Tour de France, 20 milioni di Pil aggiuntivo per Firenze grazie all’indotto

Il Tour de France a Firenze potrebbe generare un aumento del prodotto interno lordo della città pari a 20 milioni di euro. Questa la stima fatta dal direttore del Centro studi turistici di Firenze Alessandro Tortelli.

“Oltre 500mila persone potrebbero seguire nell’area fiorentina e nelle strade della regione la fase preparatoria e la partenza della prima tappa a Firenze del Tour de France: nell’area fiorentina potrebbe essere generato un prodotto interno lordo aggiuntivo pari a 20 milioni di euro”. È la stima fatta in commissione sviluppo economico di Palazzo Vecchio, presieduta da Enrico Conti (Pd), a proposito del Tour de France 2024 che per la prima volta partirà dall’Italia con le tappe iniziali Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino.

Secondo la stima del Cst “potrebbero essere circa 162mila le presenze di spettatori che arriverebbero in città da fuori provincia, a queste potrebbero aggiungersi 138mila presenze di residenti tra Firenze e area metropolitana”, ci sarebbe inoltre “un innalzamento del tasso di occupazione dei posti letto fino al 90% a Firenze e al 60% negli altri comuni dell’area”. Inoltre, ha aggiunto Tortelli, “i componenti dell’organizzazione, dei team, dei media, della logistica dell’evento e gli spettatori che arriverebbero in qualità di ‘turisti pernottanti’ in città, nell’area metropolitana e in altri comuni della Toscana riverserebbero sul sistema economico una spesa di 20,7 milioni di euro.

Poi ci sono gli spettatori del Tour de France che arriverebbero a Firenze senza però pernottare: i consumi di questa fascia” dovrebbero portare una spesa “intorno ai 6,1 milioni. La stima dei consumi dei residenti è di 2,9 milioni. Almeno 9,6 milioni della spesa verrebbero destinati ai servizi della ristorazione, 9 milioni ai servizi della ricettività e 5,8 milioni alla rete commerciale. Il tasso di occupazione di strutture ricettive sarà su tutta una serie di aree intorno a Firenze, distanti dai 30 ai 50 km”. “Sono circa 2.500 gli operatori dell’informazione attesi, oltre 100 reti televisive trasmetteranno l’evento in 190 Paesi”, ha concluso Tortelli.

Stadio Franchi, il Comune di Firenze ricorre al Tar

Non è ancora chiusa la partita dei 55 milioni che l’Unione Europea avrebbe sottratto al Comune di Firenze dai finanziamenti Pnrr destinati alla ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi. La giunta di Palazzo Vecchio ha infatti deciso di ricorrere al Tar.

Per il restyling del Franchi di Firenze erano stati stanziati 200 milioni totali necessari per i lavori. I 55 milioni del Pnrr, assegnati dal governo Draghi nel 2022, sono stati revocati con decreto di definanziamento nelle scorse settimane. Per questo, riporta Repubblica Firenze, è stata fatta una determinazione dirigenziale della Direzione generale del Comune di Firenze che autorizza l’avvocatura comunale a ricorrere al Tar.

Il ricorso verrà ufficialmente depositato nei prossimi giorni. Intanto è ancora in corso la gara d’appalto per trovare la ditta che farà i lavori: la gara è stata prorogata fino a fine mese.

Kata: “Chi l’ha rapita voleva prendere un’altra bambina”

Chi ha rapito Kata avrebbe preso la bambina sbagliata. E’ la rivelazione, clamorosa, che avrebbe fatto il padre della piccola peruviana scomparsa a Firenze da ormai una settimana.

Secondo un’ipotesi di Miguel Angel Romero Chicclo, chi ha rapito la figlia Kata avrebbe infatti sbagliato bambina, voleva prenderne un’altra, inoltre il sequestro potrebbe essere maturato nei contrasti fra gruppi rivali che si fronteggiavano nell’occupazione abusiva all’hotel Astor. Lo riportano i quotidiani stamani riguardo alle nuove dichiarazioni fatte ieri dal genitore di Kata al pm Christine von Borries per dare un suo contributo alle indagini.

“E’ una ipotesi che il padre di Kata fa e che ha voluto riferire personalmente alla procura – spiega stamani uno dei legali che lo assiste, avvocato Filippo Zanasi – Devo dire che il profilo del mio assistito, e anche quello di sua moglie, è tale che pensare ad una vendetta perpetrata verso di loro è onestamente inverosimile, sempre che di vendetta si tratti”.

Secondo il legale della famiglia, comunque, “a grandi linee diciamo che questa sarebbe la soluzione forse più razionale e dunque quella su cui forse è il caso di addentrarci, però è anche vero che la procura sta andando avanti per piste che non ci è dato conoscere”. Lo scambio di persona è una delle ipotesi che c’era sul tavolo degli inquirenti anche prima, ma il padre di Kata ieri avrebbe esposto al pm dei fatti avvenuti dentro l’hotel. Secondo lui questi episodi mostrerebbero che non era la figlia l’obiettivo del sequestro, ma un’altra piccola.

Kata, si è conclusa la maxi-ispezione all’ex Astor. Gli ultimi aggiornamenti

Ancora niente di fatto. Si è conclusa intorno alle 17 la seconda giornata della maxi ispezione nell’ex hotel Astor, il palazzo dove è scomparsa il 10 giugno scorso la piccola Kata. I controlli, iniziati intorno alle 8.30 e a cui hanno preso parte i carabinieri di Ros, Gis e Sis, dovrebbero essere terminati. Oggi sono stati impiegati anche due autospurghi per svuotare i pozzi neri. Ma della piccola non c’è traccia.

Intanto Miguel Angel Romero Chicclo, il padre della bimba, avrebbe aggiunto nuovi racconti su alcuni episodi e fatti avvenuti nel corso degli ultimi mesi durante l’occupazione dell’albergo di via Maragliano quando stamani è tornato a parlare con il sostituto procuratore Christine von Borries, uno dei magistrati che coordina le indagini. E’ quanto emergeva da fonti vicine alla famiglia. Col passare dei giorni l’uomo avrebbe individuato altri elementi relativi al contesto dell’Astor occupato abusivamente e quindi, assistito dai suoi legali, ha chiesto di parlarne con il pm, che l’aveva già sentito. Il padre della bimba avrebbe ricordato delle circostanze che secondo lui è utile far conoscere agli inquirenti impegnati nelle ricerche di Kata.

I legali della famiglia di Kata hanno invece presentato formale istanza per effettuare, nei loro diritti, un proprio sopralluogo dentro l’ex hotel Astor quando saranno esauriti gli accertamenti di polizia giudiziaria dei carabinieri. In caso di autorizzazione, fanno sapere gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, sarà organizzato un sopralluogo coi genitori della bambina insieme a Luciano Garofano, il generale dei carabinieri in congedo, già comandante del Ris di Parma, che è consulente della famiglia nella vicenda di Kata.

“La nostra amministrazione ha tenuto alta la bandiera della legalità. Dal 2014 abbiamo fatto 62 sgomberi, 63 con l’ex Astor. Si parla di sgomberi di immobili interi, non di singoli appartamenti, altrimenti il numero sarebbe più alto. Vorrei sapere quale altra città ha questi dati. Mi sembra che la Lega parli di questo tema come se in questo momento non fosse al governo, come se i temi di ordine pubblico nelle città non fossero competenza dei ministeri”. Lo ha detto l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro rispondendo, in Consiglio comunale, a due domande di attualità poste dai consiglieri della Lega Massimo Sabatini e Federico Bussolin sull’ex Astor e su Kata.

Livorno, detenuti-disegnatori pubblicano un libro a fumetti

Detenuti-disegnatori per un progetto di inclusione e rinascita. Si intitola “Racconti dal carcere. Storie a fumetti” ed è un libro realizzato dai detenuti della sezione di media sicurezza del carcere di Livorno a conclusione di un apposito laboratorio di grafica a fumetti.

La pubblicazione è stata presentata oggi ed il progetto, realizzato da Comune, Arci, garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano e casa circondariale di Livorno, è stato curato da Daniele Solari e Francesca Nencioni. Come spiegano dal Comune, lo scopo del progetto è stato quello di fornire ai partecipanti le basi del disegno prospettico ed anatomico per poi approfondire le regole dello storytelling applicato al fumetto, per poter creare un racconto breve ma incisivo che riuscisse a trasmettere le storie, i sogni e le aspettative dei partecipanti.

Oggi la presentazione alla presenza dell’assessore comunale al sociale Andrea Raspanti, del Garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano, della responsabile dell’area trattamentale della casa circondariale Marcella Gori, e del presidente di Arci Livorno Alessio Simoncini. “È questa una opportunità che è stata data alla popolazione penitenziaria sul nostro territorio e anche alla città di gettare un nuovo ponte verso l’esterno – osserva Raspanti – per creare occasioni di frequentazione, anche se mediata e, quindi, di comprensione reciproca maggiore. L’importanza di queste iniziative, che sono iniziative di socializzazione, è quindi fondamentale e lo scopo deve essere quello di moltiplicarle a maggior ragione in un momento in cui la casa circondariale di Livorno sta affrontando un periodo davvero difficile di emergenza”.

“Questa pubblicazione – ha sottolineato ancora il garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano – ci consegna storie, sofferenze, sogni, aspettative. Pezzi di vita raccontati attraverso tavole illustrate, un mezzo potente ed universale per comunicare e rappresentare le proprie esistenze ed i propri vissuti, una forma di comunicazione immediata e ricca di spunti e riflessioni”.

Rosignano Solvay, cittadini in strada contro il progetto di Unicoop: “Rovina il territorio”

Ancora una volta in strada contro il progetto di Unicoop Firenze che a loro modo di vedere rovinerà una parte importante del loro territorio. A poco più di un mese dalla prima Scampagnata urbana, i cittadini di Rosignano e Castiglioncello tornano a riunirsi sotto il cavalcavia in zona mercato a Rosignano Solvay, all’ingresso del terreno conosciuto da tutti come “ex H5” (comparto 3-2u), per poi camminare insieme e attraversare il vastissimo terreno di proprietà di Unicoop Tirreno.

L’appuntamento è venerdì 23 giugno alle 18.30. «La seconda scampagnata nasce per far conoscere ai cittadini di Rosignano il loro bosco urbano, per sensibilizzare sul tema del consumo di suolo e per difendere dalla speculazione edilizia l’ultima area verde rimasta all’interno del perimetro cittadino – spiega la portavoce del Comitato Bosco Urbano, Susanna Masoni – la difesa del paesaggio e del verde urbano sono dei valori che anche Unicoop pare difendere, anche alla luce dell’ultima copertina del suo mensile Nuovo Consumo, e perciò ci rivolgiamo proprio alla cooperativa affinché possa dialogare con noi sul destino di questo parco». Alla prima scampagnata avevano partecipato circa 60 persone e anche questa iniziativa, preceduta dalla distribuzione in cassetta di cinquemila volantini, promette una presenza importante.

A spiegare le perplessità dei cittadini ci pensa Francesca Fabbiani, del Comitato Trasparenza di Rosignano, che è il secondo organizzatore della scampagnata: «Le nostre perplessità riguardano la costruzione di nuove case e di un albergo di quattro piani in una cittadina tendente allo spopolamento; la pericolosa perdita di altro suolo, alla luce della forte cementificazione che già insiste sul nostro Comune e degli eventi atmosferici che in futuro saranno sempre più violenti; la perdita di una zona verde fondamentale per contrastare le isole di calore e l’abbattimento di centinaia di alberi, tra cui alcuni secolari, indispensabili per la qualità dell’aria: come sappiamo, la piantagione di alberi giovani che è prevista dal progetto, non sopperisce minimamente alla perdita di quelli più vecchi».

Accanto ai due comitati scende in campo anche la Lipu, con il responsabile ecologia urbana, Marco Dinetti: «Il verde urbano e gli alberi in città sono essenziali per garantire la qualità urbana e la salute psico-fisica delle persone – spiega – inoltre le aree verdi caratterizzano il paesaggio e ospitano una ricca biodiversità, tanto che nella zona in oggetto abbiamo censito 24 specie di uccelli nidificanti, che sono protette dalle leggi nazionali e regionali». La stessa Lipu nelle scorse settimane ha dedicato all’area ex H5 una prima indagine ambientale (il testo integrale è allegato nel press-kit), in cui chiede espressamente che “alla luce dei progetti e delle previsioni urbanistiche, e tenuto conto dell’incessante consumo di suolo che sta interessando la Toscana e il Livornese, questo terreno non perda le sue caratteristiche di semi-naturalità”.

IL PROGETTO UNICOOP IN BREVE – Ad aprile di quest’anno è stata firmata la convenzione tra il Comune di Rosignano Marittimo e Unicoop Tirreno che concretizza la trasformazione di quella che è conosciuta come “area ex H5”, 20 ettari di campagna, in un nuovo grande quartiere con quasi 200 appartamenti, un albergo a quattro piani, un supermercato di grande distribuzione, negozi, una piscina, una scuola e un campo sportivo. L’area, vastissima, è compresa tra la via di Lungomonte a Nord, via della Cava, via Lizzadri verso Sud e la linea ferroviaria verso Ovest. Per i cittadini il progetto non è supportato da una visione urbanistica strategica a lungo termine e l’intervento rischia di trasformarsi nell’ennesima speculazione edilizia che sottrarrebbe alla città l’ultimo fazzoletto di verde spontaneo.

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