Gio 28 Mar 2024

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Presentato protocollo d’intesa per riqualificazione Sant’Orsola e rione San Lorenzo

È stato presentato e consegnato alle istituzioni a Palazzo Medici Riccardi il protocollo d’intesa per la rigenerazione del rione di San Lorenzo e dell’ex convento di Sant’Orsola.

Con la proposta di sottoscrizione di questo protocollo si è concluso il percorso partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”, scattato a marzo e promosso da Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Architettura (capofila del progetto), Ordine degli Architetti di Firenze e coordinamento Santorsolaproject, un progetto co-finanziato dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana e svolto in collaborazione con il Comune e la Città Metropolitana di Firenze.

Fra i temi chiave l’aumento dello spazio pubblico e il miglioramento della fruibilità pedonale del quartiere, la riprogettazione di piazza del Mercato Centrale e il recupero del piano terra dell’ex convento, oltre alla trasformazione del complesso in un laboratorio di innovazione urbana e motore di rigenerazione dell’area Unesco.

Gli obiettivi del progetto erano quelli di costruire una strategia di recupero e rigenerazione urbana per individuare usi e funzioni degli spazi pubblici del rione di San Lorenzo coerenti con le caratteristiche e le esigenze del tessuto urbano e sociale, sviluppare partecipazione e valorizzazione della memoria e dell’identità di un’importante porzione dell’area Unesco e riqualificare il complesso di Sant’Orsola, come condizione iniziale e presupposto indispensabile per la rigenerazione sociale ed economica del rione.  Dopo il lancio avvenuto a marzo, il processo partecipativo ha coinvolto in questi mesi oltre duecento cittadini e più di venti associazioni. Ora la proposta di sottoscrizione del protocollo d’intesa, le cui parti firmatarie si impegnano a dar seguito agli esiti emersi dal confronto.

Per quanto riguarda il rione di San Lorenzo, la proposta è quella di liberare e aumentare lo spazio pubblico e migliorare la fruibilità pedonale, oltre a elaborare politiche e strumenti per governare il turismo di massa. Tra le azioni individuate, ridurre il numero di parcheggi e dehors presenti in via Nazionale, prevedere un collegamento pedo-ciclabile tra la Fortezza, la Stazione di Santa Maria Novella e il rione. Inoltre, si pensa di rendere attraversabili i cortili di Sant’Orsola e Sant’Apollonia mediante soluzioni  che consentano un orario di apertura permanente. Altre proposte prevedono di riqualificare via Panicale e il mercato ambulante di San Lorenzo. Inoltre, si pensa di promuovere, anche attraverso concorsi, la progettazione integrata di aree per bambini nei contesti di piazza del Mercato Centrale, piazza Madonna degli Aldobrandini, piazza dell’Unità Italiana, piazza del Crocifisso e nel cortile di Sant’Apollonia, oltre a quella di bagni pubblici e moderni vespasiani.

Altra richiesta è quella di riprogettare piazza del Mercato Centrale, con l’obiettivo di recuperare superficie pedonale; aumentare la superficie a verde pubblico e arredare i nuovi spazi con sedute mobili.

Per quanto riguarda Sant’Orsola, l’obiettivo è quello di elaborare un progetto di recupero fortemente partecipato, da realizzare per stralci successivi, che ponga come prioritario il recupero del piano terra e la sua immediata utilizzazione, oltre a trasformare Sant’Orsola in un laboratorio di innovazione urbana e valutare la possibilità di rinegoziare l’accordo stipulato tra Demanio, Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze, per prevedere nel complesso anche una quota di funzioni residenziali, quali housing sociale e alloggi per giovani coppie. Fra le azioni proposte ci sono quelle di aprire il piano terra, rendendolo attraversabile da ogni lato a qualsiasi ora del giorno, senza barriere e in continuità con le strade e fare di Sant’Orsola uno “spazio verde del rione”,  utilizzare i tre piani interrati per attività sostenibili, originali e innovative, quali ad esempio bike economy, piscina, sale prova per musicisti, museo virtuale interattivo.  In questo modo, si vorrebbe fare di Sant’Orsola uno “spazio di e per tutti”, luogo della socialità, aperto e accogliente, inclusivo e intergenerazionale, dotato di servizi per la residenza quali ludoteca, centro anziani, consultorio, palestra, ambienti per lo studio e il co-working, laboratori artigianali.

Una volta firmato, al protocollo d’intesa seguirà la sottoscrizione di un “contratto di rione” che definisca un programma di interventi e progetti finalizzati alla realizzazione delle diverse azioni strategiche.

“L’auspicio è che questo percorso diventi un modello che le istituzioni possano utilizzare per aumentare la cultura della partecipazione, che funzioni da progetto pilota per la rigenerazione e il recupero di altre aree cittadine – spiega Marzia Magrini, consigliera dell’Ordine degli Architetti di Firenze – la formula utilizzata ha saputo unire l’approccio scientifico degli esperti con le richieste dei cittadini, dando vita a un modello da replicare per altri processi di partecipazione mirati alla riqualificazione di spazi cittadini e contenitori dismessi”.

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