Meyer: “Ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall’inizio della pandemia”

Firenze, appello alla vaccinazione dei bambini del direttore generale dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici Alberto Zanobini, che esprime anche preoccupazione per il numero di contagi dei prossimi 20 giorni.

“Adesso i ricoveri pediatrici hanno raggiunto un picco mai visto dall’inizio della pandemia – dice il direttore pediatrico del Meyer – Bisogna procedere velocemente alla vaccinazione dei bambini che già la possono fare, per il loro bene. Non c’è da aspettare. Con questi numeri poi a rischiare di più sono i fragili”.

Zanobini sottolinea che con la variante Omicron si registra un aumento dei ricoveri ma non di occupazione nelle terapie intensive, dove invece da novembre e fino ad ora ci sono stati molti bambini con le bronchioliti. E osserva l’aumento della pressione sugli ospedali pediatrici sia per l’incremento dei ricoveri, sia per per i casi di contagio tra gli operatori sanitari.

“Al Meyer ci sono 86 positivi tra medici e infermieri. Si rischiano rallentamenti, per esempio per gli interventi programmati. Certo non per le urgenze o in oncologia, ma in pediatria stiamo occupando sempre più posti letto per Covid”.

Stesso appello a  vaccinare i bambini viene dal Bambino Gesù di Roma: “Non è che la malattia sia più grave ma, aumentando il numero dei contagiati, aumentano anche coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere, generalmente brevi – spiegano – i bambini sotto gli 11 anni sono meno vaccinati. Continuiamo a fare appello ai genitori per la vaccinazione”.

Meyer, tampone unico ai bambini per Coronavirus e Sinciziale

Firenze, un tampone molecolare unico per rilevare contemporaneamente e rapidamente la presenza del Coronavirus e dell’Rsv, all’ospedale pediatrico Meyer si parla di “piccola rivoluzione procedurale che permette di isolare immediatamente i casi positivi, attraverso la creazione di percorsi separati che tutelano tutti i piccoli pazienti e le famiglie che si rivolgono all’ospedale”.

Il virus respiratorio sinciziale è il responsabile dell’epidemia di bronchioliti che sta colpendo tanti piccolissimi e che ha messo a dura prova la capacità di accoglienza di molti ospedali, compreso il pediatrico fiorentino Meyer.

La novità è stata messa a punto dal team del laboratorio di immunologia del Meyer, guidato da Chiara Azzari: “Per la prima volta, in Italia – si spiega -, è possibile fare diagnosi differenziale attraverso un unico prelievo e un’unica analisi”.

“Abbiamo fatto tesoro della lezione che ci è stata impartita dalla pandemia – spiega Azzari – e abbiamo imparato quanto sia importante avere dalla propria parte il fattore tempo: riuscire a scoprire immediatamente i casi positivi con il tampone effettuato all’ingresso in ospedale ci permette di organizzarci al meglio e di proteggere i bambini che non hanno contratto l’infezione”.

Riguardo al virus respiratorio sinciziale, il Meyer ricorda come sia molto aggressivo nei bambini più piccoli, soprattutto sotto l’anno di età: i bimbi ricoverati necessitano di un’assistenza respiratoria, che prevede l’utilizzo dell’ossigeno in alti flussi o il casco; nel 20% dei casi, i più gravi, è necessaria la terapia intensiva e il bambino deve essere intubato.

Questo virus ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest’anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi. “Negli anni scorsi – spiega ancora la professoressa Azzari – avevamo 30-40 bambini ricoverati ogni mese. Quest’anno, solo in questa porzione del mese di novembre, ne abbiamo ricoverati 130, il che significa quattro volte in più rispetto alla media”.

I ricercatori dello stesso laboratorio diretto da Azzari avevano già ideato Uffa, kit che permette di effettuare un auto-tampone nasale grazie al quale tutti gli operatori hanno potuto monitorare costantemente la loro negatività al virus, mantenendo al sicuro i bambini ricoverati.

Meyer: “Boom di casi di virus respiratorio sinciziale”

Firenze, con un comunicato stampa, l’Ospedale Pediatrico Meyer, mette in guardia su l’aumento dei casi dei bambini da 0 a 2 anni di infezione da virus sinciziale e da alcune raccomandazioni.

“Stiamo assistendo a una crescita importante dei casi di infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica – si legge nel comunicato del Meyer – Questo virus è la prima causa di bronchiolite nei bambini e colpisce prevalentemente i lattanti e i piccoli entro l’anno di età”.

Al Meyer, nel novembre 2019 i casi di accesso al pronto soccorso per bronchiolite sono stati 24: a novembre 2021, ad oggi, se ne registrano già 140.

“Questa escalation di accessi e ricoveri per motivi respiratori sta obbligando l’ospedale a una riorganizzazione delle attività di ricovero programmate: l’impegno da parte degli operatori è massimo, e si chiede comprensione e collaborazione da parte delle famiglie, anche per eventuali attese in Pronto Soccorso”.

“Cos’è il virus respiratorio sinciziale – continua il comunicato del Meyer -Questo virus ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest’anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al Pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi, per motivi respiratori. È possibile che il drastico cambiamento delle abitudini di vita, la netta riduzione delle occasioni di contatti sociali e l’aumento delle regole igieniche adottate nell’autunno-inverno 2020 abbiano determinato, forse, una ridotta circolazione e immunizzazione lo scorso anno”.

Le raccomandazioni degli esperti del Meyer. In questo delicato momento dunque è importante, più che mai, rispettare alcune regole – spiegano gli esperti del Meyer – specialmente in presenza di bambini nella fascia 0-2 anni:
-Evitare di portare i bambini in ambulatori ed ospedali se non strettamente necessario. In questi casi, durante l’attesa, è importante seguire uno scrupoloso distanziamento.
-Evitare che i bambini frequentino luoghi affollati come supermercati e grandi magazzini
– Evitare il contatto dei bambini con persone che presentano sintomi respiratori, anche se si tratta di adulti. Questo perché, negli adulti, il virus sinciziale è responsabile anche di semplici raffreddori che invece nei piccoli e piccolissimi possono evolvere in situazioni respiratorie anche severe.

Non esiste un vaccino. La prevenzione è fondamentale perché, ad oggi, non è disponibile un vaccino per questo virus. Esiste la possibilità di una terapia a base di anticorpi monoclonali, ma solo per bambini che presentano fattori di rischio (come prematurità, immunodeficienze, patologie polmonari o cardiache). Per la generalità dei bambini l’infezione si risolve perlopiù a casa, ma nei casi gravi richiede il ricovero e ossigenoterapia.

Meyer: partite le lettere di sospensione per non vaccinati

Al momento sono soltanto 10 gli operatori che non sono  vaccinati secondo gli accertamenti dell’Azienda USL, a fronte di oltre 1500 dipendenti. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di infermieri per i quali è stata immediatamente richiesta a ESTAR la sostituzione a tempo determinato.

A conclusione della campagna vaccinale che ha riscosso una altissima percentuale di adesioni da parte del personale, il Meyer adotta la linea dura nei confronti di chi ha scelto di non immunizzarsi. Una decisione obbligata anche perché prevista dal decreto legislativo 44/21. Al momento sono soltanto 10 gli operatori che non sono , secondo glvaccinatii accertamenti dell’Azienda USL, a fronte di oltre 1500 dipendenti. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di infermieri per i quali è stata immediatamente richiesta a ESTAR la sostituzione a tempo determinato.

La Direzione sanitaria ha comunque previsto un colloquio con il medico competente per un ultimo tentativo di persuasione dei non vaccinati. Per tutti gli operatori che sceglieranno di non vaccinarsi la sospensione dal lavoro avrà effetto immediato Per gli operatori invece che hanno trasmesso certificazione sanitaria (sono 14) è in corso una valutazione da parte di apposito collegio medico istituito presso l’Azienda USL.

Intanto  i  nuovi casi Covid registrati in Toscana nelle ultime 24 ore sono 538 su 15.991 test di cui 9.501 tamponi molecolari e 6.490 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 3,36% (8,0% sulle prime diagnosi). Lo rende noto il presidente della Toscana Eugenio Giani. Rispetto a ieri i casi sono in deciso aumento, a fronte di un numero inferiore di test e con un tasso di positività in crescita: nel precedente report i nuovi contagi erano 383 su 16.436 tamponi e un’incidenza di positivi al 2,33% (5,6% sulle prime diagnosi).

🎧 Meyer sarà Istituto di ricerca scientifica a valenza nazionale

Firenze, una nuova sfida per il Meyer nel 130esimo anno della sua lunga storia. La Regione Toscana ha avviato l’iter per il riconoscimento nazionale del Meyer come Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, predisponendo la documentazione da trasmettere al Ministero della salute.

Si tratta di un cambiamento di portata epocale che, pur lasciando intatta la sua funzione di azienda ospedaliero universitaria del servizio sanitario toscano, permetterà al Meyer di compiere un ulteriore passo in avanti nell’assistenza a bambini e adolescenti.

Il riconoscimento del Ministero della Salute del carattere scientifico del Meyer come realtà ospedaliera, che tratta particolari patologie di rilievo nazionale, permetterà al pediatrico fiorentino di allinearsi con le altre strutture di eccellenza presenti sul territorio nazionale come il Bambin Gesu di Roma, il Burlo Garofalo di Trieste e il Gaslini di Genova, già riconosciuti come Irccs. Soprattutto consentirà, d’intesa con l’Università degli Studi di Firenze, di compiere un salto di qualità sul fronte sempre più strategico della ricerca scientifica.

“Il Meyer potrà, infatti, fruire di finanziamenti statali, che andranno ad aggiungersi a quelli regionali, finalizzati esclusivamente allo svolgimento della ricerca, permettendo così un ulteriore sviluppo delle attività scientifiche a beneficio di tutto il sistema regionale – spiega il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -. Questo riconoscimento consentirà al Meyer anche di accedere a finanziamenti internazionali che, attualmente, sono preclusi. Solo gli Irccs, per esempio, possono prendere parte ai bandi promossi da alcuni network europei e nazionali dedicati allo studio delle malattie rare. Inoltre, nell’ambito dei progetti di rete promossi dagli Irccs, è più semplice accedere ai finanziamenti ministeriali, destinati all’acquisto di grandi apparecchiature e infrastrutture tecnologicamente avanzate. Anche sul fronte del reclutamento di personale, dedicato allo studio di nuove terapie, sono previste importanti opportunità”.

In qualità di Irccs il Meyer potrà, infatti, chiamare ricercatori “puri”, che andranno a costituire pool di professionisti impegnati in vari settori della ricerca.
“Una prospettiva che consentirà al pediatrico fiorentino di attrarre sempre più talenti orientati a quelle attività di ricerca capaci di tradursi in benefici concreti sul piano sanitario – prosegue Giani -. Il riconoscimento in atto è di una portata storica e strategica senza precedenti per il Meyer e per il nostro intero sistema sanitario regionale. Un salto di qualità fortemente attrattivo e ampiamente dinamico sul fronte della ricerca scientifica di altissimo livello”.

“La prospettiva con cui il pediatrico fiorentino si appresta ad affrontare questo cambiamento è quella della rete – spiega l’assessore alla salute Simone Bezzini, che ha proposto la delibera sul via libera al riconoscimento, approvata nell’ultima seduta di Giunta -. Come Irccs, l’ospedale fiorentino avrà la possibilità di creare un network che valorizzi anche le potenzialità degli istituti di ricerca presenti sul territorio. Altrettanto promettente si appresta a essere anche la collaborazione con le Università, anche oltre i nostri confini regionali e nazionali.  Con questo percorso il Meyer potrà essere il primo Irccs pubblico della Regione Toscana, un fatto estremamente importante”.

“Una svolta storica per il nostro ospedale pediatrico, che, con l’avvio della procedura di riconoscimento nazionale da parte di Regione Toscana come istituto di ricerca, si metterà al passo degli altri due grandi centri pediatrici nazionali Bambin Gesù e Gaslini, creando le basi per un salto di qualità nella ricerca e ampliando le opportunità di accesso a fondi per i nostri scienziati” dichiara Alberto Zanobini, direttore generale dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze”.
Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato, fra gli altri, alcuni esponenti di spicco del mondo scientifico e assistenziale del Meyer.

In podcast le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, raccolte da Gimmy Tranquillo

Neonata positiva al covid ricoverata al Meyer

Neonata ricoverata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. La bambina era nata prematura all’ospedale Noa di Massa e a 26 giorni è risultata positiva al Covid, trasmesso dai genitori che stavano aspettando ancora di ricevere la prima dose di vaccino.

La neonata, secondo Il Tirreno che riporta la vicenda, si troverebbe nel reparto di rianimazione con un casco che le permette di respirare.

Dall’ospedale Meyer confermano che la piccola si trova in rianimazione ma solo in via precauzionale e che le sue condizioni sono stazionarie.

A contrarre il virus, è stato ricostruito, sono stati per primi i genitori che stavano attendendo il proprio turno per ricevere la prima dose di vaccino. Nei giorni scorsi però la
coppia ha avuto la febbre alta e ha deciso di effettuare un tampone che è risultato positivo.

La febbre ha colpito subito anche la piccola che è stata trasportata al pronto soccorso di
Massa dove i medici hanno confermato il contagio.

La bambina era nata prematura all’ospedale Noa di Massa e anche per questo i medici hanno deciso per il ricovero al Meyer, nonostante le sue condizioni non apparissero gravi.

Intanto “L’ospedale di Empoli (Firenze) è costretto a riaprire il reparto Covid” a causa dell’aumento di casi di infezione da Coronavirus. Lo rende noto con una nota Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio (Firenze) e presidente della Società della Salute Empolese Valdelsa Valdarno. Il nosocomio empolese, che normalmente non ha un reparto di malattie infettive e viene coinvolto dall’Asl Toscana Centro quando gli altri ospedali non riescono da soli a far fronte ai ricoveri, aveva chiuso la propria area Covid il 15 giugno scorso e la terapia intensiva il 24 giugno.

“Non avremmo mai voluto che accadesse di nuovo – scrive ancora Spinelli – ma con tutte queste persone che non si vaccinano era inevitabile arrivare a questo punto. I numeri che
ci arrivano dagli ospedali sui ricoveri sono chiarissimi: la quasi totalità della persone ricoverate non sono vaccinate. E per quanto riguarda coloro che sono sotto i 60 anni, addirittura la totalità”.

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