Firenze: riapre con orari prolungati l’Opera di Santa Maria del Fiore

Sarano visitabili tutti i monumenti del Duomo di Firenze con orari prolungati: come avveniva prima dello scoppio della pandemia da coronavirus.

Da oggi, primo marzo, riapre l’Opera di Santa Maria del Fiore con orari pre-covid. Tante le novità a partire dall’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, al Museo, Battistero e Santa Reparata per i residenti a Firenze e Area Metropolitana grazie al biglietto speciale denominato “Giglio pass”, ritirabile presentando un documento di identità presso le casse dell’Opera.

Saranno tre le tipologie di ingressi che sostituiranno i biglietti singoli adottati durante la pandemia. Il Brunelleschi pass che permette di visitare tutti i monumenti compresa la Cupola (costo 30 euro a persona, ridotto per bambini da 7 a 14 anni, 12 euro, e fino a 6 anni ingresso gratuito); il Giotto pass che ad eccezione della Cupola include tutti gli altri monumenti (20 euro, ridotto 7 euro e fino a 6 anni ingresso gratuito) e il Ghiberti Pass che esclude Campanile e Cupola, cioè i monumenti con salite, e permette di visitare il Museo, il Battistero e Santa Reparata (15 euro l’intero, ridotto 7/14 anni 5 euro e fino a 6 anni ingresso gratuito).

Ad eccezione della Cupola del Brunelleschi dove sarà obbligatorio prenotarsi scegliendo un orario, gli altri monumenti e il museo saranno accessibili senza prenotazione. Tutti i biglietti avranno validità 3 giorni dalla data scelta. La cattedrale rimarrà sempre ad ingresso gratuito, ma la domenica sarà chiusa ai visitatori per le celebrazioni del culto.

Campanile di Giotto chiuso 4 giorni e stop alle campane per 20 giorni

Campanile di Giotto a Firenze: le campane non suoneranno dall’8 al 26 novembre 2021 per permettere i lavori di rotazione della Campana Maggiore detta di Santa Reparata o Campanone, realizzata nel 1475 in onore della santa a cui era intitolata l’antica Cattedrale fiorentina.

Si tratta di una delle più grandi campane attive oggi in Italia, dalle misure straordinarie: un diametro di 2 metri e un’altezza di 210 cm, con uno spessore di 15 cm per oltre 5 tonnellate di peso. Fu rifusa nel 1705, dopo che si erano create delle crepe.

L’intervento di manutenzione, commissionato e coordinato tecnicamente dall’Opera di Santa Maria del Fiore, sarà eseguito da una delle aziende italiane con maggiore esperienza in questo settore, A.E.I. di Perego. Sarà un intervento complesso ma pressoché invisibile, perché svolto all’interno della cella campanaria, a parte nelle giornate dell’8, 9, 25 e 26 novembre quando sarà presente una gru nell’area antistante al Campanile e il monumento sarà chiuso al pubblico per permettere i lavori di movimentazione della campana.

La rotazione di un quarto del Campanone si è resa necessaria perché l’uso ha assottigliato lo spessore del bronzo nei punti dove batte il battaglio. “Una volta superata l’usura del 10% dello spessore, come in questo caso – spiega Claudio Perego, titolare di A.E.I. – bisogna intervenire perché ci sono molte probabilità che la campana si rompa”.  Questa sarà l’ultima volta che il Campanone potrà essere ruotato, essendo già stato girato sugli altri lati. Una volta che si sarà assottigliato anche questo lato, la campana dovrà essere fusa di nuovo. Non sappiamo esattamente quando il Campanone sia stato ruotato l’ultima volta prima di adesso, si suppone che sia avvenuto nel 1956 – 1957, quando fu deciso di rifare l’antica cella campanaria in legno sostituendola con una in acciaio.

Il Campanile di Giotto è dotato in totale di 12 campane di cui 5, le più antiche, sono oramai dismesse ma disposte ancora all’interno del monumento, mentre le altre 7, tra cui il Campanone, di epoche e misure diverse, sono funzionanti e insieme costituiscono il cosiddetto Concerto. “Suonano regolarmente secondo uno stabilito canone liturgico – afferma monsignor Giancarlo Corti, proposto del Capitolo metropolitano fiorentino. In particolare il Campanone suona ogni giorno alle ore 7, alle 12 e la sera con un orario che varia secondo l’ora solare, richiamando alla preghiera”. L’Archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore conserva un codice del XIII secolo, il Mores et consuetudines canonice florentine, che documenta anche il modo di suonare le campane a seconda del rito liturgico.

Oltre al Campanone, le altre 6 campane attive sul Campanile di Giotto sono quelle della Misericordia, realizzata nel 1670 e rifusa nel 1830, l’Apostolica, l’Annunziata, la Mater Dei, l’Assunta e l’Immacolata, quest’ultime fuse tra il 1956 e il 1957. Le campane del Campanile di Giotto si trovano a un’altezza di 65 metri da terra, mentre anticamente erano a circa 70,5 metri.

Opera S.M. Fiore, nel 2020 persi 15 milioni da ticket

Firenze, secondo quanto scritto nel bilancio 2020 dell’Opera di Santa Maria del Fiore: “I ricavi da bigliettazione sono passati da 20 milioni di euro del 2019 ai 5 milioni di euro del 2020 determinando una perdita corrispondente al costo di oltre tre anni di interventi di restauro”.

“Da marzo a maggio 2020 – si legge sempre nel bilancio – l’Opera ha dovuto chiudere completamente, sia per i visitatori, sia per i fedeli sia per i dipendenti, e la chiusura dei monumenti si è dovuta ripetere nei mesi di novembre e dicembre. Inoltre, anche i mesi di apertura hanno visto importanti contrazioni nei flussi di visitatori a causa del perdurare delle limitazioni negli spostamenti e nei viaggi a scopi turistici e delle misure di contingentamento degli ingressi”.

Il crollo delle entrate, si spiega, ha obbligato l’Opera a “interrompere, sospendere o riorganizzare la sua operatività e prevedere, in tutte le aree, una drastica diminuzione delle spese per investimenti e dei costi di esercizio non strettamente necessari”.

Guardando al 2021, “l’Opera del Duomo non ha potuto fare un’analisi puntuale degli incassi”, e la previsione economica stima “incassi zero a gennaio, febbraio, marzo e novembre, incassi per 200 mila euro per i mesi di aprile, maggio, giugno e dicembre e gli stessi incassi del 2020 per i restanti mesi”.

Resta anche nel 2021, dunque “la diminuzione delle spese per investimenti e costi di esercizio non strettamente necessari”. Per quanto riguarda le attività di restauro, proseguiranno “quelle iniziate nel 2020 e improcrastinabili quali il restauro dei mosaici, il consolidamento strutturale e i restauri delle superfici marmoree delle pareti interne del Battistero”.

Inoltre, partiranno “il restauro del pavimento e dell’altare” e “continueranno anche le altre attività indispensabili per il funzionamento del complesso monumentale”.

Un ciclo di conferenze per ricordare Brunelleschi e Raffaello

Le conferenze, a cura di Sergio Givone, Antonio Natali, e Vincenzo Vaccaro, si terranno, come di consueto, presso l’Antica Canonica di San Giovanni a Firenze, dal 14 gennaio al 19 maggio 2020, di martedì, alle ore 17.00. L’ingresso è gratuito.

La prima delle conferenze, dal titolo “Filippo Brunelleschi e l’età dell’oro del Rinascimento nell’arte dell’Ottocento”, a cura di Andrea Baldinotti, si terrà il 14 gennaio prossimo. “Non è detto che gli anniversari debbano condizionare i percorsi educativi – spiega Antonio Natali,- non di meno, ci sono ricorrenze che è difficile trascurare, specie quando tocchino nel profondo la cultura della città in cui si viva; com’è nel caso dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello (che in riva d’Arno soggiornò dal 1504 al 1508, maturando la sua espressione in uno dei momenti più alti della storia fiorentina) e com’è per i seicento anni dall’avvio dei lavori alla Cupola di Brunelleschi, emblema così eminente del nostro Umanesimo, da indurre l’Opera di Santa Maria del Fiore a promuovere celebrazioni che siano consone al tenore ragguardevole dell’accadimento”.

La seconda conferenza, a cura di Antonio Natali, si terrà il 28 gennaio e avrà come argomento “L’Umanesimo e le arti nella stagione di Filippo Brunelleschi”.

L’11 febbraio sarà la volta di Roberto Corazzi con “Originalità, proporzionalità, armonie della Cupola di Brunelleschi”, mentre il 25 febbraio Massimo Ricci parlerà di “Come Brunelleschi costruisce la Cupola”. Il 17 marzo, Sergio Givone con “Brunelleschi inventore”. Il tema della sesta conferenza, il 31 marzo, a cura di Marco Gigante, sarà “Interpretazioni moderne dell’Umanesimo”; il 14 aprile Vittoria Compagni Perrone parlerà di “Interpretazioni moderne dell’Umanesimo”.

Il 21 aprile Vincenzo Farinella con “Il nuovo Apelle”: Raffaello e le arti degli antichi, mentre il 5 maggio Andrea Baldinotti con “Raffaello e i divini fanciulli. L’infanzia di Cristo e San Giovanni nell’arte del Rinascimento”. Infine l’ultimo appuntamento, il 19 maggio 2019, sarà di nuovo con Antonio Natali e le “Questioni raffaellesche”.

Per informazioni: Tel. 055 2302885

Email: eventi@operaduomo.firenze.it

‘Cavalcata dei Magi’, grande folla lungo il percorso

Firenze, per celebrare il giorno dell’Epifania, si è svolta oggi a Firenze la XXIV edizione della Cavalcata dei Magi, ad assistere la manifestazione una grande folla disposta lungo il percorso.

La manifestazione della Cavalcata dei Magi, si rifà a un’antica tradizione fiorentina del XV secolo, quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, di cui fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici, organizzava un fastoso corteo chiamato la “Festa de’ Magi”.

Dal 1997, in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni della fondazione della Cattedrale, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha voluto riprendere quest’antica tradizione organizzando, ogni anno, un solenne corteo di figuranti con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell’affresco di Benozzo Gozzoli, che attraversa il centro di Firenze per arrivare in Piazza Duomo e offrire i doni al Bambino Gesù.

La manifestazione si svolge, sotto gli auspici dell’Arcidiocesi e del Capitolo del Duomo, con il patrocinio del Comune di Firenze e la partecipazione dei comuni della provincia.

Dopo la partenza da Piazza Pitti, alle ore 14.00, il corteo si è snodato lungo le strade del centro fino ad arrivare in piazza Duomo alle ore 15.00, mentre il Coro delle Voci Bianche della Cappella della Cattedrale di Firenze, diretto dal Maestro Michele Manganelli, ha intrattenuto il pubblico con canti natalizi. Dopo l’arrivo di tutto il corteo in Piazza Duomo, il saluto dei figuranti e l’offerta dei doni dei Re Magi a Gesù Bambino nel Presepe vivente.

La Cavalcata dei Magi si rifà a un’antica tradizione fiorentina del XV secolo, la “Festa de’ Magi”, che veniva organizzata a Firenze ogni tre anni e dal 1447 ogni cinque. Il compito di organizzare la festa era affidato a una compagnia di laici detta dei Santi Re Magi o della Stella, la cui sede, per volere di Cosimo il Vecchio de’ Medici era presso il Convento di San Marco. La festa era organizzata in tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e poi in Piazza Signoria e da lì proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino. La festa era particolarmente sfarzosa. Ai cortei prendevano parte i membri della Compagnia – che erano centinaia – vestiti con abiti preziosi ed erano esibite le mercanzie più lussuose trasportare da una moltitudine di animali da soma anch’essi ricoperti di stoffe preziose.

La prima notizia certa sulla Compagnia dei Santi Re Magi o della Stella risale al 1417 e riguarda un finanziamento ricevuto dalla Signoria, ma con ogni probabilità la sua fondazione è da ritenersi alla fine del Trecento. La compagnia dei Santi Re Magi, che divenne una delle più importanti della città grazie alla protezione dei Medici e al numero rilevante d’iscritti, fu soppressa nel 1494 dopo la cacciata dei Medici da Firenze.

Hanno collaborato con l’Opera di Santa Maria del Fiore: Comune di Firenze, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Holy Land srl – Eventi e Manifestazioni, Associazione Regionale Allevatori della Toscana, Gallerie degli Uffizi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Duomo di Firenze: iniziati i monitoraggi della Cupola

Sono iniziati i lavori di monitoraggio delle superfici esterne dei monumenti del Duomo di Firenze che andranno avanti fino alla fine del mese. Il personale dell’Opera di Santa Maria del Fiore sta svolgendo i lavori con l’ausilio di un’autogru dotata di un braccio di 104 metri.

Ad eseguire i lavori sono gli eredi diretti degli scalpellini che realizzavano le decorazioni scultoree e architettoniche della cattedrale e del campanile. I restauratori e operai dell’Opera del Duomo di Firenze oggi si dedicano al mantenimento e alla conservazione di questo patrimonio. L’esterno della Cupola del Brunelleschi, non raggiungibile con l’autogru, viene monitorato da un’altra squadra di sei operatori dell’Opera di Santa Maria del Fiore per calata. Gli operatori si stanno calando con funi, come veri e propri alpinisti, dalla base della lanterna della Cupola da un’altezza di 90 metri.

Il monitoraggio delle pareti esterne dei monumenti del Duomo è un’attività che l’Opera di Santa Maria del Fiore fa regolarmente due volte l’anno, all’inizio e alla fine dell’inverno, e che permette di controllare in dettaglio i circa 40mila metri quadrati di superfici marmoree, per verificarne lo stato di conservazione, individuare i possibili degradi e programmare gli interventi di restauro.

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