Toscana, incendi: oltre 8 milioni per arginare i roghi

Toscana – Oltre 8 milioni di euro per la lotta agli incendi, la cura dei castagneti e della tartuficoltura.

Con una delibera approvata dalla Giunta toscana sono state trasferite ad Artea le risorse che consentiranno di attivare in tempi brevi diverse attività del settore forestale. Oltre 6 milioni di euro, per sostenere l’attività della delega forestale per l’organizzazione, il coordinamento e la realizzazione degli interventi operati dalle Unioni e dai Comuni. Questo è possibile tramite l’impiego degli operai forestali anche nella lotta attiva agli incendi boschivi. Sempre per le attività connesse alla lotta agli incendi boschivi, 1,9 milioni di euro sono destinati alle convenzioni. In particolare con il volontariato e in minor parte con i vigili del fuoco e con i carabinieri forestali.

La delibera è stata attivata su proposta della vicepresidente della Regione e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi. Sono state inoltre attivate le risorse per la pubblicazione del bando di finanziamento per interventi di recupero dei castagneti da frutto per 330mila euro. Attivate anche le risorse per avviare il bando nel settore della tartuficoltura per il sostegno ad interventi di miglioramento delle aree tartufigene.

“Le previsioni meteo per la stagione in corso – sottolinea Saccardi – non sono rosee.  Occorre porre la massima attenzione alle azioni che potrebbero scatenare eventi estremamente dannosi. L’intera organizzazione Aib, dagli uffici regionali agli operai e ai tecnici degli Enti delegati come Unioni di Comuni e Comuni, sta predisponendo tutte le azioni di messa a punto della macchina regionale che conta in gran parte sulle attività del volontariato, con oltre 4000 uomini e mezzi”.

🎧 ‘Io ti do aiuto’: nasce l’assocazione per supporto a chi è stato in terapia intensiva

‘Io ti do aiuto’ è la prima associazione formata da ex pazienti e familiari che forniranno un aiuto alle persone guarite e collaboreranno con le istitituzioni per ‘umanizzare le cure in terapia intensiva. La storia di Maddalena e Silvia.

Vivere l’esperienza della terapia intensiva è un evento che porta delle conseguenze anche quando la malattia è superata. Lo sa bene chi ci è passato, lo sanno bene i familiari di coloro che hanno vissuto un periodo di questo genere. Un supporto diventa quindi necessario. Vuoi per il complesso percorso di riabilitazione, vuoi per le cure particolari che è necessario affrontare. Per questo motivo nasce l’associazione ‘Io ti do aiuto’.

L’associazione è composta da chi in terapia intensiva ci è passato e presieduta da Luigi Paccosi, presidente del Cesvot. Al momento i soci sono 40. Tra gli obiettivi dell’associazione ci sono quelli di promuovere l’informazione sulle cure dopo un ricovero in terapia intensiva; supportare e farsi carico di intevrenti rivolti ai familiari (caregivers) che si occupano dei pazienti dimessi. Inoltre, l’associazione ha lo scopo di collaborare con le istituzioni e la società civile per svolgere un’azione costante e duratura per umanizzare le cure in terapia intensiva e l’accompagnamento e il supporto alle persone guarite da una grave malattia acuta.

Controradio ha intervistato Maddalena Grassi e Silvia Milani, due donne che sono state in terapia intensiva che ci hanno raccontato la loro storia e che oggi sono tra i primi 40 soci di ‘Io ti do aiuto’.

Maddalena Grassi, assieme alla vicepresidente della regione, Stefania Saccardi si può ascoltare in podcast, nell’intervista di Lorenzo Braccini. 

Silvia Milani, è originaria della Versilia, ha 40 anni, “nel 2020 ho avuto una semplice influenza – dice Silvia -. Tutto è cominciato così. L’influenza è andata peggiorando e nel giro di un’ora io non respiravo più. Sono portata immediatamente all’Ospedale Versialia, dove hanno detto che ero affetta dal virus H1N1 (l’influenza suina del 2009). Sono stata subito intubata perchè ero in condizioni molto critiche e il primario ha deciso di mandarmi a Careggi. Perchè a Careggi c’era una macchina che poteva salvarmi.”

“Arrivata a Careggi – continua Silvia -, poi, dopo una settimana hanno deciso di attaccarmi alla macchina per l’ossigenazione extracorporea. Grazie a questa, dopo venti giorni, sono riuscita a stare meglio. Poi è stata lunga, perchè poi sono stata a Cisanello e a Volterra dove ho fatto riabilitazione, dove ho reiniziato tutto da capo. Ho reiniziato a camminare e a mangiare. Tutt’ora è dura perchè la vita cambia, però sono felice di essere qua che posso raccontarla. Come dico sempre, la vita è preziosa.”

Io ti do aiuto, vuole anche contribuire concretamente ad una organizzazione su larga scala dell’offerta socio-sanitaria. Impegnarsi, attraverso la collaborazione tra cittadini, enti pubblici e privati, associazioni ed enti del Terzo Settore in genere per la costruzione di una rete di Centri di assistenza disegnati espressamente per le persone che sono state ricoverate in un periodo significativo. Ricvoeri per insufficienza respiratoria, trauma, infezioni gravi, gravi disfunzioni d’organo e altre condizioni con lo scopo di prevenire ulteriori complicanze. E accelerare il processo di repcupero e supportare la persona nel reinserimento sociale.

Cresce la domanda di Pecorino Toscano Dop sia estero che Italia

Il consumo del Pecorino Toscano DOP si consolida sui mercati italiani ed esteri: lo confermano i dati del 2021 a confronto con quelli del 2020 elaborati dal Consorzio di tutela.

Nel 2021 sono state vendute 2.536,46 tonnellate di Pecorino Toscano DOP (+8,43% rispetto al 2020) di cui quasi il 19% del fatturato deriva dalla vendita del Pecorino Toscano DOP all’estero. Si tratta di dati estremamente positivi, specialmente se si tiene in considerazione il calo della produzione di latte dovuto a oltre 7 mesi di siccità registrati nel 2021.

Nel corso dell’anno, infatti, sono stati lavorati a Pecorino Toscano 18.952.705 litri di latte, -4,5% rispetto al 2020, con conseguente calo anche della produzione in egual percentuale. Una situazione negativa che però, a quanto pare, non ha affatto intaccato la domanda, al contrario, crescente, di Pecorino Toscano DOP.

Per far capire meglio l’andamento del 2021 rispetto al 2020 basta dare i numeri del Pecorino Toscano e dire che nel 2021 il mercato nazionale è cresciuto del 7,85% arrivando ad oltre 21.000.00 all’origine di € mentre l’export è cresciuto del 27,52% arrivando a quasi 5.000.000 di € all’origine. Tradotto in prezzo al pubblico si tratta di quasi 55.000.000 di € al consumo.

Di certo, un tale successo si deve in gran parte all’attenzione per la promozione avuta anche in un anno cruciale come il 2021. Dopo un anno particolare come il 2020, infatti, a giugno del 2021 il Pecorino Toscano DOP è entrato a gamba tesa nella stagione clou della distribuzione casearia dando il via (con il supporto della Regione Toscana) a una campagna di comunicazione integrata su TV, radio, quotidiani, riviste e social media. Uno spot pubblicitario in onda su SKY e sulle più importanti emittenti locali, uno spot radiofonico, una campagna stampa e una campagna social su Facebook e Instagram: con “La forma della bontà” – questo il titolo della campagna promozionale – il Pecorino Toscano DOP si è mostrato ai consumatori italiani giocando le sue carte vincenti.
Dall’online all’offline, il Pecorino Toscano DOP ha anche incontrato i consumatori a Cibus 2021: il salone internazionale dell’alimentazione di Parma (31 agosto – 3 settembre 2021). Come ha dichiarato Andrea Righini, Direttore del Consorzio: “Dopo quasi due anni, ricominciamo a incontrare le persone senza il filtro di uno schermo. È veramente emozionante”.

Il Pecorino Toscano DOP ha confermato la sua importanza anche all’estero, grazie a progetti come “Born in Tuscany”, una serie di masterclass promosse dai Consorzi di Tutela di Olio Toscano IGP, Pecorino Toscano DOP e Prosciutto Toscano DOP, e strutturate sulla base di un format di interazione digitale ideato dalla Fondazione Qualivita, che hanno visto oltre 20 ospiti (tra buyer, ristoratori, titolari di enoteche e botteghe di qualità) e più di 70 operatori partecipanti, collegati anche da Germania e Polonia.

L’impegno nella promozione del Pecorino Toscano DOP all’estero continua nel 2022 con il progetto europeo triennale Cut & Share, iniziato nel 2020. A febbraio di quest’anno, infatti, Pecorino Toscano DOP e Prosciutto Toscano DOP sono volati prima a Miami e poi a Las Vegas: a Miami (Florida), le due eccellenze toscane sono state protagoniste di una masterclass dedicata alle eccellenze DOP e IGP made in Tuscany, coordinata dal giornalista Vincenzo D’Antonio, che ha visto tra i partecipanti giornalisti della stampa specializzata e food influencer. A Las Vegas (Nevada), Pecorino Toscano DOP e Prosciutto Toscano DOP hanno partecipato al Winter Fancy Food Show, manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 1.000 espositori e richiamato oltre 10.000 visitatori B2B. Si è trattato di un evento strategico, che ha offerto la possibilità di incontrare buyer e importatori della West Coast.

Accanto a manifestazioni di tale importanza, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP ha continuato a prendere parte a progetti dedicati alla qualità, come la competizione “Miglior Allievo della Toscana” (in collaborazione con l’Unione Regionale dei Cuochi Toscani) dedicata, appunto, alle scuole e agli Istituti alberghieri della Toscana.

Non è mancata l’attenzione alla sostenibilità. Ricordiamo, in particolare, il progetto finanziato dal Mipaaf le cui attività, svolte in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori, sono nate dalla crescente richiesta di qualità dei prodotti alimentari e finalizzate alla sostenibilità per rispondere agli shock climatici ed energetici e alle problematiche sociali e ambientali. Da questo progetto è nata la serie di video YouTube “I volti della sostenibilità”, che racconta la storia dello sviluppo sostenibile del Pecorino Toscano DOP, e la campagna stampa apparsa su importanti quotidiani e riviste. Non dimentichiamo nemmeno la prima confezione di Pecorino Toscano DOP a fette in materiale interamente riciclabile, prodotta da uno dei caseifici associati.

Si è consolidata anche la presenza del Consorzio del Pecorino Toscano DOP sui social media. Il prodotto, la sua qualità e il legame con il territorio di produzione vengono, infatti, valorizzati sulle pagine Facebook in italiano, inglese e tedesco, (Pecorino Toscano DOP, Pecorino Toscano ENG e Pecorino Toscano DE), sul profilo Instagram (@pecorinotoscano), su Twitter (@pecorinotoscano) e su YouTube (Pecorino Toscano).

“È con grande soddisfazione – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che accolgo questi ottimi risultati per un prodotto identitario della nostra regione come il Pecorino Toscano DOP. Sono il premio al forte impegno del Consorzio che, anche con il sostegno della Regione Toscana grazie ai fondi della sottomisura 3.2 del Psr e del bando uscito nel periodo emergenza Covid, ha saputo concertare strategie, obiettivi e azioni per far sì che questo prodotto avesse sempre maggiore successo sui mercati nazionali e soprattutto internazionali. Il lavoro del Consorzio, cui la Regione ha dato un sostegno grazie alla sottomisura 3.2 del PSR e una a mano nel periodo dell’emergenza Covid, se da un lato valorizza i suoi prodotti, dall’altro è una garanzia dello sviluppo equilibrato di una delle filiere, quella ovicaprina da latte, così strategica per la tenuta dei nostri territori rurali dal punto di vista sia dell’occupazione che della manutenzione. Il nostro lavoro non si ferma, possiamo fare ancora di più ma direi che siamo sulla buona strada”.

🎧 Coldiretti Toscana: insegnare ai bambini un’alimentazione sana, in aula e in fattoria

Il progetto di Coldiretti Toscana, con il patrocinio della Regione, vuole far conoscere ai bambini tutto il processo produttivo dei prodotti alimentari che si ritrovano sulla tavola.

Dal cuore della campagna ai banchi di scuola. In classe arrivano i contadini per promuovere la sana alimentazione, il consumo consapevole, l’economia circolare, la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e l’importanza di salvaguardare la biodiversità. Si tratta del progetto di Coldiretti Toscana, ‘Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare’.

Il progetto consiste nel condurre per mano gli alunni della scuola primaria e secondaria alla scoperta del mondo dei prodotti agricoli. L’idea, per i bambini, è quella di mostrare attraverso quattro cartoon dedicati, come vengono prodotti il latte, l’olio extravergine, il miele e i cereali. I bambini conosceranno il mondo agroalimentare e le sue qualità con la mucca Mu, Oliva l’oliva, l’Ape chiacchierona e la Spiga Amica. Il tutto corredato dall’opuscolo ‘Curiosi per natura’ edito da Campagna Amica, schede tematiche, libricini da leggere e colorare per favorire la conoscenza e valutare il grado di attenzione fino ai compiti in campo con le ricette da preparare anche a casa in famiglia e le degustazioni per sviluppare i cinque sensi.

Il materiale didattico potrà essere scaricato e fruibile in autonomia dalle scuole che decideranno di aderire mediante l’accesso ad un’area dedicata del sito di Coldiretti Toscana. Non solo lezioni e didattica, il progetto introduce anche la novità della sperimentazione per il monitoraggio della qualità dell’aria in alcune aule-pilota, dopo l’introduzione negli ambienti di alcune specie arboree mangia smog dando sostanza al protocollo siglato da Coldiretti Toscana e IBE-Cnr, lo scorso novembre.

In podcast l’intervista alla vicepresidente toscana Stefania Saccardi e al presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi, a cura di Lorenzo Braccini. 

“Questo progetto raccoglie una sfida centrale del nostro tempo – ha affermato l’assessora all’istruzione della Regione Toscana, Alessandra Nardini – perché l’educazione alla sostenibilità delle studentesse e degli studenti rappresenta un contributo fondamentale per dare forza alla transizione verso nuovo modelli di sviluppo che siano rispettosi del nostro pianeta. Sono state proprio le ragazze e i ragazzi a ricordarci che non abbiamo un pianeta di riserva. Questo progetto coglie questo impulso, mettendo insieme il rispetto per l’ambiente con l’educazione a corretti stili di vita, promuovendo una alimentazione sana, e all’attenzione verso i nostri territori, la loro ricchezza e biodiversità.”

A presentare il progetto anche l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, il Direttore dell’Istituto di BioEconomia del CNR Giorgio Matteucci, la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Toscana, Elena Bertini ed il Direttore di Coldirettri Toscana , Angelo Corsetti.

🎧 In Toscana sono 9 le Comunità del Cibo

20 Maggio Giornata dell’Agrobiodiversità. La Toscana la celebra con tante iniziative disseminate nei territori ad opera delle Comunità del Cibo che li tutelano e li valorizzano.

Le comunità del cibo e dell’agrobiodiversità sono esperienze territoriali, nate spontaneamente, con un approccio “dal basso”, volte alla tutela e alla valorizzazione dell’agrobiodiversità di un intero territorio attraverso gli agricoltori e gli allevatori locali e le loro produzioni. Istituite con la Legge 194/2015, le Comunità sono ambiti locali derivanti da accordi stabiliti tra: agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, associazioni per la tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, piccole e medie imprese artigiane di trasformazione agraria e alimentare, nonché enti pubblici.

Le finalità principali sono essenzialmente due: sensibilizzare la popolazione sui temi della tutela e della valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare promuovendo comportamenti che la tutelino; sostenere le produzioni agrarie e alimentari in particolare le produzioni degli Allevatori e degli Agricoltori custodi ottenute dall’allevamento e dalla coltivazione di risorse genetiche locali a rischio di estinzione;

“La Regione Toscana punta sulle Comunità del cibo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Rappresentano una spinta importante, che tiene insieme la valorizzazione dei territorio, la nostra storia e la tutela della nostra salute. Credo che la Toscana sia la regione con il più alto numero di Comunità, 5 sono state già riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura e 4 sono in via di riconoscimento e se a queste aggiungiamo un’esperienza molto interessante che stiamo facendo con la Comunità del cibo di crinale che ci apprestiamo a realizzare con la Liguria dopo quella con l’Emilia, credo che possiamo vantare esempi importanti di come intendiamo valorizzare il territorio e le produzioni di nicchia che rappresentano la storia, i valori e la tradizione di un territorio. In questo modo riusciamo a recuperare coltivazioni antiche e rispettare la biodiversità, tema fondamentale e non a caso facciamo questa presentazione in prossimità della giornata dell’Agrobiodiversità del 20 maggio. Sono frontiere importanti per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ci pone e che ci pone anche l’agricoltura: la lotta ai cambiamenti climatici, il rispetto sempre più alto dell’ambiente e un’alimentazione sempre più sana perché la nostra salute passa prevalentemente da ciò che mangiamo e dal modo con cui lo mangiamo”.

Le 9 Comunità 

Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma – APS Mission: Agroecologia – Territorio – Biodiversità nella comunità locale

APS – Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana. Mission: Agrobiodiversità e identità territoriale – Cibo buono, etico e sostenibile – Paesaggio rurale e turismo lento

Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata. Mission: Tutela della Agrobiodiversità e Identità Territoriale – Cibo buono e sano per il BenEssere dell’Uomo e della Terra – Cooperazione tra agricoltori per lo sviluppo di un’economia eticamente sostenibile

Comunità del cibo della Valdichiana.Mission: Partecipazione: la partecipazione è alla base di una programmazione e pianificazione delle azioni dal basso – Sostenibilità: attenzione all’ambiente, alla biodiversità e al territorio – Inclusività: capaci di includere ed essere resilienti da azioni/energie/investimenti dall’esterno (turisti, commercianti, investitori, mercati, ecc.)

Comunità del cibo di Crinale 20 40 (crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano che comprende territorio dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria) Mission: Convivialità – Benedicenza/Benevolenza- Giovani

Comunità del cibo “Bio-diversamente Piana” (“Piana” fiorentina, tra i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, ecc.). Mission: Rigenerazione agricola locale: biodiversità e agroecologia. Promozione dei prodotti della rigenerazione: cibo locale alla popolazione locale. La comunità locale riscopre il buono, il bello, la cultura del proprio territorio agricolo.

Comunità del cibo e della biodiversità dei grani antichi di Montespertoli e delle colline del Chianti.Mission: Giusto prezzo agli agricoltori – Produciamoci il proprio cibo – Grani antichi

Comunità del cibo delle Crete Senesi.Mission: riacquisizione, salvaguardia e rivitalizzazione delle culture legate all’agro-alimentare e alla biodiversità delle Crete Senesi; Il primo progetto che intende intraprendere la nascente Comunità del Cibo delle Crete Senesi riguarda il Carciofo di Chiusure, un prodotto agricolo-alimentare che è stato un punto di forza delle attività agricole locali, fino agli anni ’60 del 1900.

Comunità del cibo “Cura la coltura” (ambito locale: intera regione; soggetti presenti e operanti nella provincia di Siena, Pisa e Firenze).Mission: Condivisione – Cura – Esplorazione di luoghi e sapori

Nei prossimi giorni, all’indirizzo https://www.regione.toscana.it/agrobiodiversità saranno disponibili anche i contatti delle singole Comunità del cibo.

Le prime 5 Comunità del cibo e dell’Agrobiodiversità che si sono costituite in Toscana, sono state anche riconosciute dal MiPAAF come Distretti del cibo e sono state iscritte al Registro nazionale distretti del cibo. Sono: la Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata; la Comunità del cibo della Valdichiana e la Comunità del cibo di Crinale.

La Regione provvederà a presentare la domanda di iscrizione al Registro nazionale dei Distretti del Cibo di altre 4 Comunità nate successivamente se in possesso dei requisiti richiesti.

Qui il calendario delle iniziative in tutta la Toscana

 

Incendi boschivi: la Toscana è pronta per affrontare la stagione estiva

Si ricorda che la segnalazione di incendi boschivi può essere fatta sia dalle strutture del servizio antincendi boschivi che dai cittadini tramite il numero verde 800425425 della Regione Toscana o il Numero unico di Emergenza 112.

La Regione Toscana si prepara ad affrontare la campagna contro gli incendi boschivi che durante l’imminente stagione estiva raggiunge il picco. Ci saranno 4.200 volontari appositamente formati, 450 operai forestali, 600 mezzi operativi  (circa 470 leggeri e 130 pesanti), 10 elicotteri, sette Centri operativi  provinciali, 180 direttori delle operazioni e la Sala operativa unificata della protezione civile regionale a coordinare il tutto.

Anche quest’anno l’Organizzazione  ha previsto nei mesi di luglio e agosto un rafforzamento dei servizi di lotta attiva, con una squadra di volontariato AIB aggiuntiva all’isola del Giglio e all’isola di Capraia (dove esiste già un presidio ordinario durante tutto l’anno) e una squadra di volontariato AIB per l’isola di Pianosa. Il territorio dell’Arcipelago sarà inoltre coperto dalla flotta regionale, in particolare con elicotteri in base Elba, Livorno e Grosseto.

Infine, per rafforzare ulteriormente la tempestività di intervento nelle aree a maggior
rischio, come nel sud della Toscana, la Regione ha previsto anche un’ulteriore squadra di volontariato AIB nella zona del Parco di Alberese.

“Tempestività di intervento e  concentrazione delle forze sono da sempre i principi che contraddistinguono l’AIB toscano – spiega la vicepresidente ed assessora regionale ad agricoltura e foreste Stefania Saccardi – grazie all’efficienza delle nostre squadre gli interventi sulla grande maggioranza degli eventi avvengono in tempi rapidissimi, limitando i danni.”

“Questo ha portato la Toscana ad avere una superficie boscata media percorsa dal fuoco negli ultimi 10 anni tra le più basse a livello nazionale – ha spiegato sempre Saccardi -, con solo 2,04 ettari di media a fronte di 412 eventi annui. Questo è possibile solo perchè la maggior  parte degli incendi viene contenuta in superfici estremamente ridotte,  l’83% addirittura viene chiuso prima di interessare un ettaro di bosco. Siamo fieri della nostra Organizzazione antincendi boschivi e per questo investiamo in potenziamento e formazione del personale tecnico, degli operai forestali e dei volontari – ha concluso Stefania Saccardi -, una risorsa che conferma il grande cuore e la grande capacità di azione della società toscana”.

Tutta l’Organizzazione antincendi boschivi è in carico alla Regione Toscana, con il contributo delle Unioni di Comuni, dei Comuni e, tramite convenzioni, del Volontariato antincendi boschivi, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri Forestali.

 

Exit mobile version