Tav: Firenze; Rfi subentra a Nodavia in lavori nodo Firenze

I lavori, spiega una nota, dovrebbero ripartire in pochi mesi, comunque non oltre la fine del 2020. In base all’intesa 40 dipendenti di Nodavia passeranno a Infrarail, che occupera’ circa 250 persone tra operai, tecnici e impiegati, oltre all’indotto.

Siglato accordo, ripartenza cantieri entro fine anno.  Rfi subentra a Nodavia nella
gestione dei lavori per la realizzazione del tunnel ferroviario e della stazione Av di Firenze, costituendo una societa’ di scopo, la ‘Infrarail Firenze Srl’. Lo prevede un accordo siglato
oggi a Roma tra Nodavia, controllata dal gruppo Condotte, e Rfi, appartenente al gruppo Fs. I lavori, spiega una nota, dovrebbero ripartire in pochi mesi, comunque non oltre la fine del 2020. In base all’intesa 40 dipendenti di Nodavia passeranno a Infrarail, che occupera’ circa 250 persone tra operai, tecnici e impiegati, oltre all’indotto.
A firmare l’accordo i commissari straordinari del gruppo Condotte Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti, e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile.

‘Un obbiettivo importante – hanno spiegato i commissari straordinari del Gruppo Condotte dopo la firma dell’accordo – perche’ permette di definire molteplici contenziosi che persistevano da diversi anni, anche con riferimento ad altre opere ferroviarie di rilevanza nazionale.
Inoltre l’operazione negoziale posta in essere ha permesso di realizzare uno dei principali obiettivi strategici della procedura di amministrazione straordinaria ossia la salvaguardia
dei lavoratori e delle loro famiglie che passeranno in blocco alla nuova societa’ creata da Rfi, mantenendo cosi’ il posto di lavoro’. L’opera, sottolinea la nota. e’ destinata a ridisegnare
l’assetto dell’intero nodo ferroviario. La stazione Av si sviluppera’ su una superficie di oltre 45mila mq e mediante una nuova linea tramviaria sara’ connessa all’attuale stazione di
Santa Maria Novella e al centro storico. Grazie al sottoattraversamento, inoltre, la linea di cintura sara’ alleggerita del 50% dei treni di lunga percorrenza che oggi vi transitano, e quindi sottraggono spazio ai treni del trasporto regionale.

Sopralluogo Ministra De Micheli cantiere Foster e manifestazione NoTav

?Firenze, si è avuta oggi la visita della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, al cantiere del Nodo Alta Velocità di Firenze.

“L’approfondimento che abbiamo fatto in questi primi giorni al ministero su questo cantiere – ha spiegato la ministra De Micheli – ci segnala quanto la realizzazione di questa opera aiuterebbe i pendolari, perché consentirebbe la realizzazione piena del progetto regionale del potenziamento del 40% del traffico regionale, legato soprattutto alla qualità della vita quotidiana dei pendolari”.

In merito ai tempi per la ripartenza dei lavori, De Micheli ha detto di non voler fare “promesse sul piano politico”, precisando che “c’è un cronoprogramma che Rfi ha studiato, l’amministratore delegato mi ha voluto accompagnare. C’è una serie di questioni che riguardano la società e non il governo”.

“Sul ferro, come governo, vogliamo investire tanto – ha detto poi Paola De Micheli – Stiamo facendo un ragionamento molto positivo, e sono molto grata ai miei colleghi del M5S, sulle opere da fare per il futuro, perché devo dire che c’è una piena condivisione ad esempio sul grande investimento sul ferro”.

Con l’amministratore delegato di Rfi, ha spiegato De Micheli, “abbiamo concordato di mandare l’accordo di programma rapidamente, in queste ore al Parlamento perché deve passare il vaglio delle commissioni, ma anche nei progetti dei prossimi anni tenderemo a investire molto sul tema del ferro, perché è una risposta ambientalmente sostenibile alle questioni di traffico che spesso soffocano le grandi città e i grandi agglomerati urbani”.

In Toscana, ha aggiunto il ministro, “elettrificazione, raddoppio delle linee saranno risposte che tenteremo dove sono già finanziate di accelerare, e là dove non sono finanziate di finanziarle quanto prima, perché questo è il modo di togliere sia traffico merci che di persone dalle strade il più possibile. Più rendiamo più efficiente questo sistema, più realizziamo la missione di questo governo che è di rivoluzione ambientale. Su questo coi colleghi dei 5 Stelle sia del governo che della maggioranza abbiamo una grande condivisione”.

“Poiché la progettazione sarà rivisitata nell’arco del 2020, oggettivamente i lavori potrebbero riprendere nel 2020, nel caso in cui non si faccia una gara”, ha detto Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi. “Stiamo risolvendo completamente il rapporto con Nodavia, e tramite una società che abbiamo creato all’interno di Rfi stiamo rielaborando il progetto esecutivo. Per la strada da seguire poi per completare il lavoro stiamo ancora riflettendo- ha continuato -, valutando tutte le norme che esistono oggi, per decidere definitivamente se realizzarlo in house con questa società oppure procedere a un nuovo riaffidamento. L’affidamento in house ovviamente renderebbe molto più rapida la ripresa dei cantieri”

Al sopralluogo, hanno partecipato anche l’AD di Rfi Maurizio Gentile, il sindaco Dario Nardella ed il governatore toscano Enrico Rossi.

Secondo Rossi “questo cantiere è fondamentale perché altrimenti il tappo di Firenze alla stazione di Santa Maria Novella non si risolve. Anche se noi volessimo, come stiamo facendo, mettere altri treni regionali, ci hanno detto le Ferrovie che alla stazione di Firenze non entra più nemmeno uno spillo”. “Se non risolviamo questo tema del conflitto tra l’Alta Velocità e i treni regionali – ha sottolineato il governatore della Toscana – , qui ci sarà sempre un blocco. Ora tutti parliamo della svolta verde, la svolta verde è svoltare sul ferro. La mobilità è un diritto e deve essere garantita nel modo che impatta meno e sicuramente il ferro è quello che impatta meno. E noi questa politica l’abbiamo fatta: il report di Legambiente dice che siamo al top noi in Toscana”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Governatore della Toscana Enrico Rossi e la Ministra Paola De Micheli:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191011_02_SOPRALLUOGO-FOSTER__ROSSI-DEMICHELI.mp3?_=1

“Siamo molto soddisfatti: credo che questo incontro di oggi qui alla Foster sia un punto concreto di ripartenza per sbloccare al più presto il cantiere e completare l’opera. Non è un cantiere all’inizio  ma è a uno stadio di avanzamento oltre la metà, e come abbiamo sempre detto deve finire. Serve prima di tutto al trasporto regionale pendolari di Firenze dell’area metropolitana e di quasi tutta la Toscana: è un’opera che dunque consente anche un abbattimento delle incidenze ambientali, ci serve a ridurre lo smog da traffico su gomma sia merci ma soprattutto persone”, il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella.

Mentre era in corso il sopralluogo della ministra De Micheli, alcuni esponenti del movimento Fridays for Future, tenevano un presidio fuori dal cantiere insieme ad alcuni attivisti dei comitati della piana fiorentina.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Milena, un’attivista dei comitati e Lorenzo del movimento Fridays for Future:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191011_04_MANIFESTAZIONE-NOTAV_MILENA_LORENZO.mp3?_=2

Trasporti: quasi 1 milione e mezzo per la sicurezza di treni e autobus

La Regione Toscana ha stanziato circa 1 milione e mezzo di euro per aumentare la sicurezza a bordo di treni e autobus. L’investimento consentirà di incrementare i servizi di controllo e tutela dell’utenza. Sarà assunto inoltre personale apposito dalle aziende di trasporti.

Queste iniziative sono state discusse nella ‘Cabina di regia sulla sicurezza a bordo treni e dei mezzi di trasporto pubblico locale’ coordinata dal Prefetto di Firenze con la partecipazione di tutte le Prefetture della Toscana, del questore di Firenze, della Polfer, di Trenitalia, Rfi, delle aziende di trasporto pubblico su gomma e delle organizzazioni sindacali di settore.

“Un servizio di qualità deve per forza essere anche un servizio in sicurezza”, ha detto l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli. “Inoltre per la prima volta – ha aggiunto –  è stato finanziato anche un progetto per la sicurezza sui bus, che prevede anche personale di sicurezza sulle linee segalate come più critiche dagli autisti e dalle aziende di trasporto”.

Per quanto riguarda il trasporto su ferro è stato fatto un investimento di 400.000 euro per consentire agli agenti il libero accesso sui treni regionali in cambio della loro disponibilità a qualificarsi come membri delle forze dell’ordine ed intervenire in caso di minacce alla sicurezza dei passeggeri o del personale in servizio. Gli agenti si attiveranno inoltre su richiesta del capotreno o per loro stessa iniziativa. Dovranno  aiutare nell’identificazione dei viaggiatori sprovvisti di biglietto o con titolo di viaggio irregolare ma anche per far scendere dal treno i passeggeri dei quali il personale addetto, per vari motivi, chiederà l’allontanamento.

Altri 700.000 euro invece saranno aumentati i punti di assistenza alla clientela. Oltre ai 17 già presenti, verranno individuati altri 6 nelle stazioni ferroviarie di Arezzo, Siena e Grosseto, oltre a Firenze Santa Maria Novella e Pisa Centrale già interessate dal progetto di Trenitalia. Verranno inoltre aggiunte 8 unità di squade itineranti di addetti alla sicurezza alle 16 già presenti.

Per quanto riguarda il trasporto su gomma sono stati investiti 300.000 euro. Essenziale è la collaborazione del gestore del servizio, attualmente One scarl. Con la somma verrà finanziata: l’attività di formazione per il personale viaggiante specie per la gestione di situazioni aggressive e alla mediazione dei conflitti; l’installazione di protezioni e barriere a tutela del conducente e le telecamere a bordo. Inoltre saranno incentivate le campagne di sensibilizzazione sulla tutela del viaggiatore e il monitoraggio delle corse più critiche. Si aggiunge anche la presenza di addetti alla vigilanza in analogia con le ‘pettorine blu’ delle stazioni ferroviarie.

Secondo la Polfer in Toscana, da gennaio al 31 agosto di quest’anno, sono stati denunciati 35 episodi di aggressione, fisica o verbale, di cui 32 a bordo dei treni e 3 in stazione. In particolare ci sono stati 15 casi di spintonamenti, strattonamenti e schiaffi, 20 di minacce e oltraggio. Si precisa però che molti sono gli episodi non denunciati e che costituiscono un deterrente all’uso del mezzo pubblico. Lo stesso vale per il servizio di trasporto pubblico locale su gomma, dove si sono registrati numerosi casi di aggressioni, spesso ai danni di conducenti e controllori che hanno riportati ferite e contusioni.

Intervista di Chiara Brilli all’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/190925_05_CECCARELLI-SU-SICUREZZA.mp3?_=3

Livorno, ponte Calafuria: tavolo di lavoro prefettura, Anas stanzia 3 Mln

A seguito del crollo di un elemento (non strutturale) dal ponte di Calafuria, il Comune di Livorno chiese ad Anas di prendersi carico dei lavori di messa in sicuirezza della struttura. Nella riunione tenutasi oggi in prefettura, si è discusso degli interventi di messa in sicurezza del ponte stradale per cui Anas investirà 3,3 milioni di euro.

Durante la riunione è stata anche esaminata la situazione del ponte ferroviario adiacente che sarà oggetto già nei prossimi giorni di interventi di manutenzione ma che secondo i tecnici di Rfi non presenta problematiche di carattere strutturale. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinché i divieti siano rispettati.

Il Comune labronico in un comunicato diffuso oggi spiega come nei “primi di ottobre inizieranno i lavori al ponte di Calafuria. Anas ha stanziato 3 milioni e 300 mila euro per una ristrutturazione conservativa che terminerà entro la fine del 2019 e nel frattempo, nel corso delle prossime due settimane, effettuerà un intervento urgente sulle zone pericolanti del ponte. Anche le Ferrovie dello Stato interverranno a breve per togliere manufatti arrugginiti che potrebbero cadere e diventare dannosi per chi sosta sotto il ponte.

Questo in sintesi quanto emerso dal tavolo di lavoro – spiega ancora il comunicato -, voluto dall’Amministrazione Comunale, che si è svolto questa mattina, giovedì 22 agosto, in Prefettura ed a cui hanno partecipato per il Comune: il sindaco Luca Salvetti, la vicesindaca Monica Mannucci, la protezione civile, Leonardo Gonnelli, dirigente del dipartimento di lavori pubblici e assetto del territorio e l’ingegner Bozzi; per la Prefettura: la vice prefetto Antonelli, il dirigente della protezione civile Parascandola; vigili del fuoco, carabinieri, polizia e porto.
‘I cittadini hanno la percezione del pericolo’ ha affermato il sindaco Salvetti ‘e sono preoccupati della tenuta del ponte di Calafuria. Abbiamo la necessità di sapere che il ponte è sicuro e che, in caso contrario, sia messo in sicurezza. Mi trasmette inquietudine anche il camminamento per il passaggio pedonale interdetto sopra il ponte, quest’ultimo transitato la sera da molti giovani a piedi che hanno come ausilio la luce dei cellulari per segnalare la presenza agli automobilisti. Servono risposte concrete ed interventi celeri, affinchè la situazione torni alla normalità’.

Foto Prefettura
L’incontro in prefettura di stamani

Le risposte – continua l’Amministrazione labronica -sono arrivate dagli ingegneri Celia e Sandroni dell’Anas che hanno illustrato il progetto, approvato lo scorso inverno, dopo una ispezione affidata ad uno studio di ingegneria, durante la quale sono stati visionati elementi strutturali. Con un drone sono stati ispezionati tutti i singoli elementi della struttura e non risulta una perdita funzionale statica. Dal soppralluogo è emersa la necessità di lavori di manutenzione e non sono stati evidenziati cedimenti della struttura. Il progetto, già finanziato è stato appaltato ad una ditta specializzata che inizierà i lavori appena terminata la stagione balneare.

Dai primi di ottobre sarà effettuata una ristrutturazione conservativa, con la passivazione degli elementi metallici, che saranno scoperti e trattati con elementi chimici. Durante questo passaggio l’Anas farà un primo controllo alla sicurezza della struttura e lo ripeterà al termine dei lavori. Si provvederà a ricostituire la parte corticale, rinforzando il cemento che ha ceduto con una integrazione di calcestruzzo e si copriranno i buchi. Al termine dei lavori, come richiesto dal sindaco Salvetti, nel caso siano ritenute opportune, saranno effettuate le prove di carico per testare la solidità e la stabilità del ponte. Il camminamento pedonale sarà ripristinato, segnalato con la dovuta segnaletica ed illuminato.

Anas ha inoltre concordato con la società concessionaria, il ripristino della canaletta di fibra ottica che si è staccata il 12 agosto. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinchè i divieti siano rispettati.

vista del ponte dal basso
Foto tratta da pagina Facebook “Buongiorno Livorno”

Il tavolo di lavoro in Prefettura è attivo da anni e si occupa della sicurezza di ponti, gallerie e viadotti di Livorno e provincia. Si riunisce ogni tre mesi. Oggi è stato convocato d’urgenza per la vicenda del crollo della copertura di cavi elettrici dal ponte di Calafuria. Il prossimo tavolo si terrà regolarmente a settembre.” conclude così il comunicato del Comune di Livorno.

Anas nel corso di un tavolo di lavoro in prefettura ha a sua volta spiegato che  tornerà la “piena funzionalità del ponte di Calafuria”, per il quale a ottobre inizieranno i lavori di ristrutturazione conservativa che termineranno entro la fine del 2019 con un investimento di 3,3 milioni di euro, mentre nelle prossime due settimane l’opera sarà interessata da un intervento urgente sulle zone pericolanti.

Anas ha anche spiegato come il ponte venga “costantemente monitorato da tecnici specializzati, mediante verifiche e sopralluoghi giornalieri”. A luglio, ha sottolineato l’Ente nazionale per le strade, è stata effettuata, da una ditta esterna, un’ispezione generale dell’opera anche utilizzando dei droni, “il cui esito non ha evidenziato criticità strutturali”. Il quadro emerso, aggiungono dalla prefettura, sulle condizioni dell’opera è quindi, a parere degli organi competenti, sostanzialmente rassicurante e la problematica non risulta essere di carattere strutturale, bensì di incolumità pubblica relativamente a coloro che fruiscono dell’area sottostante al ponte.

Per quanto riguarda il degrado superficiale del calcestruzzo, hanno precisato i rappresentanti Anas, “il fenomeno fisiologico non ha, allo stato attuale, alcuna implicazione statica e gli interventi di risanamento per 3,3 milioni, già appaltati ma non eseguiti nella stagione estiva in considerazione del traffico turistico, saranno avviati a partire da ottobre”.

Rogo Rovezzano: inquirenti, attentato a sicurezza trasporti

Viaggiatori inviperiti, stazioni bloccate, treni fermi, ritardi di ore, cancellazioni:  l’Italia ferroviaria è stata letteralmente spaccata in due a causa di un incendio ad una cabina elettrica che regola la circolazione Alta Velocità situata all’altezza della stazione di Rovezzano a Firenze. I lavori di ripristino sono terminati intorno alle 13 e 30, ma le pesati ripercussioni sono proseguite per tutta la giornata. A Firenze i ritardi hanno raggiunto punte di tre ore. Molti i turisti ma tanti anche i pendolari in attesa. Affollate anche le biglietterie e la sala d’attesa. Sul posto  presente anche la Protezione civile.

La procura di Firenze, a quanto apprende l’Adnkronos, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 Cp) sull’incendio doloso appiccato a una cabina elettrica lungo la ferrovia a Rovezzano, alla periferia sud di Firenze, che ha mandato in tilt il traffico dei treni. Al momento si procede contro ignoti.

“Non riusciamo a trattenere la nostra emozione” nel vedere come “sia sufficiente accendersi una sigaretta all’aria aperta in campagna sotto la luna” per mandare in tilt questo “gigante coi piedi d’argilla” . E’ il testo apparso stamani su un noto sito web di area anarchica in cui si parla di Rovezzano.

“Se sara’ confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti con i No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell’Ordine: in ogni caso, da tutti i partiti e dall’intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso Si’ alla Torino Lione”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Da questa mattina, da quando si e’ verificato l’incendio di Rovezzano e la conseguente crisi del trasporto ferroviario nazionale e regionale come Regione Toscana abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per rispondere agli utenti che ci chiamavano per chiedere spiegazioni e segnalare disagi, ci siamo mossi con Rfi e Trenitalia perche’ venissero intensificate le comunicazioni, sia a bordo che nelle stazioni, abbiamo seguito passo passo quello che stava succedendo e informato i cittadini attraverso i nostri canali”. Lo afferma l’assessore regionale alle infrastrutture della Toscana, Vincenzo Ceccarelli. “Speriamo – continua – che la situazione possa tornare presto alla normalita’, ma alla luce di quanto e’ successo ritengo necessario pretendere che nel minor tempo possibile si faccia chiarezza su responsabili e dinamica dei fatti, dato che un atto che pare essere doloso e manda in crisi l’asse principale del sistema di trasporto ferroviario nazionale puo’ essere a tutti gli effetti considerato un vero e proprio attentato terroristico. E come tale punito con la massima severita’ e rapidita’”.

Strage Viareggio: attesa per sentenza, commozione tra familiari vittime

E’ iniziato a Palazzo di giustizia di Firenze il processo d’appello per la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno di 10 anni fa: 32 le persone che morirono a causa del deragliamento e dell’incendio di un vagone cisterna con gas gpl di un treno merci. La sentenza dovrebbe arrivare dopo le 13. Sono presenti i parenti delle vittime, con addosso le magliette con scritto ‘Noi non dimentichiamo’, ed è arrivato a Firenze anche il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. Al momento non risulta presente Mauro Moretti, l’ex ad di Rfi condannato in primo grado a 7 anni.

‘Viareggio 29 giugno 2009, niente sarà più come prima’: la frase, con sotto le foto delle 32 vittime, comprare su uno dei numerosi striscioni affissi questa mattina all’ingresso del Palazzo di Giustizia di Firenze, dov’è attesa la sentenza per la strage di Viareggio. Un altro cartello ritrae l’ex ad di Rfi Mauro Moretti, condannato a 7 anni in primo grado, vestito come un detenuto. Un altro ancora chiede ‘Verità, giustizia e sicurezza’. Tra i numerosi familiari  c’è chi trattiene a stento le lacrime, chi ancora abbraccia il vicino di sedia per riuscire a gestire l’emozione del momento.

Tra loro anche Daniela Rombi, madre di Emanuela Menichetti, morta a 21 anni per le gravi ustioni riportate a seguito dell’esplosione del vagone cisterna alla stazione di Viareggio: “Non ne posso più dell’attesa – racconta – queste ultime ore sono quelle che sfiniscono del tutto”. “Voglio credere – aggiunge – che questa sia una sentenza doverosamente giusta, lineare. Non vedo cos’altro possono fare se non prendere atto del nostro appello e di quello della procura e aumentare le pene”. “Lui secondo noi – afferma ancora parlando dell’ex ad di Rfi Mauro Moretti – era responsabile e poteva fare cose che avrebbero evitato questa strage”.

Exit mobile version