🎧 Stadio Franchi, Hirsch: siamo fiduciosi su rispetto tempi

Lo ha detto l’architetto David Hirsch, capo progettista di Arup, lo studio che ha vinto il concorso internazionale per la riqualificazione dello stadio di Firenze, in occasione del convegno organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze dal titolo ‘Lo stadio di P.L. Nervi e il Campo di Marte’.

Un progetto  progetto  adatto a questa città che é non entra a gamba tesa sullo skyline della città di Firenze che come, come tutti sappiamo è molto delicato a fragile: l’architetto David Hirsch definisce così la caratteristica saliente del progetto ARUP che ha vinto il concorso internazionale per la ristrutturazione dello stadio Franchi di Pier luigi Nervi e di tutta l’area di Campo di Marte.

Hirsch ne ha parlato in occasione del convegno organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze dal titolo ‘Lo stadio di P.L. Nervi e il Campo di Marte’

Riguardo ai tempi, Hirsch dice che  si sta andando avanti a pieno ritmo, e che quindi  “al momento non ci sono motivi per pensare di non riuscire a rispettare i tempi.

Hirsch ha risposto anche a gli chiedeva di eventuali prescrizioni in sede di conferenza di servizi: “Al momento non ci sono, poi aspettiamo l’esito formale – ha spiegato -. C’è stato un primo dibattito insieme ai vari dipartimenti interessati, non sono emerse grandi criticità. Siamo positivi”.

Sul procedimento del concorso, usato per selezionato il progetto vincente per lo stadio, “spero che se ne parli bene, è stata sicuramente una grande opportunità ed occasione per la città. Penso che sia un’occasione interessante di confronto”.

Il presidente dell’Ordine degli architetti di Firenze Pier Matteo Fagnoni ha parlato di “esperienza virtuosa, il concorso si è concluso e ha dato esiti importanti perché hanno partecipato importantissimi studi mondiali”. La proposta dello studio Arup “è molto interessante. Io penso che debba essere fatto un lavoro importante soprattutto per il quartiere di Campo di Marte: lo stadio è l’oggetto eclatante però il Campo di Marte è un pezzo di città dentro la città sul quale noi non possiamo non avere gli occhi aperti perché questo cambierà il futuro di Firenze, come cambierà Campo di Marte, la sua viabilità, l’arrivo della tramvia, il nuovo parcheggio scambiatore su via Campo d’Arrigo”.

Toscana, Regione costruirà “Terza Torre” a Novoli

La “Terza Torre”,  più alta delle altre, sarà dotata di un auditorium da 350 posti aperto alla cittadinanza; una sala operativa h24, una sala esposizioni,  aree  direzionali, spazi per il ricevimento del pubblico. La Regione ha bandito un concorso internazionale

Un concorso di idee per la “Terza Torre” di Novoli e la nuova vita del Centro direzionale: lo ha annunciato la Regione Toscana stamattina in una conferenza stampa. I professionisti che parteciperanno al concorso saranno chiamati a rielaborare la configurazione del Centro, sia attraverso il restyling dei due edifici esistenti e degli spazi esterni sia attraverso la costruzione della nuova “Terza Torre”, che sarà più alta delle altre e dovrà essere dotata di un auditorium da 350 posti aperto alla cittadinanza; una sala operativa h24 (provvista di sala di telecontrollo dove potranno confluire le notizie e i dati di tutto il territorio regionale); una sala espositizioni; un’area direzionale principale e sei aree direzionali secondarie; spazi per il ricevimento del pubblico e ambienti per accogliere fino a 350 nuove postazioni di lavoro per i dipendenti regionali.

Per questa sfida, la Regione Toscana ha stanziato circa 52 milioni e 300mila euro di cui 35 milioni riservati ai lavori di realizzazione, con l’obiettivo di “creare uno spazio moderno e dare un segno – prosegue Giani – della centralità delle politiche territoriali anche dal punto di vista architettonico, tecnologico, impiantistico, energetico e nel rispetto della sostenibilità ambientale”. “Un simbolo – sottolinea – che sia visibile e riconoscibile su tutto il territorio Regionale, che sia per i cittadini non solo un punto di riferimento ma anche un manifesto delle potenzialità delle politiche regionali proiettate nel prossimo futuro”.

Saranno due le fasi del concorso. Nella prima, che si concluderà il prossimo 15 settembre, saranno selezionate le migliori 6 idee per la riqualificazione dell’intera area a nord-ovest di Firenze: lotto esterno, viabilità interna, restyling delle due torri esistenti, ‘Terza Torre’. Nella seconda fase, che individuerà l’idea vincitrice, verrà chiesto di approfondire in modo più specifico il tema della ‘Terza Torre’. “Contiamo di avviare la seconda fase entro la fine dell’anno per giungere poi alla scelta dell’idea vincitrice entro la prossima primavera”, afferma Giani, precisando che “Il progetto dovrà essere sviluppato tenendo conto del contesto storico urbanistico in cui il centro è inserito, creando un disegno architettonico capace di suscitare un legame con il contesto urbano circostante e con la Firenze storica”.

Cinque saranno i criteri di valutazione: l’architettura, il rispetto ambientale, l’efficienza energetica, la sicurezza strutturale, la salute e il benessere dei lavoratori. Le proposte progettuali saranno selezionate da una commissione giudicatrice composta da personalità di alto profilo, scelte anche tra le Università della Toscana.“Il concorso, il cui bando sarà aperto da domani, nasce all’interno di un più ampio percorso programmatico voluto dalla giunta per accorpare e ridurre il numero delle sedi regionali, ottimizzando gli spazi e contenendo spese di affitto e manutenzione ordinaria e straordinaria”, spiega il presidente Giani, che aggiunge: “La nostra volontà è quella di trasferire a Novoli la presidenza, alcuni assessorati e di portare dagli attuali mille a 1500 le dipendenti e i dipendenti che lavorano nel Centro”.

La procedura concorsuale sarà gestita attraverso “Concorrimi”, servizio messo a disposizione dell’Ordine degli Architetti di Milano che da alcuni anni ha ideato un bando tipo e una piattaforma informatica con l’obiettivo di promuovere, garantendo anche l’anonimato delle proposte, la qualità dell’architettura.

Il professionista, lo studio o il team vincitore svilupperà anche la progettazione definitiva e quella esecutiva, mentre agli altri cinque partecipanti che giungeranno alla fase finale sarà riconosciuto un rimborso spese.

 

Architetti Firenze ‘contro’ Palazzo Vecchio: troppi ritardi per pratiche, così siamo fermi”

Intervista con il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, MATTEO FAGNONI. “Ormai è considerato normale attendere mesi e addirittura anni per poter realizzare attività edilizie di basso impatto architettonico”.

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Presentato protocollo d’intesa per riqualificazione Sant’Orsola e rione San Lorenzo

È stato presentato e consegnato alle istituzioni a Palazzo Medici Riccardi il protocollo d’intesa per la rigenerazione del rione di San Lorenzo e dell’ex convento di Sant’Orsola.

Con la proposta di sottoscrizione di questo protocollo si è concluso il percorso partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”, scattato a marzo e promosso da Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Architettura (capofila del progetto), Ordine degli Architetti di Firenze e coordinamento Santorsolaproject, un progetto co-finanziato dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana e svolto in collaborazione con il Comune e la Città Metropolitana di Firenze.

Fra i temi chiave l’aumento dello spazio pubblico e il miglioramento della fruibilità pedonale del quartiere, la riprogettazione di piazza del Mercato Centrale e il recupero del piano terra dell’ex convento, oltre alla trasformazione del complesso in un laboratorio di innovazione urbana e motore di rigenerazione dell’area Unesco.

Gli obiettivi del progetto erano quelli di costruire una strategia di recupero e rigenerazione urbana per individuare usi e funzioni degli spazi pubblici del rione di San Lorenzo coerenti con le caratteristiche e le esigenze del tessuto urbano e sociale, sviluppare partecipazione e valorizzazione della memoria e dell’identità di un’importante porzione dell’area Unesco e riqualificare il complesso di Sant’Orsola, come condizione iniziale e presupposto indispensabile per la rigenerazione sociale ed economica del rione.  Dopo il lancio avvenuto a marzo, il processo partecipativo ha coinvolto in questi mesi oltre duecento cittadini e più di venti associazioni. Ora la proposta di sottoscrizione del protocollo d’intesa, le cui parti firmatarie si impegnano a dar seguito agli esiti emersi dal confronto.

Per quanto riguarda il rione di San Lorenzo, la proposta è quella di liberare e aumentare lo spazio pubblico e migliorare la fruibilità pedonale, oltre a elaborare politiche e strumenti per governare il turismo di massa. Tra le azioni individuate, ridurre il numero di parcheggi e dehors presenti in via Nazionale, prevedere un collegamento pedo-ciclabile tra la Fortezza, la Stazione di Santa Maria Novella e il rione. Inoltre, si pensa di rendere attraversabili i cortili di Sant’Orsola e Sant’Apollonia mediante soluzioni  che consentano un orario di apertura permanente. Altre proposte prevedono di riqualificare via Panicale e il mercato ambulante di San Lorenzo. Inoltre, si pensa di promuovere, anche attraverso concorsi, la progettazione integrata di aree per bambini nei contesti di piazza del Mercato Centrale, piazza Madonna degli Aldobrandini, piazza dell’Unità Italiana, piazza del Crocifisso e nel cortile di Sant’Apollonia, oltre a quella di bagni pubblici e moderni vespasiani.

Altra richiesta è quella di riprogettare piazza del Mercato Centrale, con l’obiettivo di recuperare superficie pedonale; aumentare la superficie a verde pubblico e arredare i nuovi spazi con sedute mobili.

Per quanto riguarda Sant’Orsola, l’obiettivo è quello di elaborare un progetto di recupero fortemente partecipato, da realizzare per stralci successivi, che ponga come prioritario il recupero del piano terra e la sua immediata utilizzazione, oltre a trasformare Sant’Orsola in un laboratorio di innovazione urbana e valutare la possibilità di rinegoziare l’accordo stipulato tra Demanio, Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze, per prevedere nel complesso anche una quota di funzioni residenziali, quali housing sociale e alloggi per giovani coppie. Fra le azioni proposte ci sono quelle di aprire il piano terra, rendendolo attraversabile da ogni lato a qualsiasi ora del giorno, senza barriere e in continuità con le strade e fare di Sant’Orsola uno “spazio verde del rione”,  utilizzare i tre piani interrati per attività sostenibili, originali e innovative, quali ad esempio bike economy, piscina, sale prova per musicisti, museo virtuale interattivo.  In questo modo, si vorrebbe fare di Sant’Orsola uno “spazio di e per tutti”, luogo della socialità, aperto e accogliente, inclusivo e intergenerazionale, dotato di servizi per la residenza quali ludoteca, centro anziani, consultorio, palestra, ambienti per lo studio e il co-working, laboratori artigianali.

Una volta firmato, al protocollo d’intesa seguirà la sottoscrizione di un “contratto di rione” che definisca un programma di interventi e progetti finalizzati alla realizzazione delle diverse azioni strategiche.

“L’auspicio è che questo percorso diventi un modello che le istituzioni possano utilizzare per aumentare la cultura della partecipazione, che funzioni da progetto pilota per la rigenerazione e il recupero di altre aree cittadine – spiega Marzia Magrini, consigliera dell’Ordine degli Architetti di Firenze – la formula utilizzata ha saputo unire l’approccio scientifico degli esperti con le richieste dei cittadini, dando vita a un modello da replicare per altri processi di partecipazione mirati alla riqualificazione di spazi cittadini e contenitori dismessi”.

Firenze, Architetti: “Tutto bloccato, danni per milioni”

“Dal 23 maggio nella città di Firenze, si protrae un blocco nell’attività edilizia”, gli architetti hanno interrotto l’attività da ormai sei mesi e questo incide sulla vita della città provocando danni incalcolabili.

Secondo quanto riporta una nota del Consiglio dell’Ordine degli architetti di Firenze: “Il blocco dell’attività edilizia va avanti dal 23 maggio e quindi lo stallo, unico in tutta Italia, si sta protraendo da sei mesi, con un danno incalcolabile per la città. Assistiamo con notevole stupore a un ‘assordante silenzio’ su un blocco che incide pesantemente sulla vita della città”.

Sempre secondo quanto riportato nella nota, lo scorso 9 ottobre si è tenuta la prima udienza del Tar Toscana, chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di sospensione della variante al Ruc vigente a cui ha partecipato anche l’avvocato Enrico Amante, che ha ricevuto mandato dalla Consulta delle professioni tecniche per ribadire alcuni aspetti giuridici ritenuti particolarmente importanti.

“La vicenda è di notevole rilevanza per la città sia sotto il profilo economico che per le ricadute sulla trasformazione del tessuto architettonico, e condiziona le attività che nella città si svolgono, sia pubbliche che private – spiegano – si tenga conto che il blocco è attivo dal 23 maggio e quindi lo stallo si sta protraendo da sei mesi, con un danno incalcolabile per la città”.

“Inoltre si sono congelati investimenti che avrebbero portato un’iniezione di liquidità nell’economia della città, con conseguente perdita di credibilità per gli investitori che potrebbero, invece, far rivivere alcuni contenitori dismessi se potessero operare con tempi certi come nel resto del mondo. Questi contenitori, con il permanere della situazione di abbandono, sono invece inevitabilmente destinati a diventare luoghi di degrado per la zona in cui si trovano, oltre a degradarsi maggiormente essi stessi”.

Alla luce di questa situazione, “chiediamo che il Tar si pronunci il prima possibile anche senza attendere i 60 giorni che la legge stabilisce per il pronunciamento”, continua il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Firenze.

TAR: rimane sospensione variante urbanistica, anche fuori centro storico

?Firenze, il TAR della Toscana ha rinviato a un’udienza di merito, fissata per il 6 novembre prossimo, la causa promossa da un ricorso, presentato dai proprietari dell’ex villa La Querce di Firenze, contro l’applicazione della sospensione della variante urbanistica in seguito a un’ordinanza del Consiglio di Stato.

La causa è ‘pilota’ anche rispetto a quale parte della città subisca gli effetti della sospensione della variante urbanistica: cioè, se soltanto gli edifici del centro storico, come auspica il ricorso della proprietà di villa La Querce che è situata fuori, o una fascia urbana più ampia.

“Speravamo quantomeno in una riduzione del problema, in un ridimensionamento della zona d’intervento dell’ordinanza sospensiva e quindi ovviamente che intanto i lavori potessero ripartire nelle fasce esterne al cent ro storico Unesco – ha commentato il vice-presidente dell’ordine degli architetti di Firenze, Duilio Senesi – E invece il TAR non ha ritenuto di decidere ieri rinviando al 6 di novembre. Quello che noi diciamo – continua Senesi – e che questa situazione non si risolve nelle aule giudiziarie, dobbiamo trovare soluzioni prima e fuori”.

Mentre l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re spiega: “Ad oggi la situazione resta inalterata. Ovvero la variante è sospesa per tutta la città, quindi arriverà prima presumibilmente la pronuncia di merito del Tar sulla sospensiva del Consiglio di Stato, essendo l’udienza fissata al 9 ottobre. Affinché la situazione si sblocchi prima del 9 ottobre, a questo punto, l’unica strada per uscire da questo stallo resta quella del dialogo”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Duilio Senesi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/07/190712-Duilio-Senesi-CE.mp3?_=4
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