Falso poliziotto con fucile, da vita ad inseguimento su Autopalio

Firenze, brutta avventura per un automobilista in Autopalio nei giorni scorsi, quando un falso poliziotto lo ha inseguito per 20 km e lo ha minacciato di morte dicendogli che gli avrebbe sparato con un fucile.

La Polstrada di Siena, già avvisata dall’automobilista, è intervenuta in tempo nell’area di servizio di Drove, vicino a Poggibonsi, dove ha fermato e poi denunciato il falso poliziotto, un 52enne di San Casciano Val di Pesa (Firenze) già noto alle forze di polizia.

Secondo la ricostruzione, a seguito di un dissidio per motivi di circolazione stradale, il 52enne che si spacciava come appartenente agente di polizia, avrebbe ingaggiato un inseguimento riuscendo a fermare il malcapitato – che aveva pure tentato di sfuggirgli accelerando -, utilizzando una torcia intermittente a luce blu – simile a quella dei lampeggianti delle auto di polizia e carabinieri – ed esibendo un tesserino con un distintivo simile a quelli in uso alle forze dell’ordine.

Non solo: nella stazione di servizio ha preso a calci l’auto inseguita e ha minacciato di morte il conducente dicendo che gli avrebbe sparato con un fucile che aveva nell’auto.

In effetti i poliziotti della Stradale gli hanno trovato una carabina ad aria compressa su cui sono in corso accertamenti. Fucile, torcia e tesserino sono stati sequestrati. La relazione va in procura.

A sud di Siena la Polstrada è intervenuta in un altro episodio, nei pressi di Rapolano Terme, scaturito dal controllo a un automobilista senza cintura di sicurezza allacciata.

La pattuglia ha notato nell’auto una sciarpa con una scritta contro gli esponenti delle forze dell’ordine, ha approfondito il controllo sul veicolo rinvenendo un coltello a serramanico e una mazza da baseball. A questo punto l’uomo, che ha pure numerosi precedenti penali tra cui anche due segnalazioni per porto abusivo di armi, è stato denunciato mentre il coltello e la mazza da baseball sequestrate.

Poggibonsi: 24enne perde la vita in incidente stradale

Poggibonsi (Siena) – Le cause dell’incidente, avvenuto alle 1 di notte, del 24enne sono ancora in corso di accertamento.

Incidente mortale questa notte nei pressi Poggibonsi (Siena), sulla strada di Maltraverso, dove ha perso la vita un 24enne del posto. Per cause in corso di accertamento il giovane ha perso il controllo dell’auto ribaltandosi nel campo adiacente alla carreggiata. L’impatto è stato fatale.

E a nulla sono valsi i soccorsi allertati da un passante per tentare di salvare il conducente della vettura. A quel punto sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi e i vigili del fuoco. Come da procedura sono stati avviati gli accertamenti.

 

 

 

Poggibonsi: sequestrato centro massaggi per prostituzione

Poggibonsi – Un centro massaggi gestito da una coppia di origine cinese è stato sequestrato dai carabinieri. Per i due l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione.

I gestori del centro massaggi sequestrato a Poggibonsi, in provincia di Siena, sarebbero una coppia di orientali proveniente da Prato. I due sono stati denunciati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.  Nei loro confronti il gip presso il tribunale di Siena ha emesso l’obbligo di dimora nel comune di Prato.

Il centro massaggi, molto frequentato e fortemente pubblicizzato anche su internet con foto di avvenenti donne orientali in pose osé, era da tempo finito nel mirino dei militari. Le indagini sono state condotte con appostamenti mirati e l’ausilio di telecamere per monitorare gli accessi dei clienti, oltre ad intercettare conversazioni telefoniche tra la maitresse ed i clienti, finalizzati a stabilire gli appuntamenti, talvolta concordandone già il prezzo.

La coppia di cinesi periodicamente faceva visita al centro massaggi per consegnare viveri e curare gli illeciti interessi economici, stimati in circa 30 mila euro al mese.

Cgil Siena denuncia vessazioni su dipendente che annuncia procreazione assistita

Una lavoratrice sarebbe stata aggredita fisicamente e verbalmente all’interno dell’azienda in cui lavora dopo aver comunicato “la decisione di intraprendere un percorso di procreazione medica assistita“.

A denunciare l’accaduto Fillea Cgil di Siena che in una nota spiega che la donna, assunta con un contratto a tempo indeterminato in un’azienda artigiana del legno a Poggibonsi
(Siena) “ha visto cambiare repentinamente l’atteggiamento aziendale nei suoi confronti”. Dal momento della comunicazione della sua scelta, precisa il sindacato sono iniziate “pressioni ed offese tali da costringere la stessa a ricorrere ad un supporto terapeutico psicologico”.

“La dipendente veniva vessata ogni qualvolta doveva assentarsi per effettuare le visite mediche in quanto ritenuta colpevole di provocare disagi alla continuità ed organizzazione lavorativa”, spiega Daniela Miniero della Fillea Cgil di Siena, sottolineando che, al rientro da un periodo di malattia, si è verificata “un’aggressione fisica ad opera della compagna di uno dei datori di lavoro: la lavoratrice è stata attaccata non solo fisicamente, ma anche verbalmente dai titolari, che invece di placare gli animi continuavano a colpevolizzare la vittima attribuendole colpe inesistenti”.

La lavoratrice dopo quanto accaduto ha chiamato i carabinieri e presentato denuncia per aggressione. “Non è possibile sorvolare su avvenimenti come questo, non possiamo far finta di niente, dobbiamo continuare a tenere le luci accese su ricatti e vessazioni, per far sì che le lavoratrici e i lavoratori possano trovare il coraggio di denunciare questi soprusi, come ha fatto con tanto coraggio questa donna”, conclude il segretario generale della Fillea Cgil di Siena Simone Arcuri.

Prostituzione, chiuse in Toscana 7 case di appuntamenti

Siena, smantellato un giro di prostituzione basato su un network di ben sette case di appuntamenti sparse in tutta la Toscana con sede centrale a Poggibonsi.

Questa indagine sullo sfruttamento della prostituzione, è stata coordinata dal sostituto procuratore di Siena Silvia Benetti, è durata oltre un anno, ed ha portato all’esecuzione di perquisizioni e sequestri da parte della polizia municipale e della polizia di Stato con l’arresto di un uomo di 45 anni e di una donna di 37 anni ritenuta a capo dell’organizzazione.

La donna era irregolare in Italia da dieci anni ma, nonostante ciò, riusciva a essere titolare di diversi contratto d’affitto sotto false generalità. Secondo le indagini i due gestivano sette case di appuntamenti situate in varie località: due nella provincia di Siena, una ad Arezzo, una a Lastra a Signa (Firenze), una a Poggio a Caiano (Prato) e due a Empoli (Firenze).

I reati accertati e contestati sono stati quello di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della permanenza in clandestinità, falso materiale e sostituzione di persona.

A seguito delle perquisizioni, sono stati sequestrati una decina di dispositivi elettronici, fra telefoni cellulari e tablet, un’ingente somma di denaro, circa 50 fra passaporti e tessere sanitarie, contratti di locazione stipulati nel tempo dai due indagati e relativi agli appartamenti ove si svolgeva il meretricio, oltre a quaderni ove erano segnati gli appuntamenti, e numerose scatole di profilattici.

L’operazione ha portato anche all’individuazione di alcune prostitute sprovviste di permesso di soggiorno per le quali sono in corso, da parte della questura di Siena, i procedimenti per le espulsioni dal territorio nazionale.

Coronavirus, fuori casa senza motivo: 43 denunciati a Prato, una coppia alle terme

Sono ad oggi 43 le persone denunciate a Prato per non aver rispettato le prescrizioni del governo nella lotta alla diffusione del coronavirus. Mentre nel Senese, un uomo e una donna, sono stati denunciati perchè si trovavano alle terme di Petriolo, senza un valido motivo.

Il bilancio è stato reso noto dalla prefettura che ha raccolto i dati dei controlli effettuati finora dalle forze dell’ordine da quando è entrato in vigore il decreto. Controllate 457 persone. Di queste 37 non sono state in grado di giustificare la presenza lontano da casa; quattro invece sono state denunciate per aver dichiarato il falso nell’autocertificazione; altre due, infine, per altri reati connessi al non rispetto del decreto anti contagio coronavirus.

Tra le attività controllate un parrucchiere nel quartiere del Soccorso: gli agenti della questura hanno sorpreso all’interno il titolare e due clienti. Il proprietario del negozio è stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Alle terme di Petriolo, nei pressi di Siena, invece di strare nella loro abitazione come previsto dai provvedimenti del Governo per contenere il coronavirus, un uomo di 40 anni e una donna di 47 sono stati denunciati dai carabinieri per aver violato le disposizioni. I due sono residenti a Piancastagnaio che dista circa 80 km da Petriolo, meta termale sulla strada per Grosseto. Ai carabinieri che li hanno controllati, non hanno saputo dare giustificazioni sulla loro presenza così lontano dal comune di residenza.

Andato fuori casa, poi si è ripreso più volte in video con il cellulare, in luoghi sempre diversi, e infine ha postato le immagini sui social irridendo alle direttive del decreto per il contrasto alla diffusione del coronavirus. E’ successo a Poggibonsi (Siena) dove un 26enne è stato rintracciato e denunciato dalla polizia.
Nel video, secondo quanto riferisce la polizia, diceva che, pur essendo consapevole del fatto che non poteva circolare senza giustificato motivo, aveva deciso di uscire contravvenendo alle norme stabilite in funzione anti-coronavirus.
Inoltre avrebbe anche detto, nello stesso video, di poter andare ovunque, dato che non secondo lui non ci sarebbero stati controlli da parte delle forze dell’ordine. A poche ore dalla pubblicazione i poliziotti lo hanno identificato e raggiunto nella sua abitazione facendo scattare la denuncia.
Sempre durante controlli, in un altro episodio, i poliziotti di Siena hanno fermato in piazza Jacopo della Quercia un uomo di origine tunisina di 50 anni proveniente dalla provincia di Firenze, il quale non ha saputo giustificare la sua presenza in città, dove stava vagando senza meta. Così è stato denunciato e fatto rientrare a casa in treno.

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