Tar sospende diffida per gessi rossi: i gessi rossi potranno essere di nuovo stoccati a Montioni da Venator

Grosseto, il Tar della Toscana ha accolto il ricorso presentato da Venator, l’azienda che produce biossido di titanio nello stabilimento di Scarlino, e da Sepin, l’azienda che si occupa materialmente del trasporto del rifiuto.

Il Tar ha concedesso la sospensiva per la diffida della Regione del 25 maggio che aveva bloccato il conferimento nella ex cava di Montioni, nel comune di Follonica, dei gessi rossi, materiale di scarto ottenuto dalla produzione del biossido di titanio.

La discussione nel merito, ha deciso il tribunale amministrativo, verrà fatta il 19 ottobre: fino ad allora i gessi rossi potranno essere di nuovo stoccati a Montioni.

“Apprendiamo oggi con soddisfazione e con il cuore un po’ più leggero la sentenza del tribunale rispetto al ricorso presentato da Venator che concede un minimo di respiro e di prospettiva all’azienda consentendo il conferimento fino alla fine dell’anno sulla cava di Montioni – commenta Federico Capponi, coordinatore Uil Grosseto -. Come organizzazione sindacale non nascondiamo però la nostra grande preoccupazione sul futuro poiché l’azienda ad oggi ancora non ha dato risposte concrete e preso impegni precisi rispetto allo smaltimento del rifiuto gessi rossi. Riteniamo pertanto che sia fondamentale arrivare alla firma di un protocollo tra istituzioni ed azienda che possa garantire un orizzonte certo e soprattutto rassicurare i livelli occupazionali”

Grosseto, Le Strillaie:”stessa proprietà inceneritore Scarlino”,ambientalisti preoccupati

Le Strillaie, impianto per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. “Il problema è che chi gestisce Le Strillaie è anche il proprietario dell’inceneritore di Scarlino: possibile conflitto d’interessi”. La proprietà smentisce: “Non ho niente da rispondere, possiamo avere solo miglioramenti gestione”

Cambio alla guida de Le Strillaie, impianto per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. Il Gruppo Iren ha acquisito il controllo di Futura, società per azioni con sede a Grosseto che gestisce Le Strillaie, un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati e di compostaggio per la realizzazione di compost.
La società toscana attualmente gestisce un impianto di trattamento meccanico e biologico che tratta circa 140 kt/anno di rifiuti indifferenziati e frazione organica e, una sezione di compostaggio per la frazione organica ed il verde da 33 kt/anno, la cui concessione scade al 2041. Il piano industriale della società prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica da 80 kt/anno, con una produzione a regime di 4,6 milioni di mc/anno di biometano. L’investimento previsto è di circa 26 milioni in tre anni e consentirà alla società di raggiungere un Ebitda di circa 6,5 milioni.
“Le Strillaie nasce come un impianto di trattamento meccanico biologico per realizzare il combustibile dai rifiuti indifferenziati”, spiega Roberto Barocci, presidente del Forum Ambientalista, “il problema è che chi gestisce Le Strillaie è anche il proprietario dell’inceneritore di Scarlino. Lo era prima e lo è oggi. Pertanto non si comprende il conflitto d’interessi così si assicura una produzione fino al 2040 di indifferenziato e quindi di combustibile per l’incenerimento”.
Da vari decenni, Roberto Barocci e i gruppi ambientalisti locali denunciano i danni alla salute e all’ambiente dell’inceneritore di Scarlino.Per cinque volte è stata annullata l’autorizzazione all’esercizio di quell’impianto a seguito dei ripetuti sforamenti che i ripetuti accertati sforamenti di diossine nelle emissioni ai camini dovuti alla struttura non conforme dei tre forni. La battaglia legale contro l’inceneritore è in corso una battaglia legale dal 1996 portata avanti dai comuni di Follonica e Scarlino insieme al Comitato per il No all’inceneritore.
Gli ambientalisti locali chiedono più impegno per raggiungere gli obiettivi della differenziata, che nella provincia di Grosseto è ferma al 41,46%, fanalino di coda in Toscana. Per quanto riguarda la gestione dell’impianto delle Strillaie: “per cambiare le cose è necessario che il gestore sia un soggetto pubblico che ha interessi diversi”.
L’amministratore delegato di Futura replica sull’entrata del gruppo Iren: “Non cambia niente, se non che abbiamo un soggetto molto forte e radicato con il territorio ma direi che possiamo avere soltanto dei miglioramenti nella gestione”, commenta Fabrizio Catarsi, Amministratore Delegato di Futura. Per quanto riguarda il possibile conflitto di interessi messo in luce dagli ambientalisti locali replica: “non ho niente da rispondere, perché ripeto Iren si è dimostrata nella sua storia tra Emilia, Piemonte e Liguria come una società legata ai territori in cui si insedia. Metterà sicuramente a disposizione del territorio questo approccio della società”.

Ticket di 2 euro con prenotazione per Cala Violina

Scarlino, in provincia di Grosseto, un’ordinanza della sindaca Francesca Travison, istituisce un ticket di due euro e la prenotazione online obbligatoria, per accedere nel periodo estivo, alla rinomata spiaggia maremmana di Cala Violina.

L’obiettivo del ticket vorrebbe essere quello di contingentare gli accessi ed evitare così assembramenti: “Dopo l’esperienza dello scorso anno – ha spiegato la sindaca Francesca Travison – dovevamo necessariamente regolamentare l’ingresso a Cala Violina. Nonostante le normative anti-contagio, nell’estate 2020 si sono verificati non pochi problemi di affollamento e di mancata cura del patrimonio naturale. Spesso abbiamo dovuto fare i conti con rifiuti abbandonati, falò abusivi e accessi non autorizzati con i cavalli. Cala Violina è un gioiello naturalistico da tutelare, è il nostro biglietto da visita più conosciuto e importante. Abbiamo così deciso di incrementare i servizi a fronte di una diminuzione del numero di bagnanti presenti sulla spiaggia”.

E quindi, continua la sindaca Travison: “Ogni giorno potrà accedere alla spiaggia solo un numero limitato di persone. Per l’ingresso verrà chiesto, oltre alla prenotazione, un piccolo contributo di 2 euro: una quota minima utile a sensibilizzare i bagnanti e nel contempo a gestire al meglio la spiaggia. Saranno infatti presenti degli steward che controlleranno le prenotazioni e il corretto utilizzo della cala e dell’area boschiva”.

Ma la decisione del Comune di Scarlino di istituire un ticket per accedere alla spiaggia, ha innescato una polemica con la Regione Toscana, ed in particolare con la vicepresidente Stefania Saccardi e con l’assessore al turismo Leonardo Marras: “Apprendiamo con sorpresa l’iniziativa del Comune di Scarlino di mettere a pagamento l’accesso a Cala Violina per l’estate”.

“Al di là del merito della questione – continuano i due esponenti della giunta toscana – è una decisione questa che innanzitutto riguarda un’area che rientra nel patrimonio agricolo forestale della Regione Toscana e di Ente Terre Regionali. Secondo, arriva proprio nel momento in cui è scaduta la convenzione con il Comune di Scarlino soggetto con il quale Ente Terre sta ridiscutendo la riassegnazione e la disciplina delle aree che rientrano nel complesso delle Bandite di Scarlino”.

Per Saccardi e Marras “sarebbe stata buona norma prima di mettere in atto l’iniziativa discuterne sia con il Complesso delle Bandite di Scarlino, sia con la Regione Toscana che ne ha la proprietà attraverso Terre di Toscane. Invitiamo pertanto l’Amministrazione comunale a ripensarci e ad aprire un tavolo con gli altri Comuni del territorio e con la Regione stessa per concordare la regolamentazione dell’area a seguito del rispetto delle norme anticovid”.

Scarlino: Imbrattata lapide partigiano

Imbrattata la lapide del partigiano Gabriello Dani a Scarlino (Grosseto)

La lapide è stata deturpata ed è stata coperta da disegni osceni. Si tratta dell’ennesimo atto vandalico ai simboli della Resistenza in Maremma avvenuto dopo il fuoco appiccato alla corona di alloro a Grosseto lo scorso 19 luglio e il cartello di matrice fascista al monumento dei caduti a Follonica dello scorso 8 settembre.

La sezione Anpi Gavorrano- Scarlino ha condannato “con forza l’oltraggio compiuto ai danni della lapide in ricordo di Gabriello Dani, luogo della memoria non solo del nostro territorio ma di tutto il Paese”.

Il partigiano Gabriello Dani fu ucciso l’11 settembre del 1921 da una squadra di fascisti. Per il 99/o anniversario della uccisione del partigiano Dani la sezione ha organizzato una commemorazione che si terrà al cimitero di Scarlino venerdì 11 settembre alle 10

Rissa fuori da discoteca nel Grossetano, grave un ragazzo

Una colluttazione scaturita da una lite tra giovani è avvenuta intorno alle 4 di questa notte fuori della discoteca Tartana di Scarlino (Grosseto). Il bilancio è di tre feriti, di cui uno in gravi condizioni. I tre feriti sono tutti tra i 19 e i venti anni e residenti in toscana.

Solamente uno dei tre ragazzi è stato ricoverato dopo aver sfondato conla testa il lunotto posteriore di un’automobile parcheggiata. Il giovane è stato trasportato all’ospedale le Scotte di Siena per mezzo dell’elisoccorso Pegaso. Gli altri due, trasportati invece all’ospedale Misericordia di Grosseto, hanno rifiutato le cure.
Sul posto la Croce rossa e il 118. I carabinieri indagano per scoprire i motivi della lite.

Notizia in aggiornamento.

Consiglio di Stato: stop riapertura inceneritore di Scarlino

Il Consiglio di Stato ha accolto quattro dei cinque motivi di ricorso contro l’inceneritore di Scarlino (Grosseto) presentati dai Comuni di Follonica e di Scarlino, annullando così ogni autorizzazione rilasciata dalla Regione Toscana per la riapertura dell’impianto.

La Regione aveva autorizzato la riaccensione dell’impianto, gestito dalla Scarlino Energia dal 2015, nel luglio scorso dopo il via libera alla Valutazione di impatto ambientale. Più volte l’impianto è stato chiuso per problemi relativi alle emissioni.

I giudici della Corte suprema scrivono che “è fondato il primo motivo di impugnazione, concernente le lacune e le criticità dell’impianto” aggiungendo che dai documenti versati agli atti del giudizio “risultano puntualmente elencati e descritti (e reiterato nel presente giudizio) i limiti e le lacune in cui sarebbe incorsa l’Amministrazione regionale nel non voler verificare le contraddizioni intrinseche evidenziate nell’istruttoria sugli aspetti tecnici dell’impianto”. Viene inoltre accolto anche “il secondo motivo di appello, concernente il mancato rispetto delle prescrizioni previste dall’articolo 8 numero 133 del 2005 per la riduzione delle emissioni nell’aria delle sostanze inquinanti prodotte nel corso del processo di incenerimento”.

“Questa sentenza dimostra che non ci siamo sbagliati: l’inceneritore di Scarlino rappresenta un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Adesso dobbiamo occuparci del futuro dei lavoratori impiegati nell’impianto e chiederemo subito alla Regione Toscana di aprire un tavolo interistituzionale per trovare una soluzione per queste persone e le loro famiglie”. Lo ha detto il sindaco di Follonica (Grosseto) Andrea Benini, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che vieta la riaccensione dell’impianto del Casone.

“Le nostre preoccupazioni erano fondate – ha detto Marcello Stella, sindaco di Scarlino – dobbiamo però garantire i livelli occupazionali e ci impegneremo subito in questo senso”. Per il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras, “la sentenza del Consiglio di Stato accoglie i ricorsi dei Comuni di Follonica e Scarlino e, di fatto, impone il fermo dell’impianto a tutela dell’ambiente e della salute. Già con l’approvazione della mozione, da me presentata a fine settembre, il Consiglio regionale si era espresso in questa direzione chiedendo alla Giunta toscana di rivedere il proprio orientamento. Oggi mi aspetto che la Giunta riveda anche la nuova autorizzazione”.

Il capogruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli ricorda che “da tempo il Movimento 5 Stelle si esprimeva in tutte le sedi per ostacolare con forza la riattivazione dell’inceneritore di Scarlino. Adesso la sentenza del Consiglio di Stato rende giustizia a tutti i cittadini che si sono battuti contro questo progetto. Chiederemo subito con una mozione che la Regione Toscana si adoperi per attivare un tavolo interistituzionale per trovare una soluzione al futuro dei lavoratori.”

Exit mobile version