🎧 Sciopero globale filiera Amazon:”Oggi non comprate sul sito”

È in corso il primo sciopero globale della filiera di Amazon in Italia. In Toscana coinvolti circa 800 tra dipendenti diretti e indiretti (appalti e delivery).  Carichi di lavoro, turni, stabilizzazioni e clausola sociale tra le rivendicazioni

La Toscana partecipa allo sciopero globale della filiera con due presidi a Calenzano e a Pisa che stanno coinvolgendo circa 800 lavoratori e lavoratrici che scendono in piazza per dare visibilità alle loro rivendicazioni relative a carichi di lavoro, turni e stabilizzazioni. Hanno aderito i sindacati FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti ed Assoespressi e anche la federazione Federconsumatori che invita i soci a non effettuare acquisti su Amazon durante la giornata di oggi.

La trattativa tra FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti ed Assoespressi, sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon, si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche. I sindacati denunciano la latitanza di Amazon sul tavolo del delivery e l’assenza di risposte della multinazionale americana in relazione alla prosecuzione del confronto, avviato a gennaio scorso, relativamente al personale dipendente ed a quello che opera negli appalti dei servizi di logistica.

“Amazon può e deve coniugare lo sviluppo e il profitto con i diritti di chi lavora”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti in un video di Collettiva nel giorno dello sciopero generale unitario di 24 ore della filiera del colosso del commercio elettronico. “Oggi è una giornata molto importante – dichiara -. I lavoratori e le lavoratrici della filiera di Amazon hanno deciso di protestare per rivendicare un normale sistema di relazioni sindacali. Un messaggio importante rispetto alla necessità di parlare di lavoro di qualità”.

Per quanto riguarda la giornata di sciopero globale Amazon “è importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro. Abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa. In un’azienda con quel tipo di fatturato – continua la dirigente sindacale – è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili”. “Non è facile – prosegue Scacchetti – chiedere oggi ai lavoratori di scioperare. Sappiamo della carenza di lavoro, sappiamo dell’alta ricattabilità degli addetti. Però sappiamo anche che combattere e rivendicare diritti per la propria dignità è l’unica strada possibile per affermare il diritto a un lavoro di qualità. Per questo oggi ringraziamo tutti gli uomini e le donne che hanno voluto dare questo segnale e auspichiamo che l’azienda riprenda un serio percorso di confronto. Riaprendo i tavoli, ma soprattutto trovando soluzioni alle tante questioni aperte. Auspichiamo – conclude la segretaria confederale della Cgil – che il messaggio arrivi forte ai clienti di Amazon e alla cittadinanza tutta perché quest’azienda, come tante altre aziende, può e deve coniugare lo sviluppo e il profitto con i diritti di chi lavora”.

In Toscana si erano già tenuti scioperi negli stabilimenti di Pisa e di Calenzano per richiedere la proroga dei contratti e il miglioramento delle condizioni lavorative.

Il report “Power, Profits and Pandemic” della ong internazionale Oxfam denuncia che i 25 miliardari più ricchi hanno aumentato la loro ricchezza di importi sbalorditivi durante i primi sei mesi del 2020. In particolare, Jeff Bezos, che a inizio anno ha lasciato la guida di Amazon, avrebbe potuto pagare personalmente a ciascuno degli 876.000 dipendenti un bonus una tantum di  105.000 dollari ed essere ancora ricco come lo era all’inizio della pandemia.

Secondo quanto riporta Il Post, nel terzo trimestre del 2020, Amazon ha registrato il triplo dell’utile netto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 6,3 miliardi di dollari, raggiungendo un flusso di cassa operativo di 55,3 miliardi tra settembre 2019 e settembre 2020, più del 50% in più rispetto all’anno prima. Da fine febbraio, il valore delle azioni di Amazon è aumentato circa del 60% e in questi mesi la società ha raggiunto i profitti più alti della sua storia, prosperando in un periodo di grave crisi economica per tante categorie di lavoratori: tra cui proprio i proprietari di negozi fisici, quelli che da anni in molti casi già pativano la competizione dell’e-commerce.

Amazon: dopo cinque giorni di sciopero raggiunta intesa con ditta distribuzione

Accordo dopo scioperi lavoratori ditta consegne che ha in appalto la distribuzione dei pacchi Amazon, lo rende noto Uiltrasporti

“Dopo una lotta che ha visto i lavoratori impegnati in 5 giorni di sciopero e presidi, finalmente è stato raggiunto un accordo, in sede Prefettizia, con la Trasline, ditta di Montacchiello (Pisa) che ha in appalto la distribuzione dei pacchi Amazon e che occupa circa 40 corrieri, e la relativa associazione datoriale Assoespressi”.

Lo rende noto la stessa Uiltrasporti. L’intesa, spiega una nota, prevede la revoca del ricorso alla cassa integrazione, il dimezzamento della franchigia a carico dei lavoratori in caso di incidente e un percorso finalizzato ad alleggerire i carichi di lavoro. Inoltre l’azienda ha iniziato a pagare e ad applicare l’integrativo regionale del settore.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto – spiegano Michele Panzieri, segretario generale Uiltrasporti Toscana, e Marco Sarlo della Uiltrasporti Toscana – . E’ inaccettabile che si ricorra agli ammortizzati sociali per un settore, come quello dell’e-commerce, che ha visto crescere il proprio giro di affari sotto la pandemia. Il plauso va ai lavoratori che si sono mobilitati per rivendicare i propri diritti, centrando un risultato importante”. Per i sindacalisti è “un altro passo del lungo cammino che il sindacato con i lavoratori cerca di percorrere affinché multinazionali ed algoritmi si ricordino che in questo Paese esistono doveri ma anche diritti conquistati con le lotte che non possono essere calpestati. Vigileremo affinché sia rispettato quanto convenuto nell’intesa sottoscritta, ringraziando la prefettura di Pisa per l’interessamento e la disponibilità dimostrata”.

Porti: rsu Piombino Logistics, revoca sciopero dopo incontro con azienda

‘Ci sono problemi su sicurezza lavoro e riorganizzazione’ Sciopero di 24 ore della Rsu Piombino Logistics e poi revocato a seguito dell’incontro con l’azienda

La rsu Piombino Logistics, azienda che si occupa di logistica nel porto di Piombino (Livorno), ha dichiarato a partire dalle 22 di ieri sera 24 ore di sciopero. Lo annunciano le rappresentanze sindacali in una nota. “Nel pomeriggio di oggi – spiegano le rsu – siamo stati informati del risultato di una prova effettuata il giorno precedente nel corso del carico della vergella. I risultati ci hanno lasciato da subito scettici, in particolare sul tema della sicurezza dei lavoratori e della riorganizzazione del lavoro, ed avevamo deciso di confrontarci con i lavoratori lunedì in assemblea straordinaria”.

“A fronte di questo – proseguono le Rsu -, l’azienda ha deciso unilateralmente di procedere con l’immediata applicazione di una riorganizzazione che giudichiamo pericolosa e che crediamo nasconda una dichiarazione di esuberi strutturali gestita attraverso gli ammortizzatori sociali, oltretutto da parte di un’azienda che non ha ancora investito a Piombino e che non ha presentato un definitivo piano industriale”.

“Un’azienda – sottolineano nella nota le stesse rsu – che non è stata fino ad oggi capace di organizzare una corretta programmazione di arrivo delle poche navi mensili, procurando continui danni economici ai lavoratori gestendo gli errori della proprietà con un abuso della cassa integrazione e riteniamo anche con danni economici alla stessa azienda”. “Tenuto conto di ciò – si conclude nel comunicato – la RSU Piombino Logistics dichiara 24 ore di sciopero e chiediamo all’azienda di tornare indietro rispetto a questa decisione unilaterale che riteniamo completamente irricevibile”

A seguito dell’incontro con l’azienda avvenuto in mattinata è stato revocato lo sciopero.

L’azienda recede dalla propria decisione unilaterale che ci ha portato ad indire lo sciopero e si impegna già dal terzo turno di oggi a ripristinare il vecchio sistema di organizzazione delle squadre, in modo che sia di nuovo garantita il più possibile la rotazione del personale. L’azienda si impegna inoltre a definire, nel corso di una serie di incontri che si terranno già a partire lunedi, un programma di addestramenti per il personale al momento dotato di minore professionalità.

La RSU Piombino Logistics ha preso atto della decisione aziendale e pertanto dalle ore 14 revoca lo sciopero in corso e, al termine degli incontri fissati, informerà ed aggiornerà tutti i lavoratori coinvolti.

Tramvia Firenze: 8 febbraio servizio non garantito fascia 10-14, sciopero nazionale trasporti

Lunedì 8 febbraio, tramvia Firenze di 4 ore. Per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e miglioramento delle condizioni lavorative

Lunedì 8 febbraio è stato proclamato uno sciopero nazionale dei trasporti di 4 ore da parte delle associazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Faisa-Cisal, Ugl Fna, per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e miglioramento delle condizioni lavorative.

Lo sciopero è stato convocato da parte delle Segreterie Territoriali FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI e FAISA CISAL, per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro scaduto nel 2017.

Lunedì 8 febbraio lo sciopero coinvolgerà il comparto dei trasporti e anche il servizio della tramvia, dalle 10 alle 14 per quattro ore.

“In questa fascia oraria – spiega la società di gestione in una nota – il servizio non sarà garantito e la regolarità e presenza del servizio dipenderanno dal grado di adesione allo sciopero”.

“Al fine di evitare potenziali assembramenti – afferma ancora la società di gestione – si raccomanda a tutti i passeggeri di valutare e prendere in considerazione spostamenti con itinerari, orari e mezzi di trasporto alternativi”. Per maggiori informazioni la Tramvia di Firenze invita a prendere visione dei pannelli informativi elettronici presenti alle fermate, a visitare il sito www.gestramvia.com, i profili social media (Twitter e Facebook), seguire l’app Telegram, o contattare il call center al numero verde 800.964424 (Gratuito da numero fisso), o dal cellulare al numero 199.229300

 

Firenze, oggi sciopero e presidio lavoratori Cavalli

Sciopero e presidio in piazza dell’Unità Italiana, oggi a Firenze, per i lavoratori dell’azienda Roberto Cavalli, in contemporanea con i due incontri fissati oggi all’unità di crisi della Regione Toscana.

Terminato il primo incontro con i sindacati e i Comuni interessati dalla vicenda – che ha visto il fondo Clessidra, proprietario della maison avanzare, al tribunale di Milano, una richiesta di accesso al concordato preventivo per la casa di moda -, è previsto un secondo incontro allargato anche ai rappresentanti aziendali. I lavoratori col fiato sospeso sono oltre 270.

“Non siamo riusciti a capire fino ad oggi se c’è un’intenzione seria di trovare un gruppo industriale in grado di dare continuità produttiva a un marchio così importante”, afferma Luca Barbetti, segretario generale della Filctem-Cgil di Firenze. “Vogliamo capire se Cavalli rimarrà un marchio fiorentino”, sostiene Mirco Zacchei (Femca-Cisl), che nutre “molti dubbi” per “il futuro lavorativo di quasi 300 persone”. Per il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi “sarebbe assurdo se qualcuno pensasse di fare un’operazione speculativa su una realtà produttiva importante del nostro territorio, che occupa personale qualificato.”

Toscana lavoro: protesta anche geotermia in sciopero 17/12

Sciopero generale, per l’intera giornata di lunedì 17 dicembre, dei lavoratori del comparto elettrico, gas e acqua “per scongiurare – spiegano Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil in una nota congiunta – le pesantissime ripercussioni che alcune norme o proposte di legge attualmente in discussione rischiano di produrre sulla tenuta occupazionale dei settori, sulla qualità dello sviluppo anche in termini ambientali e sulla qualità dei servizi erogati”.

Al centro della mobilitazione anche l’esclusione della geotermia dagli incentivi alle energie rinnovabili. In occasione dello sciopero a Firenze si terrà un presidio davanti alla prefettura.
Sono tre le norme oggetto di protesta. Riguardo alla geotermia secondo i sindacati la bozza di decreto sugli incentivi alle energie rinnovabili rischia “l’azzeramento di un’attività che utilizza una risorsa naturale rinnovabile di energia pressoché inesauribile, che copre oltre il 30% della produzione elettrica regionale e che occupa, sempre in Toscana, oltre 2mila addetti tra diretti e indotto”.

Il secondo motivo di protesta sta nel ‘Codice degli appalti’ che, spiegano i sindacati, “sancisce l’obbligo per i concessionari di servizi pubblici di esternalizzare una quota pari all’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni”, elemento che comporterebbe “la trasformazione di importantissime aziende operanti nel settore della distribuzione di energia elettrica e del gas in stazioni appaltanti quasi prive di ruoli operativi e gestionali”.

Lo sciopero, infine, riguarda il progetto sulla riforma del servizio idrico integrato che, secondo le segreterie nazionali, rischia “di produrre pesanti ricadute in merito ai diritti dei lavoratori, all’occupazione e alla qualità del servizio.

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