Piazze piene contro la violenza e per il cessate il fuoco

Ad una settimana dalle cariche di Pisa gli studenti di tutta Italia sono tornati in piazza per manifestare solidarietà e vicinanza al popolo palestinese e contro quanto avvenuto venerdì 23 febbraio in Toscana.

I riflettori della protesta sono stati tutti rivolti verso Pisa, dove in migliaia sono scesi in piazza per chiedere il ‘cessate il fuoco’ a Gaza sventolando bandiere della pace e palestinesi. Nonostante il clima di tensione della vigilia, il corteo si è chiuso senza alcuna problematicità, così come avvenuto in tutte le altre piazze d’Italia. A Firenze, invece, qualche centinaio di studenti si è ritrovato davanti al consolato statunitense, protetto da transenne, prima di partire in corteo che è arrivato al migliaio di persone per le strade della città. Su un lungo striscione l’appello a “fermare il genocidio a Gaza” e al “cessate il fuoco”.

La manganellate di Pisa, stigmatizzate dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non hanno dunque scoraggiato la protesta. Manifestazioni, infatti, sono state organizzate da Nord a Sud. A Roma il corteo ha attraversato le strade della Capitale,  per concludersi davanti all’università La Sapienza dove gli studenti hanno intonato ‘Bella Ciao’. In 1.500, invece, si sono ritrovati a Milano per il ventunesimo corteo pro-Palestina sotto lo slogan “Fermiamo il genocidio, salviamo Gaza”.

 

Le manifestazioni dopo le cariche, Pisa  e Firenze tornano in piazza

Le manifestazioni dopo le cariche, Firenze e Pisa tornano in piazza – Due i cortei previsti. A Pisa  il corteo raggiungerà piazza dei Cavalieri, a Firenze inizierà sotto l’ambasciata americana. Dirette nel pomeriggio su Controradio. Intanto i poliziotti che il 23 febbraio erano in servizio in divisa e casco nella città della Torre Pendente si sono auto-identificati. Un gesto per farsi individuare e la questura ha trasmesso gli atti all’autorità giudiziaria che indaga sugli incidenti di piazza.

Alla questura di Pisa è arrivato ieri il preavviso da parte del Coordinamento degli studenti Medi. Sono attesi migliaia di partecipanti. Collettivi studenteschi e antagonisti ribadiranno la richiesta di “dimissioni del questore dopo i fatti di 7 giorni fa”. La comunicazione formale mandata alla questura indica il percorso attraverso il centro. Partenza dalle ore 14 in piazza Vittorio Emanuele, itinerario fino a piazza dei Cavalieri, davanti alla Normale. L’accesso a questa piazza di arrivo fu negato sette giorni fa. Aderisce anche il sindacato dei docenti Gilda. Più tardi a Firenze  nuova manifestazione per la Palestina – partenza ore 18 -, preavvisata da giorni alla questura dai Cobas al Consolato degli Stati Uniti in lungarno Amerigo Vespucci. Secondo il programma, concentramento dei manifestanti e partenza saranno da lungarno Vespucci, nei pressi del consolato Usa. Poi il corteo sfilerà sullo stesso lato in lungarno Corsini, supererà Ponte Santa Trinita, dunque piazza Frescobaldi, via Maggio, via Michelozzi e piazza Santo Spirito.

I sedici poliziotti delle due squadre dell’8° Reparto mobile di Firenze si sono autoidentificati, compresi coloro che sono stati ripresi dai video video mentre alzano i manganelli contro alcuni studenti minorenni. Al momento il fascicolo di Pisa, così come anche quello analogo di Firenze per i disordini davanti al consolato Usa lo stesso giorno, è senza indagati e proseguono gli accertamenti in base a video, relazioni di servizio e prime informative. Sono arrivate inoltre alle due procure le denunce da parte delle questure per resistenza a pubblico ufficiale contro quattro manifestanti a Pisa e cinque a Firenze. Non è detto che tali denunce confluiscano nei rispettivi fascicoli aperti sulle cariche del 23 febbraio, ma potrebbero dare luogo a inchieste parallele.

La sigla Coisp, Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di polizia, ha segnalato 12 casi di bullismo nei confronti di figli di agenti, in superiori di Firenze, Pisa e altre città, due anche in medie inferiori.

Pisa e Firenze si mobilitano, domani gli studenti tornano in piazza

Pisa e Firenze si mobilitano e scendono di nuovo in piazza. Dopo le cariche in occasione delle manifestazioni di venerdì 23 febbraio e mentre proseguono le indagini e s’infuoca la querelle politica, ancora senza indagati tra le forze dell’ordine ma con dei denunciati tra i manifestanti, gli studenti si preparano a tornare nelle piazze oggetto delle violenze di una settimana fa. Controradio seguirà le manifestazioni con finestre di diretta e collegamenti e sui canali crossmediali.

Durante due assemblee pubbliche che si sono svolte nei giorni scorsi, a Pisa nell’aula  magana del Polo “Carmignani”, a Firenze in piazza SS. Annunziata sono state infatti indette due nuove mobilitazioni che si terranno nel pomeriggio di domani a poche ore di distanza. La prima a Pisa partirà alle 14 da piazza Vittorio Emanuele. Nell’aula magna del polo  “Carmignani” campeggiava lo striscione con la scritta “Pisa non ha paura”, che probabilmente aprirà anche la nuova manifestazione. Nel corso del corteo  si ribadirà “la richiesta di dimissioni del questore di Pisa, Sebastiano Salvo, e di tutte le autorità che hanno gestito la piazza venerdì scorso, ma anche il sostegno alla Palestina sotto attacco e per chiedere la cessazione degli accordi universitari e statali con Israele”.

Nel capoluogo toscano i giovani  si troveranno  alle ore 18, davanti al consolato americano per “richiedere la fine del genocidio, il cessate il fuoco immediato, la fine dell’occupazione coloniale israeliana” e per “rivendicare il diritto di cittadine e cittadini, studenti e studentesse, di manifestare ed esprimersi sotto al consolato Usa”, si legge in un comunicato del collettivo K1 del Liceo Machiavelli Capponi.

“Aderiamo all’appello degli studenti di Pisa che hanno convocato una mobilitazione per il 2 marzo alle ore 14.30. La manifestazione di Firenze, che sarebbe partita allo stesso orario da piazza Dalmazia, è pertanto rimandata per poter stare al fianco degli studenti e delle studentesse e della loro lotta contro la repressione.Legare la protesta dei lavoratori a quella degli studenti ha permesso nel passato del nostro Paese di costruire grandi stagioni di speranza e di avanzamento. Anche per questo USB decide di aderire alla manifestazione di Pisa e di portare in quella mobilitazione il grido di giustizia contro gli omicidi sul lavoro”, questo quanto comunica l’Usb rispetto alla manifestazione sulle morti sul lavoro indetta inizialmente per domani pomeriggio.
Il convegno di Firenze delle 10.00 “Omicidi sul lavoro: tanti morti, nessun colpevole” è invece confermato.
Sempre domattina segnaliamo alle 10.30: Flash mob all’ospedale Meyer organizzato dalla rete Sanitari per Gaza.

🎧Cariche a Pisa: “Era ferita alla testa, non volevano far passare l’ambulanza”

Cariche a Pisa: “Siamo sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola dove studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri”. Così in una lettera aperta un gruppo di 11 docenti del liceo artistico ‘Russoli’ di Pisa in merito alle cariche delle forze di polizia, stamani nella città della Torre contro gli studenti delle superiori che stavano manifestando per la Palestina.

“Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Come educatori siamo allibiti: riteniamo che qualcuno debba rispondere dell’inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti gli studenti“.

🎧 La testimonianza di una delle partecipanti alla manifestazione di Pisa di cui abbiamo distorto la voce per garantirne l’anonimato data la minore età

“Profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città, che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori” è stata espressa dall’Università di Pisa in una nota firmata dal rettore dell’Università di Pisa. “In attesa di ricevere chiarimenti sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine – si legge ancora -, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca”. L’Università di Pisa, spiega il rettore, “conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme. Riguardo alla tragica situazione in Israele e Palestina, ribadisce il suo sgomento per l’attacco terroristico dell’ottobre (rpt ottobre) scorso e per la strage attualmente in corso nella striscia di Gaza, unendo la sua voce a quella di tutti coloro che chiedono l’immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”.

Infine il rettore informa che l’Ateneo ha “già organizzato per il 14 marzo una riunione straordinaria del Senato Accademico aperta alla partecipazione di esterni, nel corso del quale verranno presentate, discusse e votate mozioni, elaborate anche da gruppi studenteschi, su questa e altre questioni di grande impatto sociale”.

🎧Docenti e studenti a Palazzo Vecchio in vista dello sciopero generale per la Palestina del 23 febbraio

In vista dello sciopero generale in solidarietà al popolo palestinese indetto dai sindacati di base che si terrà questo venerdì 23 febbraio, docenti, studentesse, studenti e lavoratori si sono riuniti per un flash mob di fronte a Palazzo Vecchio.

Audio: Riccardo Bonelli, docente dell’istituto d’arte di Porta Romana e Caterina, studentessa del Liceo Machiavelli Capponi

Per la giornata di venerdì 23 febbraio 2024 è in programma uno sciopero generale nazionale di 24 ore per “fermare il genocidio in corso a Gaza”, ma anche, più in generale, contro tutti i conflitti in corso. A proclamarlo SI Cobas e altri sindacati (AL Cobas, FAO Federazione Autisti Operai, Slaiprolcobas, SGC Sindacato Generale Di Classe, LMO Lavoratori Metalmeccanici Organizzati e SOA Sindacato Operati Autorganizzati).

“Cessare il fuoco in Palestina e in tutte le guerre diventa oggi un imperativo. Sta crescendo il rischio di un conflitto globale alimentato da tanti focolai d’incendio” dicono in sindacati in una nota.Il comunicato dei sindacati mette in luce come l’industria bellica stia ottenendo grandi benefici dai conflitti in corso: “Mentre l’economia italiana e europea grazie alle guerre va male, i lavoratori vedono i loro già modesti salari falcidiati dall’inflazione, molte fabbriche stanno chiudendo per il calo dei consumi e aumenta la precarietà lavorativa, l’Italia è sempre più impegnata sui vari fronti di guerra sia indirettamente come in Ucraina e in Israele che direttamente come in Libano e nel Mar Rosso. Fermare il genocidio a Gaza con i palestinesi fino alla vittoria.NO al riarmo e alle spedizioni militari!”

Lo sciopero generale sarà anche studentesco, molte scuole e licei di Firenze hanno aderito. Il corteo partirà alle ore 9 da Piazza Santissima Annunziata.

 

 

🎧”Pace e Giustizia in Medio Oriente-focus Palestina” una conferenza internazionale a Palazzo Vecchio per immaginare soluzioni di pace

“Pace e Giustizia in Medio Oriente-focus Palestina”: sabato 24 febbraio nel Salone dei Cinquecento, ospiti di statura internazionale esperti della questione israelo-palestinese si riuniranno per discutere possibili soluzioni future di pace. Il convegno, si inserisce nel programma di iniziative promosse dal Comune di Firenze “Se vuoi la Pace prepara la pace”, organizzate dal presidente del Consiglio Comunale Luca Milani. Le prenotazioni per partecipare in presenza sono esaurite ma si potrà seguire la diretta sul canale youtube del Comune di Firenze.

Audio: Luca Milani, presidente del Consiglio Comunale di Firenze

All’incontro parteciperanno relatori di statura internazionale come Francesca Albanese (Special Rapporteur delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi Occupati), Ruba Salih (accademica palestinese, antropologa all’Università di Bologna, esperta di questioni di genere e di diritto), Mustafa Barghouti (definito il Gandhi di Palestina, è stato candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2010. Oggi è membro del Consiglio legislativo palestinese), Ilan Pappé (storico israeliano di altissimo livello internazionale, professore cattedratico nel Dipartimento di Storia dell’Università di Exeter) e Sarit Michaeli (rappresentante di B’tselem, organizzazione israeliana riconosciuta a livello internazionale per il proprio impegno a favore del rispetto e della promozione dei diritti umani dei palestinesi). A coordinare l’incontro sarà Manfredi Lo Sauro, in rappresentanza della Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente.

Secondo il Presidente Milani “il 7 ottobre scorso abbiamo assistito ad un atto di barbarie verso cittadini israeliani che ha lasciato il mondo inorridito e dopo più di 4 mesi di guerra con 1,7 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case senza avere un luogo sicuro di assistenza, con la popolazione stremata e un numero imprecisato di vittime civili (quasi 22mila) si rischia una catastrofe umanitaria che impone a tutti noi di invocare il cessate il fuoco subito, la liberazione degli ostaggi e l’arrivo dei soccorsi umanitari, ma anche una riflessione su come costruire una volta finito il conflitto una vera e duratura pace. È una pericolosa illusione pensare che si riesca a gestire o contenere un conflitto in eterno. Le Istituzioni sovranazionali hanno il dovere morale e politico di intervenire per una soluzione giusta”.

“L’Umanità sta raggiungendo il suo limite. Il conflitto che si sta sviluppando in Medio Oriente ha una portata storica enorme e, potenzialmente, devastante – spiegano le realtà promotrici dell’incontro e firmatarie dell’appello “Pace e Giustizia in Medio Oriente” – e la questione israelopalestinese non è cominciata il 7 ottobre del 2023, ma va avanti da oltre 75 anni. Come organizzazioni che hanno sottoscritto il documento “Pace e Giustizia in Medio Oriente” crediamo che sia fondamentale chiedere il cessate il fuoco immediato. Il massacro in corso a Gaza è inaccettabile. Ma non possiamo “accontentarci”, oggi è più urgente che mai chiedere alle nostre Istituzioni e ai nostri Governi di impegnarsi per affrontare i veri ostacoli che si frappongono alla Pace e alla Giustizia in Medio Oriente e il rispetto del Diritto Internazionale”.

La conferenza internazionale del 24 Febbraio porterà dunque a Firenze una platea di contributi di altissimo livello intellettuale e le prenotazioni per partecipare all’incontro sono andate esaurite nel giro di pochi minuti. Per tutte e tutti ci sarà comunque l’opportunità di seguire la conferenza attraverso il canale YouTube del Comune di Firenze. (s.spa.)

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