Trasporti, sciopero dei treni nel fine settimana e del TPL lunedì 6 maggio

Scioperi a catena nel settore trasporti: nel fine settimana si fermano i treni a livello nazionale, mentre in Toscana lunedì nero anche per bus e tramvia.

E’ annunciata una mobilitazione nazionale per i trasporti su ferro: tra il 4 e il 5 maggio incrocia le braccia il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, agitazione sindacale che può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione, ossia dalle 21 di sabato 4 maggio fino alle 20.59 di domenica 5 maggio. I viaggiatori – fa sapere Trenitalia – potranno chiedere il rimborso del biglietto secondo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Trasporto di ciascun vettore, consultabili sul sito delle singole Imprese Ferroviarie. Nessuna fascia oraria è garantita ai cittadini per il servizio minimo in quanto lo sciopero è indetto per il fine settimana e non nei giorni feriali, nel cui caso la legge stabilisce gli orari in caso di mobilitazioni sindacali.

Lunedì 6 maggio tocca invece allo sciopero proclamato da USB, COBAS, ADL Cobas, SGB e CUB e che interesserà gli autobus di Autolinee Toscane e la tramvia di Firenze. I Bus circoleranno comunque tra le 4:15 e le 8:14 e tra le 12:30 e le 14:29. La tramvia, invece, circolerà  dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17.00 alle 20.00. Negli altri orari la regolarità del servizio dipenderà dall’adesione dello sciopero, le cui motivazioni sono la richiesca dell’aumento salariale di 300 euro, la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali, la parità di salario e riduzione del periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti; l’adeguamento delle tutele sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti del servizio di TPL; il blocco delle privatizzazioni e delle relative gare di appalto per il TPL e la mancata convocazione su trattativa rinnovo CCNL a livello nazionale.

 

🎧 Dalla strage di Suviana allo sciopero di oggi: le morti non si fermano, il lavoro sì!

Sciopero oggi proclamato da Cgil e Uil: quattro ore per tutto il settore privato e di otto ore per l’edilizia e per l’Emilia Romagna, estensione decisa dopo il grave incidente sul lavoro accaduto a Suviana. Manifestazioni e iniziative, a livello territoriale, in tutta la Toscana.

Sciopero proclamato dal Cgil e Uil a sostegno della sicurezza del lavoro, per una “giusta riforma fiscale” e per “un nuovo modello sociale di fare impresa”: la protesta è di quattro ore per tutto il settore privato e di otto ore per l’edilizia e per l’Emilia Romagna, estensione decisa dopo il grave incidente sul lavoro accaduto a Suviana.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concluderà la manifestazione di Brescia mentre il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sarà a Roma dove terrà un’assemblea, in particolare con le lavoratrici e i lavoratori del settore trasporti, all’interno del deposito Atac di Grottarossa.

Per quanto riguarda i trasporti, spiegano i sindacati, lo sciopero sarà articolato a livello territoriale per i mezzi pubblici. Nel trasporto ferroviario è previsto uno stop per il personale addetto alla circolazione dei treni dalle 9.01 alle 13. Sono assicurati i treni garantiti, comunicati dalle Società ferroviarie come servizi minimi. Lo stop interessa anche il trasporto merci su rotaia. Il personale addetto agli appalti ferroviari sia di terra (pulizia treni, stazioni, uffici e servizi accessori) sia viaggiante (ristorazione, pulizia a bordo treno e accompagnamento treni notte) si ferma il secondo mezzo turno di lavoro, compreso nella giornata dell’11 aprile. Nel trasporto pubblico locale lo stop di 4 ore nella maggior parte dei casi non è in concomitanza con quello dei treni. A Roma lo sciopero è previsto dalle 20 alle 24; a Torino dalle 18 alle 22; a Genova dalle 13 alle 17; a Bologna dalle 13 alle 16.30; a Firenze dalle 18 alle 22, a Napoli dalle 9 alle 13, a Bari dalle 19.30 alle 23.30 Per i taxi ed il noleggio con conducente sono previste 4 ore di stop articolate all’interno dei turni di servizio e garantendo i servizi minimi, previsti dalla disciplina di settore. Nel trasporto marittimo il personale a bordo nave si ferma la prima metà della giornata e le prime quattro ore il personale viaggiante dei traghetti di collegamento con le isole e del naviglio internazionale (ad esclusione di linee e servizi essenziali). Scioperano per le prime 4 ore del turno di lavoro il personale del settore trasporto merci e logistica, dei porti, degli impianti a fune, dei trasporti funebri, delle guardie ai fuochi. Per le ultime quattro ore di ciascun turno di lavoro stop agli addetti alla viabilità di autostrade e Anas (verranno garantiti i servizi minimi funzionali ad assicurare la sicurezza della circolazione stradale). È escluso dall’adesione l’intero comparto del trasporto aereo. A Milano il prefetto ha precettato nel trasporto pubblico locale gli addetti di metro, tram e bus dell’Atm.

Ascolta QUI lo speciale con Paolo Fantappié (Segretario generale Uil Toscana) e Alessia Gambassi segretaria Fillea Cgil Toscana

🎧 Scioperano i lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata per rinnovo contratto nazionale

Distribuzione Moderna Organizzata, rottura delle trattative con Federdistribuzione sul rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2019: oggi sciopero di protesta Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil. Ecco l’elenco dei presìdi (ore 10-13) dei sindacati tra Firenze, Empoli e Piana davanti ai punti vendita (Esselunga, Coin, Metro, Ikea, Carrefour, Lidl, Ovs, Obi)

È rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019 e atteso da oltre 240mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. L’associazione imprenditoriale, dopo una lunga e snervante trattativa no stop con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a distanza di 51 mesi dalla sottoscrizione del primo e ultimo Ccnl di settore, ha calato nuovamente la maschera, palesando la persistente resistenza nel sottoscrivere accordi contrattuali. “La trattativa è finita in modo miserevole, Federdistribuzione pretedenderebbe uno scambio inaccetabile tra salario e diritti già estramente precari in questo settore come noto – dice Maurizio Magi, segretario della Filcmas Cgil Firenze -. Su tutti c’è un problema e una richiesta da parte di Federdistribuzione: la totale liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, che loro pretenderebbero fossero in deroga alla legge, più di quanto la legge consente. E questo è ovviamente inaccettabile, perchè è evidente che una eccessiva liberalizzazione dei contratti a termine incrementa la povertà”.

Così Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che stigmatizzano “l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti”, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale, per oggi, a Firenze e in tutta la sua provincia, “attuato mediante l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lavoro” e con la realizzazione di “presìdi mob nei pressi dei punti vendita delle imprese più rappresentative nell’ambito di ciascuna provincia del Paese, nonché delle manifestazioni estemporanee” a livello territoriale. L’elenco dei presidi nell’area fiorentina (nell’occasione, i sindacati distribuiranno alla cittadinanza una cartolina da inviare a Federdistribuzione con la richiesta di dire sì alle proposte sindacali per il rinnovo del Contratto, a tutela della qualità del lavoro del personale), ore 10-13:

FIRENZE, ⁠LIDL via Toselli, ⁠ESSELUNGA via Canova, ⁠COIN centro, ⁠OVS via Panzani, EMPOLI, Centro Commerciale Coop, davanti negozi OVS e OBI, PIANA, IKEA Sesto Fiorentino, ⁠CARREFOUR Calenzano, METRO Sesto Fiorentino.

🎧 In 30 mila a Firenze per manifestare contro la legge di bilancio

Circa 30 mila manifestanti, 150 pullman arrivati da ogni dove e altre centinaia di persone che sarebbero volute esserci ma sono rimaste bloccate dal maltempo; 4 ore di marcia da parte di pensionati, donne per la pace, lavoratori, collettivi studenteschi e, naturalmente, i sindacati CGIL e UIL. Sono i numeri della mobilitazione a Firenze contro la legge di bilancio.

E’ una piazza Santissima Annunziata straripante quella che si è presentata stamani al termine della marcia contro la legge di bilancio. Una mobilitazione partita da Piazza Indipendenza e che, come un fiume in piena, è andata ingrossandosi per le vie, contando circa 30 mila persone a fine percorso. “Ecco la risposta a Salvini, che ci ha fatto un regalo, se qualcuno aveva dei dubbi ora non ce li ha più. Siamo davvero in tanti – ha detto Rossano Rossi (GGIL Toscana) -, una partecipazione inaspettata con centinaia di pullman e addirittura compagni dell’Elba rimasti bloccati dal maltempo. E’ solo un inizio e dovremo andare avanti”. “Vogliamo rimettere al centro il lavoro e la giustizia sociale – ha aggiunto Paolo Fantappié, Segretario UIL Toscana – anche perché ci sono questioni fondamentali sul tavolo come salari, giustizia sociale e pensioni”.

E ha proseguito: “Abbiamo i salari più bassi in Europa, vogliamo anche una riforma della pensione seria e poi la garanzia dello Stato sociale, servono risorse per la scuola, la sanità, il trasporto pubblico locale e serve tassare di più rendite e capitali, non il lavoro. Andremo avanti a manifestare fino a quando non lo otterremo”. Dal palco, Fantappiè ricorda alla CISL, grande assente, “che abbiamo avuto solo un incontro su questa manovra di bilancio, a ottobre, e questo non può essere il confronto che la CISL propone”. Adesso basta è il grido e lo striscione di apertura che segna la giornata di mobilitazione, dove hanno parlato anche rappresentanti della funzione pubblica dei due sindacati, oltre ad alcuni lavoratori, compreso alcuni del collettivo ex Gkn. Presenti il presidente della Regione Eugenio Giani, il Sindaco Dario Nardella, e molti assessori tra cui Benedetta Albanese e Sara Funaro che commenta così: “E’ una bellissima piazza con tantissimi lavoratori, tantissimi cittadini, una risposta forte al Governo e alle misure che sta mettendo in campo. E’ una piazza che dice no – ha sottolineato – a una serie di tagli, che dice no a tutta una serie di misure che non vanno incontro né ai cittadini né ai lavoratori, basti fare l’esempio delle manovre sul sociale, sulla sanità, sulle pensioni. Sono tanti temi sui quali c’è bisogno di far sentire in maniera forte e alta la voce, ed essere al fianco dei lavoratori, dei nostri cittadini”. A margine di una conferenza stampa, Eugenio Giani:”Mi sono sentito molto turbato da questo approccio verso una legittima manifestazione sindacale e sono venuto per difendere il diritto di sciopero e di libertà sindacale perché in un Paese che al primo articolo della Costituzione scrive che la Repubblica è democratica e fondata sul lavoro sentivo di dover essere qui”. Sul palco, le conclusioni sono state affidate a Francesca Re David, segretaria nazionale CGIL:”Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici ha sempre difeso la democrazia. Oggi assistiamo a una reazione molto importante a Salvini, che ha fatto un intervento da codice Rocco. Questa è una finanziaria autoritaria perche non l’hanno discussa con nessuno e lede i diritti dei lavoratori. Noi siamo in piazza e ci saremo ancora, il 24 a Nord e il 1 dicembre a Sud”.

Aree di servizio autostradali: termina lo sciopero.

Toscana, terminerà alle ore 22.00 di questa sera lo sciopero di tre giorni proclamato dalle organizzazioni di categoria dei gestori delle aree di servizio autostradali, Faib, Fegica e Anisa.

Lo sciopero delle aree di servizio autostradali è iniziato, come si legge in una nota congiunta dei sindacali, per “squarciare il velo di silenzio e connivenze che da oltre 22 anni consente il perpetuarsi di un ‘sistema’ volto a sfruttare in modo indisturbato e ad esclusivi fini privati, l’abnorme ricchezza che solo un bene pubblico in concessione può generare, a tutto danno della collettività in generale e degli utenti di un servizio con standard qualitativi pessimi e prestato a prezzi ingiustificatamente fuori mercato”.

“La parabola effettuata -prosegue il comunicato- dal 1999 ad oggi dalle concessioni autostradali, anch’esse vittime della cosiddetta via italiana alle ‘privatizzazioni alla francese’ – vale a dire, trasferire i gioielli di famiglia dello Stato agli ‘amici’, come reazione di certa politica colta impreparata dallo tsunami di ‘mani pulite’, è particolarmente emblematica”.

“Così -prosegue- come è emblematico il fatto che la ‘cacciata’ del gruppo Benetton, peraltro destinatario di una generosissima buona uscita, dopo due decenni di dittatura intoccabile ed incontrastata sul settore, non ha spostato minimamente i termini della questione: tutto cambia, perché nulla cambi”.

“Concessionari -Benetton o non Benetton- marchi della ristorazione e petrolieri, tutti insieme uniti dal medesimo obiettivo di conservare l’esistente e le rispettive ingenti rendite di posizione, rifiutando qualsiasi possibile riforma del settore che non sia la mera redistribuzione dei profitti generati dal bene pubblico”.

“Con il Ministero dei Trasporti, allora come oggi e malgrado gli avvicendamenti susseguitisi nelle cariche politiche, come in quelle tecniche, a sorvegliare che nessuno osi disturbare il ‘manovratore’, in palese contraddizione con il mandato istituzionale sancito dalle leggi”.

“L’inerzia ed il silenzio assoluto sul tema del Ministro Salvini altrimenti loquace, anche di fronte alle circostanziate denunce che le piccole imprese di gestione si sono prese la responsabilità di mettere a sua disposizione, nonostante le fortissime pressioni di cui sono state fatte oggetto, non può che essere letto come un atto di complicità esplicita e copertura politica verso il ‘sistema’”.

Sciopero generale: aumentano a 7000 le persone al corteo a Firenze

Firenze, la pioggia ininterrotta e il maltempo non hanno fermato i manifestanti: è salita a oltre 7.000 persone la partecipazione al corteo di Cgil e Uil a Firenze, nell’ambito della giornata di sciopero generale indetta per oggi a livello nazionale dai due sindacati.

Agli oltre mille manifestanti presenti già alla partenza del corteo, si sono aggiunte progressivamente centinaia di persone, provenienti anche dall’area dell’Empolese-Valdelsa, e dalle province di Prato e Pistoia, da dove sono partiti pullman che hanno raggiunto Firenze in mattinata. Sono zone, specie il Pistoiese, dove il maltempo ha creato forti disagi alla viabilità, anche con allagamenti.

“Un segnale importante – ha detto Paola Galgani, segretaria generale della Cgil di Firenze – tante persone sotto una pioggia battente che sono scese in piazza per chiedere a gran voce di cambiare la Legge di Bilancio in direzione di una maggiore giustizia sociale. La manovra toglie ai più bisognosi e dà a chi già ha, questo è inaccettabile tanto più perché la situazione sociale è assai critica”. “Era importante oggi essere in piazza e il mondo del lavoro ha dato una grande risposta”, ha affermato Leonardo Mugnaini, coordinatore Uil di Firenze: “Lavoratori, pensionati, giovani – ha aggiunto – hanno lanciato da Firenze un messaggio chiaro al governo: una manovra sbagliata nella forma e nella sostanza”

Il corteo è partito sotto la pioggia da Piazza dell’Unità Italiana e si muove verso Piazza Duomo, transitando per Piazza Indipendenza e Piazza San Marco. Ad accompagnare i manifestanti lungo il tragitto numerose bandiere e striscioni. Presenti molte RSU di aziende del territorio, compreso il Collettivo di Fabbrica della ex Gkn di Campi Bisenzio. A causa del corteo e dello sciopero, nella zona della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella si sono verificati disagi per il traffico, soprattutto sull’asse di via Nazionale.

“È il momento di unire le persone, e non di dividerle”, ha affermato Paola Galgani, segretaria generale della Cgil di Firenze, aprendo la manifestazione. “È il momento della responsabilità – ha poi aggiunto – e noi siamo molto responsabili, quando chiediamo ai lavoratori di rinunciare al proprio salario per una giornata di sciopero, non per se stessi ma per un obiettivo più grande, che è la protezione, la tutela, l’emancipazione di tutti e di tutte”.

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