Manifestazioni e cortei studenti e sindacato di base. Domani ‘Priorità alla scuola’

Flash mob e cortei oggi in tutta Italia. “La scuola è in ginocchio: la pandemia ha fatto scoppiare i problemi che la scuola subisce da anni”, dice Alessandro Personè dell’Unione degli studenti. A Firenze manifestazione regionale in piazza SS. Annunziata indetta da Usb e Noi Scuola.

“Oggi manifestiamo in tutto il Paese perché vogliamo che il governo e la ministra ci ascoltino per costruire un piano di ripartenza in sicurezza ed in presenza dando una prospettiva chiara di innovazione radicale della scuola”. “I primi giorni di scuola sono stati un banco di prova sconvolgente: trasporti insufficienti, lavori di edilizia mai partiti, organico mancante e didattica a distanza” – aggiunge Alessandro Personè – Il 13% degli studenti ha abbandonato gli studi durante il lockdown e ora serve un cambio di passo forte per rispondere ai tassi di dispersione scolastica e povertà educativa in aumento. Il governo deve investire sulla scuola pubblica: i 209 miliardi del Recovery Fund devono servire per costruire insieme un nuovo modello di scuola che possa garantire il diritto allo studio e la gratuità durante la crisi economica che stiamo vivendo”
Domani, 26 Settembre, gli studenti annunciano che saranno a Roma con ‘Priorità alla scuola’, docenti e genitori, sindacati, “uniti per dare un messaggio forte: vogliamo che la riapertura del Paese inizi dall’istruzione e la ricerca per non lasciare indietro nessuno e costruire una società più giusta, che abbatta le disuguaglianze”.
In piazza anche gli universitari: Camilla Guarino, Coordinatrice di LINK Coordinamento Universitario, dichiara: “Come studenti universitari oggi ci attiviamo negli atenei e nelle piazze delle nostre città insieme agli studenti medi, verso la manifestazione del 26 settembre alla quale anche l’università sarà presente. Nei nostri atenei esistono ancora molti problemi: al distanziamento che riduce la partecipazione in presenza alle lezioni si aggiungono i problemi legati all’accessibilità agli studi per studenti e studentesse. Per questo oggi occorre rendere l’istruzione e l’università completamente gratuite, attraverso le risorse del recovery fund, affinché istruzione ricerca siano delle priorità per il nostro Paese”.

 

Piano Scuola: lettera a Rossi e presidio sotto la Regione Toscana

Il Comitato nazionale Priorità alla Scuola e i Comitati Priorità alla Scuola della Toscana hanno consegnato ieri pomeriggio una lettera alla Presidenza della Regione Toscana  “per avere risposte su questioni relative alle linee guida “Piano Scuola 2020/21″ e in generale sulla riapertura delle scuole in settembre, nonché per esprimere  contrarietà su scelte già compiute e intenzioni manifestate da Stato e Regioni in merito al presente e al futuro della scuola pubblica italiana”.

Nella stessa giornata, una delegazione del Comitato nazionale Priorità alla Scuola e i Comitati Priorità alla Scuola dell’Emilia Romagna, hanno consegnato analoga lettera e analoghe richieste al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (anche nella sua qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni), mentre delegazioni dei Comitati locali Priorità alla Scuola hanno presentato analoga lettera e analoghe richieste ai Presidenti delle rispettive Regioni.

Di seguito il testo della lettera:

Con la presente i comitati “Priorità alla Scuola”, che il 25 giugno hanno manifestato in moltissime piazze d’Italia e sotto il Parlamento, avanzano richieste di spiegazioni, nonché proposte operative per la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado a settembre; esprimono inoltre la loro ferma contrarietà verso alcune delle misure a oggi ventilate. Premesso che, a seguito delle linee guida ministeriali per il rientro a scuola a settembre diversi esponenti del mondo dell’istruzione (docenti e dirigenti), ma anche famiglie, educatori e studenti, hanno manifestato la loro preoccupazione per le difficili condizioni della ripresa; preso atto che la chiusura delle scuole di questi mesi ha compromesso il diritto all’istruzione dei minori, così come il diritto all’infanzia, inteso in senso ampio, quale diritto al gioco, alla relazione e al confronto con i coetanei, oltre che al diritto a maturare la propria competenza sociale e civica che dovrebbe essere esplicata all’interno della scuola, anche dell’infanzia;

i comitati “Priorità alla Scuola” richiedono in primo luogo: – i motivi per cui la Regione ha accettato senza riserve e con minime modifiche le linee guida approntate dal Ministero dell’Istruzione per la riapertura della scuola a settembre che rendono impossibile, come molti enti locali, Regioni e dirigenti scolastici hanno osservato, garantire un rientro a scuola a settembre senza riduzione di orario, senza turni e senza DAD, in tutti gli ordini e gradi;

– i motivi per cui la Regione ha accettato un finanziamento straordinario (1 miliardo di euro) di gran lunga inferiore rispetto a quanto le Regioni stesse e le componenti scolastiche avevano indicato come necessario per la riapertura a settembre di tutte le scuole di ogni ordine e grado;

– i motivi per cui – a oggi – la Regione non ha ancora prodotto le linee guida per la fascia 0/6, lasciando nella totale incertezza migliaia di genitori, che invece hanno il diritto di sapere sin d’ora come organizzare la loro vita e quella dei loro figli più piccoli a settembre.

I comitati “Priorità alla scuola” chiedono altresì: – che le Regioni si assumano la responsabilità delle richieste di bilanciamento delle risorse fra i territori, a tutela di quelli strutturalmente più deboli, superando le miopie presenti nei progetti di autonomia differenziata già presentati, nella considerazione delle riserve costituzionali sulla salvaguardia dell’unità e dell’uniformità del Sistema Pubblico di Istruzione; –

come le Regioni intendono utilizzare i fondi POR (accantonati in scadenza il 31 luglio 2020) e quali azioni a supporto dell’innovazione scolastica intendono sviluppare; – che le Regioni collaborino con responsabilità alla prevenzione sanitaria per la ripartenza delle attività didattiche in presenza e sicurezza nei loro territori garantendo un presidio medico in tutte le scuole, e che venga affidata la responsabilità della presa in carico degli eventuali casi positivi alle ASL. Sarebbe utile anche la disponibilità di test sierologici e tamponi, presso pediatri e medici di famiglia. I comitati “Priorità alla Scuola” pretendono inoltre che le Regioni insistano con il governo nazionale affinché le procedure elettorali in calendario per il 20-21 settembre 2020 non vengano svolte nei locali scolastici.

I comitati “Priorità alla Scuola” propongono che le Regioni: – si adoperino per creare le condizioni affinché si dia una cooperazione virtuosa tra USR, enti locali, dirigenti scolastici e Regioni affinché a nuovi spazi corrispondano personale docente e ATA adeguato per garantire una riapertura in sicurezza, presenza e continuità senza riduzione di orario in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

– valutino la possibilità di assunzione di Lavoratori Socialmente Utili dai Centri per l’impiego, nel rispetto delle norme contrattuali previste per le mansioni svolte e in considerazione dei delicati compiti professionali richiesti in ambito educativo. Dichiariamo, infine, che non siamo disposti ad accettare:

– la riduzione del tempo scuola con conseguente ricaduta sull’organizzazione scolastica come, per esempio, la sospensione o l’eliminazione del tempo pieno; – la Didattica a Distanza come strumento non emergenziale, con ipotesi di frazionamento orario e seguente recupero delle frazioni nelle scuole di secondo grado; – le modalità “blended” nelle scuole di secondo grado;

– l’utilizzo in attività didattica effettiva degli insegnanti di sostegno onde evitare il pregiudizio all’inclusione scolastica; – la riduzione delle ore didattiche da 60 a 40 minuti; – l’introduzione surrettizia di pesanti interferenze e/o alterazioni nei metodi, nei curricoli e nella prassi della didattica strumentalmente motivate dall’emergenza;

– l’introduzione surrettizia del terzo settore per coprire ore di didattica; – l’accorpamento di classi arrivando a costituire classi da 30 studenti e che le prime classi dei cicli scolastici siano costituite con numeri di studenti superiori a 20.

Stante tutto questo, e stante l’istituzione dei Tavoli regionali, che avranno il compito “di monitorare le azioni poste in essere dalle Conferenze dei servizi a livello territoriale e dai diversi attori coinvolti nell’organizzazione delle attività scolastiche”, chiediamo di poter essere, con i rappresentanti che abbiamo in ciascuna delle Regioni italiane, convocati al tavolo per essere ascoltati. Comitato Nazionale Priorità alla Scuola I comitati Priorità alla Scuola della Toscana

Scuola, si torna in piazza il 25 giugno in 40 città per riapertura integrale a settembre

Insegnanti, genitori, educatori/trici, studenti e studentesse delle scuole e dell’università e personale ATA saranno nuovamente in piazza per chiedere che il diritto all’educazione e all’istruzione sia garantito a tutte e a tutti.

La comunità scolastica chiede di ripartire in presenza da settembre senza riduzioni dell’orario scolastico. “Bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori/trici e famiglie hanno resistito per tre mesi – materialmente e psicologicamente – per far fronte all’emergenza sanitaria. Dopo questo enorme sforzo collettivo, con quasi tutte le attività produttive del Paese già riavviate, anche il mondo della scuola, da settembre, deve ripartire in presenza perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita – né umana, né economica” si legge nel comunicato che anticipa la conferenza stampa del 23 giugno in cui verrà illustrata nel dettaglio la mobilitazione.

Giovedì 25 giugno, dalle ore 18, si svolgerà la manifestazione nazionale del Comitato “Priorità alla Scuola” in più di 40 città italiane per ribadire le richieste già avanzate al Governo negli ultimi due mesi: risorse straordinarie, personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola, assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali, maggiore numero di spazi per tutte le scuole di ogni ordine e grado, investimenti strutturali per l’edilizia scolastica, prevenzione sanitaria nelle scuole.

Inoltre, il Comitato respinge tutti i tentativi di smantellamento della Scuola Pubblica, che “provocherebbe una grave regressione culturale e sociale del Paese”. Perciò rifiuta ogni ipotesi di: riduzione del tempo scuola, esternalizzazione di servizi educativi per completare il tempo scuola che causerebbe un aumento del lavoro precario, riduzione delle ore didattiche da 60 a 40 minuti, Didattica A Distanza come parte strutturale dell’orario scolastico.

 Il 25 giugno le manifestazioni si svolgeranno in contemporanea nelle seguenti città: Firenze, Roma, Trento, Ravenna, Genova, Reggio Emilia, Pisa, Livorno, Pontedera, Perugia, Milano, Cremona, Lucca, Ancona, Civitanova Marche, Parma, Vicenza, Arezzo, Pistoia, Udine, Faenza, Torino, Padova, Ferrara, Napoli, Collegno, Vercelli, Brescia, Verona, Prato, Matera, Taranto, Aosta, Bologna, Forlì, Sassari, San Remo, Bergamo, Potenza, Torre Pellice, Imola, Brindisi, Palermo.

 

 

Firenze, oltre mille in piazza “La scuola si-cura non si chiude”

Al grido di «La scuola si-cura non si chiude» dal loggiato di piazza Ss. Annunziata, si è concluso l’intervento di Costanza Margiotta, docente universitaria e mamma fiorentina, promotrice del comitato Priorità alla Scuola che ha dato vita alla mobilitazione nazionale di oggi. Oltre mille tra insegnanti, studenti, genitori e bambini sono scesi in piazza a Firenze così come in 20 città italiane per chiedere che da settembre si “torni tutti in classe”.

Da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli si sono svolte manifestazioni organizzate dal comitato “Priorità alla scuola”. “Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre”: è la richiesta che ha unito le piazze da Nord a Sud. Indossando mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, i partecipanti hanno esposto striscioni e intonato slogan come “finché c’è il pc noi rimaniamo qui” e “la scuola dimenticata in piazza è tornata”. Tanti i bimbi che, muniti di gessetti, hanno ‘colorato’ i sit-in.

“C’è stata una grande partecipazione” hanno sottolineato dal Comitato aggiungendo: “In oltre 350 hanno manifestato a Roma, 2000 persone a Milano distribuite di fronte a cento scuole, 500 a Napoli, 1200 a Firenze, 400 a Bologna e 200 a Faenza”.

“L’istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza – sostiene il comitato
– A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La ‘didattica a distanza’ è la didattica dell’emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21”.

Tra le richieste al Governo “più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale A.T.A, più scuole, più spazi(ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la scuola pubblica”.

“Non esiste che la scuola manchi fra le priorità nell’agenda di governo in una fase come questa”. Lo ha detto Cristina Giachi, vicesindaca di Firenze, che ha partecipato oggi alla manifestazione di piazza Santissima Annunziata indetta dal comitato ‘Priorità alla scuola’.

Alcune voci raccolta durante la manifestazione di Firenze da Chiara Brilli

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/05/200525_SPECIALESCUOLA.mp3?_=1

 

In piazza anche l’assessora comunale all’istruzione, Sara Funaro. “Siamo riusciti a fare passi avanti attraverso la possibilità di fare i centri estivi – ha spiegato – ma abbiamo detto in maniera molto chiara che ora bisogna avere certezze per la ripartenza a settembre. Come Comuni stiamo avanzando proposte, ma servono risposte in tempi certi e brevi, se no rischiamo di non essere in grado. I nostri bambini hanno bisogno di tornare a scuola a settembre in presenza, e c’è bisogno di non avere didattica alternata: la didattica a distanza è servita per l’emergenza, ma il rischio di creare disparità sociali è troppo grande”

 

“In classe a settembre”, oggi manifestazioni anche in Toscana

Insegnanti, studenti, genitori, educatrici scenderanno in piazza oggi in 16 città italiane per chiedere che da settembre “si torni tutti in classe”. Le manifestazioni organizzate dal comitato “Priorità alla scuola” si svolgeranno da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Napoli a Genova, da Torino ad Arezzo. Collegamenti in diretta dalle 16 su Controradio e sulla pagina FB Controradio Firenze.

“Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre” è la richiesta del Comitato. “L’istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza – sottolinea il comitato – A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La ‘didattica a distanza’ è la didattica dell’emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21”.
L’appuntamento per la mobilitazione nazionale è alle 15.30. Tra le richieste al Governo “più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale A.T.A, più scuole, più spazi(ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la scuola pubblica”.
“Finora il Comitato”Priorità alla Scuola” non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera, sottoscritta da circa 85mila firme, che è stata inviata lo scorso 18 aprile alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – sottolinea il Comitato -. Né negli ultimi decreti del Governo né nelle recenti dichiarazioni rilasciate dalla ministra emergono linee chiare sulle modalità di apertura della scuola a settembre. Per questa ragione abbiamo deciso di organizzare una manifestazione in forma statica in luoghi simbolici e centrali di numerose città italiane per chiedere che tutte le scuole siano aperte a settembre, in presenza, in continuità e in sicurezza”. A Roma il sit-in si svolgerà a Trastevere a largo Bernardino da Feltre a Trastevere, vicino al Miur.
“Ci aspettiamo una grande partecipazione di mamme con bambini e insegnanti. Sarà un evento che unirà famiglie e corpo docenti, abbiamo avuto adesioni anche dai sindacati – spiega la referente romana del Comitato Cristina Tagliabue – Chiediamo chiarezza e speriamo che vengano date risposte precise rispetto all’apertura in presenza delle scuole a settembre: non vogliamo più didattica a distanza”.
Manifestazioni previste anche a Pistoia, Arezzo, Lucca e Pontedera.
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