Regionali, Bonafè: “me lo chiedono ma non mi candido”

Firenze, Simona Bonafè, eurodeputata e segretaria del PD toscano, ha rilasciato un’intervista dove le veniva chiesto un commento sulla sua eventuale candidatura alle prossime regionali in Toscana.

A questo proposito Bonafè, esponente del PD Toscana, ha risposto: “Sgombriamo il campo, visto che il mio nome è stato tirato in ballo in questi giorni anche a sproposito: non nego che in molti in queste settimane, dentro il Pd ma anche fuori, mi abbiano chiesto di pensarci, ma io non intendo candidarmi alla presidenza della Regione Toscana” togliendo così ogni dubbio su una sua presenza alla corsa per le regionali.

L’eurodeputata giustifica la sua decisione: “Sono stata votata da 170mila persone che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale e sento il peso della responsabilità di non tradire la fiducia di chi mi ha dato un mandato per stare al Parlamento europeo. Non posso dopo due mesi venire qui e dire che mi sono sbagliata e in realtà volevo fare altro, perché penso che la coerenza abbia un valore nella vita e a maggior modo nella politica”.

Nell’intervista viene chiesto come avverrà, a questo punto, la scelta del candidato per le elezioni regionali del 2020, Bonafè risponde: “il nome lo sceglieremo insieme, io non ho mai escluso le primarie”.

Coingas, opposizioni all’attacco del sindaco di Arezzo

Arezzo, “Chiarisca la sua posizione o faccia un passo indietro”, questo è quanto hanno chiesto al sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, le opposizioni di Pd ed Arezzo In Comune, in una conferenza stampa che ha fatto il punto sull’inchiesta che riguarda l’azienda partecipata Coingas e che vede il primo cittadino indagato per favoreggiamento.

“Crediamo fermamente che sia necessario che il nostro primo cittadino renda conto di tutto l’accaduto – spiegano riferendosi al caso Coingas, Alessandro Caneschi (Pd) e Francesco, Romizi (Arezzo In Comune) – e deve farlo pubblicamente durante la prossima seduta del consiglio comunale in programma per venerdì 19 luglio”.

Una telefonata di Ghinelli all’assessore al bilancio Alberto Merelli, intercettata dalla digos, è ora al vaglio degli stessi inquirenti, e lo stesso Merelli è indagato insieme ad altre 4 persone, nell’ambito dell’inchiesta sulle due consulenze da 440mila euro complessive, pagate a due studi professionali.

Ieri il sindaco aveva detto di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia ma si era anche dichiarato pronto a farsi sentire dalla procura.

In merito all’inchiesta su Coingas, è intervenuta anche la parlamentare del Pd Maria Elena Boschi, ccon un suo post sulla sua pagina Facebook: “Gentile sindaco, non la ripagherò con la stessa moneta. Per me, si è innocenti sino a sentenza passata in giudicato. Se lei fosse una persona seria adesso si dovrebbe scusare per come si è comportato in passato. O al massimo fare una bella causa di risarcimento danni a nome della città nei suoi stessi confronti. Ovviamente – aggiunge Boschi -, sono sempre stata e resto garantista per cui spero che il sindaco possa dimostrare di essere estraneo a questa vicenda. Eppure, faccio fatica a non ricordare gli attacchi scomposti e beceri che Ghinelli mi rivolse per la vicenda Banca Etruria per la quale non sono nemmeno mai stata indagata. Anzi, arrivò a dichiarare che avrebbe promosso un’azione di risarcimento dei danni nei miei confronti a nome della città (ovviamente mai davvero avviata) pur di avere un trafiletto su qualche giornale nazionale”.

Le opposizioni chiederanno anche al segretario generale, e al presidente del Consiglio, “di ricevere tutta la documentazione riguardante le società partecipate del comune”.

Sul fronte delle indagini emergerebbe che il bilancio della società era difficilmente approvabile, anche per i sindaci revisori, proprio per via delle due consulenze pagate al commercialista cortonese Marco Cocci, ora indagato, e allo studio legale Olivetti Rason di Firenze. Quelle consulenze generarono un’impasse dalla quale, secondo quanto emerge dalle carte messe insieme dalla Digos attraverso le intercettazioni e le perquisizioni dei giorni scorsi, si pensò di uscire contattando un legale esterno, di fiducia che verificasse cosa fare e che, avrebbe suggerito di mettere i sindaci revisori “in una lista nera”.

Rifiuti, la funzione sanzionatoria torna a Province toscane

La funzione sanzionatoria in materia ambientale, nello specifico per quanto riguarda i rifiuti, torna in capo alle Province, mentre quella relativa alle autorizzazioni semplificate sarà espletata, in via provvisoria e comunque non oltre giugno 2020, dalla Regione se gli enti locali ne faranno richiesta.

È quanto stabilisce la proposta di legge della Giunta toscana approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. Il dispositivo, illustrato dall’assessore regionale al Bilancio Vittorio Bugli, si è reso necessario a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 129/2019, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 2 della legge regionale 22 del 2015. La legge di riordino delle funzioni varata viene quindi modificata con l’inserimento di un articolo 44 bis, che dispone come gli enti locali competenti alla verifica e al controllo dei requisiti per l’applicazione delle procedure semplificate possano avvalersi della struttura regionale per svolgere, in via transitoria e a titolo gratuito, le iscrizioni e le verifiche previste dal Codice dell’Ambiente, specificatamente agli articoli che regolano le attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi e le prescrizioni nelle operazioni di recupero.

In sede di dibattito, il capogruppo Pd Leonardo Marras ha definito “errate, fuorvianti e strumentali” le dichiarazioni sul pronunciamento della Corte fatte da alcuni rappresentanti istituzionali. Il capogruppo Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori ha definito il provvedimento “molto appropriato”. “Ogni intervento che indirizza la pubblica amministrazione verso i bisogni delle imprese, è positivo”, ha detto Giacomo Giannarelli (M5s). Critica la capogruppo della Lega Elisa Montemagni: “Siamo a questo punto per la smania di accentramento di potere da parte della Regione”.

Pd, Lotti riunisce corrente a Montecatini (PT)

Luca Lotti riunisce la corrente Base Riformista a Montecatini dal 5 al 7 luglio con l’obiettivo di presentare il suo “manifesto dell’Italia riformista” per “non rinuncia al profilo più innovativo e riformista del Pd”.

Nella prima convention dell’area che fa riferimento alla minoranza dem, composta da renziani che sono ancora la maggioranza nei gruppi parlamentari, sono previste quattro tavole rotonde: la prima, venerdì 5 luglio alle 19, dal titolo “È ancora possibile cambiare l’Italia” vede la partecipazione di Stefano Allievi, Marco Bentivogli e Veronica De Romanis per una discussione su lavoro, immigrazione e conti pubblici.

Sabato 6 luglio doppio appuntamento: la mattina alle ore 10 “Il populismo è una tigre di carta” con Bernard Dika, Alex Orlowski, Massimiliano Panarari e Mario Rodriguez che introdurranno la discussione sulla narrazione alternativa al “grillo-leghismo” e nel pomeriggio alle ore 15 un focus sulle città con i sindaci del Pd dal titolo “La buona amministrazione delle comunità, la cura della nazione”.

Domenica 7 luglio alle ore 10 Francesco Clementi e Claudia Mancina apriranno la discussione sul rinnovamento del Pd e sul partito che servirebbe alla sinistra e all’Italia (“Quale partito serve all’Italia?”), mentre alle ore 12.30 le conclusioni politiche della convention con la presentazione del Manifesto dell’Italia riformista.

Alla tre giorni, che sarà aperta al pubblico, parteciperanno parlamentari, sindaci, amministratori locali e militanti del Pd.

Furfaro: basta ‘randellate’ nel Pd

Intervista con il coordinatore di Futura entrato in segreteria Pd: “non mi interessano le polemiche tra renziani ed antirenziani, voglio lavorare per un progetto di Paese migliore”

E’ indiscutibilmente il nome nuovo del nuovo corso zingarettiano: Marco Furfaro, toscano, 38 ani, coordinatore nazionale di Futura finora non è  nemmeno mai stato iscritto al  Partito Democratico. Lo fara’ ora? “Ne parlerò col segretario” dice “per me non è mai stato un problema”.

Furfaro, secondo quanto annunciato dallo stesso Zingaretti sarà  il coordinatore dei  ” ‘forum aperti’ alla partecipazione di personalità e rappresentanti del mondo dell’associazionismo, del volontariato, delle imprese, delle forze sindacali e degli amministratori, delle professioni”.  “I primi tre forum saranno presieduti e coordinati da Giorgio Gori: forum amministratori centrosinistra. Alessandra Bailo Modesti: forum sostenibilità ambientale e sviluppo. Elisabetta Nigris: forum conoscenza”.

ASCOLTA L’INTERVISTA

Ballottaggio Livorno: Salvetti, ‘non è ritorno al passato, nuovo Pd’

Così ha espresso il suo entusiasmo il neo sindaco di Livorno, Luca Salvetti: “qui c’è un qualcosa di nuovo che parte da un Pd che ha deciso con grande umiltà di aprirsi agli altri, di confrontarsi e lavorare in maniera paritetica con gli altri, di fare anche un programma con tanti punti nuovi e scegliere un candidato senza tessera di partito dopo 70 anni”.

Luca Salvetti, giornalista, alla guida di una coalizione di centrosinistra appoggiata da Pd, Articolo Uno e dalle liste civiche Casa Salvetti e Futuro, commenta il 63,32% dei voti (42.186 preferenze rispetto alle 28.503 del primo turno) che gli ha consentito di battere il candidato del centrodestra Andrea Romiti (24.440 preferenze rispetto alle 22.201 del primo turno).
“È un grande orgoglio per me, francamente non mi aspettavo i 13mila voti in più rispetto al primo turno – ha aggiunto -: passare da 29mila voti a 42mila è un segnale che mi arriva dalla città di cui vado fiero e orgoglioso”.

Per Salvetti “Livorno è ancora una volta un laboratorio perché sa capire quando ci sono situazioni nuove nel mondo della politica: faccio sempre l’esempio di quello che è accaduto in città a partire dal 1921, passando dalle lotte partigiane e operaie, per arrivare a 5 anni fa quando Livorno fu un laboratorio politico con i Cinquestelle protagonisti. Quel laboratorio politico non ha dato i frutti sperati, i frutti che si attendevano anche gli elettori dei Cinquestelle, e adesso – ha concluso il neoeletto Salvetti – siamo un nuovo laboratorio politico con il centrosinistra che deve assolutamente guardare agli altri e ampliarsi ancora di più”.

Exit mobile version