Papa Francesco a Firenze il 27 febbraio 2022

Città del Vaticano, il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, ha ricevuto conferma della visita di Papa Francesco a Firenze il 27 febbraio 2022 in occasione dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo.

La visita di Papa Francesco, è stato comunicato al Cardinale, seguirà questo programma: il Papa atterrerà nello stadio di atletica “Luigi Ridolfi” alle ore 8, in forma privata.

Alle 8:30, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, incontrerà i Vescovi e i Sindaci: qui pronuncerà il suo discorso e successivamente, nella Sala Leone X, saluterà alcuni Sindaci.
Alle 9:30, nella Sala D’Arme, è previsto l’incontro con le famiglie di profughi e rifugiati, al quale seguirà, alle 10.30, la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di Santa Croce.
Al termine, sul sagrato della Basilica in piazza Santa Croce, il Papa reciterà la preghiera dell’Angelus, prima di ripartire per il Vaticano. “Esprimo profonda gratitudine a Papa Francesco – commenta il Cardinale Presidente – per questo gesto di attenzione verso l’iniziativa che coinvolge le comunità ecclesiali e civili del Mediterraneo. Come già avvenuto per il precedente Incontro, vissuto a Bari nel 2020, il Papa non soltanto benedice l’iniziativa, ma vi pone il suo sigillo, assicurando la sua partecipazione nella giornata conclusiva.

L’Incontro di Firenze sarà l’occasione per proseguire la riflessione a partire dagli impegni che il Santo Padre ci ha consegnato a Bari: ‘Ricostruire i legami che sono stati interrotti, rialzare le città distrutte dalla violenza, far fiorire un giardino laddove oggi ci sono terreni riarsi, infondere speranza a chi l’ha perduta ed esortare chi è chiuso in sé stesso a non temere il fratello. E guardare questo, che è già diventato cimitero, come un luogo di futura risurrezione di tutta l’area’. Le sfide che siamo chiamati ad affrontare costituiscono uno stimolo a superare le barriere che segnano il Mediterraneo e a intensificare l’incontro e la comunione fra le Chiese sorelle. Solo tessendo relazioni fraterne è possibile promuovere il processo d’integrazione. Ripartiamo, allora, da Firenze per far sì che le sponde del Mediterraneo tornino a essere simbolo di unità e non di confine”.

Il commento alla visita del Papa dell’Arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori:
“Con grande gioia abbiamo accolto l’annuncio che Papa Francesco sarà a Firenze per la conclusione dell’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’ promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana. Negli stessi giorni si terrà la Conferenza internazionale dei Sindaci del Mediterraneo – dice il cardinal Giuseppe Betori. – Il Santo Padre onora per la terza volta della sua presenza la diocesi e la città, gliene siamo grati e al tempo stesso sentiamo una particolare responsabilità. Il Papa sarà fra noi, eredi e diretti testimoni dell’opera e dell’impegno per la fraternità fra i popoli del Venerabile Giorgio La Pira, il “sindaco santo”. Come lui vogliamo essere portatori di speranza perché le rive del Mediterraneo tornino ad unire e non separare. Nella preghiera ci prepariamo ad accogliere Papa Francesco e i Vescovi del Mare Nostrum, il Signore illumini questi giorni e il nostro dialogo perché possiamo contribuire all’edificazione della pace in un’area ancora oggi segnata da guerre, emigrazioni e disuguaglianza”.

Cassazione conferma condanna ad ex prete per pedofilia nel Pratese

La Cassazione ha confermato la condanna a due anni, due mesi e 20 giorni di reclusione nei confronti di un ex sacerdote, accusato di aver abusato di una bimba di dieci anni, vicenda che lo portò all’arresto in flagranza la sera del 24 luglio 2018 nei pressi di Prato.

Con questa decisione, gli ‘ermellini’ hanno confermato quanto deciso dalla Corte di Appello di Firenze lo scorso giugno, quando i giudici di merito avevano dimezzato la condanna di primo grado pronunciata dal gup di Prato con rito abbreviato.
L’ ex prete – in seguito a questo fatto fu dimesso dal clero da Papa Francesco – dopo l’arresto in flagranza, è stato ai domiciliari. Probabilmente ha finito di scontare la pena. Sul fascicolo della Cassazione c’è la richiesta di privacy e di oscuramento dei dati sensibili, anche se il caso è noto.
La conferma piena della sentenza di secondo grado mantiene anche inalterate le decisioni sul risarcimento dei danni, con 50.000 euro di provvisionale a favore della vittima degli abusi e 2.500 euro di provvisionale per ogni genitore oltre alla liquidazione del danno complessivo da determinare in sede civile.
“La decisione della Corte di Cassazione – spiegano gli avvocati dei genitori, Francesco Stefani e Fabio Generini, costituiti parte civile – ha messo un punto finale sull’accertamento della penale responsabilità dell’imputato per i gravissimi fatti commessi nei confronti della ragazza minore. Resta confermata anche le condanna dell’imputato al risarcimento danni in favore dei genitori della minore, che la Corte di Appello di Firenze aveva riconosciuto in riforma della sentenza di primo grado”.

Celibato preti, Mov. Shalom contro Ratzinger: “apostoli erano sposati”

Così il Movimento Shalom, ong toscana, sul libro del cardinale Robert Sarah, con il contributo di Benedetto XVI, sulla questione del celibato dei sacerdoti.

“Anche noi ‘non possiamo tacere’ come ebbe a dire S. Agostino” e “vogliamo esprimere nella libertà e nel rispetto verso questi due grandi uomini di Chiesa che Gesù non la pensava proprio così, perché scelse come apostoli uomini sposati, e l’apostolo Paolo nelle lettere pastorali per il discernimento dei diaconi e dei presbiteri raccomanda che siano sposati una sola volta” dice Shalom in una nota, replicando alle recenti posizioni di Papa Benedetto XVI.

“Il celibato ‘è una questione di disciplina, non di fede. Si può cambiare’ ha detto Papa Francesco – sottolinea Shalom -. Ci teniamo a ricordare che il matrimonio, come insegna la Chiesa, è un sacramento mirabile”, “pur essendo grande il dono del celibato, riteniamo che sia altrettanto grande il dono della famiglia, dove lo sposo e il padre svolge il sacerdozio ordinato senza contraddizione”. “Per 1200 anni anche nella Chiesa cattolica d’occidente vigeva la libertà di scelta – prosegue la nota, – in oriente non si è mai interrotta. Abbiamo ospitato e conosciuto santi sacerdoti armeni, copti, siriaci, caldei, tutti cattolici, tutti fedeli al Papa, tutti animati da grande fede. Li abbiamo visti celebrare liturgie incantevoli circondati dalle loro spose e dai loro figli”.

Per il Movimento Shalom, infine, “non è sostenibile che il celibato sia ‘indispensabile per lo svolgimento del ministero sacerdotale’ e che l’ordinazione di uomini sposati in Amazzonia possa causare uno scisma nella Chiesa. Il solo pensiero è aberrante”.

Amazzonia, capo tribù a Firenze: “serve Governo umanitario”

?Lunedì il Consiglio comunale di Firenze ospiterà il capo tribù della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’ Sia Huni Kuin Kawinaka che testimonierà “ciò che sta accadendo in Amazzonia, per far capire quanto è importante la difesa della terra e della popolazione”.

A riferirlo è lo stesso capo tribù in occasione oggi di una conferenza stampa nel capoluogo toscano; nell’occasione ha anche spiegato che “per superare questo momento serve un Governo umanitario, per aiutare questo popolo”. Parlando poi degli insegnamenti di Papa Francesco ha aggiunto “ama le persone, i poveri. Questo fa bene al nostro cuore e alla nostra anima”.

Sulla presenza del capo tribù della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’ in consiglio comunale, il presidente dell’assemblea cittadina Luca Milani ha spiegato che “l’invito è stato accolto da tutte le forze politiche”. Alla conferenza stampa era presente anche la consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente del Consiglio Comunale, Luca Milani, la consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu ed  il capo tribù Sia della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191017_03_AMAZONIA_MILANI-BUNDU-SIA.mp3?_=2

Papa sceglie Padre Bernardo Gianni per Esercizi spirituali

Sarà Padre Bernardo Gianni, abate dell’abbazia di San Miniato al Monte di Firenze, a tenere le meditazioni durante gli Esercizi spirituali della curia romana fissati dal 10 al 15 marzo. E’ quanto anticipa il Corriere Fiorentino precisando che manca solo l’annuncio ufficiale del Vaticano, atteso nel giro di breve tempo.

Papa Francesco, che interromperà nei giorni degli Esercizi tutte le udienze – anche quella generale del 13 marzo -, avrebbe scelto padre Bernardo in una terna di nomi.

La decisione, secondo il quotidiano, sarebbe da riferirsi alla stima che cominciò a maturare nel Pontefice verso padre Bernardo quando l’abate fu membro della giunta del Comitato preparatorio nazionale per il convegno della Cei, che si tenne a Firenze nel 2015 e che venne guidato dal Santo Padre.

Padre Bernardo Gianni, ricorda il Corriere Fiorentino, è un benedettino olivetano che, a un immenso studio della teologia e delle Sacre Scritture, unisce una intensa attività sui social network.

Nato nel 1968 a Prato, ricevette la conversione e la vocazione nella notte di Natale del 1992, nella chiesa di Rosano. Divenne monaco, poi priore dal 2009, quindi dal 2015 abate a vita della abbazia di San Miniato al Monte, che sta celebrando peraltro il millenario dalla fondazione. Venne eletto abate dal capitolo dei monaci benedettini olivetani e consacrato dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.

Epifania, Betori: “comportamento Erode condanna potere chiuso”

I Magi “mostrano un’apertura della mente e una disponibilità della volontà che contrasta con la chiusura di chi esercita il dominio nel mondo ebraico del tempo, una chiusura che si esprime come paura e ostilità nell’autorità politica e come superficialità e indifferenza in chi ha in mano le chiavi del sapere culturale e religioso”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nel corso dell’omelia per l’Epifania, in cattedrale.

“Chi dovrebbe prendersi cura del benessere del popolo si mostra ostile, temendo di perdere il proprio potere; chi dovrebbe orientare l’esistenza del popolo verso il bene appare
incapace di esercitare la propria responsabilità di guida e di compromettersi in prima persona nella ricerca”, ha ripreso il cardinale Betori.
“Il comportamento di Erode suona condanna di ogni potere chiuso nelle proprie visioni ideologiche, nei propri privilegi e interessi”, ha continuato.
Oggi il Papa ci insegna a dilatare il nostro sguardo “verso le frontiere, verso quei margini della società dove vengono abbandonati coloro che fanno più fatica, subiscono oppressioni,
scontano le debolezze causate dalle vicende della vita e i mali prodotti dalle violenze che si scatenano nella storia”, ha concluso l’arcivescovo di Firenze.

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