“Piombino non molla”, oltre 3mila in piazza

Proseguono le proteste dei cittadini e dei lavoratori per ribadire il loro no al rigassificatore di Piombino (Livorno). Nella giornata di oggi, 20 ottobre, il sindacato Usb ha indetto uno sciopero generale di 4 ore e in concomitanza è prevista la manifestazione che sfilerà per le vie della città.

“Siamo più di 3mila, questa è la risposta dei piombinesi contro l’arroganza del commissario Giani che non ci ha voluto incontrare. Giani dimettiti. Piombino non molla, Giani faccia quel che vuole, giù le mani dalla nostra città“.

Questo il messaggio lanciato dai manifestanti che oggi a Piombino protestano contro il progetto del rigassificatore nel porto cittadino che domani, a Firenze nella sede della Regione Toscana, potrebbe ricevere il via libera dalla conferenza dei servizi. Poi, entro il 27 ottobre il presidente della Regione Toscana, e commissario straordinario per l’opera, Eugenio Giani sarà chiamato a esprimersi sull’autorizzazione all’impianto.

“Erano anni che una manifestazione del genere non si vedeva in città – dicono i comitati anti rigassificatore da un improvvisato palco durante il comizio finale della manifestazione, mentre la gente in corteo grida ‘Se la nave arriverà bloccheremo la città -. È una manifestazione trasversale, qui c’è l’anima di Piombino, e i politici non hanno capito niente. Non ci fermeremo qui, la nostra è una risposta alla Regione e al Governo”. Tanti i negozi che hanno esposto cartelli contro il rigassificatore e abbassato le saracinesche al passaggio del corteo.

Cingolani: “Il rigassificatore di Piombino si deve installare assolutamente”. Sindaco: “Opera per il rigassificatore nel porto di Piombino quantomai sbagliata”

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è tornato a parlare, durante un’intervista televisiva, sulla necessità dell’istallazione della nave rigassificatrice nel porto di Piombino.

“Il rigassificatore di Piombino si deve installare assolutamente – ha detto Cingolani – Dall’inizio dell’anno prossimo è imperativo, non negoziabile, cominciare a rigassificare la metà del primo blocco di Gnl che ci arriverà. Così faremo gli stoccaggi con sicurezza, e nel 2024 sarà installato il secondo rigassificatore, con cui saremo totalmente indipendenti dalla Russia”.

“Spero che si possa al più presto liberare il provvedimento sulla gas release – ha aggiunto il ministro – che dà due miliardi di metri cubi di gas alle imprese, potenziando la produzione di gas nazionale, a spese dell’importazione. In tempi molto rapidi si può fare un’azione non ciclopica, migliorando un po’ le nostre performance”.

Dall’altra parte il sindaco Piombino, Francesco Ferrari, continua ad insistere sul fatto che l’ancoraggio di una nave metaniera nel porto della sua città sia una scelta ” quantomai sbagliata”.

“Oggi facciamo esercizio di trasparenza, per illustrate il lavoro che abbiamo fatto e che continueremo a fare. – ha detto il sindaco di Piombino aprendo un convegno al Teatro Metropolitan organizzato per spiegare ai concittadini le analisi realizzate dai consulenti tecnici del Comune – Per illustrare i tanti motivi tecnici, giuridici e scientifici per cui riteniamo che l’opera per il rigassificatore nel porto di Piombino sia quantomai sbagliata. Lo abbiamo già fatto nei nostri pareri e lo faremo nei prossimi giorni”.

“E’ un momento – ha detto poi il sindaco – per far vedere a tutta la città il grande lavoro che la task force, quel gruppo di consulenti di tecnici di altissimo profilo, ha fatto insieme alla macchina amministrativa”.

“Il tempo – ha aggiunto Ferrari – ci ha fatto abbandonare la posizione politica che avevamo affrontato con decisioni nella prima fase di questo percorso. Nonostante l’impegno di tutti quel percorso non è servito e siamo arrivati oggi a dover guerreggiare da un punto di vista tecnico, non più politico, ma non ci arrendiamo. I tecnici spiegheranno che ci sono tante, troppe ragioni tecniche che sono in totale contrasto con l’ipotesi di parcheggiare una nave metaniera all’interno del porto di Piombino”.

Piombino: Cgil, sciopero se non ci sono garanzie

Sul tema del Porto di Piombino torna la Cgil di Livorno. In vista uno sciopero qualora non vengano presi in considerazione i punti critici esposti.

La Cgil di Livorno ha annunciato “la volontà di sciopero per tutti i comparti della Val di Cornia”, il comprensorio retroterra di Piombino (Livorno), perché non ha ricevuto “le opportune garanzie” su alcune criticità che riguardano il progetto per il rigassificatore.

Il sindacato riporta tre punti critici: operatività del porto di Piombino, ‘raggio di rischio’ per eventuali incidenti gravi, salute e ambiente. La Cgil è in attesa di ricevere una convocazione da parte del presidente della Toscana e commissario straordinario per l’opera, Eugenio Giani, per chiarire questi punti, altrimenti il sindacato è pronto a fissare la data dello sciopero.

“Noi non siamo contro i rigassificatori in questa fase di transizione energetica – spiega Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno – noi abbiamo una serie di perplessità che abbiamo illustrato sia a Snam che a Giani. Attendiamo in queste ore una convocazione da parte di Giani per chiarire alcuni aspetti tecnici”.

Il segretario prosegue “La cosa che ci preoccupa di più, e su cui saremo intransigenti, è l’operatività del porto di Piombino, non possiamo permettere che si blocchino le attività del porto. Bisogna capire se, considerato il raggio di rischio del rigassificatore, la Capitaneria di porto, l’Autorità di sistema e i Vigili del fuoco permetteranno l’attracco di lavoratori esterni, legati alle acciaierie e alla Pim, all’interno dell’ipotetico raggio di esplosione”.

“Aspettiamo un incontro con Giani prima della conferenza dei servizi – conclude Zannotti – per capire se i nostri timori sono fondati”.

Rigassificatore: Giani “Riunione informale, il parere degli enti statali sarà espresso entro il 21 ottobre”

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha preso parte questa mattina alla riunione degli enti statali chiamati a dare un parere unico sul progetto del rigassificatore di Piombino.

La riunione si è tenuta questa mattina, poco dopo le 10:30, e ha visto coinvolti gli enti statali. Questi sono stati chiamati per esprimere un parere unico sul progetto che vede il posizionamento del rigassificatore Golar Tundra nel porto di Piombino (Livorno).

La riunione, svolta in videoconferenza, ha coinvolto una quindicina di enti statali. Tra loro: varie direzioni del Mite, l’Istituto superiore di sanità, il Mise, l’Ispra, la direzione regionale dei Vigili del fuoco, il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, quello della Cultura, delle Infrastrutture e dei trasporti, ma anche la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio delle province di Pisa e Livorno, l’Autorità di bacino, l’Ufficio dogane di Livorno, lo Stato maggiore della Marina, il Consiglio superiore dei lavori pubblici e l’Avvocatura dello Stato.

“Era una riunione informale, una rassegna di opinioni perché poi il parere degli enti statali, attraverso la parola del loro rappresentante, sarà espresso il 21 ottobre. Ho visto che in questo work in progress quello che ormai si afferma è che da parte degli enti statali non arriva nessun parere negativo, ma pareri con prescrizioni, è il consolidarsi di quella tendenza che abbiamo visto nell’ultima riunione del 7 di ottobre. “Io esprimo una valutazione molto positiva della costruttività con cui si sta arrivando passo per passo a poter legittimare la presenza del rigassificatore attraverso un’autorizzazione che eventualmente verrà dopo il 21 ottobre con tutta una serie di prescrizioni che contribuiscono a rendere più sicuro l’inserimento della nave nel porto di Piombino, più compatibile con l’ambiente e con l’obiettivo primario di dare ai nostri cittadini un calmieramento del prezzo delle bollette”. Con queste parole, a margine, Eugenio Giani, ha commentato la riunione tenutasi questa mattina.

Ricordiamo che il 21 ottobre, A Firenze, si terrà l’ultima riunione della conferenza dei servizi per far in modo che il commissario per il rigassificatore, insieme a Giani, possa esprimere un parere sul lavoro che ha scadenza il 27 ottobre.

Giani: rigassificatore Piombino, possibile passo avanti

Eugenio Giani, domani a Roma una riunione per il rigassificatore. Possibile passo avanti.

Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha comunicato che domani pomeriggio sarà a Roma perchè è in programma una “riunione, a cui parteciperò come commissario straordinario per il rigassificatore, ma che sarà presieduta da coloro che rappresentano Palazzo Chigi e che unificheranno i pareri degli enti statali. Ci saranno non solo le direzioni generali dei ministeri, ma anche l’istituto superiore di sanità che svolge una funzione fondamentale. Sarà un parere unico quindi se sarà positivo sarà un grosso salto in avanti per poter arrivare alla conferenza dei servizi del 21 ottobre e creare le premesse affinché nei giorni immediatamente successivi possa firmare l’autorizzazione”.

Aggiunge poi Giani: “Quello di domani è un passaggio molto significativo. Ritengo che con quello che sta maturando con la guerra in Ucraina, il renderci autosufficienti sul piano dell’energia è qualcosa di fondamentale, non tanto per la Toscana o i nostri singoli interessi, ma per i cittadini, per le imprese che vogliono che il costo della bolletta non esploda, quindi l’occasione di un rigassificatore da 5 miliardi di metri cubi di portata è significativa”.

Riguardo invece alle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, Giani ha sostenuto che si tratta di parole “condivisibili” perché quello energetico “è un problema di sicurezza nazionale, ma soprattutto di garanzia per alleggerire un peso che altrimenti si riflette su un’Italia che va in recessione”

Cingolani: “Se avremo rigassificatore e non riusciremo a usarlo, sarà un suicidio”. Comitati: “La decisione sia assunta dal nuovo Governo”

Durante un webinar della Rcs Academy sul Repower Eu il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha affrontato il tema del rigassificatore a Piombino.

Sulla sua entrata in funzione ha affermato “sicurezze non ne ho. Spero che tutti si rendano conto che la sicurezza nazionale dipende da quello. Se avremo la nave rigassificatrice e non riusciremo a usarla, sarà un suicidio. C’è un problema nimby, e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità. Io sono stato chiaro: la nave resterà lì 3 anni, poi la sposteremo in un sito non invasivo”.

“È fondamentale che i rigassificatori vengano messi in funzione il prima possibile, perché ne va della sicurezza nazionale – ha proseguito il ministro -. Tutti gli altri paesi stanno facendo la stessa cosa. La Germania ne sta facendo cinque, l’Olanda ne ha messo uno da 18 miliardi di metri cubi. Tutti stanno spostando il baricentro sul Gnl”.

“L’Italia è stata l’unica che si è messa in sicurezza con una campagna di diversificazione in diversi paesi africani – ha detto ancora Cingolani -. Abbiamo sostituito 29 miliardi di metri cubi annuali dalla Russia con 25 miliardi da altre forniture. Metà di questo gas va in conduttura, l’altra metà è Gnl.É urgentissimo che almeno dall’anno prossimo ci sia il nuovo rigassificatore di Piombino, da 5 miliardi di metri cubi, ed entro l’inizio del 2024 il secondo”.

“Oggi abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo, dal 40% al 20% – ha spiegato il ministro -. Con il rigassificatore di Piombino dobbiamo dimezzarla ulteriormente. L’indipendenza totale dal gas russo è prevista nella seconda metà del 24, quando saranno piazzati i due nuovi rigassificatori. Con quelli potremo liquefare i 13 miliardi di Gnl in più delle nuove forniture”.

“Abbiamo un piano ambizioso sulle rinnovabili – ha concluso Cingolani -. Ogni 8 gigawatt di solare ed eolico si risparmiano più di 2 miliardi di metri cubi di gas. Se manterremo il piano del Pnrr di 7-8 gigawatt all’anno fino al 2030, nei prossimi otto anni potremo risparmiare 16 miliardi di metri cubi. A questi si aggiungono i biocarburanti, le misure di risparmio e circolarità. Se non ci sono catastrofi, i numeri tornano e dovremmo gestire tutto il percorso”.

In risposta a quanto detto dal ministro sul rigassificatore a Piombino si sono espressi i comitati contrari all’impianto in una lettera aperta. “Chiediamo che la conferenza dei servizi” per il rigassificatore di Piombino “il 21 ottobre si aggiorni, in modo da consentire un esame serio e approfondito della documentazione e degli atti, affinché la decisione sia assunta dal nuovo Governo”, e “nel deprecabile caso in cui venisse firmata invece una autorizzazione, invitiamo il Comune di Piombino e i Comuni limitrofi a difendere fino in fondo i cittadini e il territorio mediante lo strumento del ricorso amministrativo”.

Il presidente della Regione Toscana, e commissario per l’opera, Eugenio Giani, sottolineano, “in realtà non è assolutamente tenuto a concludere entro il 27 ottobre, in quanto i 120 giorni sono un termine sollecitatorio e non perentorio”.

“I pareri dei vari Enti, insieme alle risposte della Snam, ai quesiti posti e alla istruttoria dell’ufficio commissariale – spiegano -, avrebbero dovuto o dovrebbero costituire elementi tra loro intrecciati per comprendere la fattibilità o meno del progetto, in uno scambio di competenze e di responsabilità. Il metodo di conferenza sincrona avrebbe dovuto garantire proprio questo per addivenire ad una visione d’insieme delle problematiche del progetto”.

Per i comitati “la fretta non giustifica una eventuale istruttoria semplificata o carente” che “potrebbe costituire un vizio di legittimità da unire ad altri vizi normativi, legati alla mancanza di garanzia di diritti costituzionali inerenti la sicurezza, la salute e l’ambiente. La mancanza di sicurezza non è a scadenza o a termine“.

“Ci rivolgiamo al commissario – aggiungono – affinché sospenda o dilazioni i tempi, in primo luogo se Snam non dovesse indicare il sito del successivo trasferimento, ma anche e soprattutto per consentire approfondimenti alla luce dei pareri degli Enti ancora mancanti”.

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