema della disparità di genere da noi è sempre stato affrontato con azioni concrete”.

“Ho aderito subito all’iniziativa – ha detto la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi – e ben volentieri son qua per sostenerla. Questa è una battaglia politica e culturale. Ci sono Paesi come la Scozia o l’Irlanda in cui i prodotti necessari all’igiene femminile sono distribuiti addirittura gratuitamente nei bagni di scuole, università e posti di lavoro. In altri, come Francia, Spagna, Regno Unito, Olanda e Belgio, la tassazione si aggira sul 5%. In Italia non accade niente di tutto questo”.

Ha aggiunto Nardini, “sosteniamo questa iniziativa, che è a mio avviso una battaglia di civiltà e per l’uguaglianza, perché non trovo accettabile che sugli assorbenti femminili ci
sia l’Iva al 22% come sui beni di lusso, come se non fossero beni di prima necessità. Ringrazio Coop per aver lanciato questa campagna, che appoggio convintamente: si tratta di abbattere le disuguaglianze in un momento, come questo della pandemia, che ha
messo ancora di più in difficoltà le donne, su cui ricade il peso della crisi sanitaria ed economica”.
La tassazione al 22% sugli assorbenti femminili “aumenta le differenze di genere – ha sottolineato Spinelli – ma non solo. Incide anche sui bilanci familiari e ci fa capire quanto sia necessario un cambiamento. E’ giunto il momento che le donne abbiano un ruolo centrale, l’Iva al 22% sugli assorbenti è una piccola cosa, ma è indicativa di come la società non abbia ancora compreso elementi basilari che circondano e riguardano le
donne”.
Monni ha ricordato che “fra gli obiettivi dell’Agenda 2030 la parità di genere ha un ruolo centrale, perché senza parità di diritti non ci può esserci né sviluppo, né sostenibilità, né tanto meno equità. Per questo c’è necessità a tutti i livelli di misure di sostegno forti perché le donne possano conciliare lavoro e famiglia”.

Unicoop al fianco di 14 centri antiviolenza toscani

A novembre 2020 nei Coop.Fi le vendite di 40 prodotti toscani scontati contribuivano a sostenere 14 associazioni della rete contro la violenza di genere. Oggi la consegna di 23.812 euro ad Artemisia.

Quasi 24mila euro per aiutare le donne vittime di violenza e per sostenere le attività del Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze. Una parte permetterà di lavorare sugli effetti a lungo termine delle violenze subite in passato da quelli che oggi sono giovani uomini e giovani donne, offrendo loro supporto psicologico, un’altra servirà per gli aiuti diretti alle persone, per le piccole spese della quotidianità (abbonamenti ai mezzi pubblici, tablet per i ragazzi che devono fare didattica a distanza, utenze e così via) che le donne uscite da situazioni di violenza non riescono a sostenere.
Oggi l’importo è stato consegnato alle rappresentanti del centro antiviolenza Artemisia, alla presenza dei rappresentanti di Unicoop Firenze, dell’assessore alle pari opportunità del Comune di Firenze Benedetta Albanese e di Angela Bagni, consigliera della Metrocittà delegata alle pari opportunità, presso il Centro*Ponteagreve di Unicoop Firenze.
 “Sostenere i centri antiviolenza della Toscana, una risorsa fondamentale per la nostra Regione e per tutte le toscane e i toscani, è, in un momento di crisi come quello attuale, basilare per la tenuta stessa della comunità. La pandemia ha colpito particolarmente i soggetti più fragili. Le donne in generale sono state più penalizzate e sicuramente si sono aggravate le situazioni delle vittime di violenza e di chi sta intraprendendo un percorso di autonomia. Inoltre, giorno dopo giorno la cronaca continua a riportare notizie di violenze e femminicidi: sostenere chi opera in prima linea per aiutare le vittime a denunciare è doveroso – fanno sapere da Unicoop Firenze – Con la consegna di questo contributo al Centro Artemisia, con cui la cooperativa collabora già costantemente da anni, Unicoop Firenze ribadisce la sua vicinanza ai centri antiviolenza toscani e al territorio. Lo fa con il risultato di una iniziativa che ha coinvolto soci e clienti, perché anche la sensibilizzazione è un elemento checontribuisce all’eliminazione della violenza contro le donne”.
“Ringraziamo la cooperativa per il contributo economico – spiegano da Artemisia – ma soprattutto per l’appoggio che ci è stato dato come comunità. È fondamentale per chi opera per l’eliminazione della violenza sulle donne farsi trovare nei posti più frequentati. In questo senso il supermercato è uno strumento di sensibilizzazione importante. Parliamo con tante vittime che riescono a chiamarci e chiedere aiuto solo nel momento in cui vanno a fare la spesa. Non solo, la presenza del 1522 e le altre indicazioni per uscire dalle situazioni di violenza, se vengono veicolate nei luoghi della quotidianità, fanno passare anche un altro messaggio che è che le donne non sono sole e non c’è niente da vergognarsi nel chiedere aiuto, anzi è un loro diritto”.
“Ringraziamo Unicoop Firenze per questa iniziativa che, oltre a sensibilizzare, sostiene concretamente la battaglia di chi ogni giorno aiuta le donne maltrattate – ha aggiunto l’assessora a diritti e pari opportunità Benedetta Albanese -. Siamo qui per testimoniare il nostro appoggio ad Artemisia, associazione che garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono violenza, e portare i nostri ringraziamenti per l’importante lavoro quotidiano contro la violenza”.
“Iniziative come questa di Unicoop Firenze – sottolinea Angela Bagni, consigliera della Città Metropolitana di Firenze delegata alle Pari opportunità- sono decisive per sensibilizzare la città e danno sollievo ai centri antiviolenza e alle donne che vi si rivolgono. Dunque un altro passo avanti, molto concreto, in ordine al sostegno materiale e a una crescita educativa di cui c’è grande bisogno”.
In passato Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si scioglie hanno già collaborato per progetti di vario tipo, sempre per il contrasto alla violenza di genere, con Artemisia. Fra questi il crowdfunding per offrire percorsi alle giovani donne nell’ottica di interrompere precocemente le situazioni di violenza in atto e di elaborare le violenze vissute, azione fondamentale e decisiva nel contrasto alla violenza. Obiettivo della raccolta fondi che raggiunse l’obiettivo grazie ai contributi dei soci e al raddoppio della Fondazione è stato offrire gratuitamente, a circa 35 donne, percorsi e interventi focalizzati alla protezione e riduzione del danno e alla prevenzione di relazioni future disfunzionali e violente.
Anche nel 2019, per la campagna in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, parte dei contributi legati alla vendita del pane nei Coop.Fi sono stati destinati ad Artemisia.
IL CENTRO ANTIVIOLENZA ARTEMISIA
Il centro antiviolenza Artemisia è un’associazione di Promozione Sociale – Onlus che ha sede a Firenze e garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono violenza e ad adulti/e che hanno subito violenza nell’infanzia. L’Associazione prende il suo nome dalla prima donna che denunciò di avere subito una violenza e affrontò un processo per stupro, Artemisia Gentileschi, pittrice del Seicento.
LA BUONA SPESA E’ BUONA DUE VOLTE
La Buona Spesa è Buona due volte è stata l’iniziativa che Unicoop Firenze ha intrapreso dal 12 al 25 novembre 2020, con l’obiettivo di devolvere a 14 centri antiviolenza toscani il 25% del ricavato della vendita di quaranta prodotti di fornitori toscani scontati del 25%. In pratica il meccanismo coinvolgeva il cliente, che poteva scegliere il prodotto toscano aderente alla campagna, e la cooperativa, che si è impegnata a donare alle associazioni l’equivalente di quanto il cliente risparmiava. In questo modo il vantaggio per la comunità è stato doppio e la spesa più buona sia per il consumatore che ha potuto acquistare il prodotto toscano ad un prezzo più conveniente, sia per le associazioni impegnate nel contrasto alla violenza di genere che proprio in questi giorni stanno ricevendo i contributi.
I centri antiviolenza che stanno ricevendo i contributi sono: La Nara (Prato), Artemisia (Firenze), Donneinsieme Valdelsa (Siena), Libere tutte (Pistoia), Frida Kahlo (Pisa), Associazione Donna chiama donna (Siena), Aiuto donna Lilith (Firenze), L’una per l’altra (Lucca), Pronto donna (Arezzo), Donna Amiata Val d’Orcia (Siena), Amica donna (Siena), Casa della donna (Pisa), Luna (Lucca) e Aiutodonna (Pistoia).
Intervista di Chiara Brilli a Franca Alacevich del Centro Artemisia di Firenze

L’Accademia della Crusca illustra parole di Dante per Beatrice

Il lessico d’amore di Dante Alighieri domani sarà al centro della discussione su Fb tra Marazzini presidente dell’Accademia della Crusca, Di Valvasone e Meacci per il 14 febbraio

Parlar d’amore a San Valentino nell’anno di Dante Alighieri. Succede sulla pagina Fb di Informatore grazie alla collaborazione fra Unicoop Firenze e Accademia della Crusca. L’appuntamento è per le ore 18 del giorno più romantico dell’anno, con il presidente dell’Accademia Claudio Marazzini e le incursioni dell’attrice Anna Meacci.

‘Tanto gentile e tanto onesta pare…’, queste le parole di Dante all’apparizione di Beatrice, amore idealizzato nella Vita nova, scritta fra il 1282 e il 1293. Parole di altri tempi, per caratterizzare una giovane donna. Parole che hanno attraversato i secoli e che ancora oggi raccontano un sentimento eterno: l’amore. Ma cosa direbbe un Dante di oggi alla sua ‘Bea’? Come descriverebbe oggi l’oggetto del suo amore, magari sui social network? A queste domande risponderanno il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini per la parte sul lessico amoroso di Dante e la studiosa Luisa Di Valvasone per la parte contemporanea.

Interverrà anche Anna Meacci, con alcuni contributi in diretta, e sarà possibile anche per i soci e per il pubblico commentare. Le interazioni più curiose verranno lette e “interpretate” da Meacci. Inframezzeranno la conversazione due brevi video-contributi con attori della Compagnia delle Seggiole che reciteranno i due più famosi brani d’amore di Dante: ‘Tanto gentile e tanto onesta pare’ e dal Canto V della Divina commedia l’amore di Paolo e Francesca.

Liliana Segre: l’ultimo discorso pubblico arriva nelle scuole toscane

Liliana Segre: le sue  parole e il suo messaggio arrivano nelle scuole della Toscana con il discorso pronunciato in occasione dell’ultima testimonianza pubblica resa a ottobre alla Cittadella della Pace di Rondine. Il progetto è sostenuto da Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, in collaborazione con Rondine Cittadella della Pace.

L’annuncio oggi alla presenza dell’assessora regionale all’Istruzione Alessandra Nardini e nell’ambito delle iniziative di avvicinamento alla Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio. sentiamo Massimo Favilli – Direttore Comunicazione e Politiche Sociali Unicoop Tirreno che condanna quanto accaduto ieri durante un evento on line organizzato dalla Coop in cui il giornalista Marco Botti è stato oggetto di minacce nazifasciste.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/210125_02_COOP-SEGRE.mp3?_=2

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, gli alunni delle scuole toscane avranno la possibilità di vedere ed ascoltare la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre resa nell’ultima occasione pubblica lo scorso 9 ottobre alla Cittadella della Pace di Rondine (Arezzo). L’evento si proponeva di chiudere la lunga serie di incontri che la senatrice a vita ha fatto negli scorsi anni nelle scuole di tutto il Paese. Così, ad ottobre, Segre ha deciso di affidare il suo messaggio di vita e di pace ai giovani, perché lo diffondessero.

Ora per il Giorno della Memoria 2021 la testimonianza della senatrice a vita diventa una chiavetta usb che in questi giorni viene recapitata alle scuole toscane, per essere utilizzata il 27 gennaio, ma soprattutto perché resti, come storia di vita da custodire, leggere e accogliere in ogni classe. L’iniziativa – presentata in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, Alessandra Nardini, assessora regionale alla ricerca ed istruzione Regione Toscana, Massimo Favilli, direttore Soci e Comunicazione Unicoop Tirreno e Franco Vaccari, fondatore e presidente Rondine – è sostenuta da Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, in collaborazione con Rondine Cittadella della Pace, per dare la massima diffusione al racconto dell’esperienza della Shoah fatto da Liliana Segre, un segnale importante di quanto sia vitale far conoscere anche ai più giovani cosa è stato l’Olocausto.

Il video è già disponibile online – e da domani anche al link https://cittadinanzaconsapevole.it/ – , ma l’iniziativa La Memoria che diventa futuro vuole fornire anche un supporto tangibile delle parole pronunciate da Segre che hanno già fatto riflettere migliaia di studenti.

Ecco alcuni estratti del racconto di Liliana Segre, allora bambina e poi ragazzina, costretta a crescere troppo in fretta dalla malvagità umana.

L’espulsione dalla scuola

Avevo la mia vita, la mia piccola vita, quella piccola vita interrotta, che in un giorno di settembre del 1938 mi ha fatto diventare l’altra. Lo sono diventata il giorno in cui, a 8 anni, non sono potuta più andare a scuola. Ci sono quei momenti nella vita in cui ti puoi ricordare un colore, una situazione. Io ero a tavola con mio papà, i miei nonni e mi dissero: «Tu non puoi più andare a scuola quest’anno».

Dovevo fare la terza elementare ed ero una alunna qualunque, una ragazzina discreta, non particolarmente brava, ma mi piaceva molto andare a scuola, ero figlia unica senza la mamma, non avevo fratellini, cuginetti con cui giocare, quindi andavo a scuola molto volentieri. Così chiesi: «Perché non posso più andare a scuola?». «Sei stata espulsa». Ora, tutti i ragazzi di tutte le scuole sanno cosa vuol dire essere espulsi.

Io chiesi subito: «Perché, perché, perché?» visto che non mi si poteva dire: «Perché sei stata maleducata, perché hai fatto una cosa gravissima». Ecco, io mi ricordo come un flash proprio questi minuti e gli sguardi di coloro che mi amavano e che mi dovevano dire che io ero stata espulsa «perché siamo ebrei e ci sono delle nuove leggi, per cui gli ebrei non possono più fare questo… questo… questo… questo».

Se uno di voi un giorno che non sa cosa fare e avrà voglia di leggere a fondo che cosa sono state le leggi razziali fasciste, in effetti troverà che una delle cose più crudeli fu quella di far sentire i bambini invisibili.

La scelta di un attimo

Mi camminava vicino il comandante dell’ultimo campo. Era un uomo alto, elegante: si mise in mutande (…), buttò via la divisa, buttò via la pistola. Era per terra la sua pistola. Io non ero quella che sono oggi, mi ero nutrita di odio e di vendetta. Lasciando la mano sacra di mio padre, giorno dopo giorno, ero diventata un’altra, quella che loro volevano che io diventassi: un essere insensibile che sognava odio e vendetta. Pensai: io adesso raccolgo questa pistola, che avevo tanto visto usare, e gli sparo, perché mi sembrava proprio il giusto finale di quel periodo incredibile di cui ero stata testimone.

Quel giorno fu un attimo, un attimo importantissimo, decisivo nella mia vita: perché ho capito che mai per nessun motivo al mondo io avrei potuto uccidere qualcunoChe non ero come il mio assassinoNon ho raccolto quella pistola e in quel momento sono diventata quella donna libera e quella donna di pace con cui ho convissuto fino ad adesso.

Visite virtuali alla scoperta della Crusca e della lingua italiana

Accademia della Crusca: un calendario di visite virtuali gratuite  per sopperire all’attuale fase di chiusura per l’emergenza Covid e poi, in futuro, per permettere a chiunque in Italia e nel mondo di conoscere l’istituzione nata nel 1583 e ancora oggi punto di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana. Il progetto ‘Dentro la Crusca.

Dentro l’Italiano’ è realizzato dall’associazione Amici dell’Accademia della Crusca con il contributo di Unicoop Firenze. Le visite virtuali partiranno a febbraio e proseguiranno anche dopo la riapertura.
I partecipanti saranno accolti da un linguista, presente fisicamente nella sede dell’Accademia, che farà loro da guida, curerà un percorso specifico e accompagnerà i visitatori nelle sale, rispondendo alle domande del pubblico. Sono stati, inoltre, prodotti specifici filmati, realizzati da Berta Film, e destinati alle diverse fasce di pubblico: bambini, adulti, scuole, stranieri.
FIRENZE ACCADEMIA DELLA CRUSCA

“Da oggi è realmente possibile per tutti conoscere meglio l’Accademia della Crusca – ha commentato il presidente Claudio Marazzini -. Si tratta di una nuova offerta di visita, che non vuole certo sostituirsi all’invito a tornare a Firenze e nella nostra meravigliosa sede. Anzi auspico che a breve il visitatore possa cogliere la possibilità di visitare la Crusca insieme al futuro museo della Lingua Italiana. Questo nostro progetto vuole essere uno strumento in più, che resterà a disposizione di chi abita lontano da Firenze, o abbia difficoltà di mobilità di qualunque genere”.

Gli incontri si svolgono
• per i gruppi su prenotazione
• per i singoli su prenotazione
• il primo mercoledì del mese alle 17
• l’ultima domenica del mese alle 11
La prima visita per i singoli è prevista il giorno 28 febbraio 2021. Nell’ambito di questo progetto, dal mese di febbraio al mese di ottobre 2021, le visite saranno gratuite, grazie al supporto di Unicoop Firenze.
Per informazioni e prenotazioni delle visite:
• email: incontralacrusca@crusca.fi.it
• telefono per le scuole (lunedì, mercoledì: ore 10-18; martedì, giovedì, venerdì: ore 10-15): 366 6423512
• telefono per privati e gruppi di adulti (lunedì, mercoledì: ore 10-18; martedì, giovedì, venerdì: ore 10-15): 366 6461986
Per lanciare l’iniziativa è stato realizzato un video con un’intervista immaginaria a Leonardo Salviati, scrittore tra i principali promotori della fondazione dell’Accademia, interpretato dall’attore Francesco Gori che, con i vestiti e il linguaggio del 1500, invita a partecipare alle visite guidate.

🌾 Dentro la Crusca. Dentro l'italiano – Visita la Crusca!

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