Simone Faggi nuovo vicesindaco di Prato

Prato, sarà Simone Faggi, attuale amministratore unico dell’azienda pubblica Aqqua Toscana, a ricoprire il ruolo di vicesindaco e assessore al sociale nella giunta comunale di Prato.

Simone Faggi ricoprirà lo stesso ruolo, con le stesse deleghe, di Luigi Biancalani, scomparso nelle scorse settimane, ed entrerà in giunta nelle prossime settimane, dopo aver terminato l’iter per lasciare i suoi attuali incarichi.

Una scelta, spiega il Comune in una nota, “dettata dalla volontà di continuare ad affidare la delega al Sociale a una persona competente, immediatamente in grado di prendersi cura di un assessorato delicato a fronte anche del pericolo di tensioni e difficoltà sociali del prossimo periodo”, persona “di piena fiducia del primo cittadino come lo era l’assessore Biancalani”. Oltre alla delega al sociale il sindaco Matteo Biffoni affiderà a Faggi anche la delega alla Protezione civile, che fino a oggi era in capo al primo cittadino.

Madre mangia ostriche e crostacei crudi, neonato sviluppa rarissima patologia

Prato, è ricoverato nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Prato un neonato di appena 10 giorni, con una sepsi con meningite manifestatasi già subito dopo la nascita coi sintomi di una rarissima patologia “Plesiomonas shigelloides”, che ha tratto origine da una infezione alimentare della madre.

La donna aveva mangiato ostriche e crostacei crudi in un ristorante a Sesto Fiorentino, ora chiuso dalla Asl per gravi carenze igieniche. “Le analisi epidemiologiche – riferisce il dottor Luca Cianti, direttore dell’Area Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria – hanno evidenziato che la madre pochi giorni prima del parto aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude presso un noto ristorante cinese di Sesto Fiorentino; considerato che le tossinfezioni da Plesiomonas hanno frequentemente origine dal consumo di ostriche, abbiamo disposto l’immediato sopralluogo presso il ristorante trovandolo in gravissime condizioni di degrado e di sicurezza alimentare”.

“Il sopralluogo – continua – si è concluso con la sospensione dell’attività del ristorante e il sequestro di circa 500 chili di prodotti di ignota origine o malconservati più altri provvedimenti e l’avvio di un procedimento penale”. La madre sta bene, il piccolo ha sviluppato la sepsi praticamente subito dopo il parto.

“È una forma rarissima, sono descritti 12 casi nel mondo – spiega Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia/Tin – L’infezione è particolarmente grave in quanto resistente ai comuni antibiotici usati in neonatologia. Il neonato è stato ricoverato dopo poche ore dalla nascita e grazie alla rapida diagnosi fatta dal nostro laboratorio abbiamo potuto intraprendere la corretta terapia, ma il suo quadro clinico resta comunque serio; nelle prossime ore abbiamo disposto nuovi accertamenti diagnostici”.

“Questo caso – conclude – obbliga a rinnovare l’invito alle donne in gravidanza ad evitare il consumo di cibi crudi anche negli ultimi periodi della gestazione al fine di non trasmettere infezioni, di origine alimentare, anche gravi, come nel caso specifico, al nascituro”.

Scritte no vax sulla porta della sede dell’Ordine degli infermieri di Prato

Prato, scritte no vax con vernice spray rossa sono state trovate sulla porta e sulla facciata della sede dell’Ordine degli infermieri di Prato, della Commissione d’Albo e dei revisori, in corso indagini da parte della digos della questura di Prato dove nel pomeriggio di ieri e’ stata presentata la denuncia.

“È successo di nuovo – si legge sulla pagina Facebook dell’ordine – Dopo due anni di pandemia continuano i deliranti attacchi #novax ai danni di organizzazioni e strutture sanitarie. Dopo l’ospedale Santo Stefano e il padiglione vaccinale del Pegaso, nelle notti scorse scritte no vax sono apparse anche sulla sede dell’Ordine degli Infermieri di Prato”.

“In questi due anni medici e infermieri hanno messo in pausa le proprie vite per prendersi cura delle nostre. Chiusi in scafandri, hanno fatto turni massacranti lottando in prima linea contro questo maledetto virus. Nell’ultimo anno hanno passato intere settimane a vaccinare, con uno sforzo umano e organizzativo incredibile, per il bene di tutto il Paese. Oggi sono finiti nel mirino di vigliacchi che credono che imbrattare la sede dell’ordine degli infermieri sia un atto ‘rivoluzionario’. NO. Non è così. Vandalizzare la casa degli infermieri non è una protesta e non ha niente a che fare con la “libertà” della scelta”.

“È un reato, è inciviltà, è vigliaccheria, è uno schiaffo a tutto il sistema sanitario e a tutti noi che crediamo nella medicina e che di questi professionisti abbiamo avuto bisogno per noi stessi o per le persone che amiamo, e a loro dobbiamo tanto! Mi auguro che dopo la denuncia che l’ordine ha sporto saranno individuati i responsabili di questo gesto gravissimo”.

“Solidarietà piena” ai colleghi di Prato e “ferma condanna degli autori” delle scritte no vax sono stati espressi dagli Ordini delle professioni infermieristiche della Toscana. “Gli infermieri sono stati, sono e saranno in prima linea per difendere le ragioni della scienza e la salute dei propri cittadini e delle proprie comunità – affermano i presidenti Opi della Toscana -. Non sono certo azioni come queste, basate invece sull’ignoranza, sul fanatismo e sull’egoismo, che ci impediranno di continuare a farlo con tutte le nostre forze e con tutto il nostro impegno”.

Infermiera derubava pazienti in fin di vita

Prato, secondo l’esito di un’indagine dei Carabinieri, un’operatrice sociosanitaria dell’ospedale Santo Stefano, avrebbe derubato pazienti in fin di vita, impossessandosi del loro bancomat, ed in un caso, l’infermiera si sarebbe addirittura impossessata ed usato una carta per gli acquisti di una donna appena morta.

Dopo avere sottratto le carte bancomat, l’infermiera andava a fare spese per importi inferiori ai 25 euro in modo da non dover inserire il codice Pin, che naturalmente non aveva. I Carabinieri l’hanno denunciata per furto aggravato e frode informatica.

Le spese venivano fatte in negozi di Prato, in date e orari incompatibili con la situazione, visto che i derubati erano persone ricoverate e per la gravità della loro degenza non avrebbero certamente potuto usare i bancomat.

Le indagini dei carabinieri hanno fatto anche luce sul caso della paziente derubata dopo la morte e le hanno accreditato altri eventi simili nei quali le vittime erano altri pazienti ricoverati in gravi condizioni e in un caso, perfino una collega sanitaria.

Le indagini si sono sviluppate attraverso una ricostruzione dei movimenti della donna immediatamente dopo le appropriazioni, con specifiche attività condotte sia presso gli esercizi commerciali ove aveva effettuato gli acquisti fraudolenti, ma anche mediante osservazioni e appostamenti presso l’ospedale teatro dei furti avvenuti tra aprile e giugno.

Decisiva la collaborazione della direzione sanitaria dell’ospedale che ha collaborato con i militari. “I primi a vergognarsi di quanto accaduto siamo stati noi, perché ovviamente i familiari ci affidano i loro cari in tutto e per tutto. Siamo molto dispiaciuti e abbiamo immediatamente collaborato all’indagini”, ha detto la direttrice dell’ospedale di Prato, Sara Melani.

“Si tratta di un crimine odioso”, ha detto il comandante dell’Arma, Sergio Turini. Le indagini ora stanno approfondendo i periodi precedenti a quelli dell’assegnazione in organico all’ospedale di Prato. In precedenza, l’operatrice sanitaria aveva lavorato a lungo presso l’ospedale di Siena e si cerca ora di capire se ci fossero state denunce o episodi simili anche là.

Caporalato, Ispettorato del Lavoro: “Tra gli effetti violenze e dispersione scolastica”

Prato – Il direttore capo dell’ Ispettorato nazionale del lavoro Bruno Giordano è intervenuto al Forum sulla sicurezza del lavoro, che si è concluso oggi. Tra i temi trattati anche quello del contrasto al caporalato.

Secondo Bruno Giordano il fenomeno del caporalato porta effetti come “violenze e dispersione scolastica. È necessario sostenere chi denuncia”. L’evento che ha toccato il mondo del lavoro, e che si è tenuto a Prato, è stato condito da tre giorni di appuntamenti, interviste e tavole rotonde. Uno dei temi affrontati nel corso dell’ultima giornata è stato quello del fenomeno del caporalato e della lotta per contrastarlo: “La legge 199 del 2016 – ha sottolineato Bruno Giordano – ci ha dato molti strumenti di contrasto processuali, amministrativi, preventivi, di controllo, ma in gran parte non è applicata. Non abbiamo bisogno di strumenti solo investigativi e giudiziari, ma abbiamo bisogno di strumenti di coordinamento delle attività e di tutela dei diritti. Andare in un campo e trovare dei lavoratori in condizioni di sfruttamento non basta, occorre, poi, dare loro un alloggio e un’ attività.”

“L’ispettorato grazie all’organizzazione internazionale della migrazione – ha proseguito Giorando -, ai contatti con la rete del volontariato cerca di farsi carico di queste esigenze, ma c’è bisogno di un impegno più ampio a livello istituzionale. Non possiamo abbandonare le vittime dopo aver trovato chi li sfrutta. La legge – continua Giordano – prevede l’aiuto al ‘pentito’, ma non l’incentivo alla denuncia. Poche denunce arrivano dalla parte delle vittime. Molte attività sono d’ufficio o di carattere investigativo e partono dall’Ispettorato o dalle forze dell’ordine. Nessuna denuncia, per esempio, è partita da una donna, eppure lo sfruttamento femminile, all’interno di questa realtà, è molto grave. Di solito i fatti di caporalato denotano anche un indotto sociale negativo.”

“Solo per fare due esempi cito la dispersione scolastica e l’aumento degli aborti, clandestini e non, delle donne romene, che significa che in quelle realtà ci sono delle violenze”, ha concluso il direttore Bruno Giordano.

EatPrato torna il 4 e 5 giugno con la sesta edizione

Un palcoscenico del gusto che miscela il food con l’arte, i vini con le più belle architetture del centro storico per una grande festa della convivialità open air.

EatPrato torna il 4 e il 5 giugno e per la VI edizione spalanca le porte del chiostro rinascimentale di San Domenico che sara’ il nuovo cuore pulsante del festival 2022. Gli appassionati del gusto saranno in giro per le vie del centro a cominciare dalla sera inaugurale di sabato 4 giugno con la eatPrato Night, quando l’enogastronomia si fonde con il tessuto urbano invadendo un’area della città, rendendola palcoscenico e luogo di incontro nelle strade e nelle piazze del centro. Qui sarà possibile fare assaggi golosi in tanti locali diversi segnalati da una grafica eatPrato, si spiega in una nota.

Uno stop in enoteca, o in un bistrot, in un forno, per un calice o spiluccare una focaccia con la mortadella di Prato Igp, e poi fermarsi a cena con il menu eatPrato in un ristorante e poi si passa in pasticcieria per una pesca di Prato. Ultima tappa al cocktail bar per un signature cocktail a base di vermouth di Prato. Il tutto mentre un team di giovani fotografi documenta con dirette video e foto le diverse location e interagisce con il pubblico così da pubblicare in tempo reale foto, storie e video sui social di eatPrato.

La eatPrato Night però è anche walking e comprende le Passeggiate del Gusto, I tour guidati alla scoperta di tre luoghi suggestivi, San Niccolò, San Francesco e La Vecchia Fabbrica Campolmi (a cominciare dalle 17.00 per l’ora dell’aperitivo e proseguire per l’ora di cena e il dopo) terminano con una degustazione presso il Giardino Buonamici, sede storica di eatPrato.

Il Walking della domenica propone tour guidati tutti all’interno di San Domenico stessa passando dal chiostro al refettorio e degustazione finale nella Sala Capitolare, luogo meraviglioso, con vini e prodotti della Strada del Vino del Montalbano.

“La peculiarità di eatPrato è creare contaminazioni virtuose tra l’agroalimentare e il paesaggio, tra l’enogastronomia e il patrimonio storico artistico. Con eatPrato si è scelto fin dall’inizio di far dialogare la convivialità, i prodotti e i piatti d’autore, i grandi vini del territorio, in sostanza l’eccellenza del gusto, proprio con l’eccellenza storico artistica della città, dai musei ai giardini storici, dalle piazze alle torri e perfino agli edifici monastici come quest’anno”, dichiara l’assessore al Turismo Gabriele Bosi.

 

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