Meloni oggi a Firenze da Giani. Centrodestra ancora in stallo su candidato

Meloni oggi a Firenze con il Ministro Fitto e il presidente Giani e poi in visita ai bambini di Gaza ricoverati al Meyer. Intanto sul territorio della politica locale manca ancora il nome del candidato per la corsa a sindaco in città.

Nel pomeriggio la firma dell’accordo di programma sulle risorse per il Fondo sociale di coesione che prevede circa 700 milioni per la Toscana. Alla premier e al ministro  “chiederò l’intervento degli enti nazionali su realtà che intendono modernizzare la rete infrastrutturale a livello toscano”, e per l’alluvione di novembre 2023 “quelle che devono essere le risorse in grado almeno di pareggiare le prime emergenze”. Lo ha affermato il presidente della Regione.
In merito alle risorse Fsc destinate alla Toscana, ha spiegato Giani, “chiedo una grande attenzione non solo su quello che è il 60% delle risorse che sono previste, ma anche sull’altro 40%. Il 60% ha come stazioni appaltanti Regioni ed enti locali, e si tratta delle risorse che firmiamo domani, ma l’altro 40% è per le aziende nazionali come Anas, Ferrovie, Aspi, enti marittimi”. Dunque, ha concluso il governatore toscano, “chiediamo anche su questo una concertazione, con priorità alla Tirrenica, che almeno nei tre lotti più a sud possa essere realizzata attraverso Anas; la Cassia, almeno nell’inizio da Siena a Monteroni; l’intervento che auspichiamo a Prato per la Declassata”.
Intanto in vista delle amministrative fiorentine nessuna nuova sul disvelamento del nome del candidato a sindaco per il centrodestra, con l’interrogativo del nome di Eike Schmidt che ancora non è stato sciolto. Strategia politica o stallo decisionale? Si parla di annunci solo dopo Pasqua.

Stadio Franchi, Fitto: i 55 Milioni ci sono ma non per lo Stadio

Il ministro Fitto risponde al sindaco Nardella che aveva esultato per la riattivazione dei fondi : “è evidente, -ha dichiarato- che i 55 milioni di euro non possono essere destinati alla ristrutturazione dello stadio, come annunciato dal Sindaco Nardella, in quanto finanziati all’interno dei Piani urbani integrati”

“Il decreto legge 19/2024 ha confermato responsabilmente il finanziamento di tutti i Piani Urbani integrati che avevano presentato progetti sostitutivi. Nel caso di Firenze (unico nel suo genere), in assenza di progetti sostitutivi abbiamo comunque confermato la dotazione finanziaria di 157 milioni di euro, auspicando la possibilità per l’amministrazione di presentare progetti finanziabili” lo ha affermato  in una nota il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

“E’ evidente, quindi, che i 55 milioni di euro non possono essere destinati alla ristrutturazione dello stadio, come annunciato dal Sindaco Nardella, in quanto finanziati all’interno dei Piani urbani integrati, ma potrebbero essere, qualora arrivassero finalmente i progetti, destinati ad interventi coerenti con le finalità dei Piani Urbani Integrati per la rigenerazione urbana delle aree periferiche. Certamente non a favore di interventi dichiarati non ammissibili dalla Commissione Europea, come la ristrutturazione dello stadio”, ha sottolineato Fitto.

Il sindaco, anziché confondere le idee con dichiarazioni strumentali, dovrebbe solo ringraziare il governo per aver assicurato per intero la dotazione finanziaria assegnata alla città di Firenze anche in assenza di progetti, e farebbe bene a lavorare per presentare progetti credibili e per cercare di non perdere per una seconda volta questi finanziamenti per la sua città. Sicuramente non tirare in ballo lo stadio dopo aver proceduto all’indizione della procedura di gara senza disporre dell’integrale copertura finanziaria” ha poi proseguito Fitto.

Che ha aggiunto “la ristrutturazione dello stadio di Firenze era stata originariamente finanziata con risorse Pnrr per 55 milioni di euro nell’ambito della misura Piani Urbani Integrati. L’intervento era inoltre finanziato con 95 milioni provenienti dal Piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali, previsto nel Piano nazionale complementare di competenza del ministero della Cultura, che nulla c’entra con i Piani urbani integrati”.

“La Commissione europea, nella valutazione sulla terza rata, ha dichiarato non ammissibile l’intervento per lo stadio nell’ambito dei Piani Urbani integrati del Pnrr, chiedendo al nostro Paese di definanziare i 55 milioni di euro assegnati alla città di Firenze per l’ammodernamento dello stadio. Tale definanziamento è stato disposto con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 aprile 2023”  ha concluso Fitto.

Stadio Firenze: su accesso agli atti TAR Lazio da’ ragione a Comune

Una volta venuto a conoscenza del decreto di de-finanziamento dei 55 milioni precedentemente aggiudicati per la riqualificazione dello stadio Franchi, il Comune aveva inviato al Governo italiano formale istanza di accesso agli atti, per poter conoscere i documenti e le ragioni su cui quella improvvisa decisione si fondava

La vicenda è stata resa nota da  Palazzo Vecchio. Alla richiesta del Comune  il Governo,  aveva negato l’accesso, dichiarando che la conoscenza di quei documenti da parte  avrebbe potuto arrecare un “pregiudizio concreto” alla salvaguardia degli interessi pubblici inerenti alle relazioni internazionali e alla politica e stabilità finanziaria ed economica dello Stato. Il Tar, si spiega dal Comune, ha invece dichiarato illegittimo il diniego opposto dal Governo, rilevando come quel paventato “pregiudizio concreto” fosse in realtà del tutto insussistente. Di conseguenza, il Tar ha ordinato al Governo di rendere visibile al Comune tutta la documentazione relativa al de-finanziamento dello stadio Franchi. La decisione nel merito è confermata per il 14 novembre.

“A me non piace dover ricorrere ai tribunali amministrativi per ottenere il diritto. E’ successo, ne siamo felici, andremo avanti perché ci sarà l’udienza nel merito il 14 novembre. Ritengo però che la strada maestra debba essere la politica e la cooperazione istituzionale: per questo, nonostante la vittoria al primo round al Tar, continuiamo a ritenere che la strada migliore nell’interesse della città sia la collaborazione col governo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, commentando la pronuncia del Tar del Lazio che ha dato ragione a Palazzo Vecchio sull’accesso agli atti nella vicenda del restyling dello stadio Franchi.

“A Firenze sono stati tolti 55 milioni, a Venezia 90 milioni, a Venezia sono stati restituiti e a Firenze no – ha affermato Nardella -. Credo che sia una ingiustizia che va recuperata e colmata. Ho registrato a parole disponibilità da parte di tutti i ministri coinvolti, dal ministro Fitto, ai ministri Piantedosi e Giorgetti. Secondo me ora basta davvero poco perché il governo restituisca a Firenze questi soldi che ci sono stati sottratti e che l’allora governo Draghi ci aveva dato”.

Nardella ha ribadito di “non aver ricevuto risposte dal governo” alla lettera inviata con proposte per recuperare i 55 milioni. Su qualche fischio ricevuto ieri sera all’inaugurazione del Viola Park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina, “sono fischi dei tifosi, qualche fischio ci sta. Non sono i fischi di un gruppetto di tifosi che mi preoccupano, è dieci anni che faccio il sindaco, figuriamoci”.

Nuovo Franchi, Nardella: “Stato trovi soluzione”

Per il sindaco di Firenze “C’è chi ha remato contro Firenze e la Fiorentina e c’è chi ancora spera che lo stadio Franchi faccia la fine dello stadio Flaminio”. Per Matteo Renzi, leader di IV “UE ha ragione, non si possono usare soldi PNRR per stadi”

“Noi non ci arrendiamo minimamente! Non fermiamo la procedura di gara pubblica già avviata, anche perché attualmente il progetto è destinatario del finanziamento statale del Ministero della Cultura per 140 milioni di euro circa che non possiamo perdere” lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella. Che ha aggiunto “c’è chi ha remato contro Firenze e la Fiorentina e c’è chi ancora spera che lo stadio Franchi faccia la fine dello stadio Flaminio dello stesso architetto Nervi, abbandonato e degradato. Un buco nero nel quartiere di Campo di Marte”.

Il sindaco ricorda che sono già stati spesi Inoltre  “8,5 milioni di euro nella progettazione e nella verifica della progettazione del nuovo Franchi. Chiediamo allo Stato italiano di lavorare insieme a una soluzione per sostituire la quota mancante e coprire l’intero importo”.

Nardella ha ringraziato “il ministro Fitto e il governo per aver difeso il progetto del Franchi  condividendo con il Comune di Firenze le motivazioni a difesa della correttezza del procedimento adottato”. “Lo Stato – ha ricordato il sindaco – più di un anno fa ha attribuito alla Città Metropolitana e al Comune di Firenze tale finanziamento, nell’ambito dei Piani Urbani Integrati, con un apposito decreto interministeriale sul quale nessuno fino a ieri aveva mosso formali obiezioni”. Nardella ha ribadito anche di aver “rispettato tutti i tempi imposti dalle regole europee e avendo ricevuto ben 40 autorizzazioni”.

Di diverso avviso il leader di Italia viva ed ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. ‘L’Unione europea conferma quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato. Non si
possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina” ha scritto su Twitter. Secondo Renzi “i  soldi dell’Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A. Adesso c’e’ solo una strada: autorizzare la Fiorentina a fare i lavori al Franchi a proprie spese seguendo il progetto che la societa’ ha gia’ presentato con l’abbattimento delle curve’.

 

 

UE dice no a soldi PNRR per ristrutturazione Franchi

Escluso anche il Bosco dello Sport di Venezia.  Così in una nota il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

Alla fine le peggiori cassandre hanno avuto ragione. L’unione europea ha definitivamente chiarito che i soldi del PNRR non possono essere usati per la ristrutturazione o la costruzione di stadi. E quindi addio Franchi a Firenze e addio nuovo stadio a Venezia.  Lo ha confermato in una nota il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

“Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (PUI) delle rispettive città metropolitane” ha dichiarato Fitto

I Piani urbani integrati, ricorda Fitto “erano stati approvati con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine Marzo 2023, il governo, il 4 Aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici. Ieri sera i servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr”.

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ”Firenze subisce un danno grave, ingiusto e ingiustificabile. Siamo profondamente delusi per questa decisione dell’Unione europea sulla quota di finanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr sul progetto di restauro e riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze, che non è semplicemente uno stadio ma un monumento nazionale vincolato dallo Stato”.

“Attendiamo di sapere le motivazioni reali – ha aggiunto – ma a noi è sempre stata chiara la correttezza del procedimento”.

Regionali, seconde proiezioni: Giani 47,2%, Ceccardi 40,8%

Uscite le seconde proiezioni di Swg per La7 alle regionali in Toscana. Il candidato del Partito Democratico Eugenio Giani sale al 47,2%. Segue la candidata leghista Susanna Ceccardi al 40,8% per il centrodestra. La candidata del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, è invece più staccata al 7,1%.

Resta ancora più staccato, intorno al 2%, il candidato di Si-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori. Italia Viva, di Matteo Renzi, per ora, si attesta intorno al 4%, ma in coalizione con il PD. Sono queste le seconde proiezioni in seguito agli Istant Poll che sono stati pubblicati alla chiusura dei seggi regionali, alle ore 15 e alle prime proiezioni che vedevano sempre il candidato di centrosinistra Eugenio Giani (46,5%) in vantaggio sul candidato di centrodestra Susanna Ceccardi (42,3%).

Testa a testa, secondo i primi exit poll, in Puglia fra Michele Emiliano (PD) e il candidato di centrodestra, esponente di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto. La Regione Puglia, assieme alla Toscana, è quella più in bilico fra le sette che oggi rinnovano il proprio Governatore.

Nessun problema invece per i candidati regionali uscenti: Luca Zaia (Veneto) e Vincenzo De Luca (Campania) che si avviano verso la riconferma del mandato. Anche in Liguria Giovanni Toti appare sempre più in vantaggio sullo sfidante Sansa della coalizione M5S-PD. Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) risulta in vantaggio, nelle Marche, sul candidato Mangialardi.

A livello nazionale, il Sì al referendum sul taglio del parlamentari, continua a salire nelle percentuali, con il 68,1%, a fronte di un No fermo al 31.90%.
Iniziano ad arrivare anche i primi dati sull’affluenza che, nonostante le problematiche legate al coronavirus, si conferma alta in tutta Italia. Ricordando che in sette Regioni italiane si vota sia per il referendum, sia per il Governatore, la più alta, al momento, è il Trentino Alto-Adige, che sfiora il 70%. La più bassa viene registrata in Sicilia, poco sopra il 30%.

Lorenzo Braccini
Exit mobile version