A/1, Scandicci: lanciato sasso da cavalcavia, colpita auto

Il fatto è accaduto ieri mattina, giovedì 20 dicembre, sull’A/1 in direzione Roma, all’altezza di Scandicci, dove è stato lanciato un sasso già dal cavalcavia autostradale. Colpita un auto in transito, ma illeso il conducente.

A farne le spese un automobilita che transitava sotto proprio in quel momento. Nessuna conseguenza grave. Colpito e danneggiato il vetro dell”auto in transito. Il fatto è stato denunciato nella serata di ieri alla caserma dei carabinieri di Signa. Il conducente della vettura, residente nella provincia di Firenze, ha riferito ai carabinieri di aver visto alcuni ignoti che dal cavalcavia hanno scagliato un sasso di circa quattro centimetri dal viadotto autostradale, che nell’impatto ha scalfito il vetro del cruscotto.

“Il pericolosissimo gesto”, hanno fatto sapere i carabinieri che conducono le indagini, non ha avuto gravi conseguenze “solo perchè il conducente non ha perso il controllo della vettura. L’uomo che ha denunciato l’accaduto ha specificato di aver intravisto alcune persone ferme sul cavalcavia, sulla cui identificazione si stanno concentrando ora gli sforzi investigativi.

Aeroporti, Signa e Lastra: “Noi aspettiamo Bretella”

“Questa non è più una battaglia, ma una guerra”: lo ha detto il sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni in una conferenza stampa organizzata insieme al sindaco di Signa Alberto Cristianini.

La conferenza è stata convocata per evidenziare le criticità del traffico in questa area della cintura fiorentina e rivendicando più attenzione per le infrastrutture nei loro due comuni. Bagni e Cristianini, i due sindaci rispettivamente si Lastra a Signa e Signa, hanno lanciato un grido di allarme a pochi giorni dalla conferenza dei servizi che venerdì dovrebbe dare il via libera definitivo alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze, chiedendo più attenzione per le esigenze dei loro territori.

I due sindaci hanno messo in evidenza la necessità di realizzare opere come il ‘Ponte del Giglio’, cioè la bretella autostradale che prevede un nuovo ponte sull’Arno, infrastruttura attesa da anni che porterà benefici alla viabilità dell’intera area, e il parco da 41 ettari con laghetto che fa parte delle opere di mitigazione ambientale previste dal masterplan dell’aeroporto ‘Vespucci’.

“Il consiglio comunale – ha detto Cristianini – si troverà a esprimere parere favorevole per quanto riguarda la realizzazione del laghetto”. L’ok, ha continuato, “porterà a un processo partecipativo” per realizzare la bretella “in una variante più economica”.
Secondo il consigliere regionale Paolo Bambagioni (Pd) il nuovo percorso potrebbe avere un costo “intorno ai 30 milioni”.


Per il consigliere regionale Monia Monni (Pd) “l’opera è strategica per l’intera area e avrà un impatto positivo sul sistema produttivo e sulla vita dei cittadini.”

Firenze: riciclaggio banche abusive per invio 5 milioni in Marocco

Veniva trasportato attraverso corrieri, che lo nascondevano nelle valige e anche nei vestiti, il denaro che dall’Italia arrivava al Marocco grazie all’intermediazione di banche abusive con sede a Firenze, scoperte dall’inchiesta della guardia di finanza che oggi ha portato a sette arresti.

Due banche abusive dotate di ‘sportelli’ presso esercizi commerciali nel centro storico di Firenze, tra cui due centri di servizi agli immigrati (agenzie di viaggio) e una macelleria, specializzate nel trasferimento di denaro frutto di attività illecite, in particolare spaccio di droga, che tra il 2017 e il 2018 avrebbero movimentato 5 milioni di euro dall’Italia al Marocco.

È quanto scoperto dalla guardia di finanza di Firenze, che oggi ha arrestato 7 persone, 5 in carcere e 2 ai domiciliari, in esecuzione di una misura di custodia cautelare disposta dal gip su richiesta della pm Ester Nocera. Altre 5 persone sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Secondo quanto accertato dalla gdf, i destinatari delle misure apparterrebbero a due gruppi criminali, organizzati per l’esercizio abusivo dell’attività finanziaria con carattere di transnazionalità e per il riciclaggio di denaro. I soldi venivano trasferiti eludendo i tradizionali canali del sistema bancario, attraverso WhatsApp: bastava inviare l’immagine di un’attestazione della somma di denaro che doveva essere consegnata al beneficiario in Marocco e i funzionari delle filiali abusive nord africane provvedevano a consegnare i soldi al destinatario del posto.

“Ho un’anguria di dieci chilogrammi”, nel gergo degli indagati, significava che si stava trasportando una somma consistente. Le banche abusive, con ‘filiali’ in Marocco, operavano di fatto col sistema ‘Hawala’, un metodo di trasferimento che non prevede strumenti cambiari, che renderebbero i movimenti tracciabili, ma solo transazioni tra broker basate sull’onore. Il cliente, a volte anche imprenditori facoltosi originari del Marocco, avvicinava il ‘broker’ negli sportelli illegali di Firenze, e consegnava il denaro. L’intermediario contattava il suo omologo in Marocco che consegnava una somma equivalente, meno il 20% di commissione, al beneficiario. Successivamente, il denaro versato in Italia veniva trasportato attraverso corrieri. Le banche illegali utilizzavano anche un software e abbinavano un simbolo a ogni cliente, per non utilizzare il vero nome. Secondo gli investigatori, molti di coloro che si rivolgevano agli sportelli fiorentini trasferivano in questo modo i profitti illeciti realizzati con lo spaccio di droga.

Tra i servizi erogati dalle filiali abusive di Firenze anche depositi e prestiti fino a 150 mila euro. Per tutte le operazioni l’organizzazione tratteneva una commissione del 20 per cento.
Nell’ambito delle indagini questa mattina sono in corso 36 perquisizioni domiciliari nelle province di Firenze, Brescia, Massa Carrara e Lucca. Complessivamente risultano indagate 23 persone, residenti a Firenze, Fucecchio, Figline Valdarno, Sesto Fiorentino, Signa, San Casciano Val di Pesa, Massarosa (Lucca), Massa e Desenzano sul Garda (Brescia).

Aeroporto Vespucci, sindaci di Prato e del Fiorentino: no ad ampliamento

Ribadiscono il loro parere contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze i sindaci di Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano, a due giorni dell’apertura a Roma della conferenza dei servizi sullo scalo fiorentino.

”Arrivare a questo passaggio amministrativo – si legge in una nota congiunta dei sindaci – senza che da parte del ministero dei Trasporti o del Governo siano state prese in considerazione le istanze del territorio è una sconfitta per la politica che, di fatto, ha abdicato al proprio ruolo lasciando ai tecnici e ai giudici il compito di prendere decisioni”.

”Dei Comuni che rappresentiamo – ricordano -, soltanto alcuni prenderanno parte alla conferenza, essendo stato respinta incomprensibilmente la richiesta di allargare la partecipazione a tutte le Amministrazioni coinvolte. Anche per questo, i Comuni partecipanti manterranno il parere contrario sempre espresso nel merito e nel metodo. Non dimentichiamo che su tutto il procedimento pende il ricorso al Tar che abbiamo presentato nei mesi scorsi e le cui motivazioni noi riteniamo fondate e valide, ma ignorate da ministero e Governo che potrebbero in ogni momento aprire un tavolo di discussione per affrontare il vero nodo della questione: quale tipo di crescita e di sviluppo vogliamo per il nostro territorio.”

”Come sindaci di Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano – conclude la nota – ribadiamo la nostra contrarietà al nuovo aeroporto in nome dei quasi 400mila cittadini che nella Piana tra Firenze e Prato vivono e lavorano e che chiedono scelte diverse, attente alla sostenibilità ambientale e ad un’idea di sviluppo armonica e virtuosa”.

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