‘Priorità alla Scuola’: “Orgogliosi manifestazione sull’onda delle decine di migliaia di firme raccolte”. “Chiediamo: dimissioni dei ministri Valditara e Piantedosi”

Firenze, ‘Priorità alla Scuola’ si dice “felice e orgogliosa di veder raccolto l’auspicio formulato giovedì scorso, sull’onda delle decine di migliaia di firme raccolte in solidarietà alla preside Annalisa Savino, di una nuova grande manifestazione antifascista a riempire le strade di Firenze”.

“Sabato scenderemo in piazza con lo spirito del 25 aprile 1994, con il nostro programma per una scuola pubblica laica e solidale, che portiamo avanti dal 2020, sostenendo la necessità di riformare una legge sulla cittadinanza di impianto fascista, e con una richiesta precisa: le dimissioni dei ministri Valditara e Piantedosi, per il loro comportamento e le loro dichiarazioni, irresponsabili e proterve”. È quanto afferma in una nota ‘Priorità alla Scuola’ che rivolge anche un “appello a partecipazione alla manifestazione antifascista di Firenze” del 4 marzo prossimo, organizzata a seguito dell’aggressione al liceo Michelangiolo di Firenze.

‘Priorità alla Scuola’, si legge sempre nella nota, “si dichiara felice e orgogliosa di veder raccolto l’auspicio formulato giovedì scorso, sull’onda delle decine di migliaia di firme raccolte in solidarietà alla preside Annalisa Savino, di una nuova grande manifestazione antifascista a riempire le strade di Firenze”. ‘Priorità alla Scuola’, conclude la nota, “vuole una scuola democratica e antifascista e perciò aperta, solidale, umana: antirazzista. Appuntamento in piazza Santissima Annunziata, da dove il corteo” fiorentino partirà alle 15 del 4 marzo.

Priorità alla scuola: accorciare quarantene e alzare soglia positivi in classe

Proprio oggi Priorità alla Scuola ha inviato al Ministero dell’Istruzione e ai Presidenti di Regione le  richieste: “le attuali soglie non garantiscono una scuola in continuità; no alla divisione dell’unità gruppo classe”

La scuola resti aperta in presenza e in continuità al più ampio numero di bambini e studenti,  l’apertura deve essere reale, non solo formale, né continuamente interrotta: per  per la popolazione scolastica valgano le stesse regole in vigore per la popolazione adulta e al di fuori della scuola.

A chiederlo  Priorità alla Scuola chiede che  ha inviato al Ministero dell’Istruzione e ai Presidenti di Regione le seguenti specifiche richieste: alzare le soglie dei positivi per l’attivazione DAD e accorciare la quarantena in tutte le scuole di ogni ordine e grado: le attuali soglie non garantiscono una scuola in continuità; no alla divisione dell’unità gruppo classe; l’auspicata diminuzione delle interruzioni che produrrà la modifica della soglia di positivi e la già diminuita durata delle quarantene e degli isolamenti devono riportare a considerare le assenze per Covid al pari di una tradizionale assenza per malattia; le norme su interruzioni e quarantene devono allineare l’intero gruppo classe (senza distinguere tra vaccinati – sempre più numerosi – e non vaccinati); insieme alla DAD va scongiurata la DID, il cui esito principale è creare una didattica a singhiozzo per tutti e tutte.

“Per le scuole primarie e per la prima media (ovvero per la coorte al momento meno vaccinata) chiediamo che i dirigenti scolastici non abbiano facoltà di sospendere la didattica in presenza prima che le procedure di tracciamento siano avviate ed espletate. La scuola, già oberata di eccessive incombenze sanitarie, non deve svolgere il lavoro delle ASL. D’altra parte è necessario introdurre un canale di tracciamento privilegiato e semplice per le scuole: veloce, gratuito e di prossimità e con regole chiare, non interpretabili in modo diverso Regione a Regione, da istituto a istituto. Dalla prima elementare alla seconda media per docenti e ATA chiediamo fornitura di ffp2 e accesso gratuito ai tamponi per docenti e ATA”, spiegano. Dalla seconda media e per tutte le scuole secondarie “chiediamo ffp2 e tamponi gratis per studenti, docenti, ATA; e interventi di prevenzione strutturale, in primo luogo installando adeguati sistemi di ventilazione”.

Priorità alla scuola chiede per le scuole dell’infanzia “di alzare il numero di positivi prima che la classe venga chiusa, e l’introduzione di tracciamento anche con tamponi salivari molecolari per i bambini. Chiediamo l’aggiornamento della circolare sulle misure per alunni con disabilità e bisogni educativi speciali nelle classi in DAD/DID al fine di prevedere una reale inclusione con la presenza di due o tre bambini che, a rotazione, possano stare in classe insieme all’alunno con bisogni educativi speciali, come già avvenuto nello scorso anno scolastico”. Infine la richiesta di una “campagna vaccinale pediatrica non divisiva e di prossimità, che promuova spazi di informazione”.

🎧 “A un mese dal nuovo anno scolastico solo confusione”:diffida di Priorità alla Scuola

Priorità alla Scuola denuncia in una diffida la mancanza di implementazione di trasporti, strutture scolastiche e distanziamento. Il 20 settembre annuncia una mobilitazione nazionale

A un mese e mezzo dall’inizio del nuovo anno scolastico, Priorità alla Scuola ha già fatto partire una diffida legale per chiedere che il governo Draghi, il ministro Bianchi, le regioni e gli enti locali si attivino per fare quello che a oggi non è stato fatto, ovvero apprestare tutti gli strumenti organizzativi necessari per il corretto inizio e svolgimento in presenza, al 100%, dell’attività scolastica per l’anno 2021/22; in caso contrario, saranno tenuti a rispondere in ogni sede giudiziale, civile e penale.

L’iniziativa è partita in Emilia-Romagna da un gruppo di genitori e di legali che già hanno promosso ricorsi ai TAR, ed è stata sottoscritta da PAS che l’ha rilanciata in tutta Italia. Diffide analoghe sono già state inviate o stanno per essere inviate da Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Friuli Venezia-Giulia, altre se ne aggiungeranno nei prossimi giorni. Oltre che da Priorità alla Scuola, le diffide sono sottoscritte da migliaia di cittadine e cittadini, genitori, lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola e da altri movimenti e associazioni, come in Toscana da ‘Ri(n)corriamo la scuola’, che la scorsa primavera ha vinto i ricorsi contro le chiusure delle scuole stabilite dai DPCM.

Il comitato Priorità alla Scuola registra, allibito e costernato, i continui rinvii del Piano Scuola 2021/22, le anticipazioni che ne fanno un documento ancora più vacuo di quello dell’anno scorso, le altrettanto vacue dichiarazioni del ministro Patrizio Bianchi, le dichiarazioni minacciose di presidenti di Regione che si sono già distinti per aver tenuto chiuse a oltranza le scuole dei territori che amministrano.

Priorità alla Scuola denuncia il fatto che, a fronte dei proclami sui fondi del PNRR, non si stanno dando risposte concrete e tempestive ai problemi strutturali dell’istruzione pubblica, quelli su cui il movimento di genitori, insegnanti e studenti insiste sin dalla primavera del 2020, quelli per cui l’unica cura sono volontà politica e investimenti adeguati: la necessità di ridurre il numero di studenti e studentesse per classe; la necessità di incrementare gli organici; la necessità di adeguare le strutture edilizie, nella quantità e nella qualità.

Priorità alla Scuola respinge la prospettiva di un altro anno segnato da profonde differenze, tra regione e regione, nella garanzia e nel godimento del fondamentale diritto all’istruzione.

I ricorsi, presentati da comitati e da gruppi di cittadini e cittadine contro le chiusure delle scuole durante l’anno scolastico 2020/21, hanno confermato che le proteste possono trasformarsi in azioni legali vittoriose: le sentenze hanno dato quasi sempre ragione ai ricorrenti.

Solo la pressione dell’opinione pubblica può far sì che le sentenze si applichino, o addirittura che non ci sia bisogno di queste sentenze. Per questo Priorità alla Scuola annuncia una mobilitazione nazionale per lunedì 20 settembre, in coincidenza con il primo giorno di scuola in Puglia, una delle Regioni dove il diritto all’istruzione è stato calpestato nell’ultimo anno. Il 20 settembre l’anno scolastico 2021/22 avrà preso il via in tutta Italia, e si potranno tirare le somme.

“Le carenze strutturali non si vaccinano” sarà lo slogan della nuova mobilitazione.

In podcast: Filippo Benfante, di Priorità alla scuola

Comitato genitori Coverciano: “no ai tagli delle sezioni della scuola dell’infanzia”

Assemblea pubblica organizzata dai genitori venerdì 28 maggio, dalle ore 17, presso i giardini di via Novelli, Coverciano

Il Comitato genitori dell’Istituto Comprensivo Coverciano convoca un’assemblea pubblica per venerdì 28 maggio, dalle ore 17, presso i giardini di via Novelli. Al primo punto dell’ordine del giorno la notizia presentata dal Dirigente dell’IC Coverciano durante una recente riunione di interclasse: la scuola dell’infanzia Santa Maria a Coverciano rischia di perdere ben 3 delle 10 sezioni attualmente esistenti.
In assemblea si discuterà anche la situazione complessiva dell’IC Coverciano, dove i tagli delle classi riguardano anche una sezione dell’infanzia del plesso di Settignano e una prima della scuola media Mazzanti. Si deciderà quindi come procedere nella protesta contro tagli considerati inaccettabili. La giustificazione delle istituzioni scolastiche si basa sul numero degli iscritti, ma il risultato è che il prossimo anno ci saranno classi ancora più numerose. Un risultato in aperta contraddizione con quel che ci hanno insegnato gli ultimi due anni: per il benessere e la sicurezza a scuola sono necessarie classi meno numerose. La pandemia ha indicato una volta per tutte che le cosiddette “classi pollaio”, da molti anni problema strutturale della scuola pubblica italiana, non devono più esistere.
Nel caso della scuola dell’infanzia Santa Maria a Coverciano, il taglio di 3 sezioni comporterebbe lo smembramento delle classi esistenti, con la ridistribuzione degli alunni in gruppi diversi da quelli originari e quindi con insegnanti e compagni diversi; l’aumento degli alunni nelle classi esistenti, ai massimi consentiti dalla legge, con l’aggiunta dei bambini di 3 anni in entrata nella Scuola alle classi dei bambini di 4 e 5 anni.
Il Comitato genitori rifiuta queste soluzioni, ritenendole fortemente dannose nei riguardi dei bambini e delle famiglie, e anche degli e delle insegnanti. Per i più piccoli mette a repentaglio gli equilibri creati in questo anno, in termini di relazioni tra pari e con gli/le insegnanti, profilando tra l’altro nuovi periodi di “inserimento” alla ripresa di settembre. Le famiglie che hanno già figli/figlie nella scuola subiscono una imprevista modifica delle condizioni pattuite al momento dell’iscrizione. Maestri e maestre si ritroverebbero con classi composte fino a 29 bambini, e di età diverse.
Il Comitato genitori ha già provveduto a informare, con raccomandata datata 23 maggio, gli Uffici scolastici regionale e provinciale della situazione che si profila alla scuola dell’infanzia e del proprio disappunto, chiedendo che vengano messe a disposizione le risorse necessarie per scongiurare questi tagli e riconfermare il numero delle sezioni e l’organico in essere. Al momento non ha ottenuto ancora risposte.
All’assemblea del Comitato genitori Coverciano partecipa anche il movimento Priorità alla Scuola di Firenze, che martedì 25 maggio ha manifestato sotto la sede dell’Ufficio scolastico provinciale di Firenze e il 3 giugno incontrerà il dirigente dell’USR Toscana Roberto Curtolo, per interpellarlo sulle stesse questioni che ora agitano il Comitato genitori.

🎧 “Recovery Plan centrato su uguaglianza, ambiente e diritti”,presidio Società della Cura

Anche Firenze con altre 20 città italiane si mobilita per chiedere accesso universale alle cure e contro la commercializzazione del settore sanitario. Torna in piazza La Società della Cura

La Società della Cura, convergenza che riunisce oltre 1800 soggetti in tutta Italia, di cui 400 reti ed associazioni, scenderà in piazza a Firenze come in altre 20 piazze d’Italia (Ancona, Aosta, Asti, Campobasso, Fermo, Genova, Grosseto, Imperia, La Spezia, Legnano, Lucca, Milano, Napoli, Padova, Pesaro, Pietra Ligure, Pisa, Prato, Saronno, Sarzana, Torino, Venezia), con azioni simboliche e rispettose delle misure di emergenza dettate dalla pandemia per chiedere con forza che gli investimenti legati al Recovery Plan e tutti quelli che verranno siano investiti non per profitti e benefici ai soliti noti, ma per una “Società della Cura”rispettosa dei diritti delle persone e dell’ambiente.

“Il 10 aprile si uniscono idealmente una ventina di piazze italiane” aggiunge Roberto Spini, del coordinamento della Società della Cura fiorentina, ”per presentare il Recovery PlanET, un documento elaborato per tre mesi da centinaia di persone per una ripresa centrata sull’uguaglianza di genere, i diritti delle persone e dell’ambiente. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è interamente guidato da crescita, concorrenza, competizione. L’esatto contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato: nessuno si salva da solo, siamo persone interdipendenti fra noi e con l’ambiente che ci circonda”.

A Firenze, nella settimana in cui si celebra la giornata mondiale per la salute, si è scelto di mobilitarsi alle 11 in Piazza Duomo in particolare contro la commercializzazione della sanità, rilanciando la lotta per l’accesso e il diritto alla prevenzione primaria, alle diverse forme di cura compreso il vaccino anti-Covid-19, senza distinzioni geografiche, di etnia, di appartenenza sociale e/o lavorativa. La scelta di manifestare davanti alla sede di Regione Toscana vuole denunciare la situazione delle vaccinazioni Covid-19, agli ultimi posti tra le regioni italiane per vaccinazione delle persone anziane e di quelle fragili, avendo la Giunta dato priorità ad alcune corporazioni rispetto ai soggetti più a rischio.

Secondo Lara Panzani, coordinatrice del nodo fiorentino della Società della Cura, “A Firenze ed in Toscana, oggi, stiamo vivendo sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri cari più fragili cosa vuol dire essere nati o vivere nella regione sbagliata, in una Regione in cui per la gestione del piano vaccinale più importante di sempre si è scelto di privilegiare logiche di categorie corporative incomprensibili rispetto alla urgenza di tutelare le persone più a rischio, dopo aver disinvestito nel sistema della salute di prossimità territoriale che tanto manca in questa fase. Nella maggior parte dei Paesi del mondo questo accadrà sistematicamente se si continuerà riconoscere brevetti e quindi profitto sui vaccini COVID19: ci saranno intere popolazioni che pagheranno con la loro pelle l’essere nati nella parte sbagliata del mondo. Oggi siamo qui per chiedere con forza che si cambi rotta, che il profitto venga bandito dalle scelte sui vaccini e sulla salute, in Toscana e nel resto del mondo’.

Francesco Torrigiani, del coordinamento Società della Cura Firenze , ricordando  che 1 morto per Covid su 3 abbia colpito ospiti di RSA di ASL Toscana Centro, sottolinea la recentissima notizia dell’acquisto da parte di Investire sgr, parte del Gruppo Banca Finnat, di tre RSA di cui 2 in Provincia di Firenze. E le dichiarazione di Paola Di Pasquale di Investire sgr sono emblematiche: “Anche grazie al mercato frammentato e ancora poco organizzato, in particolare del comparto delle RSA, l’Italia rappresenta ancora una buona opportunità di investimento sia per gli investitori nazionali che per quelli internazionali”. E’ questa la logica che consideriamo inaccettabile e che la Società della Cura contrasta: la salute non deve essere una buona opportunità di investimento finanziario che coglie le opportunità di un mercato “poco organizzato”.

Molti soggetti hanno aderito alla mobilitazione fiorentina, tra quelli che sono parte della convergenza della Società della Cura, ma non solo:

Adina, AlterPiana, Assemblea Beni Comuni – Diritti, ATTAC Firenze, Campagna Dico-32, COBAS Scuola, Comitato Fermiamo la Guerra Firenze, Comunità di Base dell’Isolotto – Firenze, Cospe, CUB Firenze e provincia, Firenze Città Aperta, Flc Cgil Firenze, Laboratorio Politico Perunaltracittà, Libere Tutte Firenze, MAG Firenze, Medicina Democratica, NO TAV Firenze, Possibile, Potere al popolo Firenze, Priorità alla Scuola Firenze, Rete Antirazzista – Firenze, Rifondazione Comunista, Rsu Università di Firenze, Partito Rifondazione Comunista, Società della Cura Firenze, Sinistra Italiana, Usb Firenze

Sentiamo Lara Panzani, coordinatrice del nodo fiorentino della Società della Cura

Scuola: domani ritorno in aula 300 mila studenti in Toscana

Tra le ultime misure decise dal Governo infatti c’è il ritorno in aula degli studenti anche in zona rossa soltanto fino alla prima media

Domani, mercoledì 7 aprile, ritorno in aula, in presenza per gli studenti e le studentesse della Toscana fino alla prima media, sono circa 300 mila. Lo fa sapere la Regione Toscana.

Tra le ultime misure decise dal Governo infatti c’è il ritorno in aula degli studenti anche in zona rossa, ma soltanto fino alla prima media.

In Toscana questo significa riaprire le porte delle scuole a 230 mila studenti delle statali e circa 70 mila delle scuole paritarie. Si tratta di circa 22 mila bambini al nido, 80 mila alla scuola materna, 160 mila alla primaria e circa 33 mila in prima media. Per quanto riguarda il rischio contagio da Covid, al momento, il progetto della Regione ‘Scuole sicure’, per lo screening di personale e studenti, è fermo in quanto rivolto alle scuole superiori che andranno avanti con la didattica a distanza (Dad) finché la Toscana resterà in zona rossa.

Non sono previsti progetti regionali di screening nelle scuole medie inferiori. “Domani si rimette in moto il motore della scuola – commenta Roberto Curtolo, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – con le sue regole e i suoi meccanismi giù testati nei mesi scorsi. Le regole e le modalità per la quarantena, per esempio, sono già stabilite e restano valide”. Sulla prevenzione del contagio, Curtolo ricorda che in Toscana “abbiamo alcuni progetti meritori come quello dell’ordine dei farmacisti che fornisce a famiglie e alunni tamponi gratuiti”.

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