Twitter, da quando Elon Musk è subentrato, ha perso 50 dei suoi migliori 100 inserzionisti

San Francisco, California, secondo un rapporto di ‘Media Matters for America‘ risulterebbe che, dopo l’arrivo di Elon Musk, la metà dei primi3 100 inserzionisti di Twitter abbia smesso di fare pubblicità sulla social network.

Inoltre, sul rapporto si legge che questi 50 inserzionisti avrebbero speso dal 2020, quasi 2 miliardi di dollari in annunci su Twitter e più di 750 milioni di dollari nel solo 2022.

Sempre secondo il rapporto, altri sette inserzionisti avrebbero diminuito la loro pubblicità quasi a zero, Queste aziende avrebbero pagato a Twitter più di 255 milioni di dollari dal 2020. Chevrolet, Chipotle Mexican Grill, Inc., Ford, Jeep, Kyndryl, Merck & Co. e Novartis AG hanno infatti tutte rilasciato dichiarazioni sull’interruzione degli annunci su Twitter. Altri hanno interrotto la pubblicità sulla piattaforma per un “periodo di tempo significativo”.

Il rapporto fa anche notare però che nonostante questi colpi alle entrate pubblicitarie, il CEO di Twitter Elon Musk ha “continuato la sua ondata di azioni destabilizzanti del marchio tra cui l’amplificazione delle teorie del complotto, il ripristino unilaterale di account bannati come quello dell’ex presidente Donald Trump e istituendo uno schema di verifica casuale che consentirebbe ad estremisti e truffatori di acquistare l’ormai famosa ‘spunta blu'”.

Famosi utenti di Twitter come per esempio lo scrittore Stephen King hanno criticato il nuovo sistema di verifica dell’account a pagamento con la spunta blu, il simbolo che dovrebbe garantire l’identità dei possessori degli account Twitter.

Emblematico, ma che ha anche generato molte polemiche, il caso dell’azienda farmaceutica ‘Eli Lilly and Co.‘ che ha smesso di postare annunci su Twitter il giorno dopo che è apparso sul social un post di falso account con il nome della compagnia, che sfoggiando la spunta blu di autenticità, propagandava: “Siamo entusiasti di annunciare che l’insulina è ora gratuita”.

Eli Lilly aveva chiesto a Twitter la rimozione immediata del post, ma il tweet è rimasto attivo per ore, a causa del fatto che il personale della piattaforma era fortemente rimaneggiato per via dei recenti licenziamenti e dimissioni. Il tweet ha naturalmente raccolto centinaia di retweet e migliaia di Mi piace, e le azioni di Eli Lilly sono presto crollate in borsa.

Prendendo in giro il social network, Stephen King ha quindi postato: “Presto l’unico inserzionista rimasto su Twitter sarà ‘My Pillow’, che è l’azienda produttrice di cuscini, gestita dal teorico della cospirazione pro-Trump Mike Lindell.

#TrumpBanned, Twitter banna Trump

#TrumpBanned: “Dopo un’attenta revisione dei recenti Tweet dell’account @realDonaldTrump e del contesto che li circonda, abbiamo sospeso definitivamente l’account a causa del rischio di ulteriore incitamento alla violenza”, ha fatto sapere Twitter.

“Nel contesto degli eventi orribili di questa settimana – ha spiegato Twitter, mentre la hashtag #TrumpBanned è schizzata al primo posto a livello globale – e dopo che mercoledì avevamo detto chiaramente che ulteriori violazioni delle Regole di Twitter avrebbero potenzialmente portato a questa stessa linea di condotta”.

#TrumpBanned: la decisione di Twitter è arrivata dopo due tweet di Trump di venerdì pomeriggio che sarebbero quindi diventati gli ultimi del presidente dal suo account. I tweet avrebbero violato la politica dell’azienda contro l’esaltazione della violenza, ha affermato Twitter: “questi due tweet devono essere letti nel contesto di eventi più ampi nel paese e dei modi in cui le dichiarazioni del presidente possono essere usati da altre entità, per incitare alla violenza, così come né successo negli avvenimenti delle ultime settimane”.

#TrumpBanned: Il primo tweet riguardava i sostenitori di Trump.

“The 75,000,000 great American Patriots who voted for me, AMERICA FIRST, and MAKE AMERICA GREAT AGAIN, will have a GIANT VOICE long into the future. They will not be disrespected or treated unfairly in any way, shape or form!!!”. (I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me, AMERICA FIRST, and MAKE AMERICA GREAT AGAIN, avranno una GIANT VOICE per molto tempo nel futuro. Non verrà loro mancato di rispetto o trattati ingiustamente in alcun modo, o forma!!!).

#TrumpBanned: Con il secondo tweet invece, Trump faceva sapere che non sarebbe intervenuto all’inaugurazione di Joe Biden.

“To all of those who have asked, I will not be going to the Inauguration on January 20th.”

Twitter ha sottolineato che il tweet relativo all’inaugurazione potrebbe essere stato interpretato come un’ulteriore dichiarazione che le elezioni non sarebbero state legittime.

Mentre per quanto riguarda l’altro tweet sui patrioti americani, Twitter ha spiegato che con esso Trump suggeriva che “l’intenzione di continuare a sostenere, responsabilizzare e proteggere coloro che credono di aver vinto le elezioni”.

#TrumpBanned: il divieto di Twitter riguarda specificamente “l’account @realDonaldTrump”, non President Trump @Potus.

Twitter applicherà la sua politica contro le evasioni di divieto per garantire che Trump non aggiri la sospensione del suo account personale, ha detto la società alla CNN.

“Per gli account governativi – spiega quindi Twitter – come @POTUS e @WhiteHouse, non sospenderemo tali account ma prenderemo provvedimenti per limitarne l’utilizzo. Tuttavia, questi account verranno trasferiti alla nuova amministrazione a tempo debito e non saranno sospesi da Twitter a meno che non sia assolutamente necessario per alleviare i danni del mondo reale “.

#TrumpBanned

Tweet pro Hitler: procuratore sequestra account professore

Il procurare di Siena Salvatore Vitello ha disposto il sequestro preventivo del profilo twitter del prof. Emanuele Castrucci e l’oscuramento dei tweet a sostegno di Hitler.

Per l’esecuzione di entrambi i provvedimenti sul tweet pro Hitler, di cui parla oggi la Nazione e il Corriere della Sera, è stata data delega alla polizia postale. La procura ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.

Secondo quanto appreso, il decreto di sequestro preventivo è stato notificato dalla polposta a Twitter, che provvederà a ‘congelare’ l’account intestato al professor Emanuele Castrucci. In questo modo il titolare del profilo non potrà accedervi, e pertanto non potrà né modificare né cancellare i tweet oggetto delle indagini.

Secondo quanto appreso, le indagini si potrebbero estendere ad altri utenti del social network che potrebbero aver condiviso, o anche commentato in modo favorevole, il tweet a favore di Hitler. Verifiche della polizia postale sarebbero inoltre in corso per accertare l’esistenza, su altri social, di altri profili riconducibili al docente, in modo da verificarne il contenuto.

Riguardo all’accaduto è intervenuto oggi il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, il quale ha affermato: “Ho ricevuto da lui un messaggio in cui continua a rivendicare la sua libertà che secondo noi non è ammissibile perché travalica quanto previsto dalla Costituzione e dal nostro ordinamento penale”.

Frati ha specificato di non aver parlato con il professore ed è necessario, “procedere nella maniera più diretta e spedita affinché questi fatti siano perseguiti. Lo abbiamo fatto attraverso un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena” e “con l’avvio di un procedimento disciplinare che ovviamente seguirà le strade dettate dai nostri regolamenti interni. Quel tipo di comportamenti non deve trovare spazio nei nostri atenei. Vogliamo fare chiarezza e capire come impedire a questo professore di continuare a insegnare”, ha concluso.

 

Uffizi, sito offre biglietti a ‘prezzi pazzi’

Un sito che vende biglietti per le Gallerie degli Uffizi a prezzi molto maggiorati.
La segnalazione arriva da un giornalista francese che, in un post su Twitter, segnala il fatto al Comune di Firenze. Sul profilo di Laurent Marsick, infatti, compare uno screenshot del sito in questione e il prezzo di 74 euro: “Sei pazzo!”, commenta in italiano Marsick.

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Foto tratta dal profilo Twitter del giornalista Laurent Marsick

“Non è un caso isolato ed è inammissibile – ha attaccato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi -. Ho già avuto un colloquio con la nostra Avvocatura e porterò questo tema come il più urgente al tavolo della Firenze card”.
“E’ inaccettabile – ha ribadito l’assessore comunale – che ci siano siti che richiamano il nome ufficiale di musei cittadini e quindi si mascherano da enti delle istituzioni culturali fiorentine a tutti gli effetti e vendano biglietti a prezzi molto maggiorati. Si tratta di un vero e proprio inganno sulla pelle dei turisti ma anche una beffa nei confronti delle istituzioni culturali della città. Adesso basta: ho avuto un colloquio con la nostra avvocatura e metteremo al setaccio tutti i siti che svolgono una funzione fuorviante e illecita per quanto riguarda i musei civici cittadini e qualora vi fossero irregolarità e scorrettezze metteremo tutte le nostre forze a disposizione per contrastarle”.

Sacchi ha annunciato anche la volontà di “collaborare con le Gallerie degli Uffizi come già fatto in passato con azioni di contrasto sia al bagarinaggio sia alle attività illecite nel piazzale del museo. Ho già telefonato al direttore Eike Schmidt – ha concluso l’assessore Sacchi – e condividiamo la visione che la cultura è l’antidoto al degrado più efficace e per cultura si intende anche la cultura della legalità”

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