Ciuoffo: “Ministero sblocca 6 mln per Cammini Toscana”

Ammontano a circa 6,4 milioni di euro le risorse destinate alla Toscana sbloccate da parte del ministero delle Politiche agricole e turismo per gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza dei Cammini previste da un accordo di programma firmato nel 2018 tra il Governo precedente e 16 Regioni.

Ne dà notizia l’assessore toscano al turismo Stefano Ciuoffo, all’indomani di una riunione che si è tenuta a Roma al Ministero. Le risorse, spiega una nota, andranno a beneficio della Via Francigena, I Cammini di Francesco, e il tratto toscano di collegamento alla Lauretana. “Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal ministro Gian Marco Centinaio – ha spiegato Ciuoffo – circa lo sblocco del finanziamento che attendevamo da oltre un anno e che avevo avuto modo di sollecitare nel gennaio scorso. Ci aspettiamo adesso gli atti conseguenti perché arrivino in Toscana le risorse attese e per le quali avevamo presentato i relativi progetti”.

Per l’assessore, “la buona notizia è che dovrebbero essere finanziati tutti i 6,4 milioni di euro che avevamo richiesto e che rappresentano ben un quarto dei fondi messi a disposizione delle 16 Regioni interessate”. La cifra destinata alla Francigena è di 4,15 milioni di euro. Due milioni andranno alle tre vie di Francesco, mentre ad interventi sul tratto di collegamento con la via Lauretana da Siena verso l’Umbria sono destinati 300mila euro.

Non appena saranno nella disponibilità della Regione, i finanziamenti andranno ai Comuni, incaricati di gestire gli interventi che riguarderanno in prevalenza la messa in sicurezza ed il ripristino dei tracciati.

Toscana: Demanio vende 10 beni, c’è anche villa Camerata

Villa Camerata a Firenze e alcuni locali commerciali a poca distanza da piazza del Campo a Siena risultano essere tra gli immobili e locali commerciali messi in vendita in Toscana dal Demanio nell’ambito di tre bandi gara per l’alienazione di 93 beni a livello nazionale, per un valore complessivo di 145 milioni di euro a base d’asta.

I beni messi in vendita dal Demanio sono parte di quelli compresi nel piano straordinario di dismissione degli immobili pubblici, previsto dalla legge di bilancio 2019. In Toscana sono complessivamente 10 i beni messi in vendita. Tra questi la storica villa Camerata a Firenze, alle pendici di Fiesole, che prevede una base d’asta di 7,450 milioni di euro. All’incanto, tra gli altri, anche tre locali commerciali in Palazzo Piccolomini a Siena, che si affacciano su piazza del Campo, un’unità immobiliare in palazzo Provveditorato a Grosseto, e un ristorante in piazza di San Pancrazio a Firenze.

Distributore ‘imbroglione’, Gdf controlla a tappeto

Siena, in un controllo della Gdf scoperto un impianto che eroga meno carburante di quello che segnala. Le fiamme gialle senesi sono impegnate in numerosi controlli sui distributori stradali di carburante dell’intera provincia. Le attività riguardano, oltre l’aspetto fiscale e l’esame dei registri di carico e scarico, anche le licenze d’esercizio, le certificazioni di prevenzione incendi e la disciplina sulla corretta esposizione dei prezzi.

Il blitz è partito dopo un controllo della Gdf eseguito nei giorni scorsi a un impianto che fa parte delle cosiddette ‘pompe bianche’, cioè quelle stazioni di servizio indipendenti che non appartengono al circuito delle compagnie di distribuzione di carburante più note. Proprio presso un esercente ‘bianco’ è stata riscontrata l’irregolarità nell’erogazione su uno dei prodotti commercializzati.

I finanzieri hanno dapprima verificato le giacenze effettive dei prodotti petroliferi stoccati nei serbatoi e il corretto funzionamento delle singole colonnine di erogazione. Per una di esse la misurazione ha fornito un riscontro irregolare, dato che il prodotto realmente erogato è risultato di quantità inferiore a quanto riportato sul contatore volumetrico della colonnina. Sanzionato il gestore nei confronti del quale è prevista l’irrogazione di una sanzione amministrativa sino a 619 euro.

Da questa singola verifica è sovvenuta la necessità di una più ampia ricognizione nel settore.

Alcolismo, Regione e Arcat firmano nuova collaborazione

Un accordo di collaborazione triennale tra Regione e Arcat (Associazione regionale del Club alcologici territoriali), è stato siglato stamani negli uffici dell’assessorato al diritto alla salute. La collaborazione era già in atto per un accordo precedente (2016-18), di sensibilizzazione dei rischi derivanti dall’abuso di sostanze alcoliche, educazione, promozione della salute. L’accordo era stato approvato con una delibera di giunta nello scorso mese di aprile.

“Come Regione siamo molto impegnati nella prevenzione e nel contrasto a tutte le dipendenze, anche quelle dall’alcol – fa notare l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi – Finora la collaborazione con Arcat è stata molto proficua, la sua presenza capillare sul territorio consente di avvicinare le famiglie in difficoltà e fare azione di educazione e sensbilizzazione. Volentieri dunque proseguiamo la collaborazione già avviata nel triennio scorso, certi che continuerà a dare buoni risultati”.

L’Arcat è un’associazione regionale di volontariato alla quale, ad oggi, aderiscono circa 150 Club alcologici territoriali dislocati in tutte le province della Toscana. I club sono “comunità multifamiliari” con problemi alcolcorrelati, che si ritrovano ogni settimana per condividere percorsi di cambiamento di stile di vita e, prendendo avvio dall’astensione dalle bevande alcoliche, si pongono l’obiettivo di costruire comportamenti che promuovano il benessere proprio e dei propri familiari. All’interno della propria associazione e nei confronti della società, Arcat promuove una cultura tesa a prevenire e sensibilizzare ai rischi derivanti dall’uso e abuso di sostanze alcoliche, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e regionali, pubbliche e private, del territorio toscano.

Regione Toscana ha previsto nei suoi atti di programmazione un forte e continuativo coinvolgimento del volontariato e del terzo settore, per contribuire, in termini di qualità, alla crescita del Sistema sanitario regionale, riconoscendo loro un ruolo propulsivo e operativo anche a livello territoriale ed ha avviato da anni una proficua collaborazione con Arcat.
Con l’accordo siglato stamani si dà continuità alle azioni svolte congiuntamente finora e si rafforza la collaborazione in atto, definendo, per il triennio 2019-2021, ulteriori azioni congiunte tra la Regione Toscana e Arcat, con l’intento di far crescere nella popolazione toscana una maggiore consapevolezza sui rischi derivanti dall’uso e abuso di alcol e dei problemi alcolcorrelati complessi, rispondenti agli indirizzi programmatici contenuti negli atti del Consiglio e della Giunta regionale in materia di salute pubblica.

Arcat si impegna a collaborare con la Regione Toscana, al fine di dare attuazione al presente Accordo, attraverso:

– Percorsi di educazione ecologica continua dei servitori-insegnanti di Club e delle famiglie;
– Coordinamento e promozione delle attività;
– Rete territoriale dei Club;
– Attività di studio, ricerca e pubblicazione;
– Attività di protezione e promozione della salute nelle comunità locali della Toscana.

La Regione Toscana si impegna a sostenere finanziariamente l’attività e le azioni sopra citate, destinando la somma complessiva di 180.000 euro, con uno stanziamento di 60.000 euro per ciascuna annualità 2019, 2020 e 2021.

Morte Astori, interrogato Galanti: “Mai redatto un falso”

Ha risposto alle domande e ha detto di non aver mai redatto un documento medico falso, il professor Giorgio Galanti interrogato questa mattina dal pm Antonino Nastasi nell’ambito dell’inchiesta-bis aperta dalla procura di Firenze sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.

“Il mio assistito ha risposto alle domande e ha chiarito che non è stato redatto nessun falso”, ha affermato il difensore di Galanti, avvocato Sigfrido Fenyes, al termine dell’interrogatorio, effettuato nell’ufficio del pm Nastasi e durato circa un’ora e trenta minuti. Galanti, già indagato con Francesco Stagno per omicidio colposo, in questo secondo fascicolo è indagato, insieme a una dottoressa di Careggi, in concorso per falso materiale riguardo a un certificato medico relativo a un esame cardiologico (Strain) a cui in realtà, sostiene l’accusa, il calciatore non sarebbe mai stato sottoposto. Il certificato medico di idoneità alla pratica agonistica risulterebbe quindi, proprio per il mancato compimento di questo esame, falso.

Secondo quanto risulta agli inquirenti, la dottoressa sarebbe il medico che avrebbe redatto il certificato relativo a un particolare accertamento cardiologico su Astori tra quelli necessari per attestare la sua idoneità agonistica. In base al certificato, questo esame venne effettuato e risale al 2017, ma la Procura di Firenze ritiene il contrario, ossia che il certificato sia stato stilato solo la primavera scorsa e che, quindi, non sia autentico.

Il reato contestato a Galanti è quello di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, in concorso. “Si tratta di distinguere – ha affermato ancora l’avvocato Fenyes – tra quelle che sono valutazioni scientifiche e quelle che sono valutazioni legate alla certificazione di esiti di esami medici. In questo caso si verte nella prima categoria”. Rispondendo alle domande del pm, riferisce sempre Fenyes, il professor Galanti ha ribadito “la non alterazione degli esami eseguiti all’epoca sul calciatore Astori, che sono conservati integri a beneficio di tutti”.

Galanti è indagato anche nell’inchiesta principale per la morte di Astori, quella per omicidio colposo, insieme al professor Francesco Stagno. Per l’accusa, Astori morì per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che era tale da impedirgli la carriera di calciatore. Secondo il pm la diagnosi non fu fatta perché mancavano esami che avrebbero potuto rivelare l’insorgere della patologia. Il certificato ritenuto falso dalla procura mostrerebbe invece che i medici decisero che Astori fosse idoneo al calcio agonistico essendo in possesso di tutte le informazioni medico scientifiche necessarie.

In Toscana nasce rete regionale per gravidanze alto rischio

Una delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, ha istituito una rete clinica regionale per le gravidanze ad alto rischio in Toscana.

La Rete clinica, spiega una nota, vuole adeguare l’offerta di risposte ai migliori standard qualitativi nazionali e internazionali e prevede un comitato strategico regionale, tre sotto reti di Area vasta, che ricomprendono la relativa Unit di medicina materno fetale e le articolazioni territoriali e ospedaliere per le gravidanze a rischio.

Viene inoltre previsto un centro di coordinamento regionale per la patologia fetale: è necessario infatti concentrare i casi in pochi centri specializzati, per consentire equità di accesso a tutte le gestanti che ne abbiano la necessità, e permettere agli operatori di mantenere la necessaria competenza e, al tempo stesso, garantire il massimo allineamento dei comportamenti tecnico-professionali.

“Negli ultimi mesi abbiamo messo in atto azioni e percorsi a favore della gravidanza e della nascita – ricorda l’assessore Saccardi -. Il nuovo protocollo per la gravidanza fisiologica, il nuovo percorso di accesso alla diagnosi prenatale, la nuova applicazione mobile al percorso nascita hAPPyMamma. Abbiamo aggiornato i livelli organizzativi per la rete dei punti nascita e le raccomandazioni per il trasporto protetto neonatale e il trasporto assistito materno. Con questa nuova delibera abbiamo voluto assicurare un percorso coordinato per le gravidanze ad alto rischio, perché le mamme e i nascituri abbiano i servizi e le competenze migliori”.

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