Lettera di due studentesse multate “per il decreto sicurezza”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di due giovani multate insieme ad altre 19 persone con 4.000 € di sanzione per blocco stradale, nell’ambito delle iniziative a sostegno dello sciopero alla tintoria Superlativa di Prato. Secondo il Si Cobas, il sindacato che ha organizzato la manifestazione e che ha promosso un presidio il 21 dicembre scorso, si tratta della prima applicazione a livello nazionale di una norma contenuta nel Decreto sicurezza voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Caro direttore,

siamo Elena e Margherita, due ragazze di Firenze. Ogni mattina, come tutti i nostri coetanei, ci alziamo e andiamo a scuola, il pomeriggio studiamo e passiamo il tempo libero con gli amici. Siamo due ragazze normalissime, che però qualche giorno fa si sono viste recapitare a casa una multa di 4000 euro. Può immaginare la sorpresa all’apertura della busta, ma niente rispetto allo sgomento che abbiamo provato scorrendo le righe dell’ammenda. In breve siamo accusate, insieme ad altri 21 operai, di blocco stradale e grazie al Decreto Sicurezza voluto l’anno scorso da Matteo Salvini adesso verremo punite per il pericolosissimo reato di solidarietà. Sì, perché questo abbiamo fatto. La mattina del 16 ottobre abbiamo letto dell’investimento di una sindacalista davanti alla fabbrica Superlativa di Prato, i cui operai da mesi sono in sciopero perché non vengono pagati dall’azienda, e le cui vicende avevamo seguito anche in estate. Molti giornali infatti avevano parlato delle condizioni di lavoro disumane degli operai di Superlativa e delle loro semplici richieste: avere quello stipendio che mancava ormai da sette mesi. Quella mattina, dunque, abbiamo deciso di prendere il treno e andare pure noi davanti a quei cancelli, con il semplice intento di manifestare la nostra vicinanza tanto agli operai quanto alla sindacalista ferita. Non ci sembrava che chiedere il rispetto di un contratto potesse essere in un qualche modo criminale, ma le multe che sono state recapitate due mesi più tardi a noi e ad altri 21 operai questo farebbero pensare.
Ci chiediamo, quindi, come sia possibile tutto questo.
Lo scorso 30 novembre la nostra città, Firenze, è stata letteralmente invasa da un mare di quarantamila sardine e in Piazza della Repubblica, stretti come tutti gli altri, c’eravamo anche noi. Non ci piacciono le parole di odio di Salvini, e come giovani ci sentiamo doppiamente attaccati dalle sue politiche perché (e questo nessuno lo dovrebbe mai dimenticare) il Paese che vorrebbe costruire è quello che, un giorno, erediteremo noi. E allora forse quello che oggi ciascuno si dovrebbe chiedere è se l’Italia che ci volete lasciare è proprio questa, in cui due ragazze solidali con degli operai vengono multate; in cui la priorità pare essere diventata quella di impedire l’ingresso ai migranti piuttosto che mettere in campo delle politiche grazie alle quali i giovani come noi non debbano diventare loro stessi emigranti, cercando sorte migliore all’estero; e i paradossi che potremmo elencare sarebbero ancora tanti. Noi non crediamo in queste pratiche di odio cieco verso il prossimo e pensiamo che, nonostante le mille difficoltà, stia ancora ad un’istituzione come la scuola stimolare nei ragazzi e nelle ragazze di oggi quel pensiero critico di cui tanto si parla. E allora, signor direttore, non possiamo fare a meno di domandarci come sia possibile che quando abbiamo semplicemente deciso di mettere in pratica proprio quel pensiero critico ci siamo poi ritrovate con un’ammenda di 4000 euro.
In tantissimi, dicevamo, siamo scesi nelle piazze di tutta Italia per chiedere un cambiamento in questa politica, e abbiamo visto proprio moltissimi esponenti di varie forze del Parlamento spendere parole in favore di questo fenomeno “di novità”. Ma non è più tempo delle parole, gli effetti dei provvedimenti razzisti si stanno cominciando a vedere, e sta succedendo adesso: da ormai quasi quattro mesi è in carica un governo, che purtroppo però non ha ancora trovato il tempo per eliminare una legge fascista come il Decreto Sicurezza.
La nostra speranza è che questo tempo si trovi al più presto, di modo da cancellare una norma così ingiusta.
Cordiali saluti
Elena e Margherita

Intanto vi segnaliamo che Potere al Popolo comunica che è stata attivata un pagina fb, e diffuso un appello rivolto alla Prefetta di Prato Rosalba Scialla e alle istituzioni cittadine e un’assemblea pubblica che si terrà il 7 gennaio per costruire una mobilitazione il 18 gennaio. Sono le iniziative messe in campo nell’ambito della campagna “Liberi dai decreti Salvini. Prato sta con gli operai”, volta a far sì che il Prefetto ritiri le 21 multe.

Nicola Bitozzi, di Potere al popolo Prato, “le condizioni di lavoro di Superlativa non sono un’eccezione ma la normalità nel distretto, e solo grazie al Si Cobas stanno finalmente emergendo. Il prefetto Scialla due anni fa dichiarò che la sua priorità era riportare la legalità nelle attività produttive. Ora ha la possibilità di fare qualcosa di concreto, ritirando queste multe, che, comminate in base al decreto sicurezza, rischiano di soffocare un movimento di lavoratori e di ripiombare la città in condizioni di lavoro inaccettabili, nell’illegalità e nell’insicurezza. Anche il Pd, che governa la città, è silente. Finora Biffoni non si è mai visto davanti ai picchetti, né al presidio sotto la prefettura di Sabato 21 dicembre. C’eravamo solo noi di Pap. Invece di continuare a regalare soldi alle imprese il governo dovrebbe favorire e rendere effettivi i controlli, consentendo l’estensione dei diritti e di salari degni, che gioverebbero al benessere e all’economia di Prato tutta. E abolire i decreti sicurezza, visto che hanno la maggioranza parlamentare per farlo.”

PaP:”ogni italiano ha 161 mila euro, ma non lo sa”

“Ci ripetono in continuazione che i soldi non ci sono, che ognuno di noi deve fare dei sacrifici. La verità è che ci raccontano un mare di bugie. Il problema è che questa ricchezza è concentrata nelle mani di pochi” intervista a Lorenzo Alba di potere al popolo, che  domani sarà in decine di piazze in Italia per spiegare le proprie proposte sulla redistribuzione

“In Italia dieci persone da sole possiedono una ricchezza di 100 miliardi di euro. All’estero ci sono 174,9 miliardi di euro di ricchezza di italiani. L’evasione fiscale delle grandi imprese su IVA e IRPEF è 16 volte superiore a quella delle piccole imprese. L’aliquota media in Europa per le grandi imprese è scesa in venti anni dal 32% al 25%, in Italia dal 27,4% al 24%. I capitali delle grandi imprese vengono contabilizzati nei paradisi fiscali in Lussemburgo, Olanda, Irlanda invece che in Italia. I capitali finanziari vengono tassati meno del lavoro e dei lavoratori.

Il top 10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possiede oggi oltre 7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione” denuncia PaP. Che sottolinea “la quota di ricchezza detenuta dal top 10%, si è attestata a fine giugno 2018 al 56,13% (contro il 50,57% del 2000), mentre la quota della metà più povera degli italiani è lentamente e costantemente scesa, passando dal 13,1% di inizio millennio ad appena il 7,85% a metà 2012.Significa che mentre grandi imprenditori, multinazionali, grandi proprietari e speculatori diventano di anno in anno più ricchi, il nostro popolodiventa di anno in anno più povero. Non si tratta di due processi paralleli. La maggiore ricchezza di pochi si fonda proprio sulla nostra maggior povertà”.

Sabato 16 Novembre, in occasione del lancio nazionale della campagna, Potere al Popolo! organizzerà in più di 40 piazze di tutta Italia flash mobs, volantinaggi e momenti informativi. In Toscana il presidio sarà  a Firenze (ore 10.00, piazza Dalmazia), Pisa, Prato, Siena e Viareggio.

ASCOLTA L’INTERVISTA 

Regionali: Potere al popolo in Assemblea a Livorno per decidere cosa fare

Domenica dalle 10 di mattina al Décircus Livorno Cinecaffèteatro assemblea Regionale di PAP. Obbiettivo: avviare il processo decisionale che porterà la comunità toscana di Pap a decidere se e come partecipare alle elezioni regionali 2020″.

Questo il comunicato di Potere al Popolo 

Nel 2020 ci aspetta la sfida delle regionali.Anche in toscana c’è tanto bisogno di Potere al popolo! Siamo stanchi di un sistema sanitario che scivola lentamente verso il collasso, con carichi di lavoro eccessivi per il personale, costi individuali e liste d’attesa esorbitanti e ospedali e presidi sanitari in chiusura.

Siamo stanchi di vedere enormi risorse stornate verso progetti faraonici, come il mega aeroporto della Piana tra Firenze e Prato, la raffineria ENI a Liv orno o l’asse di
penetrazione di Viareggio: vorremmo che le stesse risorse fossero stanziate per
implementare una vera strategia rifiuti zero, per rendere efficiente e soprattutto accessibile il trasporto pubblico, per aprire decine di migliaia di nuovi alloggi popolari che consentano di ridurre il pendolarismo e garantire il diritto alla casa.

Siamo stanchi di essere legati ai cambi d’appalto, di dover tremare ogni tre anni, vorremmo che la Regione reinternalizzasse tutti i servizi connessi con la sanità invece di
darli in appalto ad aziende e cooperative.

E’ il momento di mettere in rete le competenze di chi ogni giorno lotta per rendere i nostri
territori dei posti migliori, di incontrarsi, conoscersi, da Grosseto a Viareggio, da Firenze a Pisa, da Siena a Livorno, di affinare un programma di battaglie per i diritti, per il lavoro, per l’ambiente, per lo stato sociale, per i beni comuni, per i servizi, nella nostra regione, e di avviare il processo decisionale che porterà la comunità toscana di Pap a decidere se e come partecipare alle elezioni regionali 2020.

Ci vediamo il 13
ottobre a Livorno, tutti benvenuti e invitati a partecipare!


Potere al Popolo
https://poterealpopolo.org/

Firenze, Giunta: opposizioni scatenate su ‘quote rosa’ e rimpasto blitz

Commenti e reazioni a Firenze per la questione del mancato rispetto delle quote rose nella nuova Giunta comunale, annunciata dal sindaco Dario Nardella, e che ha portato all’avvicendamento tra Marco Del Panta Ridolfi e Alessia Bettini.

Il capogruppo Fi in Consiglio comunale Jacopo Cellai invoca “una calcolatrice per Dario
Nardella. È evidente che i numeri non sono proprio il suo forte – sottolinea in una nota -. Dopo le disavventure della nomina di Fratini della scorsa consiliatura, annunciato e bloccato per diverso tempo perché i numeri della Giunta non tornavano più con il suo ingresso, oggi la scena si ripete. Il numero delle donne individuate da Nardella nel suo nuovo esecutivo è inferiore al minimo previsto dalla legge. Un errore imbarazzante per chi amministra da così tanto tempo. In attesa delle correzioni sappiamo cosa regalare al Sindaco per la sua rielezione”.
Per Francesca Conti di Potere al popolo, “colpisce che un aspirante sceriffo come il sindaco cada così rapidamente proprio sulle regole base, ma questo non fa che confermare il fatto che la questione di genere per questo Pd non sia altro che una foglia di fico per nascondere tutte le altre mancanze. Il femminismo non è una verniciata di rosa sopra politiche
liberiste e securitarie, il ‘pinkwashing’ di Nardella & Co. non poteva uscire in maniera più lampante all’esordio della Giunta.
E non sarà certo un rimpasto a tempo record a farci credere al loro femminismo”.

Italia Nostra: “bene stop variante urbanistica decisa da consiglio di Stato”

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare proposto proprio da Italia Nostra sulla variante al regolamento urbanistico del Comune di Firenze. La modifica consentiva, nel centro storico, la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d’uso, al posto del restauro conservativo.

“Siamo soddisfatti di questo primo parziale riconoscimento delle nostre istanze e restiamo in fiduciosa attesa degli esiti del giudizio”. Questo è quanto afferma Mariarita Signorini, presidente nazionale dell’associazione Italia Nostra. La modifica del regolamento urbanistico del centro storico di Firenze, come spiega Signorini, “veniva decantata come strumento innovativo di ‘rigenerazione urbana’ ma in realtà è un grimaldello per trasformare il centro storico da città dei cittadini in location e dormitorio a servizio di un turismo internazionale di massa”. Al termine della dichiarazione, la presidente di Italia Nostra insiste nella critica alla variante del regolamento voluta dal Comune, che, sempre per Signorini, servirebbe soltanto ad incentivare il turismo e “l’ intollerabile mercificazione, sempre più indifferente alla storia, alla cultura e alla vita della città”.

Soddisfatti anche il Comitato dei cittadini ‘Aria fiorentina’ e i candidati al Consiglio comunale per Potere al Popolo Francesca Conti (capolista) e Ilaria Agostini: “La variante – hanno detto – è un vero e proprio regalo agli ‘investitori’, agli immobiliaristi, ai parassiti della rendita. Ed è stata perciò a lungo avversata dall’opposizione, dai movimenti e dalle associazioni, tra le quali Italia Nostra, che ha presentato il ricorso. Di questo siamo soddisfatte”.

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