Don Gambelli è il nuovo arcivescovo Firenze

Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Firenze (Italia), presentata per raggiunti limiti di età dal cardinale Giuseppe Betori. Il Pontefice ha quindi nominato arcivescovo metropolita di Firenze il rev.do Gherardo Gambelli, del clero della medesima Arcidiocesi, finora parroco della Madonna della Tosse in Firenze

Il Papa punta con la nomina del nuovo Arcivescovo di Firenze non ad un cambio di routine, ma ad un vero e proprio cambio di passo della chiesa fiorentina. Una scelta in discontinuità quella di don Gherardo Gambelli. Due anni dopo il pensionamento di Mons. Betori, molto legato alla dottrina e ai “valori non negoziabili” – come aborto e coppie gay – valutato da molti come distante dalla città. Don Gambelli – in pieno stile Bergogliano – è prima di tutto un parroco, quindi un uomo, per usare le parole del Papa – vicino al popolo di Dio”: Teologo, biblista, don Gambelli ha una storia fatta di vicinanza alle marginalità e agli ultimi, è giovane, dunque con una prospettiva lunga davanti, è stato per 12 anni missionario in Ciad – tra lotta alla povertà e impegno nella ricomposizioni delle spinte etniche conflittuali – di Castelfiorentino ma fiorentinissimo, già parroco alla Pieve di Rifredi, attualmente parroco alla Madonna della Tosse – e torna subito in mente Don Stinghi – e da poco cappellano a Sollicciano. Uno slancio nuovo dopo i tempi gloriosi per la chiesa fiorentina dei don Milani, Balducci e gli altri “pazzi di Dio” portatore di una ecclesiologia diversa nella chiesa che fu di quel Piovanelli che negli anni ’80 convocò un sinodo tutto dedicato a ritessere una trama con i fedeli, ma prima ancora con la città.

Mons. Gherardo Gambelli ha 54 anni, essendo nato il 23 giugno 1969 a Viareggio in provincia e Arcidiocesi di Lucca, ed è stato ordinato presbitero per l’Arcidiocesi di Firenze il 2 giugno 1996. Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: vicario parrocchiale della Santo Stefano in Pane a Rifredi (1996-2007); Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma (2000); amministratore della Parrocchia Sant’Andrea a Cercina (2000-2006); Dottorato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale (2007); parroco in solido moderatore dell’Immacolata e San Martino a Montughi (2007-2011). Dal 2011 al 2022 è stato sacerdote fidei donum in Ciad dove ha ricoperto i seguenti incarichi: parroco della Sainte Joséphine Bakhita nell’Arcidiocesi di N’Djaména e responsabile della Pastorale vocazionale, insegnante nel Seminario Maggiore Nazionale Saint Luc di Bakara e cappellano del carcere di N’Djaména (2011-2017); membro del Collegio dei Consultori di N’Djaména (2013-2016); parroco della Cattedrale Saint Ignace, responsabile della Pastorale giovanile e cappellano del carcere nel Vicariato Apostolico di Mongo (2018-2022). Dal 2019 al 2022 ha assunto anche l’incarico di vicario generale. Rientrato a Firenze, dal 2023 è parroco della Madonna della Tosse in Firenze

Firenze: il discusso film “il Testimone” sarà proiettato mercoledì al Circolo La Pietra

Dopo il tentativo, fallito, delle scorse settimane, di proiettarlo al Teatro dell’Affratellamento, la lista Civica Firenze Rinasce ci riprova: il discusso film  ‘Il Testimone’, tacciato di filoputinismo, verrà proiettato  Mercoledì 13, alle ore 21, presso il Circolo la Pietra in via di Montughi 69

“Firenze Rinasce continua la nostra lotta per la pace rincuorati dalle parole del Papa: come atto concreto, contro la demenza censoria e russofobica proietteremo, Mercoledì 13, alle ore 21, presso il Circolo la Pietra in via di Montughi 69, il film russo il Testimone” lo afferma Alessandro De Giuli, candidato sindaco della lista Firenze Rinasce.

“Papa Francesco ha pronunciato nei giorni scorsi parole chiare sulla pace che noi condividiamo pienamente perché esprimono con chiarezza quanto abbiamo sempre sostenuto: la pace si fa coi nemici, rifiutarsi di trattare con la Russia è privo di ogni senso, comporta solo più morti, più distruzione e il progressivo deteriorarsi della ragione. La russofobia è un cancro che va debellato: rappresenta il macabro paravento ideologico dietro cui si cela la volontà della NATO di dominare e assoggettare”  chiarisce De Giuli.
Che prosegue “Le ragioni della pace e del dialogo sono state spiegate in migliaia di articoli, al proposito sono stati prodotti infiniti documenti, innumerevoli video riportano e ricordano quelle istanza. I sondaggi dicono concordi che solo i governi, l’attuale e quello della maggioranza precedente, vogliono la guerra e l’invio di armi ma che la popolazione non li ha seguiti e non li segue. Solo pochi, prezzolati e screditati opinion maker inondano le tv e i giornali – che nessuno guarda e legge più – con proclami bellicisti”.
” Non ci spaventano le possibili urla di chi tenterà di nuovo di impedircelo, potenti dai piedi d’argilla, disposti a giustificare ogni orrore bellico, compreso il genocidio di Gaza pur di impedire il dialogo tra popoli che, tenacemente resistono perché odiano e ripudiano la guerra. La censura non deve passare le ragioni del dialogo e della pace devono prevalere” conclude De Giuli.

Firenze, Betori: “Su mancata visita Papa dette non vere indiscrezioni”

Il Cardinale di Firenze, Monsignor Giuseppe Betori è tornato a parlare della mancata visita di Papa Francesco a Firenze il 27 febbraio scorso e della sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi del capoluogo toscano.

Sulla vicenda del Forum dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze, ha detto Betori, “non entro nelle polemiche e i seguenti commenti ingenerati da una fuga di notizie relative all’incontro riservato tra il Papa e i vescovi italiani, che, come potete ben immaginare, non riflettono con veridicità quanto è lì avvenuto”.

L’arcivescovo di Firenze, è intervenenuto  oggi all’assemblea del clero fiorentino, e ha parlato a proposito del retroscena stampa in base al quale, nel febbraio scorso, Papa Francesco non avrebbe partecipato all’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo nel capoluogo toscano a causa della presenza dell’ex ministro Marco Minniti. “Il legame di fiducia e di devozione che mi lega a Papa Francesco – ha aggiunto Betori – è sempre saldo e profondo, e sono certo della sua benevolenza”.

La rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Firenze, “è stata accettata” dal Papa, “ma al tempo stesso il Santo Padre mi ha chiesto di continuare nel governo pastorale della diocesi ‘donec aliter provideatur'”, ossia fino a nuove disposizioni. Queste le altre parole di Betori, che secondo quanto previsto dalle norme canoniche, ha presentato la sua rinuncia al Papa alla vigilia del compimento dei 75 anni. “Ho accolto questo invito in spirito di obbedienza – ha spiegato – e nello stesso spirito sono pronto ad accogliere chi mi succederà sulla cattedra di San Zanobi, nei tempi, brevi o lunghi che siano, che la Santa Sede riterrà opportuni. Fino a quel momento nulla cambia per la vita della diocesi. Andiamo avanti quindi tutti insieme – ha concluso Betori -, nella comunione e con dedizione, come abbiamo fatto in questi anni”.

Papa non venne a Firenze per la presenza di Minniti

Città Del Vaticano, il Papa, nell’incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, che si è svolto una decina di giorni fa, avrebbe spiegato il motivo della sua mancata partecipazione al convegno della Cei a Firenze lo scorso 27 febbraio.

Allora la spiegazione fu il dolore al ginocchio, ed effettivamente quello fu il principale motivo, dal momento che il Papa ora addirittura si sposta con una sedia a rotelle. Ma il Papa avrebbe aggiunto che “gli era stata fatta notare la presenza di Minniti ed ‘era meglio che il Papa non partecipasse'”.

A ricostruire il dialogo è Il Tirreno che parla anche di uno “scontro tra il Papa e Betori“, il cardinale di Firenze, il quale avrebbe replicato al Pontefice che l’ex ministro Marco Minniti degli Interni era in realtà invitato al convegno dei sindaci, parallelo a quello dei vescovi.

Il Pontefice avrebbe anche detto: “Mi hanno fatto vedere quando erano al ministero quali leggi hanno fatto, e ho visto anche i campi di concentramento in Libia dove tenevano questa gente che loro hanno respinto”.

Secondo altre ricostruzioni, quella del sito ‘Silere non possum’, il Papa avrebbe anche definito Marco Minniti “criminale di guerra”. La notizia di una contrarietà del Papa alla presenza di Minniti, che peraltro poi non venne, all’evento di Firenze era circolata fin dalle prime ore ma non era mai stata confermata né dal Vaticano né dalla Cei.

🎧 Firenze, domenica Papa Francesco incontra 49 rifugiati

Firenze città dell’accoglienza. Domenica mattina in sala d’Arme a Palazzo Vecchio, 49 rifugiati, donne e uomini nati in vari Paesi tra cui Afghanistan, Etiopia, Siria, Somalia, Costa d’Avorio, Eritrea e Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Gana e Mali, incontreranno Papa Francesco.

In podcast l’inverista all’assessora all’Eduazione ed Welfare al Comune di Firenze Sara Funaro, a cura di Lorenzo Braccini. 

Domenica 28 sarà la giornata di Papa Francesco a Firenze. Tra le iniziative ci sarà anche l’incontro con 49 rifugiati di vari Paesi che hanno alle spalle storie molto particolari e una nuova vita a Firenze, città che li ha accolti e inseriti nei percorsi di accoglienza e integrazione. Questa mattina ne ha parlato l’assessore al Comune Sara Funaro, assieme a Riccardo Bonechi della Caritas diocesana di Firenze.

Queste persone sono state scelte per la loro diversa esperienza di accoglienza in città. Il modello di accoglienza di Firenze prevede infatti varie fasi e possibilità: c’è l’accoglienza nei Centri di prima accoglienza straordinaria (Cas) e nel sistema di accoglienza e integrazione (Sai); ci sono persone arrivate attraverso i Corridoi umanitari e altre che dopo essere passate dai percorsi di accoglienza in struttura adesso hanno una vita autonoma e hanno completato il processo di integrazione.

I rifugiati presenti all’incontro con il Santo Padre sono inseriti nei percorsi di accoglienza e integrazione con la Fondazione Solidarietà Caritas, dalla Diaconia Valdese, dall’associazione Cinque pani e due pesci e dalla cooperativa sociale Il Girasole.

“Al Papa dirò che gli voglio bene e che lo ringrazio per quello che fa perché ha aiutato questo mondo e i migranti che lasciano il loro Paese. Lui ha fatto tante cose per gli umani e sono molto contento di incontrarlo domenica”. Lo ha detto Joseph, rifugiato nigeriano di 28 anni, che domenica sarà tra i 49 rifugiati che incontreranno Papa Francesco a Firenze. “Sono contento perché in tutta la mia vita ho visto cosa ha fatto il Papa, lui ha lavorato per un mondo migliore, per il bene di tutti quindi io sono molto emozionato di incontrarlo domenica”.

Il giovane ha poi raccontato alcuni passaggi del suo viaggio per l’Italia. “Sono venuto in Italia nel 2015 per cercare un posto migliore dove stare e devo ringraziare gli italiani per l’aiuto dato a chi ha lasciato il suo Paese. Sono passato dalla Libia che non è un posto dove si può stare, ho passato sei mesi in galera, in una stanza con altri 200 ragazzi, per giorni senza mangiare, al massimo solo bere. Appena arrivato qui sono stato contento”. Ora, ha concluso Joseph, “lavoro alla Caritas dal 2017 e mi trovo bene, lavoro in un campo sportivo dove vengono i bambini. Non ho più i genitori perché sono morti, ho due fratelli e due sorelle ma sono rimasti in Africa, in Nigeria”.

L’assessore Sara Funaro si è soffermata anche sulla situazione in Ucraina di queste ultime ore affermando che “Purtroppo quello che stiamo vedendo da stanotte è drammatico”. Dove ci sono delle emergenze umanitarie, ha detto sempre Sara Funaro, “Firenze sarà sempre in prima linea. Ci auguriamo che questi giorni con i sindaci, con i vescovi e con il Papa possano mandare un segnale anche a livello internazionale”.

🎧 Papa Francesco e Mattarella saranno a Firenze il 27 febbraio

Il 23 a Firenze anche il Premier Mario Draghi. Saranno giorni impegnativi per il capoluogo Toscano: nella stessa giornata due Capi di Stato. Il rieletto Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e Papa Francesco.

Un giornata che metterà al centro la città di Firenze. L’occasione sarà l’incontro dei Vescovi e dei Sindaci del Mediterraneo in programma a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. Papa Francesco atterererà domenica 27 allo Stadio Ridolfi a Campo di Marte e poi sarà in Palazzo Vecchio. Alle 10,30 parteciperà alla messa in Santa Croce, al termine della quale reciterà l’Angelus.

Durante il tragitto tra Palazzo Vecchio e la Basilica di Santa Croce potrebbe essere usata la papamobile e quindi la possibilità per i cittadini di salutare il Santo Padre.

Mattarella parteciperà anche alla Messa in Stan Croce dopo aver presenziato all’incontro in Palazzo Vecchio.

Il 23 febbraio, presente anche il premier Mario Draghi.  Draghi interverrà all’inaugurazione dei lavori dell’Incontro tra i Vescovi e i Sindaci del Mediterraneo, nel pomeriggio. Ad annunciarlo, in una conferenza stampa, il vice presidente della Cei monsignor, Antonino Rapsanti. Il Presidente del Consiglio parlerà dopo il saluto del cardinale Bassetti e del sindaco di Firenze Dario Nardella.

In Poscast l’intervista al questore di Firenze Maurizio Auriemma, a cura di Lorenzo Braccini. 

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