Piombino: anche la CGIL contro il rigassificatore

La Cgil provincia di Livorno e la Cgil provincia di Grosseto esprimeranno parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Piombino, indipendentemente da qualsiasi proposta relativa ad opere compensative. Intanto la Regione chiede altri documenti a Snam per chiarire i dubbi e le criticità evidenziate dagli enti che hanno già inviato il loro parere al commissario straordinario

Altre nubi si addensano sulla realizzazione del rigassificatore di Piombino. La  Struttura commissariale della Regione Toscana ha infatti inviato a Snam uUna richiesta di integrazione dei documenti sul progetto , così, viene detto, da chiarire i dubbi e le criticità evidenziate dagli enti che hanno già inviato il loro parere al commissario straordinario. Mentre, a quelli già espressi, oggi si aggiunge anche il parere contrario della CGIL

“Operatività del porto di Piombino; rischio incidenti gravi dovuti ad aerei; danni all’ecosistema causati dallo sversamento di cloro: senza garanzie chiare su questi tre aspetti la Cgil provincia di Livorno e la Cgil provincia di Grosseto esprimeranno parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Piombino, indipendentemente da qualsiasi proposta relativa ad opere compensative. È quanto abbiamo scritto nel documento che abbiamo inviato oggi al commissario Eugenio Giani”.

Lo afferma il sindacato che, in una nota, spiega di aver incontrato, nei giorni scorsi, Giani e Snam per conoscere i dettagli del progetto.

“A quando si apprende – spiegano Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno e Monica Pagni, segretaria Cgil Grosseto – per le manovre di una metaniera in ingresso e in uscita dal porto di Piombino  servirebbero circa quattro ore, mentre per il suo scarico tra le 24 e le 48 ore. Se cosi fosse si genererebbero danni incalcolabili per i cittadini elbani per quanto riguarda la continuità territoriale, danni all’istruzione e alla sanità. Senza contare i contraccolpi negativi sul turismo e sul lavoro dei pescherecci”.

Zannotti e Pagni sottolineato inoltre che “l’impegno della banchina per circa tre anni potrebbe causare problemi alla siderurgia”. “Dalla documentazione che ci ha fornito Snam – aggiungono – non risulta inoltre una valutazione su ipotetici incidenti gravi causati da aerei o elicotteri. Una mancanza inaccettabile: riteniamo fondamentale allestire un piano di evacuazione. Un’esplosione con raggio di 1,5 km potrebbe infatti mandare in tilt la viabilità del porto di Piombino, isolandolo così dalla città e lasciando i cittadini e i lavoratori a gestire da soli l’emergenza”. Per Zannotti e Pagni è “importante anche trovare una soluzione per gli sversamenti di cloro: essi non sono infatti del tutto trascurabili e nel medio periodo potrebbero compromettere l’immagine dell’industria ittica di tutta l’area”.

Nel documento della Struttura commissariale  documento, firmato da Edo Bernini, responsabile del procedimento e direttore della direzione Ambiente ed energia della Regione, si  chiede invece a Snam “di integrare la documentazione depositata in riscontro” a quanto indicato da alcuni enti, tra cui i Vigili del fuoco di Livorno, Arpat, l’Autorità portuale, il Comune di Piombino, il Genio civile, il ministero della Transizione ecologica e quello delle infrastrutture. Si chiede inoltre di “integrare la documentazione con uno specifico studio relativo alle ricadute socio-econimiche del progetto”. La documentazione integrativa dovrà essere trasmessa entro il termine di 20 giorni dal ricevimento della comunicazione della Regione.

Giani: per rigassificatore Piombino chiederò doppia valutazione ambientale

Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, presentando in aula di palazzo del Pegaso una comunicazione sul rigassificatore nel porto di Piombino.

“Ho letto sulla stampa che il rigassificatore salterà la procedura di Via, ebbene, io vi assicuro che pretenderò doppia valutazione di impatto ambientale; vi dò davvero la mia parola: firmerò solo se avrò doppia Via e garanzie di sicurezza ambientale per la popolazione”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, presentando in aula di palazzo del Pegaso una comunicazione sul rigassificatore nel porto di Piombino.

 “Il rigassificatore è un argomento che si riconnette a quella che è la scelta strategica, storica, fondamentale per gli interessi del paese, per trovare fondi di autosufficienza e garantire l’indipendenza dal gas della Russia”  ha esordito  Giani. che ha ricordato come sia stato il Governo a scegliere i due siti in Italia: Piombino e Ravenna.

In via ordinaria il procedimento autorizzativo ha durata prevista di 200 giorni ma il decreto legge del Governo, tenuto conto della urgenza e strategicità dell’opera, accorcia i tempi, prevedendo che l’autorizzazione sia rilasciata dal commissario, entro 120 giorni dalla data di ricezione dell’istanza”. La comunicazione annuncia anche la firma di un’ordinanza per “istituzionalizzare la struttura di staff di cui il sottoscritto si avvarrà e il cui coordinamento sarà attributo al direttore generale della Giunta, Paolo Pantuliano”, cui Giani ha invitato anche un pool del Consiglio regionale, “vero fulcro tra le esigenze nazionali e le garanzie sul piano locale”. Ad oggi, come specificato nel documento, “non è stata ancora presentata l’istanza, ma tutto lascia presupporre che Snam lo farà nei prossimi giorni” e il progetto di massima prevede “l’ormeggio presso la banchina est della darsena nord del porto di Piombino di una nave di poco meno di 300 metri di lunghezza e capacità di volume stoccato attorno ai 170mila metri cubi. Il metano gassificato verrà trasferito via condotta sino al punto di ingresso della rete nazionale gasdotti posto a circa otto chilometri”.

“Ho stilato un  memorandum in 10 punti che prevede una serie di adempimenti” su cui chiede “disponibilità” e “concretezza” da parte del Governo. Da un lato avremo quindi l’avvio dell’iter da parte di Snam, che coinvolgerà ben trenta soggetti, dall’altro ci sarà il lavoro di Giani sul decalogo: completamento del porto, bonifica delle falde, bonifica delle aree del demanio marittimo, fonti rinnovabili, idrogeno valley, lotto della 398, sconti su bollette per cittadini e imprese, rilancio del polo siderurgico, sostegno a chi svolge attività di itticoltura” ha detto Giani. Che ha annunciato che venerdì primo luglio sarà presente alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Piombino per discutere del tema. Non solo, ma in qualità di garante dei cittadini, sul rigassificatore, il governatore è stato chiaro: “Come commissario mi sento garante dei cittadini, quindi finché io non ho assicurato le condizioni di sicurezza, di impatto ambientale e di rispetto della salute della popolazione nella città e nel porto di Piombino non firmo niente”. “È indubbio – ha spiegato – che i cittadini si devono sentire garantiti; possono esserci tutte le normative che si vuole, ma l’obiettivo deve essere sempre uno: la salute e la sicurezza dei cittadini”.

 ____________________________

Piombino, Giani sarà commissario per rigassificatore Toscana

La nomina nel DPCM firmato dal  presidente del Consiglio, Mario Draghi. Giani: “tenere insieme interesse nazionale e armonia dei territori”

Il presidente della Giunta, Eugenio Giani,  è stato nominato commissario straordinario per il rigassificatore e della Regione Toscana. “Le opere saranno finalizzate all’incremento della capacità di stoccaggio e rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti e saranno collegate alle reti di trasporto esistenti a livello regionale”, spiega Palazzo Chigi.

“E’ un incarico di grande responsabilità e delicatezza e ringrazio il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e il Governo per la fiducia che mi viene accordata. Affronterò l’impegno consapevole dell’importanza che assume di fronte ad una primaria esigenza di interesse nazionale, tenendo anche presenti le esigenze della comunità di Piombino e della Val di Cornia” ha commentato  Giani. Che ha aggiunto: “si tratterà di svolgere il lavoro – prosegue – con una continua  interlocuzione con il Comune di Piombino, con gli Enti locali dell’area, con l’Autorità portuale ed in costante collegamento con Snam. E’ in gioco una partita strategica fondamentale, per ridurre la dipendenza del nostro Paese dal gas russo. Dovremo affrontarla tenendo presente che nella realtà di Piombino, accanto all’individuazione del miglior posizionamento del rigassificatore, sarà necessario considerare anche altri aspetti, come le bonifiche nelle aree limitrofe, gli interventi infrastrutturali stradali necessari per arrivare al porto e la caratterizzazione dello sviluppo del territorio all’insegna delle energie rinnovabili, con la prospettiva, anche, di farne una ‘hydrogenian valley’ di rilievo nazionale”.

“C’è un altro aspetto importante – dice ancora Giani – : il rigassificatore si inserisce nella fase più delicata per la rigenerazione e la valorizzazione  della siderurgia a Piombino. Al farsi carico di un così forte interesse nazionale, deve accompagnarsi un sostegno da parte del Governo perché Piombino possa venire riconosciuto come polo strategico, capace di attrarre investimenti e creare lavoro e sviluppo nei suoi impianti siderurgici”.

“La Toscana – conclude Giani – sta già facendo la propria parte per garantire una maggiore autonomia energetica all’Italia, con l’impianto di rigassificazione già attivo a Livorno e con l’energia geotermica. Adesso cercherò di svolgere il compito che mi ha affidato lo Stato tenendo insieme l’interesse nazionale e la compatibilità ambientale in armonia con la comunità  del territorio  e con tutte le forze e  soggetti interessati”.

Exit mobile version