Lajatico paese più ricco d’Italia: ci abita Bocelli

Con un reddito di 46.216 euro pro capite, Lajatico, paese natale del tenore Andrea Bocelli, occupa il primo posto nella top 10 del 2019 dei Comuni più ricchi d’Italia, guadagnando una posizione rispetto all’anno scorso.

 Lajatico, in provincia di Pisa, è il Comune più ricco d’Italia, Cavargna (Como) il più povero. E’ quanto emerso dall’elaborazione effettuata dall’istituto di ricerca Intwig dei dati diffusi oggi dal ministero dell’Economia e delle Finanze Mef. L’analisi riguarda i redditi del 2019 e mostra una prima tendenza: il reddito imponibile pro capite prima della pandemia (al netto delle eventuali detrazioni) è risultato di 20.079 euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2018, che era di 20.049 euro.

Con un reddito di 46.216 euro pro capite, Lajatico, paese natale del tenore Andrea Bocelli, occupa il primo posto nella top 10 del 2019 dei Comuni più ricchi d’Italia, guadagnando una posizione rispetto all’anno scorso. Seguono Basiglio e Cusago, entrambi in provincia di Milano. Tra le novità del 2019, l’entrata in top 10 di Bogogno (Novara), che guadagna 32 posizioni, e di Rubiera (Reggio Emilia), che balza dalla 336/a posizione del 2018 alla sesta del 2019. Negli ultimi posti della classifica si posizionano i piccoli Comuni di confine Cavargna (Como), Val Rezzo (Como) e Valle Cannobina (Verbania) con un reddito medio rispettivamente di 6.243 euro, 6.657 e e 6.776 euro che, secondo Intwig, è “probabilmente dovuto all’economia transfrontaliera.

Il triangolo Milano-Bergamo-Monza si conferma il più ricco d’Italia, mentre Roma esce dalla top 10. “Dai dati sui redditi degli italiani del 2019 – osserva Aldo Cristadoro, ad di Inwig – colpiscono in particolare due aspetti: la crisi delle grandi città, che vedono una contrazione del reddito medio (di oltre 100 euro) e la differenza di genere a livello salariale, con un reddito medio pro capite degli uomini di 23.711 euro e di 16.101 per le donne”.

🎧 Pisa: Mobilitazione contro allontanamento forzoso di un bambino di 8 anni dalla madre

Una sentenza di allontanamento che rimanda ancora una volta la sindrome di alienazione parentale (PAS) considerata incostituzionale dalla Procura della Cassazione

Un bambino di 8 anni, affidato congiuntamente ai due genitori ed in custodia alla madre, è oggetto di provvedimento del Tribunale di Pisa che ha decretato un improvviso allontanamento dalla madre con spostamento immediato e forzato del bambino dalla Toscana alla Sicilia, dove risiede il padre e dove il bambino non ha mai abitato.
La presidente del Tribunale di Pisa, Maria Giuliana Civinini, ha ordinato di prelevare il minore ove si trovi, anche a scuola, con l’assistenza delle forze di sicurezza. Tutto ciò perché, nel gennaio 2020, dopo ben 32 visite protette, il piccolo si è rifiutato di incontrare il padre. Di fronte a quel rifiuto il Tribunale di Pisa dispone il ‘collocamento’ forzato dal padre “quale ultimo tentativo di ricostruzione della bigenitorialità”.
Le associazioni locali come MaternaMente e la Casa della donna Pisa si sono mobilitate per denunciare l’accaduto. “Ci stiamo occupando da tanti anni di questi problemi e non ripariamo ogni giorno riceviamo una chiamata di una donna disperata”, spiega Paola Pieri dell’organizzazione MaternalMente, “Stiamo cercando di dare voce a questa madre che si è barricata in casa perché c’è una sentenza con cui il figlio di 8 anni viene affidato al padre dopo che ha vissuto tutta la vita con la madre. Nei tribunali abbiamo la famosa legge 54 relativa alla bigenitoralità anche nei casi in cui i padri sono violenti. Anche in questo caso ci sono state delle denunce che sono scomparse, che sono state archiviate”.
Le attiviste hanno scritto anche una lettera alla ministra della giustizia Marta Cartabia. “Chiediamo che vengano mandati gli ispettori nei tribunali, che venga fatta chiarezza perché il tribunale civile e penale sono separati nelle cause. Quando una donna denuncia una violenza il tribunale civile va per conto suo e non tiene conto delle denunce. Chiediamo che la Pas (sindrome di alienazione parentale) venga eliminata”, conclude Pieri.
La sentenza di Pisa come altre, tra cui quella di Laura Massaro, nasconde l’uso della sindrome di alienazione parentale, un pseudo-teoria è già stata censurata sia dalla Corte di Cassazione sia dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali e infine dalla Organizzazione Mondiale della Sanità che l’ha considerata una mera strategia giudiziaria; in Italia più di recente è stata considerata incostituzionale dalla Procura della Cassazione.

 

Ponte Ciclopedonale di Cisanello a Pisa, approvato il progetto

Pisa, approvato dalla Giunta Comunale, il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo Ponte ciclopedonale Riglione-Cisanello. A breve seguirà l’approvazione del progetto esecutivo e la pubblicazione della gara d’appalto da parte di Pisamo, incaricata dal Comune di Pisa sia della fase progettuale che delle modalità di gara e di affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera.

Il Ponte Ciclopedonale avrà un costo complessivo di 3,5 milioni di euro, di cui il 60% sostenuto dal Comune di Pisa con un investimento di 2,1 milioni di euro e il restante 40% finanziato dalla Regione Toscana per un importo di 1,4 milioni di euro.

Il nuovo ponte ponte ciclopedonale sull’Arno collegherà le due sponde, mettendo in diretta comunicazione il quartiere di Riglione con l’Ospedale di Cisanello. Il ponte è progettato per consentire in caso di emergenza straordinaria, soltanto nel caso in cui il Ponte delle Bocchette dovesse risultare chiuso al traffico, il transito di ambulanze e mezzi di soccorso.

Dalla parte di Cisanello è previsto un tatto di viadotto che collegherà la passerella attraverso una rampa alla pista ciclopedonale che sarà realizzata dietro l’ospedale, in corrispondenza della zona dei parcheggi, da dove proseguirà il collegamento con il Viale delle Piagge. Dalla parte di Riglione il ponte si ricollegherà a via Malatesta, attraverso una rampa rilevata, posizionata in direzione parallela al fiume.

Il progetto prevede la realizzazione di una passerella “strallata”, sostenuta da due antenne metalliche alte quasi 27 metri: una struttura in acciaio e cemento armato, leggermente curva, che si sviluppa per un totale di circa 600 metri (596,54 metri) con una larghezza di 4 metri e balaustre di protezione al confine del piano viabile.

La passerella è posizionata a quota +12,50 metri sul livello del mare, ad un’altezza calcolata in modo che rimanga un metro e mezzo oltre la portata massima del fiume, che è calcolata con la quota di piena registrata ogni 200 anni. Questo consente eventuali innalzamenti degli argini di circa 1,70 metri, senza dover modificare la passerella. In questo modo l’impatto dell’opera con il regime idraulico del fiume rimane secondario, limitato a ridotte porzioni di zone di golena vicine ai due argini, senza influire sul corso del fiume.

Giunta Giani si astiene sulle modifiche statuto di Toscana Aeroporti, ed è polemica. Fratoianni “Sconcertante”

Firenze, sta suscitando polemiche la decisione della giunta Giani di astenersi alla votazione per le modifiche allo statuto della società di gestione degli aeroporti di Firenze e Pisa, al termine della quale Corporacion America ha ottenuto la modifica dello statuto sociale, per cui dal 2024 avrà 11 consiglieri su 15 a scapito di due consiglieri di parte pubblica.

“La scelta della Giunta Giani di far assumere alla Regione Toscana una posizione di astensione sulle modifiche allo statuto di Toscana Aeroporti è un errore – scrive in una nota Sinistra Civica Ecologista che – ritiene che dividere il fronte dei soci pubblici, peraltro già minoritario nella composizione azionaria, indebolisca ulteriormente la possibilità per le istituzioni locali e regionale di svolgere una funzione attiva e responsabile nel governo del sistema aeroportuale della Toscana. Con le modifiche allo statuto si ridimensiona sensibilmente la presenza degli Enti pubblici nel CdA e proprio per questo era emersa l’esigenza, largamente condivisa sul piano istituzionale, di chiedere un ripensamento e un confronto al socio privato di maggioranza”.

“In tal senso – ricostruisce Sce Toscana – era stata dichiarata una disponibilità ma poi subito disattesa con la repentina approvazione delle modifiche proposte da Corporacion America Italia. In questo quadro le istituzioni pisane (Provincia, Comune e Camera di commercio) hanno votato contro la modifica statutaria mentre la Regione si è astenuta”.

“È evidente – conclude la nota – che questa scelta equivale alla rinuncia da parte della Regione a svolgere un ruolo di raccordo tra gli Enti pubblici e a utilizzare gli spazi possibili per esercitare un ruolo di indirizzo e di controllo sullo sviluppo del sistema aeroportuale toscano. Non è, evidentemente, una scelta che va nella direzione di rafforzare la credibilità e l’autorevolezza della Regione. Tanto più alla luce delle competenze, concorrenti con quelle dello Stato, di legislazione nella materia ‘porti e aeroporti civili’ (art.117 co.3 Costituzione) e delle funzioni precipue che in termini di programmazione chiamano la Regione a definire gli indirizzi e le conseguenti attività politico-amministrative nell’ambito del sistema integrato di mobilità e infrastrutture”.

Critici anche il sindacato Usb lavoro privato della Toscana e l’Rsa Usb Tah di Pisa e di Firenze in merito alla notizia. Tutto questo mentre “infuria la lotta” dei lavoratori “negli aeroporti di Pisa e Firenze per la vertenza principale contro la vendita di Tah, e per noi di Usb anche per la ripubblicizzazione delle società di gestione aeroportuale”. L’Unione sindacale di base osserva che “la maggioranza ce l’avevano comunque i soci privati, grazie alle politiche di palazzo di dismissione delle società partecipate che a Firenze iniziarono un decennio prima di Pisa, quindi probabilmente non cambierà granché a livello decisionale, ma Corporacion America ha dimostrato ancora una volta la totale noncuranza verso i territori su cui opera e la Regione toscana, astenendosi, ha ancora una volta dimostrato il suo servilismo nei confronti di questa potenza economica. Purtroppo, il quadro politico in questo momento in Toscana è fatto di queste misere vedute ed è con queste che dobbiamo confrontarci quando chiediamo alla Regione e ai Comuni di prendere posizione a favore del lavoro e dei lavoratori”.

Non da meno il il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “È davvero sconcertante la decisione della Regione Toscana di agevolare le intenzioni del socio argentino di maggioranza in Toscana Aeroporti e limitare il peso degli enti locali nel Cda – afferma – La scelta della Giunta Giani di astenersi sulla proposta – aggiunge Fratoianni in una nota – è un ulteriore passo a favore dei privatizzatori dei beni pubblici. Peraltro, questo passo avviene in un momento delicato della vita della Toscana Aeroporti, proprio mentre l’azienda vuole svendere il settore dei servizi a terra con centinaia di posto di lavoro a rischio”.

Divelta panchina “arcobaleno” appena inaugurata

San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, una panchina arcobaleno inaugurata solo pochi giorni fa è stata divelta.

“Il bruttissimo episodio accaduto a Ghezzano – ha dichiarato l’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini, commentando l’episodio della panchina divelta – rispetto al quale esprimo ferma condanna e manifesto la mia vicinanza all’Amministrazione Comunale e alla comunità di San Giuliano Terme, ci fa capire quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione contro fenomeni di omolesbobitransfobia”.

“È un fatto gravissimo – ha continuato l’assessora – che tra l’altro si verifica a distanza di quasi un anno da quando, nello stesso Comune, fu bruciata una bandiera rainbow esposta al balcone di un appartamento abitato da una coppia di papà con un figlio di pochi anni”.

“Anche qui in Toscana – prosegue Nardini – abbiamo ancora molti passi da compiere sulla strada per il pieno rispetto e riconoscimento dei diritti di tutte e tutti, contro ogni discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere. La cultura dei diritti è ampiamente diffusa e abbiamo appena celebrato in tantissimi territori della nostra regione la giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, ma dobbiamo continuare a lavorare per sconfiggere odio e discriminazioni e, per questo, arrivare presto all’approvazione definitiva del Ddl Zan”.

Costante di Hubble, in dubbio il suo essere costante

Pisa, la costante di Hubble, parametro cosmologico fondamentale che serve per misurare il tasso di espansione dell’universo, in realtà, secondo alcuni scienziati, non sarebbe costante.

La scoperta arriva da una nuova ricerca pubblicata su The Astrophysical Journal e condotta da un team internazionale composto dalla capo progetto Maria Giovanna Dainotti (National Astronomical Observatory del Giappone), Biagio De Simone (Università di Salerno), Tiziano Schiavone (Università di Pisa e Infn), Giovanni Montani (Enera e Università La Sapienza di Roma), Enrico Rinaldi (Università di Michigan) e Gaetano Lambiase (Università di Salerno). Secondo lo studio il valore della Costante di Hubble non sarebbe fisso, ma si evolverebbe in base alla distanza cosmologica dell’oggetto studiato.

Gli scienziati, spiega una nota dell’Ateneo pisano, “sono arrivati a questa conclusione a partire dalla ‘tensione sulla costante di Hubble’, cioè una discrepanza fra misure indipendenti del tasso di espansione dell’universo”. “Conoscere il valore della costante di Hubble – sottolinea Tiziano Schiavone, dottorando in fisica dell’Università di Pisa e dell’Infn – è fondamentale perché insieme ad altri parametri cosmologici, serve a stimare ad esempio l’età dell’Universo, la distanza di oggetti molto lontani da noi e il destino ultimo dell’espansione dell’universo”.

La ricerca ha evidenziato che la costante di Hubble sembra manifestare una lenta e inattesa evoluzione al variare della distanza il che spiegherebbe la discrepanza fra le misure indipendenti, radiazione fossile primordiale e i dati ricevuti dalle Supernovae di tipo Ia.

“La tensione sulla costante di Hubble è un argomento di notevole interesse, poiché potrebbe essere un segnale che qualcosa non va nell’attuale modello cosmologico standard – conclude Schiavone – e se l’effetto da noi osservato non è dovuto ad effetti sistematici delle Supernovae di tipo Ia non considerati, allora la possibile decrescita della costante di Hubble rappresenta un sintomo di un effetto evolutivo nascosto, aprendo la strada a molteplici scenari interpretativi in cui si potrebbero testare, ad esempio, modelli di gravità modificata.”

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