Strage di piazza Dalmazia, il corteo antirazzista e antifascista oggi a Firenze

“Venerdì 13 dicembre ricorre l’ottavo anniversario della strage di Piazza Dalmazia, dove una mano razzista e fascista uccise Samb Modou e Diop Mor e ferì Moustafà Dieng, colpevoli solo di essere senegalesi. Da allora gli atti razzisti e fascisti nella nostra città e in tutta la provincia si sono moltiplicati. Gli ultimi in ordine di tempo: l’atto vandalico che ha danneggiato la targa su Ponte Vespucci che ricordava l’omicidio di Idy Diene (anche lui colpevole di essere senegalese) e l’ennesima lettera minatoria inviata alla sindaca di Empoli Brenda Barnini.”

La CGIL di Firenze aderisce al progetto: “La Camera del Lavoro di Firenze da sempre è impegnata contro ogni forma di intolleranza, di razzismo e fascismo e agisce quotidianamente per difendere i valori democratici e costituzionali, in nome della libertà e della dignità del lavoro. Per questo venerdì 13 dicembre alle ore 11 saremo al fianco della Comunità Senegalese che in piazza Dalmazia ricorderà gli omicidi del 2011. Inviamo tutti a partecipare e a diffonderne la notizia. E per questo consideriamo importanti e utili tutte le altre iniziative che in quella giornata, e non solo, verranno organizzate per ribadire lo spirito antirazzista di Firenze.”

Il comunicato della CGIL riporta anche un messaggio scritto a nome della comunità senegalese, da parte del presidente dell’Associazione dei Senegalesi Mamadou Sall: “L’Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario informa la comunità senegalese e tutta la cittadinanza che venerdì 13 dicembre, alle ore 11.00 in Piazza Dalmazia a Firenze, verranno commemorati i tragici avvenimenti del 2011, che portarono all’uccisione di Mor e Samb. Saranno presenti le autorità locali. Vi aspettiamo numerosi.”

Firenze ricorda Mandela a sei anni dalla scomparsa

In occasione del sesto anniversario della sua scomparsa Nelson Mandela sarà ricordato il 5 dicembre prossimo, alle ore 12 a Firenze, davanti alla una riproduzione della cella di Robben Island in cui il premio Nobel per la pace trascorse 18 dei suoi 27 anni di prigionia, costruita davanti all’ingresso del Mandela Forum. All’evento parteciperà il presidente della Nelson Mandela Foundation Sello Hatang e il cantautore Dario Brunori.

Durante la giornata Sello Hatang incontrerà gli studenti dell’Istituto tecnico Marco Polo, i consiglieri della sezione San Lorenzo a Greve di Coop Unicoop Firenze – da tempo impegnata in progetti di sviluppo in Africa – e i vertici della Fondazione Cr Firenze, che oltre a sostenere il Mandela Forum promuove al suo interno le attività di associazioni benefiche.

In giornata anche un incontro al Comune di Firenze con una delegazione impegnata contro il razzismo. Nei prossimi giorni Sello Hatang visiterà altre scuole, martedì 10 parteciperà al Meeting dei diritti umani mentre venerdì 13 dicembre sarà in piazza Dalmazia, dove nel 2011 l’estremista di destra Gianluca Casseri uccise i senegalesi Samb Modou e Diop Mor.

Agguato Piazza Dalmazia, Nardella: “Politica non sfrutti intolleranza”

“Io credo che ci sia una parte di politica che invia messaggi ambigui e confonde il sacrosanto principio della legalità che riguarda tutti con l’intolleranza verso soggetti di etnie diverse”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine della cerimonia commemorativa di Samb Modou e Diop Mor, i due senegalesi uccisi in piazza Dalmazia a Firenze, il 13 dicembre 2011, dal simpatizzante di estrema destra Gianluca Casseri poi morto suicida.

“Oggi tutti, i politici per primi – ha aggiunto – hanno una grande responsabilità, quella di non usare la fragilità delle persone e i sentimenti di intolleranza e egoismo. Quando la politica, per scopo di consenso elettorale, soffia sul fuoco sfruttando le paura dei cittadini si macchia di una responsabilità gravissima. Il principio di legalità è al di sopra di ogni forma di discriminazione”.

Sull’assenza di esponenti della destra alla cerimonia, Nardella ha risposto affermando “che questa non è una commemorazione politica. Io indosso la fascia tricolore e rappresento tutta la città, mi piacerebbe vedere qui i rappresentanti della destra a affermare i principi sacrosanti della nostra Costituzione”.

Il sindaco ha sottolineato che ciò che è successo il 13 dicembre 2011 “è una ferita profonda nel cuore della città di Firenze”, da sempre una città “aperta”. Per il sindaco “non basta ricordare, ma bisogna lavorare sull’educazione, così si costruisce una comunità vera”.

“La strage di piazza Dalmazia del 2011 è una ferita profonda nel cuore della città di Firenze, che è sempre stata una città ‘aperta’, plurale, dialogante. È una ferita determinata da un atto deliberato di violenza razziale, che è la peggiore forma di violenza perché si basa sull’annullamento della dignità umana, sull’odio, sull’intolleranza, sentimenti che non vanno mai minimizzati o giustificati. Anzi, dobbiamo sapere distinguere i valori profondi che sono alla base di una comunità che vuole vivere in pace e che vuole rispettare i principi fondamentali che sono scritti nella nostra Costituzione”, ha aggiunto il sindaco.

“Ricordando ciò che successe nel 2011 – ha continuato  Nardella – Firenze afferma di essere una città forte unita e democratica, che sa riconoscere il valore della vita umana. É per questo siamo qui, nella speranza che tanti giovani possano crescere come buoni cittadini perché non basta solo ricordare, bisogna anche lavorare sull’educazione, la scuola e le famiglie: solo così si costruisce una buona e vera comunità”.

“Oggi tutti, i politici per primi – ha aggiunto il sindaco – hanno una grande responsabilità, quella di non usare la fragilità delle persone e i sentimenti di intolleranza e egoismo. Quando la politica, per scopo di consenso elettorale, soffia sul fuoco sfruttando le paura dei cittadini si macchia di una responsabilità gravissima. Quando poi succedono fatti gravi come quelli che sono accaduti in tante città italiane, a Firenze l’omicidio di Idy Diene e la strage di piazza Dalmazia, è troppo tardi per recriminare, giustificarsi e chiedere scusa. Bisogna lavorare per prevenire atti di violenza ingiustificabile e barbara e questo compete alla società civile, al mondo della cultura, ma prima di tutto alle istituzioni. I politici che le rappresentano devono sapere che rappresentano il Paese, la Repubblica e devono per primi rispettare i principi della Costituzione italiana”.

“Io credo che ci sia una parte di politica che invia messaggi ambigui – ha concluso il sindaco Nardella – e confonde il sacrosanto principio della legalità che riguarda tutti con l’intolleranza verso soggetti di etnie diverse.”

Intanto gli studenti di Firenze del liceo Dante, Da Vinci, Castelnuovo e Agnoletti (Sesto Fiorentino) hanno deciso di trasformare le insegne delle loro scuole, intitolandole alla memoria delle due vittime: Samb Modou e Mor Diop.

“Sono stati uccisi solo per il colore della loro pelle – spiega Gabriele Minelli della Rete degli Studenti Medi – noi crediamo nell’antirazzismo, caratteristica fondamentale per uno Stato democratico. Per questo dobbiamo dire con forza che Firenze è antirazzista, nonostante il clima d’odio che sta crescendo.”

Alla cerimonia, che si è svolta intorno alla targa che nella piazza ricorda l’assassinio di Samb Modou e Diop Mor, oltre al sindaco erano presenti l’ambasciatore del Senegal in Italia Mamadou Saliou Diouf, l’assessore ad Accoglienza e Integrazione Sara Funaro, l’assessore all’istruzione del Comune di Scandicci e presidente dell’Associazione dei senegalesi di Firenze Diye Ndiaye, il presidente del Consiglio comunale Andrea Ceccarelli, il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli, alcuni consiglieri comunali tra cui Fabrizio Ricci, Serena Perini, Tommaso Grassi e Donella Verdi e a una rappresentanza di consiglieri di Quartiere.

Presenti tra gli altri l’imam del capoluogo toscano e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir, il rabbino Amedeo Spagnoletto, il console onorario del Senegal avvocato Eraldo Stefani, la vedova di Samb.

Strage di piazza Dalmazia. Domani una giornata di eventi a Firenze

Flash mob, proiezioni, dibattiti e un corteo a Firenze per non dimenticare gli omicidi e i ferimenti a sfondo razzista e xenofobo commessi il 13 dicembre 2011 dall’estremista di destra e simpatizzante di CasaPound Gianluca Casseri.

Alle 12.30 del 13 dicembre 2011, piazza Dalmazia divenne teatro di una vera e propria strage di matrice razzista e xenofoba: Gianluca Casseri, un 50enne esponente dell’estrema destra italiana, uccise con una 357 Magnum due ambulanti senegalesi, Samb Modu e Diop Mor, ferendo alla schiena e alla gola Mustapha Dieng rimasto poi paralizzato e su una sedia a rotelle. Casseri scappò poi a bordo della sua Polo blu dirigendosi verso il centro, dove proseguì nella sua follia omicida sparando a Sougou Mor e Mbenghe Cheike, feriti gravemente, e a un terzo ragazzo che si salvò per miracolo. Immediata la caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine, che riuscirono a individuarlo e a immobilizzarlo nel parcheggio sotterraneo del Mercato Centrale di San Lorenzo intorno alle 15 quando si suicidò. Subito dopo l’accaduto si formarono manifestazioni spontanee di protesta da parte della comunità senegalese, che diventarono un corteo che, da piazza Dalmazia, giunse alla Fortezza da Basso e  si riversò nel centro di Firenze. Una delegazione si diresse invece verso la Prefettura, dove si tenne un incontro tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l’allora sindaco Matteo Renzi.

Il 13 gennaio 2012, sul luogo della strage è stata eretta una lapide, ai tre cittadini senegalesi feriti è stata conferita la cittadinanza onoraria.Nel febbraio 2013 Firenze e la Toscana inviarono una delegazione nei villaggi di provenienza di Mdu e Mor, Mont Rolland e Darou, consegnando ai familiari 30 mila euro raccolti da Arci, fondazione Il Cuore si scioglie e Cgil, con i quali si scelse di costruire un consultorio e una scuola.

L’anno scorso in prefettura è stata consegnata la cittadinanza italiana per ‘meriti speciali’ a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova di Samb Modou. Nuovamente colpita da lutto con la perdita di Idy Diene, il 54enne ambulante senegalese ucciso il 5 marzo scorso sul ponte Vespucci dall’ex tipografo in pensione Roberto Pirrone a cui è contestato l’omicidio volontario aggravato da futili motivi. La vedova dei due senegalesi ha ricevuto un contributo straordinario di solidarietà da parte della regione Toscana per il mantenimento della figlia rimasta nel paese d’origine. Quest’anno verrà ricordato anche Idy Diene, e tutte le altre vittime di odio e intolleranza.

A sette anni dalla strage sono previsti anche quest’anno diversi eventi di commemorazione. In mattinata la cerimonia di commemorazione da parte dell’amministrazione comunale. Nel pomeriggio previste poi almeno due iniziative. Una organizzata da Rete degli Studenti Medi, Arci, Cgil e Anpi con ritrovo alle 16:30 in piazza Dalmazia. (16:30, flash mob e coro multietnico CONFUSION in piazza Dalmazia per ricordare Samb Modou e Diop Mor, uccisi dall’estremista di destra Gianluca Casseri il 13 dicembre 2011/ 17:30, presso SMS di Rifredi, via Vittorio Emanuele II 303, proiezione del documentario “PRIGIONERI SULL’ISOLA” di Valerio Cataldi. Ingresso libero. A seguire interverranno rappresentanti della comunità senegalese e di ospiti di centri Sprar e Cas. Saranno presentiper la Comunità Senegalese: Mor Sougou (uno dei feriti al mercato centrale) Rokhaya Kene Mbengue (vedova di Samb Modou e Idy Diene) Khaly Mbengue (componente associazione)

Alle 18 partirà invece, sempre dalla piazza un corteo indetto da Firenze Antifascista assieme ad altre 9 sigle.

Toscana, Consiglio: sì a contributo straordinario per la moglie di Idy Diene

La commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani, licenzia la proposta di legge della Giunta. Il Consiglio regionale aveva approvato due mozioni

La Regione Toscana vuole essere vicina alla moglie di Idy Diene, il cittadino senegalese ucciso a colpi di pistola in pieno centro a Firenze il 5 marzo scorso. Come segno tangibile di tale vicinanza, Rokhaya Kene Mbenguericeverà un contributo straordinario di solidarietà di 40 mila euro, che saranno erogati in due annualità, analogamente a quanto accaduto in casi simili.

È stato il suo presidente, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrare alla commissione Affari istituzionali la proposta di legge presentata dalla Giunta regionale, che è stata licenziata con un solo voto contrario. Il Consiglio, nella seduta del 13 marzo scorso, aveva approvato due mozioni, una del gruppo Fratelli d’Italia, l’altra del gruppo Sì-Toscana a sinistra, che si esprimevano in tal senso. Rokhaya Kene Mbengue è vedova di Samb Modou, uno dei due cittadini senegalesi uccisi nel dicembre 2011 in piazza Dalmazia a Firenze, e si prende cura della loro figlia, oggi diciottenne, rimasta nel paese d’origine.

“Va benissimo la solidarietà – ha dichiarato Marco Casucci (Lega Nord), annunciando il voto contrario – Manca però una disciplina organica, in assenza della quale c’è molta discrezionalità”.

Omicidio Idy Diene: cerimonia nel giorno dei funerali, confermata manifestazione domani

A Firenze, nel giorno dei funerali in Senegal di Idy Diene, il 54enne ucciso a Firenze il 5 marzo, si terrà una cerimonia pubblica in suo ricordo alla presenza dei rappresentanti delle comunità religiose, delle organizzazioni lavorative e imprenditoriali e della cittadinanza. E’ quanto ha comunicato il sindaco di Firenze Dario Nardella all’ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou durante l’incontro di ieri pomeriggio in Palazzo Vecchio.

omicidio
Il sindaco Dario Nardella e l’ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou Diouf

 

Il confronto, spiega una nota di Palazzo Vecchio, è stato definito “positivo” dal sindaco e dall’ambasciatore, che si sono impegnati a rafforzare i rapporti di collaborazione tra le comunità fiorentina e senegalese. Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, l’ambasciatore, come spiega ancora il Comune, ha chiesto al sindaco che la famiglia di Idy non venga lasciata sola e che le venga data assistenza.

Il sindaco Nardella, da parte sua, ha espresso la vicinanza della città alla famiglia di Idy e alla comunità senegalese e ha assicurato che il Comune continuerà ad assisterla come ha sempre fatto. Nardella ha anche informato l’ambasciatore che il Comune si costituirà parte civile accanto alla famiglia per seguire il processo, affinché si faccia piena giustizia sull’omicidio di Idy.

Ndiaye
Diye Ndiaye

“Questo sabato la manifestazione per Idy Diene a Firenze si farà”. Lo ha detto, ieri sera, al termine di una riunione dedicata alla vicenda, Diye Ndyaie, la presidente dell’associazione dei senegalesi del territorio fiorentino e presidente di Fasi, la Federazione delle associazioni Senegalesi in Italia.

“Sarà una manifestazione apartitica, apolitica – aggiunge Ndyaie – un grande evento di pace e fratellanza, per tutti, per le famiglie, per i bambini. Esattamente come quello che ci fu nel 2011, dopo la morte di Samp Modu e Diop Mor”, uccisi a Firenze da Gianluca Casseri, simpatizzante di estrema destra, che poi si suicidò. Prima che fosse resa nota la decisione finale sulla manifestazione, l’iman di Firenze e presidente dell’Ucoii Izzedin Elzir aveva spiegato: “Stiamo lavorando per fare una manifestazione pacifica: una manifestazione che rispecchia realmente Idy, una persona solare di pace, di sorriso. Invitiamo tutti a portare questi messaggi alla manifestazione di sabato”.

Intanto un conto corrente per sostenere la famiglia di Idy Diene è stato aperto dagli avvocati Luigi De Vito e Sandro Bruni, che assistono i familiari della vittima. Il conto, spiegano gli avvocati, è stato attivato con Poste italiane ed intestato al fratello residente in Italia, Aliou Diene: “Tutti coloro che intendano concretamente aiutare la famiglia di Idy, ed in particolare i suoi dieci figli che vivono in Senegal, potranno effettuare donazioni (con causale ”in memoria di Idy” – IBAN IT48M0760105138259708359713)” hanno spiegato i due legali.

La vicesindaca di Firenze Cristina Giachi

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