Di Giorgi: Pd segua ‘modello Livorno’ in vista regionali 2020

“Aprire alle esperienze di sinistra ed alle liste civiche, stare sui problemi del territorio: sono queste le ricette che hanno fatto vincere il centrosinistra alle amministrative. E sono le stesse con cui la nuova segreteria Zingaretti sta organizzando la sua linea politica” dice la parlamentare e  membro della direzione nazionale Pd.

“Un ottimo risultato, quello delle amministrative -dice Rosa Maria Di Giorgi- soprattutto perché maturato con una strategia di allargamento alla società civile ed alle istanze territoriali, nel segno dell’ascolto della condivisione e dell’attenzione periferie, ovvero alle persone in difficoltà”.

“A Piombino -precisa Di Giorgi- abbiamo perso proprio perché non siamo riusciti a fare questo ed in più ci siamo anche logorato in scontri interni: un monito per il futuro, non bisogna ripetere quest’errore”.

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Accademia, Di Giorgi (PD): “Soppressione autonomia ennesimo atto arroganza Governo” 

“La scelta conferma come  il governo Gialloverde non abbia  alcun interesse vero per  la cultura, se quello di tagliare i fondi e accorpare tutto nell’intento di  risparmiare il più possibile” dice la Parlamentare e membro della Direzione Nazionale PD Rosa Maria Di Giorgi.

“Abolire l’autonomia delle istituzioni museali – continua Di Giorgi in riferimento alla dichiarazione di questa mattina del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli – comporterà inevitabilmente la fine della libertà di movimento dei direttori che, proprio grazie alla possibilità di impegnare localmente gli introiti, erano stati incentivati a promuovere iniziative culturali, di promozione e formazione nei territori, ottenendo, come nel caso della Galleria dell’Accademia a Firenze, ottimi risultati in termini di numero di visitatori e di innovazione culturale”.

“Nessuno si inganni – prosegue Di Giorgi –  l’accentramento delle risorse presso il Ministero, attraverso il controllo e la gestione diretta dei bilanci, non viene fatta per migliorare l’organizzazione complessiva del comparto beni culturali. Tutt’altro: alla base ci sono mere esigenze di cassa, anche perché a Salvini e Di Maio la cultura non interessa affatto. Come insegnano, tra le altre cose, l’impoverimento del fondo di finanziamento per i beni e le istituzioni culturali, l’abolizione del Bonus cultura per i giovani (che non sarà rifinanziato) e la fine delle domeniche gratuite nei ai musei”.

“Il ministro Bonisoli – sostiene la Parlamentare sempre in riferimento alla dichiarazione del ministro a Pitti Uomo Immagine– sta distruggendo passo dopo passo ciò che il governo precedente aveva fatto con il ministro Franceschini, il quale aveva proposto una nuova idea di fruizione, salvaguardia e promozione dei beni culturali. Il tutto – afferma in conclusione Rosa Maria Di Giorgi – senza produrre nessuna nuova idea, se non lo smantellamento pervicace di quanto realizzato finora”.

Di Giorgi: “In Toscana ottimi risultati. Modello Livorno sia ispirazione per prossime Regionali”

“Dobbiamo imparare dal ‘modello Livorno’ che ha visto un’apertura ad un arco vasto di forze premiato dall’elettorato: campo largo e progetto condiviso sono infatti  gli ingredienti a cui il centrosinistra non potrà rinunciare se vorrà confermarsi a livello toscano consolidando il proprio ruolo di argine al populismo grillo-leghista.”

Con queste parole Rosa Maria Di Giorgi, Parlamentare e membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico, commenta i risultati dei ballottaggi toscani, in particolare quello di Livorno, che sarebbe il modello da seguire in vista delle prossime Regionali.

“La Toscana esce da queste amministrative con un nuovo slancio interno al Partito democratico a livello nazionale e per tutte le forze di centrosinistra, che ci invita a non porre sul tavolo prima i nomi e le candidature ma si unisca sui valori e sui programmi.

Sappiamo che i risultati di Ferrara e Forlì sono per noi penalizzanti e che dovranno essere analizzati fino in fondo, ma è altrettanto vero che abbiamo vinto a Modena, Reggio Emilia e nella maggior parte dei Comuni al voto. Senza dimenticare poi i successi nelle Marche, in Puglia, Campania, nel  milanese e nel torinese. La narrazione del voto tutta incentrata sul ‘caso’ Ferrara e di una Lega vincente non è la lettura giusta e non puo’ certo esaurire il quadro politico elettorale di queste amministrative.

Ripartiamo dunque dalla Toscana per trarre da questo voto l’insegnamento giusto per le prossime scadenze elettorali”.

Di Giorgi su Amminastrative a Firenze: “un risultato molto importante, ora ridare fiducia sui valori solidarietà e Costituzione”

La deutata del Parlamento italiano Rosa Maria di Giorgi intervistata da Domenico Guarino: “Un’Italia chiusa non è un luogo bello e le persone stanno cominciando a capirlo”. Di seguito l’intervista completa sui risultati delle amministrative a Firenze.

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Europee, Di Giorgi: “Pd unico argine ai populismi di destra”

“Le elezioni europee ci rimandano un quadro politico molto chiaro: in Italia il Pd è l’unico argine ai populismi di destra. Con la guida di Nicola Zingaretti il nostro partito ha ritrovato quella credibilità che pareva smarrita, ed in pochi mesi ha recuperato una fetta del proprio elettorato deluso. Il lavoro ovviamente è solo agli inizi, ma il risultato delle urne, che contiamo di replicare nelle amministrative, ci rincuora. Come ci rincuora il fatto che, a livello continentale, la temuta spallata dei sovranisti non c’è stata: segno che i cittadini europei sono ancora molto attaccati all’idea dell’Ue, anche se chiedono un cambiamento. Quel cambiamento che il Partito Democratico si impegnerà a sostenere nel nuovo Parlamento”.

Lo afferma il deputato Rosa Maria Di Giorgi (Pd). “Da rimarcare infine il flop del Movimento 5 Stelle, che dimezza i voti rispetto al recentissimo passato. Segno che la linea di vero e proprio vassallaggio verso la Lega sta consegnando il partito di Grillo alla marginalizzazione politica – sostiene Di Giorgi – Coerenza vorrebbe che Di Maio presentasse le proprie dimissioni e desse spazio ad altri. Cosa che ovviamente non farà”.

“Per quanto ci riguarda, il Pd ora deve concentrarsi nel rafforzare il proprio progetto, puntando all’unità del centrosinistra, per il rilancio di una prospettiva progressista che salvi il paese dalla deriva cui il governo gialloverde lo sta portando – conclude De Giorgi – Compito sicuramente non semplice, nemmeno in Toscana, dove la Lega è oramai stabilmente il secondo partito con percentuali fino a pochi mesi fa del tutto inimmaginabili”.

Di Giorgi: blasfema ostentazione simboli cattolici da parte di Salvini 

Dichiarazione della Parlamentare e membro della  Direzione Nazionale Pd  Rosa Maria Di Giorgi

“Per qualsiasi vero cattolico il messaggio che Salvini e i suoi seguaci stanno facendo risuonare nelle piazze italiane  è assolutamente inaccettabile. Così come è inaccettabile strumentalizzare i valori ed i simboli della nostra religione per meri scopi  elettoralistici” lo ha detto in un comunicato la parlamentare PD Rosa Maria Di Giorgi. ” l messaggio  più profondo del Cristianesimo è infatti  proprio quello della condivisione: San Martino taglia il suo mantello per permettere al povero di coprirsi, e Gesù stesso spezza il pane per distribuirlo ai suoi discepoli o moltiplica i pani e i pesci perché tutti ne abbiano” sostiene Di Giorgi.
Che aggiunge: “Bene dunque ha fatto Padre Bernardo a lanciare da San Miniato un monito alto e chiaro che non ammette fraintendimenti. Del resto l’insistenza nell’ostentazione parossistica dei  simboli cattolici da parte del Ministro degli Interni testimonia come lui stesso senta la contraddizione tra il dettato della religione cattolica e le azioni del suo governo. I suoi continui riferimenti alla fede non fanno che confermare l’inconciliabilità delle sue dottrine e delle sue pratiche con lo spirito del cristianesimo”.
Per Di Giorgi: “E’ giusto dunque  che dal mondo cattolico si stigmatizzino  con fermezza certe affermazioni , che tendono ad ‘privatizzare’ la religione per scopi politici.
Infine, bisogna sottolineare come  i politici di destra che si dicono cattolici e che condividono questi aspetti della ‘predicazione’ salviniana senza prendere le distanze, anzi supportandoli di fatto, siano a loro volta in cattiva fede,  esattamente come  il leader della Lega”.
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