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Pisa: seminario su donne e progresso scientifico al Sant’Anna
Verso una nuova concezione della donna attraverso il suo impegno nel mondo della ricerca scientifica e della tecnologia, per valorizzarne ancora di piu’ le qualita’ e la capacita’: in occasione della giornata internazionale della donna, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa- attraverso il Comitato unico di garanzia per le pari opportunita’ e il benessere dei lavoratori (Cug), in collaborazione con l’Associazione nazionale Rosa Digitale- organizza il seminario “Mamme digitali o scienziate: l’irresistibile fascino del cervello delle donne!”, in programma giovedi’ 7 marzo (inizio ore 16.00, aula magna), con la partecipazione del rettore Pierdomenico Perata.
In apertura, sono previsti i saluti di Gaetana Morgante, professoressa di Diritto Penale all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna e di Enza Spadoni, tecnologa all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, rispettivamente presidente e componente del Cug, e di Marina Belli, referente nazionale di Rosa Digitale”.
L’obiettivo del seminario e’ valorizzare il merito e sottolineare l’impegno della donna nella “societa’ tecnologica”, attraverso un dialogo tra Anna Loretoni, professoressa di Filosofia politica all’Istituto Dirpolis (Diritto, politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna, con la giornalista scientifica dell’agenzia Ansa Enrica Battifoglia e con l’imprenditrice tecnologica Darya Majidi, chiamate a confrontarsi sui loro nuovi libri dedicati all’universo femminile. Enrica Battifoglia presenta “Rita Levi Montalcini – L’irresistibile fascino del cervello”, affascinante viaggio nella vita della grande scienziata, dalle leggi razziali fino al Nobel per la Medicina nel 1986 con la sua “molecola meravigliosa” che spiega il sistema nervoso come quello endocrino e immunitario, perfino in grado di far luce su fenomeni quali l’innamoramento.
Darya Majidi presenta invece “Donne 4.0 – Riflessioni di una imprenditrice e mamma digitale nata nel 1968”, per invitare le donne, soprattutto quelle giovani, a rendersi in grado di padroneggiare le nuove tecnologie.
“Cuore”, “Coraggio” e “Competenze distintive” sono le sue “3C” per garantire “risultati straordinari” e contribuire alla “creazione di un mondo nuovo”. Cosi’ in un comunicato la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Industria 4.0: nasce centro di competenza Artes a Pontedera
La Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in qualità di coordinatrice, ha convocato al museo Piaggio di Pontedera (Pisa), i rappresentanti del partenariato di cui fanno parte 13 tra università e centri di ricerca e 146 tra imprese, fondazioni e altri soggetti pubblici e privati.
A Pisa scoperto il segreto del pomodoro nero
Scoperto il segreto del pomodoro nero, il Sun Black ottenuto in Italia nel 2008 con tecniche di selezione tradizionali. Dopo una caccia durata dieci anni, a scoprire il gene che rende il pomodoro così scuro e ricco di sostanze antiossidanti è stato lo stesso gruppo di ricerca che lo aveva scoperto, quello del PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Frontiers in Plant Science, è firmato dal papà del pomodoro nero, Pierdomenico Perata, coordinatore del laboratorio e rettore della Scuola Sant’Anna, e da Sara Colanero e Silvia Gonzali. “Adesso sarà più semplice selezionare nuove varietà”, ha detto Perata.
Sviluppato grazie alla collaborazione tra la Scuola Sant’Anna e le università di Pisa, della Tuscia, di Modena e Reggio Emilia, il pomodoro nero è stato il risultato di un incrocio tra il pomodoro Anthocyanin Fruit (Aft), dai frutti violacei, e quello chiamato atroviolacea (atv), nel quale solo le foglie sono ricche di antociani, le molecole antiossidanti tipiche dell’uva e dei frutti di bosco. Ora si è visto che il gene che colora il pomodoro nero deriva dalla varietà atv ed è stato probabilmente il risultato di un incrocio accidentale con una varietà di pomodoro selvatico, avvenuto decenni fa.
Si è anche visto che nella variante atv il gene che blocca gli antociani è inattivo, mentre nei pomodori rossi è attivo: “questo significa che basta silenziare questo gene repressore per ripristinare la capacità di produrre gli antociani”, ha osservato Perata. D’ora in poi, ha aggiunto, sarà “molto più semplice selezionare nuove varietà di pomodoro nero SunBlack poiché la conoscenza della sequenza di Dna consente di verificare l”avvenuto incrocio con un semplice test del Dna, invece di dover attendere la produzione dei frutti per verificare l’effettiva presenza degli antociani”. Il prossimo obiettivo della ricerca, ha concluso, è conoscere il Dna dell”altro ”progenitore” del pomodoro nero, la varietà Aft, e cercare di ottenere varietà sempre più ricche di sostanze antiossidanti “ora gli antociani si trovano solo nella buccia, vorremmo ottenerli anche nella polpa”.
Miur: premiate le eccellenze toscane dell’Università
Sono 20 i dipartimenti degli atenei della regione selezionati dall’Anvur (l’agenzia nazionale di valutazione dell’università e della ricerca) e premiati con l’assegnazione del Fondo del Miur per un totale di risorse nei 5 anni pari a 150 milioni di euro.
Il Miur ha annunciato quali sono le 180 strutture di ricerca d’eccellenza del nostro Paese che dal 2018 al 2022 riceveranno risorse aggiuntive. Hanno presentato domanda per i finanziamenti, inviando i loro progetti di ricerca, 350 dipartimenti inseriti in un elenco stilato dall’Anvur. A raggiungere il maggior numero di dipartimenti in Toscana è stata l’Università di Firenze, con ben nove strutture selezionate in particolare per le materie scientifiche e mediche che riceveranno 14 milioni di euro ogni anno un quinquennio. L’Università di Firenze si attesta quindi al 5% rispetto al complesso delle assegnazioni con un incremento rispetto al suo standard di qualità, pari al 3,53% del Fondo di finanziamento ordinario basata sulla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr).
“Un risultato che ci dà ulteriore consapevolezza della qualità della ricerca svolta nelle nostre strutture” commenta con soddisfazione il rettore Luigi Dei sottolineando come i finanziamenti saranno investiti “in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione”. Sono quattro invece i dipartimenti di eccellenza dell’Università di Siena: biotecnologie chimica e farmacia, biotecnologie mediche, filologia e critica delle letterature antiche e moderne, scienze sociali, politiche e cognitive. A loro andranno complessivamente 5 milioni di euro annui. All’Ateneo di Pisa vengono premiate ingegneria dell’informazione e civiltà e forme del sapere, mentre la Scuola Normale Superiore si afferma «dipartimento di eccellenza» per scienze matematiche e naturali e per scienze umane e la Scuola Superiore Sant’Anna primeggia invece con scienze sperimentali e applicate e scienze sociali. “Con questi fondi aggiuntivi- commentano Vincenzo Barone e Pierdomenico Perata, rispettivamente direttore della Normale e rettore del Sant’Anna – potremo valorizzare le professionalità, reclutando giovani ricercatori e con ulteriori benefici per i nostri allievi e, in prospettiva, per l’Italia: formazione e ricerca sono asset strategici che adesso trovano un ulteriore e importante sostegno finanziario”.