Autonomia, Boccia: settimana prossima avvieremo negoziati con Toscana

“Dalla prossima settimana avvieremo i negoziati” per l’autonomia differenziata della Regione Toscana “sulla base della risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale toscano” nell’ottobre 2018. Lo annuncia il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, dopo aver incontrato stamani a Firenze il presidente della Regione Enrico Rossi e la giunta.

“Era ingiustificabile – ha aggiunto – non aver fatto partire la delegazione trattante di una Regione come la Toscana che aveva già fatto i passaggi istituzionali, aveva avuto il via libera unanime del Consiglio regionale, e fra l’altro pone sul tavolo del governo una versione molto interessante dell’autonomia differenziata”. L’impianto della proposta toscana, ha spiegato Boccia, “è molto più semplice di altri, punta alla semplificazione, alla sburocratizzazione dei processi, e mi piace l’impostazione di Rossi su lavoro e ambiente” mentre tocca meno le questioni fiscali. Il passaggio in Toscana, ha aggiunto il ministro, “era fondamentale per mettere a fuoco non solo le relazioni intercorse fra i precedenti governi e l’amministrazione regionale toscana, ma anche per confrontarci con Rossi”.

“Potremmo anche concludere se il Consiglio regionale si pronuncia positivamente, prima della scadenza del mio mandato”, che è nel 2020. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nell’incontro con il ministro per gli Affari regionali. La delegazione trattante per la Regione, ha spiegato Rossi, sarà guidata dall’assessore alla presidenza Vittorio Bugli. “Quando il lavoro sarà concluso faremo un passaggio in Consiglio regionale, vedremo se deliberativo o di comunicazione”, ha aggiunto il governatore, ricordando che “abbiamo chiesto un’autonomia limitata, convinti che non si debbano produrre strappi nella struttura dello Stato”. Rispetto al precedente Governo, ha osservato Rossi, “c’è un cambiamento di metodo: senza mettere all’indice nessuno, fummo chiamati dal precedente Governo, ci fu un incontro a Roma dove una Regione seguiva l’altra, poi non siamo stati più chiamati. Oggi ‘incasso’ la presenza del ministro e il risultato di una riapertura a livello tecnico delle trattative”.

Le richieste di autonomia presentate dalla Toscana riguardano i campi della salute, del governo del territorio, dell’ambiente, della tutela del lavoro, di istruzione e formazione, dei beni culturali, dell’accoglienza dei richiedenti asilo, delle autonomie locali, del coordinamento della finanza pubblica e dei porti. “Siamo – ha sottolineato Rossi – per chiedere una autonomia limitata e concertata con il livello centrale, ma che tenga conto che in alcune materie, come la tutela del paesaggio e dell’ambiente, la legislazione regionale toscana è più avanzata di quella nazionale e che quindi su questo non si torni indietro. La nostra è una autonomia tesa a semplificare e a sburocratizzare, che valorizza la Regione nel quadro di una forte unità nazionale”.

Per quanto riguarda l’autonomia differenziata di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna “non eravamo a buon punto, così come raccontato, ma eravamo a un punto che ritengo fosse solo un punto di partenza: non voglio più sentir dire che prima erano a un buon punto” ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie in occasione dell’incontro con Enrico Rossi e la giunta. “Ho trasmesso a Zaia, Fontana e Bonaccini gli atti che ho ereditato dal Governo precedente, che raccontano la verità e non la propaganda su quello che si erano dette le amministrazioni locali e l’esecutivo”, ha spiegato Boccia, sottolineando che “gli atti li ho trasferiti alle singole Regioni e chiunque può chiedere loro accesso agli atti. Non lo farò io, perché per me è una cosa passata”.

Boccia ha aggiunto che per l’autonomia differenziata delle Regioni “la scuola regionalizzata non è oggetto di negoziato”. Sul negoziato con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna “non c’è una tabula rasa – ha proseguito -: la narrazione era che si fosse lì lì per chiudere, ma ho trovato tanti ‘no’, che non sono arrivati dal Pd o dal M5s, ma per esempio dall’ex ministro Bussetti, che però voglio difendere. Non penso che remasse contro: se alcuni uffici delle amministrazioni centrali competenti dello Stato hanno detto ‘no'” ad alcune proposte avanzate nell’ambito del negoziato, ha sottolineato il ministro, “lo hanno fatto perché erano palesemente incostituzionali”. Adesso, ha spiegato Boccia, “recuperiamo le parti dove c’è convergenza: sono tante con l’Emilia Romagna, dove l’impatto fiscale è più ridotto, tante col Veneto, e abbiamo fatto passi avanti in questi primi giorni con Zaia, e ce ne potrebbero essere con la Lombardia se cambiasse posizione sulla scuola”.

Infine il ministro ha colto l’occasione per ribadire che “la legge quadro sull’autonomia differenziata conto di sottoporla entro l’anno all’attenzione dei presidenti delle Regioni e al Parlamento, perché tutto quello che faremo deve essere votato dal Parlamento, mentre prima sembrava che il passaggio parlamentare fosse un fastidio”. Tale legge prevederà, ha evidenziato, “un raccordo tra l’articolo 116 della Costituzione con gli articoli 119, 118 e 117, e questa parte non può non far riferimento all’articolo 3: l’obiettivo di questo insieme di norme è quello di non lasciare indietro nessuno, non solo Nord e Sud, ma anche Nord e Nord e Sud e SuD.

Il servizio di Chiara Brilli.

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In Toscana crescono le frodi creditizie, 1.315 casi nel 2018

In Toscana sono stati 1.315 i casi di frodi creditizie perpetrate mediante furto di identità nel 2018, in crescita del +1,7% rispetto alla precedente rilevazione, dato che posiziona la regione al 9/o posto della graduatoria nazionale guidata nell’ordine da Campania, Lombardia e Lazio.

Da quanto emerge dai dati presentati nella 28/a edizione dell’ Osservatorio Crif – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie, a livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Firenze, con 281 casi, seguita da Pistoia, con 155, e da Pisa e Livorno, entrambe con 150. Ad Arezzo se ne contano 126, a Grosseto 60, a Massa Carrara 83, a Prato 99, a Siena 82. Gli incrementi più consistenti rispetto alla precedente rilevazione, precisa una nota, riguardano le province di Prato, addirittura con un +47,3%, di Pistoia e Arezzo, entrambe con +29,4% e Livorno, con +18,8%.

Nel 2018 in Italia si sono verificati oltre 27.000 casi di frodi creditizie realizzate mediante furto d’identità, la perdita economica stimata ha superato i 135 milioni di euro con un importo medio pari a circa 5.000 euro. La ripartizione delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento mostra una maggiore incidenza in Campania (16,5% del totale in Italia), Lombardia (11,6%), Lazio (11,2%) e Sicilia (10,2%), seguite a maggiore distanza da Puglia (7,5%) e Piemonte (6,9%); si tratta delle stesse regioni che anche nel 2017 occupavano i primi posti, ma con la novità del primo posto occupato dalla Campania al posto della Sicilia, che scende in quarta posizione.

Tra le tipologie di finanziamento oggetto di frode, il prestito finalizzato continua ad essere il più diffuso, con un incremento di circa il 28% rispetto alla precedente rilevazione, arrivando a spiegare quasi 3 casi su 4, con un importo medio pari a 6.400 euro. Nell’ambito dei prestiti finalizzati ottenuti in modo fraudolento, il 32,7% dei casi ha per oggetto l’acquisto di elettrodomestici, ma quote rilevanti hanno riguardato anche auto e moto (11,8% del totale), l’arredamento (9,9%), le spese per la casa (9,7%) e gli acquisti di prodotti di elettronica, informatica e telefonia (8,5%).

‘Banda dei parcometri’, arrestato ultimo componente

Preso il quarto uomo della banda che nel 2017 perpetrò molteplici furti ai parcometri del centro-nord Italia, tra cui quelli della Toscana.

L’arresto ieri pomeriggio all’aeroporto di Ciampino da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Osimo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip di Ancona: si tratta di un 38enne, con precedenti, accusato associazione per delinquere finalizzata ai furti in danno di parcometri.

Da maggio a ottobre 2017 il gruppo aveva messo a segno una serie di colpi nelle Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia: 12 quelli addebitati all’arrestato. La banda arrivava al contenitore dei soldi dopo avere forato con il trapano il box del parcometro.

Tre componenti erano stati arrestati il 31 ottobre 2017, il 38enne era riuscito a far perdere le proprie tracce. Destinatario di mandato di arresto europeo, è stato fermato il 4 marzo in Romania durante un controllo di polizia e trattenuto per essere poi estradato in Italia. Ora è rinchiuso nel carcere di Rebibbia.

Sgominata banda ‘ovulatori’ eroina, 31 arresti

La Guardia di finanza del Comando provinciale di Bologna e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone appartenenti a un presunto gruppo criminale che importava eroina attraverso corrieri ‘ovulatori’.

L’operazione si è svolta in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Lazio, con un sequestro di beni per circa mezzo milione e numerose perquisizioni. I dettagli sono stati illustrati alle 11 in una conferenza stampa nella sede del comando provinciale di Bologna, via Magazzari 9.

Le fiamme gialle di Bologna e dello Scico si sono avvalse anche del supporto dei comandi territoriali e della sezione aerea di manovra di Grottaglie (Taranto). Le misure sono state eseguite nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Pistoia, Arezzo, Brescia, Roma, Monza e Milano, 22 custodie cautelari in carcere e nove obblighi di dimora.

Il gruppo è ritenuto essere ‘di stanza’ nelle province di Reggio Emilia e Bologna. L’operazione ‘Lot Bis’, costituisce l’epilogo di circa due anni di indagini coordinate dai pm Stefano Orsi e Michele Martorelli della Dda, che hanno richiesto le misure disposte dal Gip Domenico Panza.
Tra i dati emersi, una stabile organizzazione del gruppo e consolidati collegamenti con fornitori esteri. L’organizzazione era promossa in particolare da tre fratelli, tutti residenti a Reggio Emilia, di 46, 43 e 35 anni, e faceva arrivare in Italia dal Pakistan, tramite Grecia e Spagna, ingenti quantitativi di eroina, attraverso corrieri che ingerivano gli ovuli, poi espulsi una volta arrivati a destinazione.
Oltre ai destinatari dell’ordinanza, sono stati arrestati nel corso dell’operazione anche 17 corrieri presi in flagranza e droga è stata sequestrata negli scali di Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Firenze Peretola, Pisa Galileo-Galilei, Napoli Capodichino e Vienna, ingenti quantitativi di eroina destinati principalmente alla piazza emiliana.

Pegaso 2: 910 cittadini salvati nel 2018 in Toscana

Il Pegaso 2, uno dei tre elisoccorso presenti in Toscana, ha svolto più di mille missioni di soccorso nel 2018.

Sono stati oltre mille, in crescita del 22,4% rispetto all’anno precedente, gli interventi di soccorso nel 2018 da parte del Pegaso 2 che hanno permesso di soccorrere 910 cittadini, in crescita del 17,57% rispetto ai 714 del 2017. L’elisoccorso, con base a Grosseto, ha registrato un aumento del numero delle missioni, passate da 857 a 1049, del numero delle ore volate aumentate da 978 a 1118 (+14,30%).

In aumento, spiega una nota, anche gli interventi primari, passati da 476 a 704, mentre sono diminuiti quelli secondari, ovvero il trasferimento da un ospedale all’altro, scesi a 342 rispetto ai 381 del 2017.

“Sono numeri che danno il senso dell’impatto di Pegaso nell’attività di soccorso – spiega in una nota Massimo Mandò, direttore del dipartimento dell’emergenza urgenza della Asl Toscana sud est – e che dimostrano una crescente capacità, da parte delle Centrali operative 118 di Siena-Grosseto e Arezzo, di individuare meglio e prima la patologia. Il cuore di tutto é non solo la rapidità dell’intervento, ma anche la decisione di trasportare il paziente non nell’ospedale più vicino, ma in quello più idoneo”.

Per Stefano Barbadori, responsabile della base di Elisoccorso di Grosseto, “il 2018 sarà ricordato perché la Asl Toscana sud est é stata scelta dalla Regione Toscana come Azienda sanitaria in cui sviluppare il progetto Nvg (Night vision Googles), i visori che permettono all’elicottero di atterrare di notte anche su superfici non illuminate. Siamo stati i terzi in Italia, dopo Lombardia e Trentino Alto Adige, ad iniziare questo tipo di attività” che “ha permesso un importante aumento dell’operatività”.

“Grazie al lavoro encomiabile delle Centrali operative 118 della nostra Asl – sottolinea il Dg della Asl Enrico Desideri – sono stati individuati 71 siti di atterraggio, che altrimenti non avrebbero potuto essere utilizzati per interventi di soccorso”

Stroncato traffico di droga dal Nord Europa, 11 arresti

11 arresti, 520 kg di marijuana e 18 di cocaina sequestrati. Guardia di Finanza di Firenze blocca traffico di stupefacenti dal Nord Europa all’Italia.

Sono in tutto undici le persone, italiane e albanesi, nei cui confronti è scattata una misura di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Firenze e della procura di Firenze su un traffico di droga proveniente dal Nord Europa e diretta in Lombardia e Toscana. Tre dei destinatari delle misure erano già stati arrestati in flagranza durante le indagini. In totale sono stati sequestrati 520 chili di marijuana e 18 di cocaina.

Il traffico internazionale di droga ‘viaggiava’ sui pullman di linea che una società del Milanese gestiva sulla direttrice Olanda-Belgio-Milano. La droga, soprattutto cocaina, veniva stoccata in un vano ricavato sotto le scalette interne di pullman a due piani e reso accessibile solo attraverso complesse procedure elettroniche. Lo stupefacente veniva quindi trasportato insieme ai passeggeri ignari.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Firenze Giulio Monferini, hanno individuato il regista dell’organizzazione – per cui il gip Angela Fantechi ha emesso 12 misure cautelari di cui 11 in carcere – in un albanese abitante a Prato, a cui facevano riferimento tutti gli altri sodali dell’organizzazione. Arrestato anche il titolare della ditta di trasporti e due suoi autisti, tutti italiani.

Uno dei soggetti coinvolti, segnala la Gdf, in una distinta operazione, era emerso come legato a cosche della ‘ndrangheta e fu arrestato nel 2013 e poi condannato sempre per aver trasportato con il suo pullman 17 kg di hashish. Le indagini hanno riguardato soggetti abitanti nelle province di Prato, Milano, Bergamo, Monza, Lodi e Roma.

Nell’indagine, denominata ‘Bus Lijnen’ (autobus di linea in fiammingo), sono stati ricostruiti 17 episodi di trasporto di droga dall’Olanda (cocaina proveniente dal Sudamerica) all’Italia. Di questi 17 episodi, 16 riguardano singoli trasporti di cocaina (totale, oltre 50 chili sequestrati) e un altro il sequestro, nei pressi di Mantova, di 520 chili di marijuana su un’auto arrestando in flagranza sette persone.

Al momento sono nove gli arrestati, mentre due sono latitanti all’estero. Il principale indagato è stato arrestato mentre rientrava in Italia dall’Albania. I finanzieri lo hanno bloccato all’aeroporto di Fiumicino (Roma) la sera del 20 gennaio dopo averne atteso il ritorno per ben due mesi.

In una conferenza stampa presso la procura di Firenze il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il sostituto Monferini hanno descritto insieme agli investigatori delle Fiamme Gialle l’indagine in modo tale da evidenziare i meccanismi di filiera che dal Nord Italia ai Paesi Bassi e Belgio.

L’inchiesta è nata dall’aggregazione di informazioni investigative che la Gdf aveva raccolto su un albanese pregiudicato gravitante su Prato, nella zona di Pratilia. Da questa figura sono stati ricostruiti i suoi rapporti, quindi il filo delle indagini ha portato gli investigatori prima in Lombardia e dunque all’estero. Secondo i riscontri, la banda avrebbe agito in modo autonomo da altre organizzazioni riguardo all’approvvigionamento di droga, contando sui rapporti transnazionali curati dall’Albania.

In Italia la gang era strutturata su tre cellule operative: quella in Toscana – fra Prato e Firenze – quella di Lodi, e quella Lombarda

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